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Introduzione
La fondazione di nuove imprese è un processo che riveste una grande importanza,
date le sue implicazioni sia in termini d’innovazione, sia di sviluppo economico.
Nonostante questo, le start up incorrono in numerosi ostacoli durante la
formazione dell’impresa. Questo accade a causa della complessa burocrazia, della
scarsa capacità imprenditoriale, della forte competizione, della mancanza di
sufficiente capitale, della scarsa propensione verso investimenti rischiosi.
L’elaborato ha l’obiettivo di mettere in risalto il ruolo degli incubatori come
strumenti in grado di promuovere innovazione, imprenditorialità e sviluppo
economico.
A tal fine, è illustrato il panorama delle strutture che svolgono attività di sostegno
alle imprese.
Il punto di partenza del primo capitolo è uno sguardo agli eventi che hanno
portato alla nascita del primo “Business Incubator”. Sono descritte le principali
tipologie di queste strutture d’incubazione e la loro presenza nelle principali
economie mondiali.
Nel secondo capitolo è esposta una descrizione delle principali pratiche adottate
dagli incubatori nello sviluppo dell’attività di supporto alle imprese. In particolare
sono analizzate le scelte organizzative, le strategie d’investimento, le modalità di
selezione delle start up da ospitare, il supporto al business che si vuole fornire, la
rete di relazioni che si decide di creare, tutto questo, al fine di individuare le
migliori pratiche adottabili.
Nel terzo capitolo è esposto il tema dell’imprenditorialità. Il capitolo vede le start
up alle prese con problemi di finanziamento e di management, espone le difficoltà
alla creazione di relazioni con altri partner commerciali e all’accesso a
informazioni e conoscenze. Mostrando gli ostacoli nei quali i nuovi imprenditori
incorrono nel processo di creazione d’impresa, si propone l’uso degli incubatori
come soluzione al problema dei fallimenti del mercato. A questo proposito, nel
quarto capitolo, sono illustrati i principali risultati raggiunti grazie all’utilizzo
degli incubatori nelle economie locali. Si evidenzia un miglioramento del tasso di
sopravvivenza e performance delle start up incubate, un’attrazione verso queste
organizzazioni di capitale umano altamente qualificato, un miglioramento nelle
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relazioni formatesi con i partner commerciali e un incremento dell’attività
innovativa nelle imprese.
A questo proposito, nel capitolo successivo, è proposta la relazione della
vicinanza degli incubatori con le università. Queste ultime sono descritte come
soggetti essenziali al trasferimento tecnologico e in grado di portare sul mercato i
risultati delle ricerche. A questo riguardo, viene trattato il fenomeno degli spin off
accademici e l’utilizzo dell’incubatore come marchio di qualità per una nuova
impresa.
Nel capitolo sesto, vengono esposti i principali miglioramenti messi in atto dalle
politiche economiche in Europa, e in particolare in Italia, per migliorare il
processo di creazione d’impresa.
Nel capitolo sette è esposta una rassegna del panorama delle principali economie
mondiali riguardo allo sviluppo degli incubatori.
Infine, in ultima analisi, sono state proposte alcune considerazioni personali
sull’argomento.
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1. Gli incubatori d’impresa
1.1 La nascita del primo business incubator
Il primo incubatore della storia, il “Batavia Industrial Center”, fu fondato a
Batavia (New York) nel 1959, come soluzione del governo locale alla perdita di
un importante impianto produttivo. Nel 1956, infatti, chiuse il più grande
stabilimento di Batavia, il “Massey-Ferguson”, lasciando 80,000 metri quadrati di
costruzione vacanti e più del 20 % di disoccupazione nel paese. A quel punto, la
famiglia Mancuso decise di invertire la situazione, acquistò il complesso e diede il
compito a Joe Mancuso di dividere in più parti la struttura abbandonata per
affittarla a separate attività da servire con servizi d’ufficio, assistenza per recupero
di capitale e consulenza (Eshun, J.P., 2004). Dopo poco tempo Mancuso trovò i
primi affittuari, tra cui un’enoteca, un ente di beneficienza e una società di polli.
Proprio da quest’ultima nacque il giocoso nome di “incubatore”, il quale restò
anche dopo l’uscita della compagnia. Il “Batavia Industial Center” riuscì a creare
numerosi posti di lavoro e risollevò l’economia del paese.
Nonostante l’esempio della famiglia Mancuso, la definizione di Incubatore, non
prese piede fino alla fine del 1970.
Fu a partire della metà degli anni ’80 che gli editori della rivista “Frontiers of
Enterpreneurship Research”, dedicarono come ricorrenza della loro conferenza
annuale, la “Babson College Entrepreneurship Research Conference” (BCERC),
una sessione che aveva ad oggetto gli incubatori d’impresa. Da quest’occasione la
definizione di “incubatore” incominciò a essere usata da molte delle industrie che
incominciavano a emergere. Nel 1985, furono presentati 3 “papers” alla
conferenza (Gatewood B., Lee Ogden, and Frank Hoy, 1985; David N. Allen,
1985;. Cooper Arnold C, William C. Dunkelberg, and R. Stanley Furuta,1985) i
quali, davano una prima definizione al termine “incubatore” ovvero una struttura
con canoni di affitto inferiori a quelli di mercato, la quale offre servizi condivisi,
supporto logistico e assistenza aziendale.
