1
INTRODUZIONE
La seguente tesi si colloca sotto l'ambito
1
di studio di Antropologia delle istituzioni
sviluppando l’interazione tra saperi culturali diversi, in maniera pertinente all’educazione
universitaria.
L’educazione universitaria passa inevitabilmente attraverso le riforme governative. In un
epoca di privatizzazione, governance multilivello e utilizzo del sistema capitalistico come
metro di misura economica, anche l’università è stata ampiamente coinvolta dai meccanismi
del sistema monetario. Inequivocabilmente la gestione delle università è diventata sempre più
legata a termini come bilancio e capitale. L’università, come si evincerà dal prosieguo della
tesi, muove capitali e i governi che gestiscono diversi stati, sembrano non poter più
prescindere dalla gestione universitaria anche in tal senso. Fino a che punto le disposizioni
economiche e successivamente governative influiscono sui modelli universitari?
Apparentemente molto, con la conseguenza che una serie di esigenze globali e locali delle
università vengono spesso messe in secondo piano.
1
Nell’ultimo quindicennio si è assistito a un costante aumento della letteratura antropologica sul mondo
accademico, sul management dell’alta educazione e sugli effetti che le riforme europee dell’università stanno
avendo sull’insegnamento in Europa (Strathern 2000, Shore e Wright 1999, Coleman e Simpson 2001, Gledhill
2001, Mascarenhas-Keyes & Wright 1995). Possiamo individuare tre direzioni di studio:
politiche universitarie, ovvero individuare, attraverso etnografie della globalizzazione, modelli di governance
delle università simili in contesti europei locali;
etnografia dei dipartimenti universitari, per studiare etnograficamente i processi di trasformazione che stanno
investendo le università e modalità e logiche di riconcettualizzazione delle università in relazione, ad esempio,
alle pratiche quotidiane di docenti e studenti;
etnografia della classe, allo scopo di cercare di capire come cambia il rapporto tra docenti e studenti e come
cambiano concetto e pratiche dell’insegnamento.
Schematizzando ulteriormente, il nascente filone di studi di antropologia delle riforme universitarie fa
riferimento a due tradizioni di studio: antropologia delle istituzioni (legata ai temi delle politiche educative, della
governance e del concetto di cultura negli organizational studies) e antropologia dell’educazione.
In un caso, attraverso etnografie dei contesti universitari, si tenta di analizzare le riforme delle università
interrogando la natura dei cambiamenti che esse mettono in atto nelle politiche educative e della ricerca.
Nell’altro, si fa attenzione alla trasmissione delle competenze, ai profili dei laureati, al senso che gli studenti di
volta in volta danno alla loro esperienza formativa.
2
L’intento di questa tesi è quello di ricercare quali siano le principali motivazioni che spingono
uno studente straniero a recarsi in Italia per il proprio percorso universitario, quale sia l'iter
che permette ad uno studente straniero di arrivare a studiare in Italia ed, infine, comprendere,
per quanto possibile, se l’Italia sia uno stato con un futuro promettente per la mobilità sociale
universitaria, quali sono i problemi che non permettono al nostro Paese di essere centrale nel
mercato della mobilità universitaria, grazie soprattutto all'analisi svolta presso l'Università
degli Studi di Roma La Sapienza.
Nel corso della tesi verrà utilizzata una serie di termini, due dei quali saranno definiti
sommariamente nell’introduzione per indicarne il significato. Si traccerà di conseguenza una
gerarchia dei termini principali e dei termini che gravitano attorno ai due concetti cardine,
così da rendere più scorrevole la lettura. È doveroso iniziare fissando il concetto che ha mosso
tutta la ricerca di questa tesi: mobilità sociale universitaria. Lo si ritroverà in seguito,
analizzato, sviscerato ed accompagnato da altri, quali università interculturale,
globalizzazione, straniero, discriminazione, schismogenesi e università schizofrenica.
La mobilità sociale universitaria è quel fenomeno definibile come il processo mediante il
quale gli studenti si muovono da una posizione sociale scolastica ad una posizione sociale
universitaria all'interno della società a cui appartengono. Sono arrivato a questa definizione
applicando il concetto di mobilità sociale
2
all'università. Specificatamente verrà trattato il
tema della mobilità sociale universitaria di quegli studenti che si muovono verso un Paese
straniero, poiché è antropologicamente interessante ricercare in persone provenienti da stati e
culture diverse tra loro una motivazione comune, assieme alle particolari storie, avvicinandoci
2
P. Sorokin - La mobilità sociale - 1927
3
quindi a quel modello glocale che prende spunto dall'unione della località del paese d'origine,
mista alla condivisione globale, ed universale, posta nelle motivazioni comuni che spingono
gli studenti stranieri a propendere per l'università italiana.
