INTRODUZIONE
Shakespeare, oggi come nel passato, è sinonimo di cultura “alta” e di
eccellenza poetica, drammatica, stilistica irraggiungibile; le sue opere
sono considerate come punto di riferimento culturale e accademico e
come espressione dell’identità nazionale. Il drammaturgo elisabettiano
è ritenuto il “mostro sacro” della letteratura inglese, e in quanto ciò
intoccabile. Questa visione di Shakespeare e delle sua produzione come
monumento dell’identità artistica nazionale, che ne ha permesso e
favorito la sopravvivenza e il tramandarsi attraverso i secoli e fino ad
oggi mantenendone intatta la forza comunicativa e la potenzialità
artistica, è frutto di un’appropriazione e di una idealizzazione durata
secoli, e messa in atto da istituzioni accademiche, teatrali e
sociopolitiche.
Come sottolineato da Alessandra Marzola nel saggio
1
introduttivo a L’altro Shakespeare :
“La prodigiosa “attualità” di Shakespeare si è storicamente prodotta come
esito di un’appropriazione ideologica che, mai esplicitamente dichiarata, si
concretizza nella fiorente attività di una vera e propria “industria
shakespeariana”, la quale trae i propri profitti dallo sfruttamento oculato
della mitologia del Bardo.”
2
La produzione artistica shakespeariana, nata sotto il segno della
molteplicità a causa delle diverse versioni dei drammi in circolo, e
soggetto di un processo di mitizzazione e monumentalizzazione, rivive
oggi sotto l’influenza di questi due principi. L’industria shakespeariana è
fiorente, e le forme in cui le opere del Bardo rinascono sono le più
disparate. Dalle riscritture conflittuali delle avanguardie alla presenza
in tutti i media della società di massa, Shakespeare è oggi più attuale
3
Alessandra Marzola, Introduzione a L’altro Shakespeare a cura di Alessandra Marzola.
1
Guerini Studio, Milano, 1992.
Ibidem, pag.7
2
che mai e torna a vivere in opere teatrali, romanzi, film, fumetti, libri
per bambini, canzoni e anche pubblicità. Le ragioni che portano alla
riscrittura di Shakespeare in questi casi sono le più varie, e non più solo
il desiderio di confrontarsi e dialogare con il padre della letteratura
inglese.
In questo amalgama di adattamenti, echi e citazioni shakespeariane
spicca un filone di riscritture: quello dedicato ai bambini e ai ragazzini.
Il mercato della letteratura per bambini è uno dei più fiorenti del
settore, e in particolare esistono innumerevoli riscritture
shakespeariane dedicate ai più piccoli, intese soprattutto come
strumento per introdurli all’Alta poesia del Bardo. Proprio questo
ambito di adattamenti e riscritture sarà al centro del mio elaborato,
che intende soffermarsi sulla raccolta I, Shakespeare di Tim Crouch.
4
IL PROCESSO DI RISCRITTURA PER BAMBINI
Considerando il fiorente mercato delle riscritture dei drammi di
Shakespeare per bambini è necessario chiedersi prima di tutto la
ragione del loro successo. Basandomi principalmente sul volume di saggi
critici dedicato a questo argomento, Reimagining Shakespeare for
Children and Young Adults
c u r a t o d a N a o m i J . M i l l e r , a n d r ò a d
3
analizzare questo processo e le sue caratteristiche.
Innanzitutto, occorre notare che il motivo per cui ci si cimenta in
queste riscritture varia a seconda del periodo storico in cui esse sono
inquadrate, e quindi dei valori e della cultura di una determinata
epoca. Considerando vari esempi analizzati nei saggi della raccolta
sopracitata, emerge che la ragione essenziale è quella di avvicinare i
bambini alla letteratura “alta”, alle opere che sono il fondamento della
cultura nazionale, e di impartire loro degli insegnamenti di tipo morale
in un modo accattivante e con un linguaggio semplificato. È significativo
sottolineare che le riscritture di Shakespeare sono prevalentemente
effettuate in paesi anglofoni, come Gran Bretagna e Stati Uniti.
Shakespeare è considerato il padre della letteratura inglese e di
conseguenza angloamericana, e come tale uno dei pilastri culturali che
ogni individuo acculturato deve acquisire. Intraprendere questa
educazione da bambini è un primo passo fondamentale e molte delle
riscritture sono infatti degli strumenti affiancati allo studio di
Shakespeare nelle scuole primarie. Tuttavia, questo punto di partenza
educativo verrà declinato in modi diversi a seconda delle epoche, per
cui gli autori sceglieranno di sottolineare temi specifici e in sintonia con
la cultura del proprio tempo.
5
Naomi J. Miller (a cura di), Reimagining Shakespeare for Children and Young Adults, New
3
Yo r k a n d L o n d o n , Ta y l o r a n d F r a n c i s B o o k s , 2 0 0 3 .