Durante tutto il 1980, la crescita del settore degli incubatori d’impresa è stata
rapida, dai dati documentati da Temali and Campbell (1984), circa dodici
incubatori operavano già negli Stati Uniti. Questo accadde poiché ci fu una
progressiva rivalutazione del valore della creazione ed espansione di nuove
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imprese per sostenere le economie locali. Molte comunità hanno così
incominciato a sviluppare incubatori per assisterle.
1.2 Elementi di supporto alla crescita dei primi incubatori
La National Business Incubator Association (NBIA), individua tre attività
principali che hanno guidato la crescita del settore nel corso del periodo.
A metà degli anni ‘80, la “US Small Business Administration” (SBA), un’agenzia
indipendente degli Stati Uniti, creata per proteggere gli interessi delle piccole
imprese e assicurare che ricevessero una parte equa del sostegno del governo,
promosse fortemente lo sviluppo degli incubatori attraverso una serie di
conferenze regionali per diffondere informazione sul tema.
Nel 1982, la legislatura della Pennsylvania ha promulgato il progetto di Walter
Plosila: il “Ben Franklin Partnership Program”, uno dei primi progetti sulla
produzione globale di tecnologia del paese. Questo programma, che comprendeva
gli incubatori come elemento fondamentale, è diventato uno dei primi modelli per
il supporto degli altri Stati, all’incubazione d’imprese.
Altro sostenitore della crescita dei primi incubatori fu il “Control Data
Corporation”, una società pionieristica nel settore dei supercomputer, sotto la
direzione del fondatore William Norris. Con la convinzione che le grandi aziende
avrebbero dovuto lavorare con il governo e gli altri settori per affrontare le
principali esigenze della società, Norris, ha fondato la “City Venture Corporation”
(CVC), una divisione Data Control che ha sviluppato incubatori d'impresa in
diverse città, grandi e piccole. Grazie all’“U.S. Small Business Administration", il
Control Data ha avuto una presenza maggiore, e il suo sostegno all’incubatore
d’impresa diede attendibilità al concetto e aiutò a formarlo.
Il Control Data stabilisce uno standard per gli incubatori d’imprese, i quali devono
offrire servizi d’accoglienza, sale conferenze e servizi di consulenza. È stato
sperimentato attraverso sistemi informativi come i database commerciali
internazionali, i “growth founds” e altre idee, molte delle quali hanno avuto la
loro nascita con Norris. Egli introdusse il concetto d’incubatore senza pareti,
“incubator without walls”, offendo alle imprese l’accesso ai servizi d’incubazione
senza affittare un ufficio. Diversi incubatori di successo che sono stati
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inizialmente sviluppati con l'assistenza di CVC, tra cui il Centro imprenditoriale a
Birmingham, Alabama, e la Pueblo Business & Technology Center a Pueblo,
Colorado esistono ancora oggi.
In anni più recenti, le comunità di tutto il mondo hanno abbracciato il concetto
d’incubazione d’imprese.
Riconoscendo la necessità di condivisione delle informazioni all'interno di questo
nuovo settore in crescita, i leader d’incubazione d’imprese hanno costituito la
“National Business Incubation Association” (NBIA) nel 1985 per fornire
formazione e strumenti di assistenza alle imprese start-up alle prime armi e come
stanza di compensazione per le informazioni sulla gestione dell'incubatore e le
questioni concernenti lo sviluppo.
1.3 Definizione di Business Incubator
Secondo la definizione dell’”US National Business Incubation Association”
(NBIA, 2009): “Business incubation is a business support process that accelerates
the successful development of start-up and fledgling companies by providing
entrepreneurs with an array of targeted resources and services” in altre parole gli
incubatori d’impresa consistono in un processo di sostegno alle imprese che
accelera lo sviluppo positivo di imprese start-up e alle prime armi, fornendo agli
imprenditori una vasta gamma di risorse e servizi mirati.
Secondo la Commissione Europea il “Business Incubator” è un’organizzazione
che sostiene il processo di creazione di nuove imprese fornendo loro un’ampia
varietà di servizi di supporto integrati che includono sia spazi fisici del “business
incubator”, sia servizi di supporto del business e le opportunità d’integrazione e
networking (European Commission Enterprise Directorate General, 2002).
Sempre secondo la Commissione Europea, è proprio attraverso l’erogazione di tali
servizi e la riduzione dei costi derivante dalla loro condivisione e dalla
realizzazione di economie di scala che l’incubatore d’impresa riesce ad accrescere
in modo rilevante la probabilità di sopravvivenza e la prospettiva di crescita di
nuove imprese (European Commission Enterprise Directorate General, 2002).
Questi servizi sono in genere sviluppati o gestiti dal management del Business
Incubator e offerti sia dall’incubatore stesso sia attraverso la sua rete di contatti.