2
INTRODUZIONE
Il mondo giovanile ha acquisito nel corso degli anni un‟importanza sempre
maggiore, attirando l‟interesse di studiosi in ogni ambito, dalla sociologia alla
psicologia, dalla letteratura alla linguistica. È in quest‟ultimo campo che
concentreremo la nostra attenzione, analizzando in particolare il linguaggio
giovanile, utilizzato sia nella forma parlata che cantata: i giovani, infatti,
esprimono pensieri e sentimenti non solo attraverso il linguaggio di tutti i
giorni, ma anche tramite la musica, con cui essi hanno un rapporto speciale.
Molti sono i generi musicali amati dai ragazzi; tra questi la nostra analisi
prenderà in considerazione il rap che, con la sua particolare struttura
discorsiva, risulta idoneo a veicolare i pensieri e le esperienze dei giovani.
Nel corso dei capitoli saranno analizzati nel dettaglio questi aspetti del mondo
giovanile, all‟interno del contesto spagnolo.
Il primo capitolo si concentrerà sul linguaggio giovanile, nel tentativo di
definire questo fenomeno molto difficile da considerare nella sua interezza a
causa della scarsità di dati a disposizione degli studiosi e del suo carattere
effimero che richiede un approccio multidisciplinare
1
. Si tenterà di capire
quali sono le finalità che i giovani perseguono attraverso l‟utilizzo di questo
linguaggio e le sue caratteristiche principali, proponendo degli esempi
significativi sempre all‟interno dell‟ambito spagnolo. Saranno considerate poi
la sua collocazione nel repertorio linguistico in quanto varietà della lingua
standard e il suo rapporto con quest‟ultima.
Il secondo capitolo prenderà in analisi il rapporto tra giovani e musica, alla
quale essi restano molto legati poiché rappresenta una elemento centrale nella
loro vita quotidiana, accompagnando ogni momento della giornata
2
.
Ultimamente, infatti, grazie alle nuove tecnologie, sono aumentate le
1
Renzo Titone, Come parlano gli adolescenti. Storia di una ricerca, Roma, Armando Editore, 1995,
p.9-10.
2
Silvio Mini, “Qualche nota sul rapporto tra giovani e musica”, 2004, Data dell‟ultima consultazione
17/03/11. www.magazine.unibo.it/Magazine/Attualita/2004/12/02/musica.htm.
www.magazine.unibo.it/Magazine/Attualita/2004/12/02/musica.htm. 23/03/11.
3
possibilità di diffusione della musica, che può raggiungere più facilmente e
velocemente ogni luogo del mondo e può essere scaricata sugli i-pod o gli
mp3, così da poterla portare sempre con sé. I primi ad approfittare di queste
opportunità sono proprio i giovani, che sfruttano le tecnologie sia per ascoltare
musica che per produrla: attraverso siti di condivisione di video come
Youtube, cantanti sconosciuti possono tentare la via del successo diventando
delle vere e proprie “celebrità internettiane”
3
, cosa che in passato non sarebbe
stata possibile.
Questo è il parametro utilizzato per la scelta dei rapper presentati nel corso del
terzo capitolo: Porta, Shinoflow e La Excepción, che hanno ottenuto successo
prima di tutto tramite la diffusione dei loro lavori in internet, grazie alla quale
hanno poi avuto la possibilità di firmare contratti con le case discografiche e di
inserirsi anche all‟interno dei canali tradizionali. Nel corso del capitolo sarà
inoltre presentata una breve definizione del rap e la sua contestualizzazione
all‟interno del panorama spagnolo, i temi principali a cui i rapper dedicano i
loro testi, valutando quali espressioni non appartenenti alla lingua standard
utilizzano per accentuare l‟espressività e attirare l‟attenzione.
L‟analisi dei testi di questi rapper ha come obiettivo di dimostrare, tramite
esempi, che il linguaggio utilizzato attinge dal modo di esprimersi dei giovani,
sia per quanto riguarda le tecniche e gli obiettivi perseguiti, sia considerando i
termini, per valutare se effettivamente esiste un‟influenza reciproca tra questi
due mondi.
3
Http://it.wikipedia.org/wiki/YouTube. Data ultima consultazione 23/03/11.
