PREFAZIONE
Il birraio di Preston è un romanzo fondamentale nella
produzione di Andrea Camilleri, sia per la struttura che per il
linguaggio. Difatti l’autore stravolge completamente l’ordine
cronologico della vicenda e spinge il dialetto ben più in là
rispetto ai libri precedenti. Opera di spiccato interesse
linguistico, dunque, qui messo in luce tramite un glossario di
quei termini dialettali siciliani che contribuiscono a formare un
capolavoro di coralità.
Il primo capitolo è dedicato alla vita di Camilleri, mettendo a
fuoco il passaggio dall’esperienza teatrale e televisiva a quella
narrativa. Segue una dettagliata carrellata di ciò che ha scritto,
dai romanzi storici, ai gialli, alle opere saggistiche e, infine, si
esamina come la critica consideri tale fenomeno letterario che
continua a pubblicare libri di grande successo.
Nel secondo capitolo viene analizzato Il birraio di Preston, la
sua struttura, le tematiche, i personaggi... Insomma, si tenta di
capire ciò che questo romanzo sperimentale vuole
rappresentare, anche mettendolo a confronto con altre opere
della produzione camilleriana.
Un’analisi incentrata sulle varietà linguistiche del Birraio viene
effettuata nel capitolo terzo. Il romanzo infatti è un vero e
proprio contenitore di tanti tipi diversi di linguaggio, tra cui si
annoverano, oltre alla lingua mescidata che ormai è impronta
inconfondibile dello stile di Camilleri, dialetti differenti,
italiano formale, aulico, burocratico…
Il quarto capitolo è costituito dal glossario di Il birraio di
Preston che elenca, traduce ed esemplifica molti dei termini
siciliani e italo-siciliani presenti nel romanzo.
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I
VITA E OPERE DI ANDREA CAMILLERI
I.1. L’amore per il teatro e l’esperienza televisiva
Andrea Camilleri nasce a Porto Empedocle nel 1925, da una
famiglia di commercianti di zolfo.
1
Sin da giovanissimo si
appassiona alla lettura e al teatro, complice la biblioteca dello
zio, e scrive poesie. Frequenta il liceo classico di Agrigento e,
conseguita la maturità, si iscrive alla facoltà di Lettere
dell’Università di Palermo. Nel frattempo lavora come regista
di teatro (metterà in scena diciotto testi di Luigi Pirandello) e
continua a scrivere poesie: la sua prima pubblicazione è per
l’appunto una poesia, Solo per noi (1945), mentre il primo
racconto che crea è Sweet Georgia Brown (1946). Riesce a
entrare nell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica a Roma
come unico allievo di Orazio Costa nel corso di regia. Viene
pubblicato il suo racconto Davide e Golia (1948). Un paio
d’anni dopo è espulso dall’Accademia per essere stato trovato a
letto con un’attrice, ma continua comunque a collaborare con
Costa, finché esordisce come regista teatrale con Abbiamo fatto
un viaggio, di Raul Maria De Angelis (1953). Nello stesso anno
conosce Rosetta Dello Siesto, che sposerà quattro anni dopo, e
in seguito supera un concorso come funzionario RAI, ma viene
scartato perché comunista dichiarato. Porta in scena il teatro
dell’assurdo con Come siamo stati, di Arthur Adamov (1957) e
Finale di partita di Beckett (1958).
2
Nel frattempo viene
chiamato in RAI per una sostituzione, ma vi rimarrà per ben
1
Il duro mondo del commercio dello zolfo farà da sfondo al romanzo Un
filo di fumo, Milano, Garzanti, 1980.
2
L’importante esperienza teatrale sarà fondamentale nella creazione dei
personaggi e dei dialoghi nei romanzi.
9
trent’anni nelle vesti di autore, produttore, sceneggiatore,
regista di programmi radiofonici e televisivi.
3
Nel 1958 nasce la
figlia Andreina. I lavori più famosi in RAI sono un ciclo
dedicato al teatro di Eduardo De Filippo e le puntate poliziesche
del tenente Sheridan. Comincia a insegnare Direzione
dell’attore al Centro Sperimentale di Cinematografia e, nel
frattempo, sostituisce saltuariamente Costa all’Accademia.
