5
INTRODUZIONE
Il lavoro che si va a delineare riguarda gli equilibri aziendali, i quali da
semplici e basilari argomenti accademici dell’economia aziendale e della
ragioneria trovano sempre più concreta applicazione nelle analisi di bilancio
delle imprese poiché danno una visione veritiera, misurabile e completa
della situazione economica, patrimoniale e finanziaria di ciascuna azienda
oggetto dell’indagine.
Obiettivo principale del lavoro è la verifica, la misurazione e il controllo
della economicità, principalmente, delle aziende prese in esame e
successivamente la raffigurazione della struttura patrimoniale di ognuna che
è utile ai fini della verifica di una corretta contrapposizione, quantitativa e
qualitativa, delle poste patrimoniali.
Verranno, dunque, svolte delle analisi prettamente quantitative e per ogni
tipologia di impresa turistica, tra cui il caso di quella alberghiera e il caso
del tour operator, si denoteranno le eventuali differenze ed analogie esistenti
tra i due tipi opposti di attività aziendale, ma che nell’insieme formano
buona parte dell’offerta del settore turistico.
La tematica degli equilibri aziendali è oggetto di studio delle scienze
economiche aziendali, in particolare dell’economia aziendale e della
ragioneria, e la maggioranza dei testi e degli autori in tale materia affrontano
lo studio del concetto di azienda partendo dal significato socio-economico
del sistema azienda, il quale viene scomposto in diversi subsistemi.
Nella prima parte del lavoro si è scelto di richiamare i concetti fondamentali
sulla tematica servendosi degli studi fatti in materia da diversi autori. I testi
di riferimento sono quelli specializzati nello studio dell’economia aziendale,
della ragioneria, la scienza che raccoglie numerosi dati economici aziendali
e affronta le misurazioni quantitative delle attività svolte dell’azienda.
6
Il riferimento bibliografico è rivolto anche alla disciplina della finanza
aziendale, scienza accademica che studia l’origine e la destinazione delle
risorse finanziarie apportate nell’impresa e il successivo effetto economico e
patrimoniale che si perviene dalla gestione aziendale.
Nella seconda parte del lavoro, riferibile sostanzialmente al terzo capitolo, si
affronta lo studio delle due tipologie di imprese turistiche applicando
concretamente tutti gli approcci teorici delineati nei due precedenti capitoli.
La metodologia adottata nel terzo capitolo è stata quella della consultazione,
dapprima, e poi dell’adattamento, dell’analisi e delle misurazioni ottenibili
dai bilanci di esercizio delle imprese oggetto dello studio.
Il lavoro si basa su solide teorie e studi già svolti in materie economiche
aziendali, ma gli stessi principi spiegati teoricamente vengono poi applicati
in maniera concreta ad alcuni casi aziendali. È importante, allora, che i
risultati del lavoro vengano suffragati dai principi teorici che sono il punto
di partenza della presente tematica.
7
1. IL CONCETTO DI EQUILIBRIO AZIENDALE
1.1 Il sistema-azienda come apparato di forze economiche
L’azienda quale singola unità facente parte del più ampio insieme di
organizzazioni economiche finalizzate al raggiungimento di determinati
obiettivi può essere concepita essa stessa come un sistema. La definizione
che meglio descrive il concetto è la seguente: un insieme di elementi,
materiali ed immateriali, legati da un reciproco nesso di relazioni e tra di
loro coordinati, e unitariamente integrati, per il raggiungimento di un
obiettivo comune.
Caratteristica importante, dunque, è l’amalgama di determinate
componenti che singolarmente prese non riuscirebbero mai ad ottenere le
finalità per le quali viene costituita un’azienda, ma è fondamentale il legame
di relazione e interdipendenza tra le stesse che porta, come detto in
precedenza, al conseguimento degli scopi prefissi.
Le particolarità che delineano e caratterizzano il sistema sono:
- Singoli elementi che formano la sua globalità e interezza e al tempo
stesso esso può essere scomposto in sottoinsiemi;
- Legami che si instaurano tra i singoli elementi e che vengono
coordinati per raggiungere i determinati obiettivi;
- Finalità perseguibili dal sistema nel suo complesso e dai singoli
sottoinsiemi che unitariamente lo compongono.