A fianco di questo principale scopo didattico, troviamo un’altra serie di
riscritture che nascono essenzialmente dalla notorietà di Shakespeare e
dei suoi personaggi, che vengono utilizzati come protagonisti dei
racconti. In questo caso, non si tratta di riscritture che tendono a
ripresentare il dramma originale in un modo più accessibile per i
ragazzini, bensì di racconti a sé stanti che utilizzano questi elementi
shakespeariani perché sono famosi e attirano l’attenzione del pubblico.
Questo fenomeno è tipicamente contemporaneo, e rientra nel mercato
della letteratura per ragazzi in generale, più che nel caso specifico
delle riscritture e adattamenti shakespeariani. Analizzerò quindi
soprattutto quelle riscritture che mirano a introdurre il giovane
pubblico ai drammi shakespeariani a scopo educativo.
Il primo caso di riscrittura per bambini di grande successo è quello
realizzato dai fratelli Lamb nel 1807, Tales from Shakespeare
. Charles
4
e Mary Lamb si dedicarono alla riscrittura dei drammi Shakespeariani su
commissione di William Godwin, e l’enorme popolarità dei due volumi
da loro pubblicati nella serie della Juvenile Library ha condizionato
tutte le future riscritture di Shakespeare per bambini. Questa raccolta
presenta i drammi shakespeariani in una prosa moderna che riprende
solo raramente i versi originali. Lo scopo che si prefiggono gli autori è
ben preciso: far conoscere le opere del più famoso autore inglese in
modo semplice e soprattutto sicuro, in particolare alle giovani fanciulle
dell’epoca. Nella prefazione alla loro raccolta i Lamb affermano che
l’aspetto più ostico del loro processo di riscrittura è il contenuto, non il
linguaggio. Il loro obiettivo era purgare il testo di tutto ciò che non
fosse adatto ad una fanciulla cresciuta ed educata in epoca vittoriana:
6
Charles and Mary Lamb, Tales from Shakespeare in Shakespeare for Children. London,
4
Chatto and Windus, Piccadilly, 1879. Consultato su University of Florida Digital Collection,
Baldwin Library of Historical Children’s Literature. http://ufdc.ufl.edu/
UF00049587/00001/1j?search=tales+%3dshakespeare
sessualità esplicita, eccessiva violenza e il linguaggio utilizzato per
descrivere queste scene. Le eroine di Shakespeare dovevano diventare
dei modelli di virtù e di rettitudine, a cui le future donne potevano fare
riferimento e da cui prendere esempio. Sempre nella prefazione, i Lamb
scrivono
Instead of recommending these Tales to the perusal of young gentlemen who
can read them so much better in the originals, I must rather beg their kind
assistance in explaining to their sisters such parts as are hardest for them to
understand: and when they have helped them to get over the difficulties,
then perhaps they will read to them (carefully selecting what is proper for a
young sister’s ear) some passage which has pleased them in one of the stories.
5
Possiamo quindi notare come le strategie di riscrittura siano funzionali
alla cultura dell’epoca vittoriana: la formazione ed educazione delle
fanciulle e i virtuosi modelli femminili che esse sono invitate a seguire.
A questi temi se ne aggiunge un altro, analizzato da James Andreas nel
suo saggio “Canning the Classic”
: la rappresentazione dello straniero,
6
del diverso. Esemplare in questo senso è la figura di Caliban e la
riscrittura di The Tempest, che avviene in un’ottica tipicamente
coloniale: Prospero è il salvatore di Caliban, colui che vuole interviene
per educarlo e che arriva sull’isola per rimediare agli errori commessi
da Sycorax. Caliban è connotato in modo assolutamente negativo, e non
si fa mai riferimento all’usurpazione da parte di Prospero della sua
isola. In questo modo il dramma originale di Shakespeare perde la sua
complessità, e viene asservito all’ottica coloniale del tempo.
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Ivi , Preface pag. vii. Traduzione italiana mia: ”Invece che raccomandare questi racconti
5
all’utilizzo di giovanotti che possono leggerli molto meglio nella forma originale, devo
piuttosto chiedere il loro aiuto nello spiegare alle loro sorelle le parti che esse trovano più
difficile da capire: e quando le avranno aiutate a superare queste difficoltà, essi potranno
forse (selezionando accuratamente ciò che è adatto all’orecchio di una giovane sorella) alcuni
dei passaggi che le hanno più colpite in una delle storie”.
James Andreas, Canning the classics: Race and Ethnicity in the Lamb’s Tales from
6
Shakespeare in Naomi J. Miller (a cura di), Reimagining Shakespeare for Children and Young
Adults, New York and London, Taylor and Francis Books, 2003.