4
PRIMO CAPITOLO:
“IL LINGUAGGIO GIOVANILE SPAGNOLO”
Nel XXI secolo la rivoluzione tecnologica, i processi di globalizzazione e le
trasformazioni in tutti gli ambiti sociali hanno dato vita a nuove esperienze,
che influenzano specialmente i giovani, i quali hanno oggi delle possibilità di
formazione e di crescita non conosciute dalle generazioni precedenti. I
cambiamenti non avvengono solo a livello sociale, ma anche linguistico: i
ragazzi sono portati a vivere il linguaggio, modellandolo e reinventandolo per
esprimersi attraverso nuovi termini che siano in grado di trasmettere
pienamente ciò che essi provano, di adeguare le proprie espressioni alle
impressioni che hanno. Spesso, infatti, i giovani non trovano nella lingua
comune delle parole attraverso le quali far capire al mondo ciò che sta dentro
di loro: essi vedono le parole come “fisse”, sempre uguali, poco espressive e
per questi motivi ne inventano di nuove
4
.
Il linguaggio giovanile è quindi un fenomeno a cui bisogna prestare molta
attenzione e da studiare sotto molti punti di vista, sia per comprendere ciò che
provano i giovani, sia per capire se ci potranno effettivamente essere
modifiche alla lingua comune.
1.1 Il concetto: che cos’è il linguaggio giovanile? Accenni e definizione
Prima di definire cosa sia il “linguaggio giovanile” bisogna prima di tutto
comprendere cosa significa il termine “giovane”.
Si tratta di un concetto ambiguo e per questo motivo il solo dato anagrafico
non è sufficiente a chiarire una realtà socio–culturale estremamente
complessa. Con “giovani” non si deve intendere un'entità omogenea, ma si
preferisce parlare di “segmenti di realtà giovanile”
5
poiché non esiste un
4
Renzo Titone, Il linguaggio degli adolescenti: le prime ricerche pp.16-17 in Renzo Titone (a cura
di), Come parlano gli adolescenti, Roma, Armando Editore, 1995, pp.11-24.
5
Marino Livolsi e Ivano Bison, Una lettura dei dati: alcune ipotesi interpretative p.149 in Emanuele
Banfi e Alberto Sobrero (a cura di), Il linguaggio giovanile degli anni Novanta. Regole, invenzioni,
gioco, Bari, Laterza, 1992 pp.149-194.
5
livello omogeneo comune a undicenni e ventenni: ci sono molte tipologie di
giovani, che costituiscono realtà diverse; troviamo, ad esempio, i pre–
adolescenti, gli adolescenti e i post–adolescenti. Inoltre ai giorni nostri si
assiste al prolungamento dell‟adolescenza nella fascia giovanile 18-24 e al
protrarsi della dipendenza dalla famiglia
6
. Il cammino verso l'età adulta è più
lento rispetto al passato: si hanno nuove strutturazioni nella vita sociale, cioè
si rimane nella “dimensione giovani” anche quando anagraficamente non lo si
è più
7
. Fino a qualche anno fa, il livello di omogeneizzazione tra i modelli
linguistici degli adulti e quelli dei giovani era assai alto e i ragazzi, anche
linguisticamente, erano entro le regole del sistema: la trasgressione era un fatto
marginale. La realtà di oggi è assai diversa perché é emerso il “problema
giovani”, con tutti i bisogni ad esso legati (indipendenza, autonomia,
identificazione), e con la perdita della capacità di controllo e di orientamento
delle centrali educatrici tradizionali (famiglia, scuola, società)
8
.
Il termine “giovane” resta così legato ad una serie di situazioni e condizioni
diverse, anche se gli studi si concentrano sui ragazzi nel periodo
dell‟adolescenza, età nella quale, da una parte si ha l‟affermazione della loro
autonomia dai legami con gli adulti in generale, e dall‟altra si assiste
all‟imitazione di quelli che sono un più grandi, il cui mondo affascina (si ha
quindi coesione verso l‟interno del proprio gruppo e contrapposizione verso
l‟esterno mondo degli adulti)
9
.
Come spiega Renzo Titone
10
, il linguaggio è un aspetto fondamentale di questi
cambiamenti tipici del difficile periodo adolescenziale, insieme alla musica, la
moda e la pratica di certi sport. Attraverso nuovi termini e modi di esprimersi,
l‟adolescente tenta di incarnare più compiutamente e vivamente certe idee, che
6
Si tratta di un fenomeno legato ai cambiamenti in atto nella società attuale: i giovani non riescono ad
uscire di casa per formare una famiglia propria perché non hanno lavoro né soldi.