Utilizzerò il concetto di globalizzazione per inquadrare una società che volge sempre di più
verso la creolizzazione. Prendendo come riferimento il significato esposto da Hannerz in “La
diversità culturale”, la globalizzazione non è “solo come un raggio d’azione, sempre più
ampio, di processi, di meccanismi e attori di mercato”
3
, né è assumibile come
omogeneizzazione, bensì come interconnessione. Grazie agli scambi che si vengono a creare a
livello globale e in maniera sempre più ampia, si instaura un sistema di connessioni e
trasmissioni culturali sia di località che di globalità. Nello sforzo di costruire identità culturali
sincretiche, capaci di assumere la contemporanea appartenenza allo spazio della globalità e
allo spazio della località, si definisce lo spazio glocale. Vivendo dunque in un mondo glocale,
dove la globalizzazione non è altro che un fittissimo sistema di interconnessioni, si sente la
necessità di trasmettere l'idea di interconnessione e scambio culturale anche ai livelli di
educazione dei singoli. La necessità di un’ educazione interculturale, al fine di superare il
monoculturalismo attraverso un confronto dinamico di comprensione delle differenze, ha
dunque portato alla nascita dell'interconnessione del globale con il locale dal punto di vista
culturale. La sfera locale è caratterizzata dalla trasmissione della cultura del paese ospitante e
l’adattamento alla cultura ospitata, mentre la sfera globale dalla trasmissione della cultura
ospitata e l’adattamento alla cultura ospitante.
Focalizzandoci invece sull’università interculturale troviamo un impianto notevolmente
complesso che possiamo suddividere in: esperienze di studio di breve periodo (erasmus,
internati ospedalieri all’estero, master), esperienze di studio di medio periodo (ciclo di laurea
3
U. Hannerz - La diversità culturale - 2001 - Il Mulino - Bologna - Intr. pag. 8
4
all’estero con l’intenzione di ritornare nel proprio paese natale) ed esperienze di lungo periodo
(ciclo di laurea all’estero con l’intenzione di lavorare all’estero o di specializzarsi con un
master o uno stage). Le esperienze di studio di breve periodo sono certamente utili e
formative di un contesto culturale interculturale, ma al di là di una serie di motivazioni di
apprendimento e di approfondimento non sono sufficienti per tracciare una vera volontà di
immersione in una cultura altra dalla propria.
Il progetto Erasmus (European Region Action Scheme for the Mobility of University
Students), ad esempio, nato nel 1987 per volere della Comunità Europea, ha tra le sue
motivazioni principali l'interesse nei confronti della cultura di un altro paese, ma il relativo
tempo a disposizione, variabile dai 3 ai 12 mesi, rende poi l'esperienza meno forte e
scioccante rispetto alle esperienze di medio e lungo periodo, che userò come riferimento di
studio per la ricerca di questa tesi. La decisione di intraprendere un percorso di studio
universitario all'estero è certamente figlia di numerose esigenze, accurate riflessioni e
ambiziose prospettive per il futuro. Ogni studente decide chiaramente per sé quali sono le
personali motivazioni che lo spingono ad andare via da un ambiente culturale che lo ha
ospitato e cresciuto fino a quel momento.
La decisione di prendere in esame esclusivamente la scelta di studio a medio e lungo termine
è dipesa esclusivamente da due fattori collegati fra loro: il tempo e la rilevanza.
Il tempo di studio all'estero è necessario per poter dare vita ad uno studio fondato sulle
motivazioni che spingono ad una decisione dalla rilevanza determinante per la propria carriera
poiché maggiore è il tempo passato in un paese estero per motivi di studio, maggiore sarà la
difficoltà nel decidere di andare via, per lungo tempo appunto, in un altro paese, mosso da
motivazioni diverse, personali e più o meno forti.