Nasce Elisabetta (1960) e, dall’anno successivo, ha inizio la
profonda e duratura amicizia con Leonardo Sciascia. Mette in
scena Collage (1961); due anni dopo nasce Mariolina. Inizia a
lavorare per la produzione televisiva del commissario Maigret
di Simenon, grazie alla quale si avvicina al giallo “europeo”.
Collabora, come giornalista, a numerose testate, tra cui “Il
Messaggero”, “La Stampa”, “la Repubblica”, “l’Unità”, “Il Sole
24 Ore”, “Corriere della sera”.
I.2. Il mestiere di scrittore
Nonostante Camilleri abbia sempre scritto racconti e poesie
(valutate positivamente dalla critica), è soltanto nel 1967 che
crea la prima vera e propria opera narrativa, Il corso delle cose,
che tuttavia verrà pubblicata soltanto una decina di anni più
tardi da Lalli (1978), in cambio dell’apparizione del nome
dell’editore tra i titoli di coda della riduzione televisiva del
romanzo (La mano sugli occhi). Il motivo del sostanzioso lasso
di tempo che intercorre tra la scrittura e la pubblicazione è da
ricercarsi in una serie di eventi sfortunati e nei tanti rifiuti da
parte delle case editrici, motivati soprattutto dallo strano
linguaggio del romanzo: un italiano frammisto a vocaboli
siciliani. Il corso delle cose, infatti, rappresenta il primo
tentativo di elaborazione di un linguaggio particolare che
3
Grazie all’esperienza nel mondo televisivo apprende la narrazione per
sequenze, che gli sarà utile nella creazione dei romanzi.
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l’autore svilupperà nei lavori successivi. Nella postfazione
intitolata “Mani avanti” Camilleri spiega il motivo di questa
scelta, dicendo che, scrivendo in italiano, le parole che uscivano
dalla sua penna non gli appartenevano interamente. Era invece
nel parlato quotidiano di casa sua che trovava frasi o espressioni
che più si avvicinavano a quello che voleva esprimere. Lo
stesso Pirandello, in un saggio sul teatro siciliano, afferma:
“Ora, certamente un grandissimo numero di parole di un dato
dialetto sono su per giù - tolte le alterazioni fonetiche - quelle
stesse di una lingua, ma come concetti delle cose, non come
particolar sentimento di esse.”
4
È così che Camilleri approda a
una lingua che mescola italiano e dialetto e il coraggio di
tentare questa via lo trova pensando anche a Carlo Emilio
Gadda e a Quer pasticciaccio brutto de via Merulana.
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Il suo
linguaggio deve molto, per motivi diversi, a tre grandi siciliani:
facendo una schematizzazione, si può dire che da Leonardo
Sciascia Camilleri mutua la compartecipazione agli eventi che
narra (al contrario di quanto avviene nell’oggettività veristica);
da Luigi Pirandello, l’interesse verso il mondo interiore dei
personaggi; da Giovanni Verga, la visione di un uomo
concretamente inserito nel mondo che lo circonda e l’utilizzo di
una lingua ancorata alla realtà.
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C’è da dire che le influenze sul
tipo di scrittura di Camilleri sono state moltissime e di certo non
limitate a questi tre autori. Per quanto riguarda la scelta del
luogo in cui si svolgono i fatti in Il corso delle cose, Camilleri
nella prefazione sostiene che “ambientare un racconto a Londra
o a Nuovaiorca resterà l’ambizione massima e purtroppo
4
Luigi Pirandello, “Teatro siciliano?”, in Andrea Camilleri, Pagine scelte di
Luigi Pirandello, Milano, Rizzoli, 2007, p. 131.
5
Vedi Andrea Camilleri, Il corso delle cose, Palermo, Sellerio, La memoria,
1998, pp. 141, 142.
6
Vedi Gianni Bonina, Il carico da undici - Le carte di Andrea Camilleri,
Siena, Barbera Editore, 2007, pp. 17-20.
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sempre delusa dell’autore: egli, non possedendo la fantasia di
un Verne e francamente restìo all’aeroplano, di queste città
conosce soltanto quello di cui l’informano il cinematografo e la
TV. Sa naturalmente dove si trovano Bond Street o la Quinta
Strada ma degli uomini che ci passano e ci campano ignora
praticamente ogni cosa. Al contrario, crede di sapere tutto delle
parti sue e dei suoi compaesani ha l’ambizione di riuscire a
indovinare magari i pensieri.”