7
Emanuele Banfi, „Linguaggio dei giovani‟, „linguaggio giovanile‟ e „italiano dei giovani‟ p.153 in
Tullio De Mauro (a cura di) Come parlano gli italiani, Firenze, La Nuova Italia, 1997 pp.149-156.
8
Ibidem, p.153. Si approfondirà l‟argomento nel paragrafo 1.3.2 di questo capitolo.
9
Benedetta Conforti, “Il linguaggio dei giovani”, Cahier costiero , Anno IV, numero unico, 2008-
2009,http://www.icamalfi.gov.it/GIORNALINO/File%202008_2009/Il%20linguaggio%20dei%20gio
vani.pdf. Data ultima consultazione 04/03/11.
10
In Come parlano gli adolescenti, Roma, Armando Editore, 1995 p.15.
6
per lui stesso hanno confini indefiniti: è un “phraser”. Il linguaggio è uno
strumento indispensabile alla strutturazione stessa del gruppo, perché consente
processi di identificazione ed appartenenza; spesso si notano differenze tra i
generi: le ragazze parlano per creare e mantenere relazioni di intimità ed
uguaglianza, interpretare i discorsi di altre ragazze, analizzare il mondo
esterno, mentre i ragazzi per affermare la propria posizione di predominio,
attirare un uditorio o inserire sé stessi nelle conversazioni quando sono gli altri
a “tenere banco”.
Lo studio del linguaggio giovanile è però incerto e difficilmente definibile a
causa della scarsezza di dati sia orali che scritti e della diversità di
manifestazioni di questo linguaggio. Ad esempio nella società spagnola,
restano molto distinti gli ambienti giovanili rurali ed urbani, perché a seconda
che ci si trovi in una grande città o in un paesino di provincia, si incontrano
situazioni sociali molto differenti
11
. Considerando i dati della ricerca condotta
da Marino Livolsi e Ivano Bison
12
su un campione di giovani di Trento e
Milano appartenenti a diversi istituti superiori e licei, troviamo una
differenziazione anche per quanto riguarda la fascia socio-economica di cui
fanno parte i ragazzi e il grado di istruzione ricevuta; infatti i giovani di classe
più elevata attingono solo limitatamente ai linguaggio giovanili, mentre coloro
che appartengono ad una classe sociale intermedia si prestano più al gioco e
sono i veri creatori.
1.2 Quando, come e perché si forma
Il linguaggio tipicamente giovanile sembra un fenomeno recente, nonostante
sia difficile rappresentarlo esattamente: il problema principale è dato dal fatto
che si tratta di un linguaggio prevalentemente orale e risulta quindi
11
Progetto Comenius: “Comunicazione tra i giovani”, Istituto di istruzione superiore “Enrico Fermi”,
Progetto linguistico con IES “Terres de Ponent” di Mollerussa (LLeida) – Catalogna.
http://www.fermimontesarchio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=27&itemid=125
&limitstart=4. Si approfondirà questo concetto nel paragrafo 1.2.1 per quanto riguarda la storia
spagnola. Data ultima consultazione 07/03/11.
12
Op. cit. pp.149-194.
7
estremamente complesso captarlo nella sua interezza; spesso i termini di LG
vengono utilizzati solo in determinate situazioni, che sono per lo più informali,
perché i giovani ne fanno uso solo tra pari e non nel rapporto con gli adulti.
Quindi per comprenderlo bisogna essere presenti nel contesto immediato,
tenere da conto l‟ambiente nel quale chi si esprime in un certo modo è
cresciuto e il periodo storico in cui vive
13
.
Oggi, un aiuto viene dalle nuove tecnologie, le quali dimostrano che non esiste
una totale opposizione tra orale e scritto: le chat e gli sms, Messenger e
Facebook, rappresentano scritti che utilizzano strategie conversazionali che
corrispondono all‟attività retorica di chi parla; tra queste troviamo l‟economia
linguistica e l‟uso di termini tipici del parlato
14
.