Nella sua interezza, il sistema può essere suddiviso in sistemi di minore
dimensione fino a giungere alla singola unità di base che non può essere più
scomposta. Le parti sono unite da specifici e reciproci legami che ordinati
tra di loro portano al conseguimento di obiettivi prestabiliti.
Il riferimento fondato e di importanza centrale alla concezione sistemica
dell’azienda permette di procedere alle analisi sulle condizioni di equilibrio
8
nella visione dell’azienda quale sistema socioeconomico finalizzato alla
creazione di valore.
1
La concezione dell’azienda come un sistema conduce la stessa ad
essere delineata come un sistema aperto, poiché è esposta alle turbolenze
dell’ambiente esterno, parzialmente deterministico, in quanto non tutte le
relazioni che legano gli eventi hanno una propria causa, e le medesime
producono gli stessi effetti, complesso e non interamente esaminato, in
quanto è di difficile approfondimento, dinamico perché si presenta avvolto
da mutevoli condizioni di equilibrio e, in ultimo, cibernetico in quanto
progettato dall’uomo per conseguire un determinato fine.
Le finalità economiche del sistema aziendale permettono che
l’insieme di attività svolte si possono intendere come teleologicamente
ordinate alla ripetizione costante di atti idonei alla realizzazione di
operazioni di investimento di risorse e le corrispettive operazioni di realizzo,
per mezzo dello sviluppo di un processo economico.
Il costante ripetersi dei processi di investimento/realizzo fa sì che la
gestione per essere economicamente avvalorata necessita della condizione
che le risorse recuperate e rigenerate nei cicli produttivi siano superiori alle
risorse investite, così da permettere il raggiungimento dell’univoco
obiettivo, la creazione di valore, che è esso stesso un effetto del processo
economico.
L’ottimizzazione dell’intero processo economico presuppone la
complementare ottimizzazione degli aspetti parziali che lo delineano e che
si riferiscono a fenomeni come l’efficienza tecnica dei processi di
trasformazione, l’economicità dei cicli di produzione, l’efficace e adeguata
correlazione tra l’andamento del fabbisogno finanziario e la relativa
copertura.
1
Cfr Augusta Consorti, La dimensione economico-reddituale e la dinamica finanziaria
dell’azienda: schemi di analisi per indici e flussi, cit., pag. 20
9
Da questo deriva che le condizioni di equilibrio aziendale globale si possono
ritrovare in modo sistematico in un unico ambito caratterizzato da macro-
aree (tecnico-produttiva, dell’economicità e della finanza aziendale), da esse
vengono tratte le condizioni degli equilibri particolari, e la cui composizione
e il ricongiungimento forma la rappresentazione dell’equilibrio generale.
Uno dei fattori che influiscono sull’equilibrio aziendale e sugli equilibri
particolari di riferimento è l’approccio teorico relativo al “reticolo di
profili”; con esso si intende l’insieme congiunto ed integrato degli elementi
qualitativi e quantitativi che descrivono l’azienda, il quale condiziona la
“autogenerazione di risorse e di nuovi processi economici”, processo che
consiste nella capacità dell’impresa di offrire in modo perpetuo
combinazioni produttive economicamente convenienti.
2
Secondo la teoria in questione, i profili sono fattori critici che consentono il
raggiungimento di condizioni di equilibrio aziendale tramite l’attivazione di
un virtuoso circuito che parte dalle qualità dei profili, qualità che
determinano l’equilibrio, il quale permette l’autorigenerazione delle risorse,
che a loro volta qualificano e arricchiscono le peculiarità dei profili.
L’azienda è contraddistinta dall’attività di produzione, di scambi di
fattori produttivi e di consumo delle risorse, organizzate e gestite in sistemi
di produzione e di erogazione, i quali si distinguono dal fatto che il sistema-
azienda, unità basilare del più ampio sistema economico, con corrisponde a
quello dell’individuo; l’attività che svolge lo stesso richiede una disciplina
pianificata, dato lo stesso arco di previsione delle operazioni che lo
caratterizzano; l’attività economica assume il carattere probabilistico,
dovuto alle esposizioni e ai ripetuti mutamenti delle condizioni interne ed
esterne dell’ambiente economico-politico in cui si trova ad operare.
