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1. La nascita degli studi sulla lingua
Il periodo Meiji (1868-1912), è contraddistinto dalle numerose riforme che
coinvolsero il Giappone trasformandolo da un Paese feudale a un Paese moderno. Il Giappone
che fece la sua comparsa nella scena internazionale della seconda metà dell’Ottocento, era un
Paese dinamico, alla ricerca di una nuova identità e in continuo movimento verso nuovi
canoni che gli consentirono di trovare la chiave per poter accedere in un nuovo mondo,
l’Occidente. Tuttavia, le riforme che coinvolsero le sfere della politica e dell’economia, non
furono le uniche caratteristiche che rappresentarono questa fase di svolta. Dal lontano mondo
occidentale, giunsero nuove idee e nuovi stimoli anche sul fronte degli studi e della ricerca.
Le scienze occidentali, tra cui la medicina che già aveva fatto il suo ingresso durante il
periodo Edo con i rangaku 蘭学
1
, andò lentamente a sostituire la medicina tradizionale. Ma
non solo questo, a fare il suo ingresso in Giappone durante il periodo Meiji, furono anche gli
studi umanistici, tra cui la linguistica moderna. Ed è per queste ragioni che gli studi sulla
lingua giapponese si affermarono e fiorirono proprio in questo periodo. Tuttavia, questi studi
non nacquero casualmente, essi erano strettamente legati al processo di trasformazione a cui il
Giappone dell’epoca era sottoposto. Infatti, coloro che portarono alla nascita e all’affermarsi
di questi studi appartenevano a ceti molto alti e divennero degli strumenti in mano al potere
per poter riuscire a stabilire un nuovo sistema scolastico. In altre parole, in questi primi anni
del periodo Meiji, tra le varie riforme, divenne strettamente necessaria una riforma scolastica
per poter combattere l’analfabetizzazione, e questi studiosi ebbero un ruolo predominante. Va
tenuto presente che la riforma del sistema scolastico era considerata un tema molto delicato,
in quanto è attraverso di essa che sarebbe stata aducata la massa appartenente a un nuovo
Stato dove l’ideologia stava lentamente cambiando; non più un Giappone che guardava alla
Cina, ma un Giappone che si voleva estraniare dall’Asia Orientale e avvicinarsi sempre più
1
Studi olandesi fioriti durante il periodo Edo.
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all’Occidente. Il nuovo sistema scolastico avrebbe dovuto riflettere questa nuova ideologia.
Dal 1868 in poi, gli studiosi del pensiero e della cultura del Giappone detti Kokugakusha 国学
者 assunsero quindi un ruolo decisivo. Tuttavia, non vanno dimenticati gli studiosi filo-
occidentali, detti Yōgakusha 洋学者, il cui contributo risultò fondamentale.
Considerando l’avvicendarsi di questi avvenimenti che coinvolsero il mondo
dell’istruzione, il primo periodo Meiji può essere suddiviso in tre fasi:
Prima fase: Dajōkanki 太政官期 太政官期 太政官期 太政官期 : dal primo al quarto anno dell’era Meiji (1868 -
1871); in questa prima fase gli studi sulla lingua furono portati avanti dai
Kokugakusha 国学者 国学者 国学者 国学者.
Seconda fase: Gakuseihanpu o Kyōikureiki 学制頒布・教育令期 学制頒布・教育令期 学制頒布・教育令期 学制頒布・教育令期: dal quarto al
diciannovesimo anno dell’era Meiji (1871 - 1886); in questa fase gli studi furono
guidati dagli Yōgakusha 洋学者 洋学者 洋学者 洋学者.
Terza fase: Gakkōreiki 学校令期 学校令期 学校令期 学校令期: diciannovesimo anno dell’era Meiji (1886) ; è in
questa fase che si affermò prepondentemente la linguistica moderna.
