INTRODUZIONE
Fin dall'immediato dopoguerra in Europa ed in America si sono verificati fenomeni
di aggregazione giovanile che, di volta in volta, hanno assunto un carattere specifico in
relazione allo stato sociale ed al luogo in cui esse prendevano forma, assumendo nomi
fantasiosi o provocatori e quando non sono stati inglobati dalla cultura dominante hanno
contribuito a cambiare in qualche modo gli schemi rigidi della società di cui (non)
facevano parte.
Con questo lavoro intendo dimostrare in che modo i media, il cinema, la stampa e
l'opinione pubblica abbiano influito negativamente sull'immagine “ufficiale” della
cultura skinhead. A tal fine mi soffermerò sulle radici di questa cultura, cercando una
continuità tra vecchie e nuove generazioni e cercherò di rivalutarne i caratteri.
Intendo dimostrare quindi come questi stili culturali abbiano una vera e propria
valenza culturale, lontani dall'aspetto "subculturale" in cui spesso vengono relegati:
nello specifico analizzerò il movimento skinhead, conosciuto a livello mediatico quasi
esclusivamente nella fase revivalista degli anni '80 (raramente i media si sono interessati
alla sua origine culturale e alle tendenze che l'hanno generato).
Col tempo diverse culture giovanili si sono impoverite di ideali e di significati,
trasformandosi soprattutto in mode tuttavia persistono ancora oggi gruppi che, coerenti
con il proprio stile, credono in positivo o in negativo nei vecchi ideali.
Punto di partenza dell'analisi è il concetto di cultura, qui utilizzato nell'accezione
antropologica che lo oppone a natura e che non attribuisce all'attività ad esso connessa
una valenza maggiore rispetto ad altre.
Con cultura si intende:
"denominare invece il complesso delle attività e dei prodotti intellettuali e manuali
dell'uomo-in-società, quali che se siano le forme ed i contenuti [...], e quale che ne sia
la distanza dai comportamenti che nella nostra società vengono può meno riconosciuti
come veri, giusti, buoni e più in generale culturali. In questo senso sono «cultura»
anche certe pratiche o osservanze che per altri rispetti qualificheremmo come forme di
«ignoranza» ignoranza [...]:sono «cultura» nel senso che costituiscono anch'esse un
2
modo di concepire (e di vivere) il mondo e la vita."
1
Questo concetto di cultura è il superamento del radicato concetto di etnocentrismo
nel quale, in modo più o meno consapevole, i valori della propria cultura vengono
assunti come metro di giudizio delle forme e dei valori delle culture altrui, respingendo
negativamente tutti i fatti che rappresentano altre visioni del mondo.
La visione etnocentrica applicata allo studio delle culture giovanili preclude la
possibilità di studiare scientificamente le culture differenti.
Uno dei testi presi in considerazione per la stesura di questo lavoro è Sottocultura
2
,
che sebbene dia un'interpretazione etnocentrica delle tendenze giovanili ci aiuta ad
orientarci all'interno degli stili come quello punk, glam, reggae e skinhead, trattandole
come culture subalterne all'interno delle quali è necessario ricercare i significati in
quanto portatori dello "stile della sottocultura".
Per poter effettuare un'analisi più sistematica ho diviso il mio lavoro in tre parti,
all'interno delle quali sviluppo l'aspetto generale delle culture giovanili, la cultura
specificatamente skinhead ed infine il rapporto di questa con il mondo del cinema.
Nel primo capitolo si trova una breve analisi degli stili, dalla nascita della figura del
teenager alle più moderne tendenze della generazione industriale ed il loro contorto
rapporto con il cinema.
Risulta evidente come il cinema e la propaganda dei media abbiano influito nella
diffusione e nella creazione di vere e proprie "mode" per alcuni casi e di come, per altri,
la realtà culturale sia prevalsa sull'influenza mediatica, creando uno stile che si dirama
su un duplice piano: quello più superficiale e puramente estetico o spettacolare e quello
strettamente ideologico e sociale.
Non potendo che trattare brevemente tutti i movimenti più influenti dell'ultimo
cinquantennio ho trattato prevalentemente quelli con un maggiore spessore culturale,
sovversivo o che abbiano avuto uno stretto legame con la cultura skinhead (come nel
caso di quella “rasta”). Molte di queste si sono sviluppate contemporaneamente o con
uno scarto di un paio di anni, a volte attingendo dalle stesse tendenze, come nel caso
dello stretto rapporto che lega la scena rock con la musica jazz e rhythm&blues o le
1 Alberto M. Cirese, cultura egemonica e culture subalterne, Palumbo editore, Palermo, 1980 p.5
2 Dick Hebdige, Sottocultura, il fascino dello stile innaturale, Editori associati, Ancona-Milano, 2000
3
influenze che la cultura giamaicana e il reggae hanno avuto in un certo filone del punk e
in quale modo la cultura new wave abbia influito nell'uso delle tastiere all'interno dello
stesso movimento.
L'ultima cultura giovanile trattata è quella “industriale”, che pur non essendo la più
moderna, rappresenta un vero taglio rispetto al passato in quanto sviluppa contatti diretti
con il mondo dell'arte contemporanea e post-moderna, ottenendo sorprendenti risultati
scenici, componendo una musica propria e mostrando un'attitudine fondamentalmente
creativa ed intellettuale la cui carica dura ancora oggi.
Nel secondo capitolo, invece, mi inoltro più specificatamente nell'ambiente rude boy
e working class, tracciando il percorso della cultura skinhead che porta dalle origini
giamaicane e proletarie britanniche alla deviazione naziskin molto più famosa.