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Il luogo della Sicilia in cui si
ambienteranno la maggior parte delle sue storie sarà, già dal
romanzo successivo, l’immaginaria Vigàta, ricalcata sulla natia
Porto Empedocle.
Finché Camilleri non vede il suo primo romanzo pubblicato,
non riesce a scriverne altri (crea soltanto un paio di testi per la
trasmissione radiofonica Le interviste impossibili), continuando
nel frattempo a lavorare per la televisione e il teatro.
Nel 1980 esce Un filo di fumo, ma gli viene richiesto di inserire
un glossario dei termini dialettali utilizzati. L’idea per il
romanzo nasce da un volantino del nonno che metteva in
guardia contro i commercianti di zolfo disonesti.
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La strage dimenticata è un saggio dedicato alla memoria di
centoquattordici galeotti morti senza colpa durante la rivolta in
Sicilia del 1848 e ignorati dalla storia. Qui l’autore indaga le
cause usando come fonte uno storico locale, Baldassare
Marullo. Il libro esce con Sellerio (1984) nella collana verde
dedicata ai documenti di storia e cultura siciliana.
Camilleri conclude la lunga esperienza teatrale unendo I giganti
della montagna e La favola del figlio cambiato di Pirandello in
La rappresentazione della favola destinata ai giganti; con Il
trucco e l’anima mette in scena Majakovskij. Chiude anche con
la RAI per dedicarsi alla scrittura.
7
Andrea Camilleri, Il corso delle cose, op. cit., p. 11.
8
Vedi risvolto di copertina, Andrea Camilleri, Un filo di fumo, Palermo,
Sellerio, La memoria, 1997.
12
Nel 1992 esce La stagione della caccia. Come quasi tutti i suoi
romanzi storici, anche questo è ambientato nell’Ottocento e
l’idea del farmacista che uccide sette persone per coronare il
suo sogno d’amore gli viene dall’Inchiesta sulle condizioni
della Sicilia del 1876.
9
Nel saggio La bolla di componenda, pubblicato nel 1993, si
denuncia una vecchia pratica messa in atto da molti preti, e non
solo, i quali si arrogavano il potere di assolvere dai peccati in
cambio di denari.
Il primo romanzo in cui appare il commissario Salvo
Montalbano è La forma dell’acqua (1994). Questo personaggio
schivo, un po’ burbero e con un profondo e personale senso di
giustizia, avrà moltissimo successo di pubblico e per questo
diventerà seriale.
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Tutti i lavori narrativi di Camilleri hanno a
che fare con misteri da risolvere, ma qui siamo di fronte a un
vero e proprio romanzo giallo. Questo genere, tuttavia, viene
considerato minore e per molti non degno di far parte della
storia della letteratura.
11
Nel 1995 esce Il gioco della mosca, una raccolta di sentenze,
proverbi e modi di dire siciliani; nello stesso anno, a stravolgere
e scomporre l’architettura classica del genere “romanzo”, è Il
birraio di Preston, i cui capitoli non si susseguono
cronologicamente, bensì sono disposti in modo arbitrario
dall’autore.
9
Vedi risvolto di copertina, Andrea Camilleri, La stagione della caccia,
Palermo, Sellerio, La memoria, 1994.
10
Montalbano deve molto, per la sua creazione, al commissario Maigret:
hanno svariati punti in comune e di entrambi emerge il lato umano, con i
loro difetti e debolezze, poiché non sono eroi. Il personaggio di Camilleri, a
differenza di quello di Simenon, si evolve con il tempo e invecchia.
11
“I romanzi gialli, da una certa critica e da certi cattedratici, o aspiranti tali,
sono considerati un genere minore, tant’è vero che nelle storie serie della
letteratura manco compaiono.” (Andrea Camilleri, La gita a Tindari,
Palermo, Sellerio, La memoria, 2000, p. 261)
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Seguono tre romanzi che hanno come protagonista Salvo
Montalbano: Il cane di terracotta (1996), Il ladro di merendine
(1996), La voce del violino (1997).