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1.1 La prima fase: Dajōkanki 太政官期 太政官期 太政官期 太政官期 (1868 – 1871)
Gli anni che vanno dal 1868 al 1871 appartengono alla fase cosiddetta Dajōkanki 太政
官期 che corrisponde grosso modo ai primi anni dell’epoca Meiji. È per queste ragioni che il
Giappone di questa prima fase era un Paese le cui tradizioni erano ancora molto legate alla
grande eredità appartenente al periodo Edo; durante l’epoca precedente tutto il sistema
scolastico si basava sugli studi cinesi detti Kangaku 漢学, e subito dopo la restaurazione
Meiji, a causa degli interventi poco fruttuosi del conservatore Hirata 平田, continuò a
mantenere queste caratteristiche. Tuttavia, è necessario tenere presente che in questa prima
fase, è probabile che gli studi sulla grammatica giapponese non fossero ancora stati presi in
considerazione per essere poi inseriti all’interno del programma scolastico.
Nel 1868 venne diffusa una sorta di piccola guida riguardante le materie che dovevano
essere insegnate. Al suo interno troviamo insegnamenti che sarebbero successivamente entrati
a far parte del kokugo 国語.
一 辞 章 学 一 宇 方 伎 学 ヲ モ 一 局 ト ス
文 章 博 士 以 下 此 ヲ 管 シ 其 課 試 考 課 ヲ 掌 ル
o
得 業 生 七 人
歌 辞 音 韻 文 書 画 等 ヲ 学 生 二 教 へ 授 ル コ ト ヲ 掌 ル
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“Unificare tutte le materie nel jishōgaku (materie linguistiche) e nello hōgigaku (materie
scientifiche).
Sette esperti linguistici si occuperanno dell’organizzazione dei corsi e della valutazione degli
esami.
Agli studenti saranno insegnati i modi per scrivere poesia, la rima, impareranno poesie in
cinese e assimileranno la scrittura.
Tutte questi insegnamenti verranno ripartiti in quattro materie: rima, poesia cinese, scrittura e
lettura.”
2
Questa piccola guida rappresentava un progetto o un’idea di come dovevano essere
strutturati i corsi, tuttavia non verrà mai messo in pratica. Ciò nonostante, qualcosa verrà poi
preso in considerazione per quel che rigurarda la struttura e i contenuti delle lezione
universitarie. Fra le materie che vengono presentate in questa piccola guida, ritroviamo ad
esempio, il bunshōka 文章科, che però non deve essere confuso con la grammatica moderna.
Sia il bunshōka 文章科, sia il jishōka辞章科 proponevano dei metodi per studiare e produrre
poesia. Non era altro che la fusione fra kokugaku 国学 (denominato inizialmente kōgaku 皇
学) e kangaku漢学. È per queste ragioni che si può affermare quasi con certezza che nella
prima fase del periodo Meiji non c’era ancora interesse nell’inserimento all’interno del
sistema di istruzione di uno studio della lingua giapponese da un punto di vista scientifico. In
altre parole, non c’era ancora la consapevolezza di quello che realmente fosse la linguistica
moderna, ossia una scienza che si avvicinava agli studi linguistici nati nel lontano Occidente,
che come ben sappiamo, aveva ben poco a che fare con la poesia.
2
La citazione è contenuta all’interno di SANTŌ, Isai, Meiji Zenki Nihon Bunten no Kenkyū (Gli studi dei manuali
di grammatica dell’inizio del periodo Meiji), Tokyo, Izumi Shoin, 2002, p.97
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Il motivo per cui ancora non c’era molto interesse per la linguistica moderna si spiega
nel fatto che gli esponenti politici che proponevano le riforme non erano altro che personalità
molto legate alla tradizione precedente e quindi piuttosto conservatori. Tra questi esponenti
citiamo: Hirata Kanetane 平 田 銕 胤
3
(ministero delle religione), Yano Harumichi 矢 野 玄 道
(ministero della religione) e Tamamatsu Misao 玉 松 操 (ministero degli affari interni).
Costoro, legati alla tradizione ereditata dal periodo Edo, guidati da Hirata, formarono una
corrente di pensiero conservatrice chiamata appunto, Hirata-ha 平 田 派. In questo clima
ancora molto conservatore furono proprio gli studiosi filo-occidentali a fare da pionieri e fare
così i primi passi all’interno di una scienza non ancora del tutto conosciuta; tuttavia il
cammino sarebbe stato lungo e tortuoso.
Ribadendo il concetto che gli studi sulla lingua nacquero in un clima di totale
disinteresse verso la materia soprattutto da parte degli esponenti conservatori, gli studiosi filo-
occidentali posero le basi di questi nuovi studi che sarebbero poi fioriti negli anni a venire.