2
La teoria del “reticolo dei profili” e della “funzione autorigeneratrice” si devono ad Aldo
Amaduzzi, il quale è stato il primo ad introdurli in letteratura rispettivamente in Profili di
impresa in Rivista Italiana di Ragioneria e di Economia Aziendale, 1988, e in Funzione
autorigeneratrice dell’impresa ed evoluzione dei principi, 1989.
10
Nel suo univoco significato, il sistema-azienda, organizzando e gestendo i
fattori produttivi necessari alla formazione dell’attività caratteristica
aziendale è esso stesso un fattore di produzione per l’insieme di
stakeholders, e le forze che contribuiscono a comporlo sono chiamate fattori
di vita e di sviluppo. Esempi di tali fattori, che possono essere interni ed
esterni, sono le risorse finanziare, le energie umane e la capacità
organizzativa, la condizione esterna delle istituzioni economiche e politiche.
La definizione sistemica dell’azienda ha condotto a identificare l’unitarietà
del sistema, che viene così formato da un insieme di fatti economici che si
susseguono nel perdurare della vita aziendale.
Ognuna delle operazioni che, tutte assieme, caratterizzano la singola
impresa, sia che essa svolga attività di produzione di beni e servizi oltre che
di consumo, vanno considerate come complementi di un insieme da gestire
economicamente per poter raggiungere l’obiettivo globale per mezzo di un
equilibrio di lungo periodo.
L’analisi del sistema-azienda si compone di varie fasi che logicamente
ordinate si rinnovano costantemente nel processo in base ai mutamenti delle
condizioni aziendali interne ed ambientali esterne.
Una prima analisi del sistema è stata effettuata con la teoria dell’equilibrio
aziendale che permette di esaminare l’efficienza globale del sistema. Tale
teoria si avvale di un modello di rappresentazione che fornisce
un’immagine, seppur non esaustiva, della complessa struttura del sistema
aziendale e dei subsistemi di cui ne fanno parte.
Il sistema primario, può essere suddiviso infatti, in più sottosistemi che
indagano sulle diverse attività dell’impresa e che racchiudono le forze e le
competenze necessarie alla stessa che le consentiranno di ottenere gli
obiettivi prefissi e svolgere le attività economiche di produzione e consumo
nel lungo periodo di vita aziendale.
I sovra citati subsistemi sono: il subsistema organizzativo, il subsistema
informativo e il subsistema gestionale (o decisionale) che merita particolare
11
attenzione date le risorse scarse di cui l’azienda può disporre per il
coordinamento delle proprie attività interne, la quale scarsità prescrive la
razionalizzazione del loro impiego.
Il problema economico che è alla base del subsistema decisionale riguarda
la scelta dei modi migliori di impiego delle limitate risorse disponibili tra le
diverse alternative in essere.
Tale concetto presuppone lo studio dei processi di trasformazione delle
risorse originarie in nuove risorse, compito che è tradizionalmente affidato
alle aziende ed è il motivo principale per cui esse vengono costituite.
Nell’ambito dei processi di trasformazione delle risorse esiste un aspetto
tecnico riguardante le quantità fisiche di input che rientrano nella
combinazione dei fattori e le quantità fisiche di output che vengono
ottenute, rispetto al quale viene posto un problema di efficienza interna e un
aspetto economico globale che si riferisce al sistema delle scelte aziendali a
cui è attribuito un obiettivo di ottimizzazione degli elementi del processo di
trasformazione.
Tale obiettivo finale è attinente alla relazione che esiste tra il flusso dei costi
(input di risorse investite) e il flusso dei ricavi (output di risorse generate) la
quale viene definita grado di economicità aziendale.
L’azienda può essere analizzata sotto diversi approcci: si distingue un
approccio “oggettivista”, per cui essa è intesa come mezzo o uno strumento
attraverso cui un soggetto economico si prefigge di conseguire i propri
scopi, da un approccio “soggettivista”, per il quale l’azienda stessa è
responsabile dell’insieme di obiettivi prefissati, è dunque un soggetto avente
personalità ed ha una funzione di “autorigenerazione”.