La concessione del telefono (1998) è un romanzo dalla struttura
“teatrale”. L’autore scompare, o meglio si nasconde, lasciando
spazio soltanto alle “cose scritte” (lettere, telegrammi, articoli di
giornale), e alle “cose dette” (dialoghi tra i personaggi-attori).
Tema di base, che ricorrerà spesso nelle opere camilleriane, è
l’equivoco, l’ingiustizia patita. Sempre nello stesso anno è
pubblicata una raccolta di trenta racconti polizieschi, Un mese
con Montalbano.
Ora Andrea Camilleri può dedicarsi a un romanzo dai risvolti
tragici in cui fa emergere l’incomunicabilità tra un genovese e
l’ambiente siciliano che lo circonda: La mossa del cavallo
(1999). Nello stesso anno è pubblicata una raccolta di storie, Gli
arancini di Montalbano.
Nel 2000 escono un giallo con protagonista Montalbano, La
gita a Tindari, e La scomparsa di Patò, che molto deve quanto
a struttura a La concessione del telefono. In La scomparsa di
Patò, tuttavia, mancano le parti dialogate, essendo interamente
costituito da testi scritti, come articoli di giornale, verbali,
lettere, scritte sui muri, volantini. Nello stesso anno escono
anche Biografia del figlio cambiato, la vita di Pirandello
sottoforma di racconto, e Favole del tramonto, alcune delle
quali contro Silvio Berlusconi.
Del 2001 sono Racconti quotidiani, una raccolta di articoli su
vari argomenti scritti da Camilleri, e Gocce di Sicilia, un
insieme di testi apparsi sull’“Almanacco dell’Altana”. Nello
stesso anno escono un’altra indagine di Montalbano, L’odore
della notte, e Il re di Girgenti, un importante romanzo storico
che, a differenza degli altri, ha sullo sfondo il periodo che va dal
1670 al 1718. Le parole raccontate è un ironico dizionario dei
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termini teatrali; Natale con Montalbano raccoglie Un mese con
Montalbano e Gli arancini di Montalbano.
Nel 2002 escono le raccolte La paura di Montalbano,
Montalbano a viva voce, Storie di Montalbano. Dello stesso
anno sono L’ombrello di Noè - Memorie e conversazioni sul
teatro, che raccoglie alcuni interventi di Camilleri, e Le
inchieste del commissario Collura, una serie di piccoli gialli
che si svolgono in una nave da crociera.
Il 2003 è l’anno di Il giro di boa, con Montalbano, e La presa di
Macallè, un discusso romanzo dal finale tragico ambientato nel
clima di ottusità e repressione del periodo fascista. Nello stesso
anno esce Teatro, che contiene i copioni di alcuni adattamenti
teatrali scritti da Camilleri e Giuseppe Dipasquale (tra cui Il
birraio di Preston).
Nel 2004 escono due raccolte, La prima indagine di
Montalbano, sugli inizi della sua carriera, e Romanzi storici e
civili; con protagonista Montalbano, La pazienza del ragno.
Nel 2005 escono Privo di titolo, ambientato durante il fascismo,
La luna di carta, con Montalbano, il racconto Il medaglione e Il
diavolo tentatore/innamorato (volume che contiene il racconto
di Camilleri Il diavolo che tentò se stesso e quello di Jacques
Cazotte, Il diavolo innamorato).
La Pensione Eva (2006) narra ciò che avviene in un bordello in
epoca fascista. Dello stesso anno sono, con protagonista
Montalbano, La vampa d’agosto e Le ali della sfinge.
Il 2007 è un anno ricco di pubblicazioni: l’antologia Pagine
scelte di Luigi Pirandello; Il colore del sole, apocrifo
secentesco di Caravaggio sul periodo trascorso a Malta e in
Sicilia; Le pecore e il pastore, che analizza il presunto suicidio
di dieci giovani monache in cambio della vita di un vescovo;
Boccaccio - La novella di Antonello da Palermo, un licenzioso
apocrifo boccaccesco; La pista di sabbia, con Montalbano; Voi
non sapete - Gli amici, i nemici, la mafia, il mondo nei pizzini
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di Bernardo Provenzano, un dizionario della mafia; Maruzza
Musumeci, una fiabesca storia di sirene; L’occhio e la memoria
- Porto Empedocle 1950, con foto d’epoca e testi di Camilleri.