Nel 1870 fu Nishi Amane 西 周
4
a scrivere il primo manuale di lingua giapponese
seguendo lo stile occidentale intitolato Kotoba no Ishizue 『 こ と ば の い し ず ゑ 』, ma in questo
clima di disinteresse, il manuale non fu nemmeno pubblicato.
3
Hirata Kanetane 平田銕胤, nacque il 31 dicembre 1799 e morì il 25 ottobre 1880. Fu un famoso kokugakusha.
Figlio adottivo di Hirata Atsutane.
4
Nishi Amane 西周, nacque il 7 marzo del 1829 e morì il 30 gennaio 1897. Fu un filosofo del periodo Meiji e
colui che introdusse la filosofia occidentale in Giappone. Nishi nacque a Tsuwano nell’attuale prefettura di
Shimane, era figlio di un medico che praticava la medicina cinese. Nel 1853, dopo aver studiato il
Confucianesimo a Ōsaka, si trasferì a Edo per occuparsi degli studi di rangaku. Questi studi gli permisero di
diventare un interprete per gli affari con gli olandesi residenti a Dejima. Nishi si occupò anche della traduzione
di numerosi libri europei in giapponese. Nel 1862, lo shogunato decise di inviare Nishi in Olanda al fine di
studiare le scienze occidentali, l’economia e il sistema giuridico europeo. Ebbe così l’occasione di studiare
presso l’università di Leyden. Ritornò in Giappone nel 1865 diventando un grande sostenitore della rivoluzione
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Nishi Amane (1829-1897)
Non possiamo però sottovalutare questi studiosi, anche se all’epoca non vennero molto
considerati, essi diedero un forte impulso alla nascita di nuovi studi e gettarono le basi di
quello che si sarebbe formato nei decenni successivi. E’ solo quando ci si renderà conto che
per scrivere dei manuali di lingua sarebbe stata necessaria una conoscenza scientifica della
linguistica moderna, le cose cambieranno e gli studi ancora imbevuti da una visione ormai
anacronistica della lingua, saranno sorpassati e sostituiti da studi di lingustica moderna.
Meiji e delle sue conseguenti riforme. Ottenne persino il titolo di danshaku 男爵 (barone). La sua tomba si
trova presso il cimitero di Aoyama a Tōkyō.
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1.2 La seconda fase: Gakuseihanpu 学制頒布 学制頒布 学制頒布 学制頒布(1871-1886)
La corrente di pensiero ancorata a dei canoni passati guidata da Hirata andò pian piano
scemando e il testimone passò finalmente agli studiosi filo-occidentali i quali, con i loro studi,
porteranno a una vera e propria svolta. Durante il quarto anno dell’era Meiji (1871) venne
istituito il Ministero della Pubblica Istruzione (Monbushō文部省) e furono Ōki Takatō大木
喬任
5
e Etō Shinpei 江藤新平
6
a portare avanti il progetto di una riforma del sistema
scolastico. Molti furono gli studiosi a partecipare a questo progetto, tra i quali alcuni filo-
francesi. Il nuovo sistema da loro ideato, era un progetto grandioso. Si trattò infatti di
“costruire” la scuola sin dalle radici, partendo da zero, tenendo come punti di riferimento
l’idea di stabilire delle regole solide, un sistema di insegnanti e i vari programmi per quel che
riguarda i contenuti delle lezioni. Essendo enormemente influenzati dal pensiero occidentale,
questi studiosi diedero ampio spazio a quelle che venivano considerate le materie “pratiche”,
il tutto legato ad un concetto di utilitarismo, in altre parole, tutte quelle scienze che avevano
un fine pratico, come medicina, giurisprudenza ecc. Questo concetto passò e cominciò
lentamente a penetrare nel pensiero di come doveva essere l’istruzione nel nuovo Giappone di
epoca Meiji. Tuttavia bisogna tenere presente che le materie introdotte erano senz’altro
innovative, ma la struttura in sè non era poi così nuova. Essa richiamava infatti, quello che nel
periodo Edo era chiamato Yomi kaki soroban 読み書き算盤, ossia il sistema di istruzione
legato ai Terakoya 寺子屋. Questo sistema consisteva in tre semplici discipline:
lettura (yomi 読み)
scrittura (kaki 書き)
matematica (soroban 算盤)
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1832-1899. Politico
6
1834-1874. Politico
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Altri studiosi, invece, subirono l’influenza di un altro sistema legato agli studi del
cinese classico che consisteva nella lettura ad alta voce dei testi. Quindi, ciò che
principalmente cambia in questo nuovo sistema è il contenuto ma la struttura restò pressochè
invariata. Fu in questo clima che fiorirono gli studi sul giapponese. La necessità di garantire
un’istruzione ai giapponesi e combattere l’analfabetismo rese possibile l’evolversi di questi
studi verso la linguistica occidentale, e non più studi che si basavano principalmente sulla
poesia e sull’uso della lingua esclusivamente per motivi estetici. Questi enormi passi in avanti
furono compiuti proprio dagli studiosi filo-occidentali.