L’approccio “oggettivista” va a sua volta analizzato a seconda se il soggetto
economico corrisponde alla proprietà – teoria istituzionalista – oppure
racchiude un insieme allargato di soci e stakeholders che nel lungo periodo
riescono ad accedere ai vertici aziendali influendo sugli obiettivi aziendali –
teoria contrattualista.
12
All’interno del più ampio e generale sistema aziendale che racchiude i
sottosistemi sopra menzionati, grande importanza riveste per le analisi degli
equilibri, il sistema informativo. La rappresentazione degli accadimenti
aziendali conduce allo svolgimento di determinati processi di analisi che
vanno dalla conversione dell’andamento gestionale dell’azienda in schemi
di raffigurazione di natura matematico-statistica, fino al riadattamento di
questi in andamenti economici.
3
Lo studio e la predisposizione di un efficace sistema informativo necessita
della messa in funzione di determinati flussi di informazioni, che
opportunamente coordinati e comprensibili, hanno il duplice obiettivo da un
lato di supporto all’attività decisionale interna e dall’altro di comunicazione
e pubblicità all’esterno a vantaggio di diversi stakeholders.
L’applicazione di un valido sistema informativo necessita della preventiva
conoscenza del sistema operativo e organizzativo, i quali devono essere in
grado di adempiere al compito di comunicazione e trasmissione dei dati al
sistema informativo; quest’ultimo deve poter selezionare ed elaborare al
meglio le informazioni ottenute avendo riguardo alla valutazione dei costi
(monetari e figurativi) sostenuti confrontando gli stessi con l’utilità delle
informazioni acquisite dal processo di conversione dei dati.
I requisiti del sistema informativo capaci di rappresentare gli accadimenti
del sistema gestionale di riferimento sono sintetizzati nei seguenti:
- selettività, che permette di selezionare e scegliere determinate e utili
informazioni a vantaggio delle decisioni del subsistema gestionale;
- adattabilità, è la qualità indispensabile del sistema a rispondere ai
mutamenti del sistema decisionale dovuti all’ambiente esterno;
- affidabilità, si basa sulla autenticità dei dati e sulla attendibilità delle
informazioni elaborate, ma anche sull’adeguato supporto dei
3
Il concetto è stato formulato da E. Giannessi in Appunti di economia aziendale, Pacini,
Pisa, 1979, p. 227, e racchiude in buona sostanza l’oggetto di studio della ragioneria.
13
processi di comunicazione;
- convenienza, si comprende dal confronto dei costi con i benefici
nell’esternare le informazioni al sistema decisionale interno.
Il sistema informativo è caratterizzato dall’essere avanzato, nel senso che
adotta sofisticate tecniche di elaborazione dei dati a supporto del sistema
organizzativo - gestionale, adotta informazioni integrate, le quali
provengono da diversi settori della realtà aziendale; di essere tempestivo, il
che significa essere pronto e abile a coadiuvare in ogni istante le decisioni,
adattandosi in modo continuo ai cambiamenti ambientali.
Come si è detto, il sistema informativo fornisce al sistema operativo
aziendale flussi continui di informazioni e svolge la duplice funzione; da
una lato di divulgazione dei dati per rendere più efficaci ed economicamente
valide le scelte del sistema decisionale interno e dall’altro di rendere
pubbliche le stesse notizie sui dati economici per via di obbligatorie fonti
legislative che tutelino gli interessi di soggetti terzi all’azienda.
La duplice finalità è perseguita congiuntamente per gli interessi sopra
menzionati per mezzo del bilancio di esercizio: un documento di sintesi
volto ad esprimere i risultati economico-reddituali e finanziario-patrimoniali
della gestione passata. Esso, tramite una serie di informazioni contenute al
suo interno, permette di supportare il processo di gestione operativa interna
e l’intera pianificazione strategica e di controllo dei risultati, ma fornisce
anche informazioni utili a coloro che esternamente all’azienda si interessano
dell’andamento della gestione economica della stessa.
L’importanza di un valido ed efficace subsistema informativo è spiegata dal
fatto che le ricerca continua e l’individuazione della condizione di equilibrio
generale è consentita dalla rappresentazione analitica e quantitativa dei fatti
aziendali, la cui informazione economico-finanziaria è contenuto nel
bilancio di esercizio. Si capisce, pertanto, la centralità e l’importanza di
questo strumento di rilevazione contabile.