All'interno di questo percorso, parlo dell'eredità che i mod hanno lasciato ed i ragazzi
detti original che, consapevoli dei propri debiti culturali, rispettavano le proprie radici,
ascoltavano regga e convivevano pacificamente con le comunità nere nei quartieri
periferici delle grandi città.
Gli skinhead, che subendo diverse influenze, sono stati “costretti” ad evolversi,
attraversano due fasi che è possibile considerare dirette conseguenze delle precedenti:
quella suedehead e quella smoothie, per poi risorgere, in pieno vigore negli anni '80,
nella fase revival, con una nuova musica, una netta influenza punk ed uno stile
semplificato e privo del complesso abbigliamento da sera.
Dagli anni '80 in poi, sia per la maggiore diffusione dei mezzi di comunicazione sia
per il nuovo interesse di alcuni gruppi a prendere posizioni politiche, avvengono le
prime spaccature all'interno dell'eterogenea, ma unita, cultura skinhead che porterà al
moltiplicarsi di devianze estremiste e xenofobe. La spettacolarità e l'aggressività di
questi gruppi deviati ha, conseguentemente, messo in ombra tutti i gruppi S.H.A.R.P.
(SkinHead Against Racial Prejudice) diffondendo universalmente l'immagine dello
skinhead come l'idealtipo del “carnefice del 2000”.
3
Infine, il terzo capitolo è incentrato sull'approccio adottato dal cinema a tematiche
complesse come quelle dei gruppi estremisti. Frequentemente, infatti, il cinema ha
preferito prediligere l'aspetto più spettacolare a scapito dell'oggettività.
3 V alerio Marchi, SMV Stile Maschio Violento. I demoni di fine millenno, Costa&Nolan, Genova, 1994
p.10
4
I film analizzati provengono da nazioni differenti, sono stati girati con tecniche
diverse, eppure, per tracciare l'immagine tipica dello skinhead utilizzano gli stessi
simboli, attingendo dai medesimi stereotipi. Nel caso di This is England il regista cerca
di far assumere al gruppo una valenza positiva, il più possibile legata all'idea original.
Lavori come American History X o Made in Britain mettono l'accento sull'inutilità
dell'odio e indagano sul motivo che possa spingere un giovane appartenente alla
working class ad assumere posizioni intolleranti.
Caso a sé è quello di Russia 88, dove l'intento del regista è di denunciare l'enorme
quantità di gruppi nazionalsocialisti aggregati nella città di Mosca, tacitamente
appoggiati dal governo e che in modo del tutto indisturbato attuano una propaganda “a
tappeto” in città e su internet mettendo online video con personalissime interviste sulla
volontà dei moscoviti di una “Russia ai russi”, o pubblicando all'interno dei siti ufficiali
delle organizzazioni varie istruzioni per difendersi nell'eventualità del verificarsi di una
“lotta da strada”. Il film è stato girato da attori, ma i video riportati, gli abiti, i fatti e le
parole pronunciate sono presi interamente dai siti ufficiali delle organizzazioni,
rispettando la realtà nel modo più fedele possibile. Questo film ha avuto un impatto così
forte e inaspettato che per diverso tempo è stato boicottato dalla Russia stessa, anche per
via della contrapposizione di un ritratto di Putin ad un'immagine di Hitler.
5
I
IL CINEMA E LE CUL TURE GIOVANILI
L'espressione “tribù urbana”, viene spesso utilizzata dai sociologi per descrivere il
fenomeno delle sottoculture giovanili, riferendosi alle spinte neotribali dei gruppi di
reagire ai modelli individualisti dominanti tipici delle società post-industriali. Nell'arco
del tempo si codificarono diverse tribù urbane accomunate nelle manifestazioni e nei
sistemi di valori dall'unico scopo di dare a ciascun membro del gruppo un senso più
forte di esistenza, permettendo di affermare la propria individualità all'interno del
gruppo ed attraversi il gruppo attraverso al difesa dei valori comuni.
Ad una società che non si accetta né comprende viene opposto un sistema alternativo
di valori, stabili e duraturi, e l'adozione di una maschera comune, simbolo di identità
collettiva, attraverso cui proiettare all'esterno un'identità più forte permettendo
contemporaneamente l'uscita dall'anonimato e l'occultamento della personalità
individuale.
Si cerca sempre, all'interno di questi gruppi, l'equilibrio tra autenticità ed apparenza,
l'adozione del costume tribale richiede ad ogni membro l'aderire con impegno al sistema
di valori del gruppo, allontanando le mode e gli stereotipi.
La musica divenne il veicolo principale dei nuovi valori nonché espressione del loro
malessere, nella seconda metà del Novecento si verificò un taglio netto col passato
attraverso una rivoluzione artistico-culturale, venne rigettata l'idea di moda in quanto
fattore di cambiamento, opponendo l'idea dell'abito come espressione della propria
cultura e dei propri valori, nacquero molti generi musicali nuovi, la scienza e la
tecnologia cambiarono radicalmente il modo di vivere della gente ed il cinema divenne
uno dei principali medium del cambiamento, dando ampia risonanza a fenomeni che
probabilmente sarebbero rimasti altrimenti circoscritti, rendendoli fenomeni di massa.
Un numero sempre crescente di tribù urbane sfidò il sistema della moda e del buon
costume giungendo al punto di non ritorno rappresentato dal punk, che stravolge
6