Ma di fatto, che cosa venne introdotto in questo nuovo sistema sistema scolastico?
Vennero introdotte diverse materie che oggi fanno tutte parte del Kokugo 国語; tuttavia in un
primo momento erano divise in sette discipline:
1. Teiji 綴字, ortografia
2. Shūji 習字, la bella calligrafia
3. Tango 単語, vocabolario
4. Kaiwa 会話, conversazione
5. Dokuhon 読本, lettura
6. Shotoku 書讀, composizione
7. Bunpō 文法, grammatica
Il punto su cui vorrei focalizzare l’attenzione è senza alcun dubbio il punto sette. Com’era
trattata la grammatica nelle scuole? Si può affermare quasi con certezza che il concetto di
“grammatica” non era ancora del tutto chiaro. Infatti, riguardo a questa materia si diceva:
「・・・ノ書ヲ用テ詞ノ種類名前ノ緒変化ヲ授ク尤暗誦ヲ主トス。」
“attraverso il libro di…..le flessioni delle diverse parti del discorso vanno memorizzate”
In questa frase è contenuto ciò che a quel tempo era considerato il concetto di “grammatica”;
si trattava semplicemente di uno studio
base ai casi. Fu in questa fase che nell’istruzione primaria cominciarono ad essere introdotti i
primi manuali di grammatica che prendevano come modello i manuali di lingua scritti in
Occidente, tra questi vogliamo ricordare lo
Tanaka Yoshikado田中義廉
Shōgaku Nihon Bunten
Nell’introduzione del suddetto manuale, Tanaka dice:
「この書は、初学の生徒に授くる為に、著はせるものなれど、専ら日常普通の詞を
挙げて、其用法変化等を示す。かの和歌謡曲等に用うる如き、高格の詞は、皆古言
7
La citazione è stata presa da: Santō Isao,
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“attraverso il libro di…..le flessioni delle diverse parti del discorso vanno memorizzate”
In questa frase è contenuto ciò che a quel tempo era considerato il concetto di “grammatica”;
si trattava semplicemente di uno studio mnemonico di particelle e delle flessioni dei verbi in
base ai casi. Fu in questa fase che nell’istruzione primaria cominciarono ad essere introdotti i
primi manuali di grammatica che prendevano come modello i manuali di lingua scritti in
esti vogliamo ricordare lo Shōgaku ihon Bunten 『小学日本文典
pubblicato nel 1874.
Shōgaku Nihon Bunten 『小学日本文典』(1874)
Nell’introduzione del suddetto manuale, Tanaka dice:
「この書は、初学の生徒に授くる為に、著はせるものなれど、専ら日常普通の詞を
挙げて、其用法変化等を示す。かの和歌謡曲等に用うる如き、高格の詞は、皆古言
ō Isao, op. cit., p.100
“attraverso il libro di…..le flessioni delle diverse parti del discorso vanno memorizzate”
7
In questa frase è contenuto ciò che a quel tempo era considerato il concetto di “grammatica”;
mnemonico di particelle e delle flessioni dei verbi in
base ai casi. Fu in questa fase che nell’istruzione primaria cominciarono ad essere introdotti i
primi manuali di grammatica che prendevano come modello i manuali di lingua scritti in
小学日本文典』 di
「この書は、初学の生徒に授くる為に、著はせるものなれど、専ら日常普通の詞を
挙げて、其用法変化等を示す。かの和歌謡曲等に用うる如き、高格の詞は、皆古言
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と共に大文典に収む、故に大文典は、小学を卒業し、中学より大学に進める生徒に、
授くる書なり。」
8
“Questo manuale è rivolto a studenti principianti e spiega le teorie della linguistica con un
linguaggio colloquiale. Inoltre, la lingua alta, la stessa usata nella poesia, viene inserita nel
daibunten rivolto a tutti gli studenti che proseguono gli studi sino all’università.”