Il linguaggio giovanile è proprio dell‟età e non della cultura: viene
abbandonato nel momento in cui i ragazzi crescono, perché normalmente essi
si trovano in situazioni estranee ad un adulto. Questo, come affermato nella
rivista “Donde dice”
15
, è il caso di “hacer un simpa”, che significa uscire da un
ristorante senza pagare: gli adulti non si troveranno mai in questa situazione,
perché di norma possiedono abbastanza soldi.
Il concetto di linguaggio giovanile è molto contemporaneo e soggetto a
differenti interpretazioni; è per questi motivi che risulta difficile da analizzare
con completezza, in quanto alcuni elementi validi al giorno d‟oggi potrebbero
non esserlo più tra qualche anno. Per l‟analisi di questo argomento possiamo
quindi affidarci ad elementi generali come il fatto che il LG nasce e si rafforza
principalmente nelle grandi città e da li si diffonde
16
: questo è ciò che è
avvenuto in Spagna.
13
Benedetta Conforti, op. cit. Data ultima consultazione 04/03/11.
14
Carmen Herrera, María Manjavacas Ramírez, Yolanda Tejado, “Seminario internacional: el español
de los jovenes” in Victor García de la Concha, “Donde Dice”, Fundéu BBVA n°12, 2008, pp.14-15.
http://issuu.com/bibliorios/docs/el_lenguaje_de_los_j_venes. Data ultima consultazione 20/03/11.
15
Ibidem, p.13.
16
Elvira Blanco, “Il linguaggio dei giovani”, Elledici,
www.elledici.org/catechesi/scuola/scuola.php?ID=10876&CAT_ID=15235.
Data ultima consultazione 11/03/11.
8
1.2.1 La storia del linguaggio giovanile spagnolo, accenni
Come viene specificato dalla professoressa Pilar Capanaga
17
in un articolo
dedicato al romanzo Historias del Kronen
18
, il linguaggio giovanile spagnolo
iniziò ad essere codificato negli anni Settanta e passò poi negli anni Ottanta a
caratterizzare diversi ambienti, tra cui quelli della letteratura e del cinema. Per
quanto riguarda il primo, nel 1984 venne pubblicato il romanzo “La otra orilla
de la droga”
19
, che ottenne il premio Nadal, mentre nel cinema la pellicola
“Deprisa, deprisa”
20
permette di compiere un salto importante nel circuito
comunicativo e nel processo di rinnovamento e adattamento di determinati
fenomeni ed attitudini e comportamenti linguistici. Si è assistito ad un fatto
nuovo nella storia della lingua spagnola: si è capito che i giovani non imitano
il modo di parlare dei grandi, ma generano nuovi modelli che si sono estesi a
buona parte del mondo giovanile ed attingono, oltre che dalla lingua comune,
anche dal gergo della droga, della delinquenza e dal “lenguaje pijo”
21
. Ha
quindi avuto luogo un cambiamento nell‟accettazione di questo linguaggio da
parte del parlante medio: anche le generazioni che ora hanno superato la
giovinezza, non hanno abbandonato del tutto gli elementi linguistici che la
identificavano come giovane ed hanno continuato ad accogliere nuove
creazioni ed espressioni tipiche della gioventù. Come spiega Edgar Radtke
22
,
l‟importanza di questo fatto ha determinato un cambio di atteggiamento da
17
Docente della Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori dell'Università di
Bologna, nella sede di Forlì.
18
Pilar Capanaga, “La creación léxica en Historias del Kronen”, Aispi, Centro Virtual Cervantes,
http://cvc.cervantes.es/literatura/aispi/pdf/08/08_049.pdf. Data ultima consultazione 14/03/11.
Historias del Kronen è un romanzo di José Ángel Mañas, che racconta la storia di un ragazzo di
vent‟anni che conduce una vita di droga, sesso e alcool.
19
Il romanzo tratta la storia di Toni e Maica, che vivono insieme nella periferia di Valencia, tentando
di sopravvivere alla vita dura, legata alla dipendenza dall‟eroina.
20
Film spagnolo del 1981 che racconta la storia di una gang di delinquenti giovanili.
21
I “pijos” sono una categoria di giovane con la quale vengono identificati i cosiddetti “figli di papà”
o coloro che vogliono sembrarlo. Sono ragazzi molto ricchi che amano mostrare la propria situazione
economica. Hanno un linguaggio e un modo di vestire particolare per cui li si riconosce
immediatamente nel momento in cui li si incontra.