Nel 2008 esce Il tailleur grigio, che ritrae l’ambigua figura di
una dark lady. Sono inoltre pubblicati Il campo del vasaio,
romanzo con Montalbano incentrato sullo scottante tema del
tradimento, e Il casellante, secondo di una trilogia delle
metamorfosi iniziata con Maruzza Musumeci e che si
completerà con Il sonaglio. Nello stesso anno escono la raccolta
Il commissario Montalbano. Le prime indagini e Racconti di
Montalbano, tra cui l’inedito La finestra sul cortile, titolo che
vuole essere omaggio al regista Alfred Hitchcock. La muerte de
Amalia Sacerdote viene pubblicato dapprima in Spagna, e solo
successivamente in Italia con il titolo La rizzagliata. Con
Montalbano è L’età del dubbio, mentre La Vucciria, famoso
mercato di Palermo, contiene un racconto di Camilleri, La
ripetizione, ispirato al quadro di Guttuso che regala il titolo
all’opera.
Il 2009 è l’anno di Un sabato, con gli amici, un amaro romanzo
scritto in lingua italiana, e del già citato Il sonaglio. Camilleri
scrive inoltre Il cielo rubato - Dossier Renoir, sul celebre
impressionista, La danza del gabbiano, con Montalbano, La
tripla vita di Michele Sparacino, basato sul tema dell’equivoco.
Una raccolta di scritti d’attualità è Un inverno italiano -
Cronache con rabbia 2008-2009, mentre il già citato La
rizzagliata è un romanzo giallo. Omaggio a Sciascia è Un
onorevole siciliano - Le interpellanze parlamentari di Leonardo
Sciascia, mentre Ancora tre indagini per il commissario
Montalbano è una raccolta che segue quella del 2008.
Il 2010 si apre con Lo stivale di Garibaldi, ambientato in una
Girgenti dell’Ottocento. Segue Il nipote del Negus, che ricorda,
come struttura, La concessione del telefono e La scomparsa di
Patò. La caccia al tesoro vede invece Montalbano alle prese
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con inquietanti enigmi da risolvere. Nello stesso anno escono
Acqua in bocca, una “collaborazione” letteraria tra il Nostro e
Carlo Lucarelli che dà vita all’incontro professionale tra il
commissario Salvo Montalbano e l’ispettrice Grazia Negro, Di
testa nostra - Cronache con rabbia 2009-2010, seguito di Un
inverno italiano - Cronache con rabbia 2008-2009, il
“gastronomico” Il palato assoluto, e L’intermittenza, un
avvincente thriller finanziario.
I.3. Il successo e la critica
Andrea Camilleri viene da troppa parte della critica considerato
in maniera riduttiva un semplice autore di gialli, ma basta
guardare il lungo elenco dei romanzi scritti e la varietà dei temi
toccati per rendersi conto che non è così. È vero che l’enorme
successo, che arriva tardi, deve molto alla creazione di
Montalbano,
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ma bisogna anche ammettere che oggi tutti i libri
di Camilleri, e non solo quelli che hanno come protagonista il
celebre commissario, entrano nelle classifiche dei più letti, tanto
che si è creato un vero e proprio “caso letterario”. Sono state
fatte anche molte traduzioni dei romanzi e la fama del prolifico
autore ancora oggi non accenna a diminuire.
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Eppure, quando uno scrittore vende molti libri, raramente viene
considerato positivamente dalla critica. Camilleri, anzi, è stato
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Nel 1999 iniziano le puntate televisive di Il commissario Montalbano,
diretto da Alberto Sironi e sceneggiato da Camilleri e da Alberto Bruni, con
un grande successo di pubblico.
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“Ma il successo, oltre a darti maggiore sicurezza, ti dà libertà, questa è la
cosa fondamentale. Ora non so se sia una libertà dovuta anche alla
vecchiaia… Perché uno dei tantissimi pregi della vecchiaia è che pensi:
«Senti, sai che ti dico?». E dici quello che pensi. Però il successo ti dà una
certa tranquillità, è come se avessi un terrapieno cementato sotto di te.”
(Andrea Camilleri, Un destino ritardato, in La tripla vita di Michele
Sparacino, Milano, Rizzoli, 2008, p. 82)
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