Quello che Tanaka vuole dirci, è che il suo manuale veniva utilizzato principalmente
nell’istruzione primaria, tuttavia il Daibunten 大文典 a cui lui fa riferimento non verrà mai
pubblicato.
1.3 La terza fase: Gakkōreiki 学校令期 学校令期 学校令期 学校令期 (1886)
L’anno diciannovesimo dell’era Meiji (1886) è considerato l’anno della grande svolta.
In questo anno, infatti, vennero emanati ben quattro editti riguardanti il sistema scolastico:
帝国大学令 帝国大学令 帝国大学令 帝国大学令 Teikoku Daigakurei
小学校令 小学校令 小学校令 小学校令 Shōgakkōrei
中学校令 中学校令 中学校令 中学校令 Chūgakkōrei
師範学校令 師範学校令 師範学校令 師範学校令 Shihangakkōrei
Tutte queste riforme vennero unite in un unico editto chiamato Gakkōrei 学校令. Con
questo editto, non solo il sistema scolastico, ma anche tutto il sistema legato agli studi sulle
scienze occidentali venne rinnovato in maniera radicale. Nello stesso anno, presso la Tōkyō
Teikoku Daigaku東京帝国大学 (Università Imperiale di Tōkyō), venne istituito per la prima
8
SANTŌ, Isao, op. cit., p.101
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volta un corso di filologia in cui, il professor Chamberlain
9
, trattava di linguistica moderna. In
altre parole, il 1886 fu l’anno in cui per la prima volta la linguistica moderna venne introdotta
a livello universitario.
2. I manuali di grammatica di epoca Meiji: generalità
Se ripercorriamo la storia degli studi sulla lingua del periodo Meiji, ci accorgiamo che
sono innumerevoli i manuali scritti durante questi anni. Anche se il Gohō Shinan 『語法指南』
di Ōtsuki Fumihiko大槻文彦 viene considerato il primo e importante manuale di linguistica
moderna, prima della pubblicazione di quest’ultimo, furono numerosi i manuali che vennero
pubblicati. Essi vengono chiamati in giapponese Bunten 文典, e venivano principalmente
usati per scopi didattici. È anche vero che questi manuali essendo stati scritti nel primo
periodo Meiji, quando gli studi linguistici erano ancora ad uno stato embrionale, non vengono
assolutamente presi in considerazione negli studi moderni di linguistica (nella linguistica di
oggi). Il periodo Meiji segna solamente l’inizio degli studi che si sarebbero poi sviluppati via
via negli anni a seguire. È per questi motivi che non risulta del tutto inutile studiare questi
materiali.
9
Basil Hall Chamberlain, 1850-1935. Fu un famoso docente presso l’università imperiale di Tōkyō e uno dei più
famosi nipponisti inglesi del diciannovesimo secolo. Oltre a lui è bene citare E. M. Satow e W. G. Aston. Fu
anche uno dei primi a tradurre la poesia haiku in inglese. È forse meglio conosciuto per l’opera intitolata
“Things Japanese” pubblicata nel 1890. Fra i suoi lavori troviamo anche delle poesie in francese. Chamberlain
nacque a Southsea, studiò per anni francese prima di trasferirsi dalla nonna a Versailles dove imparò anche il
tedesco. Egli giunse per la prima volta in Giappone il 29 maggio 1873 ricoprendo il ruolo di docente presso
l’università imperiale di Tōkyō; fu uno dei primi studiosi della lingua degli Ainu e del dialetto okinawano. Fra i
suoi lavori va sicuramente ricordata la prima traduzione del “Kojiki” in inglese nel 1882, “A Handbook of
Colloquial Japanese” (1888) e “A pratical Guide to the study of Japanese Writing” (1905). Nonostante i gravi
problemi di salute che lo affliggevano, Chamberlain fu un grande viaggiatore e scrisse assieme a W. B. Mason
“A Handbook for Travellers in Japan” nel 1891.