22
Importante linguista tedesco, ha scritto numerosi libri fornendo un contributo fondamentale a chi si
occupa dello studio della linguistica, in particolare quella giovanile. Ha inoltre partecipato alla stesura
di capitoli inseriti in altri libri, com‟è in questo caso, in cui le informazioni sono tratte da La
dimensione internazionale del linguaggio giovanile, in Emanuele Banfi e Alberto Sobrero (a cura di),
Il linguaggio giovanile degli anni Novanta. Regole, invenzioni, gioco, Bari, Laterza, 1992, pp.5-44.
9
parte dei linguisti spagnoli, che devono prestare sempre maggiore attenzione
al fenomeno del linguaggio giovanile, diversamente rispetto a ciò che
avveniva in passato: durante gli anni del franchismo, infatti, le varietà di
substandard nazionale, considerate una minaccia per l‟integrità della lingua
nazionale, erano represse per mantenere la tradizione secolare di un‟unica
lingua ufficiale
23
. In seguito, con il mutato clima politico-culturale, si registrò
una crescita d‟interesse per i problemi generali del mondo giovanile e quindi
anche per gli aspetti linguistici, considerati come una parte essenziale delle
grandi trasformazioni sociali della Spagna democratica. Oltre a un boom negli
studi, si assistì anche a un‟esplosione di questo linguaggio che, inizialmente
denominato rockero o pasota, dopo le sue fortune madrilene in ambienti bassi
e suburbani, si diffuse in modo capillare arrivando ad essere chiamato cheli.
Come risulta dagli studi di Margarita de Hoyos Gonzáles
24
, in quegli anni il
gergo era molto limitato: si utilizzavano frasi prefabbricate dal taglio e dalla
struttura semplice. Il parlante tentava di parlare in modo incomprensibile se
alla conversazione era presente una terza persona, cambiando il significato di
parole o frasi per sconcertare l‟uditore. Questo linguaggio partiva dalla lingua
dei gitani e si nutriva di parole straniere deformate: anglicismi (ad esempio
monis per dinero, proveniente da money), gallicismi (espectro per fantasma,
chocante da choc), etc. Gli studi riguardanti questi fenomeni erano, all‟inizio,
legati principalmente al lessico; oggi si è capito però che per comprendere
appieno una lingua bisogna considerarla in tutta la sua ampiezza, analizzando
anche le strategie comunicative come ad esempio il tono o i diversi registri
utilizzati in differenti situazioni
25
.
23
Raffaella Odicino, Lengua de la norma y jerga juvenil p.70 in Dante Liano (a cura di), Lingua e
letteratura nei Paesi Ispanici, Milano, Vita e pensiero, 2006, pp.69-87.
24
“Una variedad en el habla coloquiál: la jerga cheli”, Cauce, Núm.4 pp.31-39.
http://cvc.cervantes.es/literatura/cauce/pdf/cauce04/cauce_04_004.pdf. Data ultima consultazione
09/03/11.
25
Nonostante questi elementi siano da considerare importanti per comprendere appieno il LG, in
realtà gli studi condotti fino ad oggi si concentrano ancora prevalentemente sul lessico. Questo è da
ricondurre nella difficoltà che incontra chi si occupa di questo argomento: si tratta di varietà effimere,
in continuo mutamento e il cui elemento più visibile ed immediato sono le parole. Ci si sofferma
10
Ampliando il raggio di studio, si è constatato che l‟intero linguaggio giovanile
spagnolo dipende da un unico centro di diffusione di modelli, rappresentato
dalle grandi città, in particolare Madrid e Barcellona, dalle quali si irradiano
termini nuovi, che superano la loro ristrettezza diventando modello normativo
per tutti i giovani a livello nazionale ed entrando a far parte del lessico
substandard in tutta la Spagna
26
. Si tratta quindi di un fenomeno di rilievo per
l‟intera nazione: è stata infatti creata la “Fundación del Español Urgente”
27
che
si occupa di risolvere i dubbi riguardanti i cambiamenti velocissimi che hanno
luogo nel linguaggio di cui i giovani sono in primo luogo protagonisti. È in
questo clima che si è tenuto, nell‟aprile del 2008 a la Rioja e precisamente nel
monastero di San Millán de la Cogolla, il seminario “El Español de los
jovenes”, in cui si è discusso del linguaggio giovanile e dell‟attitudine alla
libertà con cui i giovani si esprimono sotto le influenze delle nuove tecnologie
contro un sistema che sentono imposto e uniformante. Gli studiosi e i centri di
educazione hanno il compito di analizzare il loro linguaggio, avvalorandolo e
adattandolo alla lingua comune. Molte sono le opinioni riguardo alla forza
propulsiva di questo linguaggio, anche se, in linea di massima, secondo le
conclusioni derivanti dal seminario
28
, esso è visto come arricchente se il
giovane è in grado di utilizzarlo in un contesto adeguato, perché il problema
sorge quando lo si usa al di fuori delle situazioni informali. Nel corso di
questo seminario è stata anche tentata una suddivisione del linguaggio
giovanile in categorie; il risultato è l‟individuazione di due gruppi principali:
quindi più sullo studio di queste piuttosto che addentrarsi in analisi più dettagliate ma di sicuro di più
difficile riuscita.