5
La tesi è stata pensata, svolta e suddivisa come segue. Ho inizialmente avuto l’interesse a
studiare la situazione degli studenti stranieri in Italia alla fine del mio tirocinio svolto presso
l’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del Consiglio Nazionale delle
Ricerche
4
. Successivamente ho costruito l’impianto generale della tesi, pensato come un cono
rovesciato, ovvero una discesa dal generale al particolare attorno al concetto di mobilità
sociale universitaria, termine che racchiude la situazione, sotto tutti i punti di vista, degli
studenti stranieri che non studiano presso le università del proprio paese natale. Ho chiesto al
mio relatore di poter utilizzare questo argomento per la mia tesi triennale e dopo aver ottenuta
la sua approvazione mi sono messo all’opera per la raccolta dei dati. Sfortunatamente le
tematiche affrontate dalla tesi non hanno ancora una bibliografia molto ampia quindi
inizialmente mi sono sentito spaesato, ma grazie alla venuta a conoscenza di alcuni libri, saggi
e soprattutto grazie alle informazioni trovate sulla rete sono riuscito a raccogliere dati sugli
studenti stranieri nel mondo. Per quanto riguarda gli Stati Uniti d’America, ho ricercato i dati
nell’Institute of International Education e sul giornale del Chronicle of Higher Education. Per
quanto riguarda l’Europa, la fonte dell’Eurostat è stata utilissima per rintracciare i movimenti
migratori dell’Europa e le motivazioni che hanno spinto gli studenti a trasferirsi all’estero per
studiare all’università. I dati italiani sono stati invece ricercati e raccolti presso il sito del
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca e articoli e resoconti come quello
della Fondazione Migrantes, di cui farò ampiamente menzione nel corso della tesi.
È stato possibile visionare i dati sensibili degli studenti dell’Università degli Studi di Roma
La Sapienza grazie ad una lettera d’autorizzazione che mi ha permesso di poter consultare le
informazioni sensibili e trarre le mie personali conclusioni. Ulteriori dati sono stati raccolti
4
Ho svolto attività di tirocinio presso l'IRPPS (Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali) che è
un istituto che fa parte del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Il tema scelto per il tirocinio è stato il
Bilancio di Genere. Il Bilancio di Genere è una lettura di genere del bilancio dell'ente pubblico, riclassificandolo
per aree sensibili al genere, verificando l'effetto della politica economica di un ente pubblico su uomini e donne.
L'analisi del tema ha portato alla costruzione di un documento di ricerca bibliografica sul Bilancio di Genere nel
mondo e in Italia e ad alcune riflessioni sulle donne straniere e le relative famiglie che lavorano in Italia.
6
attraverso un questionario a campione e delle testimonianze raccolte sul campo, per
approfondire al meglio l'ambiente e la convivenza presso l’ateneo di Roma. Successivamente
ha preso forma la caratterizzazione della tesi suddivisa così suddivisa.
Nella prima parte verrà definito nel profondo il concetto di mobilità sociale universitaria,
espressione, come detto, centrale, attraverso il quale si cerca di dare una chiave interpretativa
al flusso che gli studenti formano scegliendo di intraprendere i propri studi universitari
all'estero. Verrà definita ed esplicata la situazione estera per quanto riguarda gli studenti
stranieri iscritti nelle università, con esclusivo riferimento agli Stati Uniti d’America e
all'Europa. La mobilità sociale universitaria all'estero è notevolmente sentita e presa in
considerazione e un Paese estremamente votato all'interconnessione come gli USA è
certamente da prendere in considerazione per creare, a livello puramente numerico e
suddiviso per nazionalità, una visione d'insieme della situazione attuale su questo tipo di
spostamento. Verrà analizzato, come si diceva, il caso dell’Europa, altro grande bacino di
mobilità sociale universitaria, le cui dinamiche, che riguardano spostamenti simili a quelle
degli Stati Uniti d'America, presentano numerose differenze che verranno esplicate nel corso
della tesi.
I capitoli successivi riguarderanno in dettaglio la situazione italiana come punto di
arrivo per gli studenti universitari stranieri, per scendere nello specifico dedicando
un'approfondita ricerca sugli studenti stranieri con riferimento l'Università degli Studi di
Roma La Sapienza, importante, rinomata e con uno fra i più alti numeri di studenti stranieri
iscritti d'Italia.
Vista la specificità della ricerca si è preferito non addentrarsi in un progetto vasto come il
campo mondiale ed europeo, che quindi rimarranno una base generica d'analisi per improntare
delle considerazioni sulla mobilità sociale universitaria.