26
Edgar Radtke, La dimensione internazionale del linguaggio giovanile pp.22-23 in E. Banfi e A. A.
Sobrero (a cura di), Il linguaggio giovanile degli anni novanta. Regole, invenzioni, gioco, Bari,
Laterza, 1992 pp.5-44.
27
Associazione di studiosi di lingua che si occupano di capire i meccanismi che interessano lo
spagnolo anno dopo anno; molti di questi studiosi si sono sentiti minacciati dallo sviluppo del
linguaggio giovanile e questo ha portato all‟organizzazione del seminario “El español de los Jovenes”.
28
Una panoramica delle opinioni degli esperti su questo seminario si trovano in Victor García de la
Concha, op. cit. pp.1-17. Data ultima consultazione 20/03/11.
11
- il linguaggio pandillero, che fa riferimento alle periferie. Alcuni esempi
sono: per dire casa utilizzano kely, per dire polizia usano pasma, guripa,
per carcere trena, truyo, per bere empinar el codo.
- il linguaggio pijo, parlato dai giovani di classe alta. Alcuni tratti linguistici
tipici di questo gruppo sono l‟articolazione particolarmente tesa della s,
una pronuncia nasale, il prolungamento delle vocali; essi non usano
volgarismi ma eufemismi ed iperboli, lavorano molto sul lessico
sostituendo termini con sinonimi “aulici” (ad esempio lo ignoro invece di
no lo sé), anglicismi ludici, termini dolciastri (chiki, churri per intendere
carino) e sostituiscono anche i gesti con le parole (un besito)
29
.
1.2.2 Fonti del LG e problematiche relative al loro reperimento
I meccanismi di costituzione dei linguaggi giovanili divergono fortemente dai
percorsi di arricchimento lessicale del vocabolario generale: quando un
termine entra in questi linguaggi, subisce immediatamente spesso uno
spostamento semantico o una deformazione formale. Risulta quindi molto
difficile studiare la costituzione dei linguaggi giovanili, in quanto non bastano
ricerche indirette ma è necessario effettuare ricerche dirette. Non è poi sicuro
che queste siano effettivamente valide, in quando spesso i giovani, se
sottoposti a domande, restano condizionati e ne risente quindi la loro libertà
espressiva
30
. Inoltre il LG ha una grande capacità di auto-alimentarsi,
presentandosi come un mix che attinge da varie fonti: riceve apporti sia dalle
varietà sincroniche della lingua che da altre varietà diacroniche giovanili, le
quali si fondono, formando un impasto omogeneo in cui è facile individuare
gli ingredienti primari
31
. Esse non sono legate da rapporti gerarchici: nei
29
Approfondimenti ed esempi riguardanti questo argomento possono essere consultati in González
Félix Rodríguez, “Lenguaje de los jovenes”, El Rincón del Vago,
http://html.rincondelvago.com/lenguaje-de-los-jovenes.html. Data ultima consultazione 18/03/11.
30
Lorenzo Coveri, “Le scritture minorenni” in Italiano e oltre, 8, 1993 pp.78-83.
31
Silverio Novelli, “La parola ai giovani”, Treccani, Art. 2 in
http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/scritto_e_parlato/lingua_giovani02.html. Data ultima
consultazione 09/03/11.