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1.1 LA DEFINIZIONE
Alla luce di quanto sopra evidenziato, per definire il servizio ritengo
essenziale usare la seguente espressione:
“Servizio è uno scambio di risorse fra soggetti che ricercano reciproca
soddisfazione”.
Il cliente vuole una risposta (output), l’azienda gliela fornisce o cerca
di farlo(input) .
Inoltre devo rimarcare un’altra definizione del concetto esposto meno
efficace ma che manifesta immediatamente il significato da attribuire.
Mentre quando compro un’armadio o una sedia,vedo concretamente
l’oggetto da acquistare , il prodotto servizio è un’entità immateriale a
tutti gli effetti.
Volendo essere più precisi, potremmo dare un’ulteriore esplicazione al
tema affrontato.
1 ξ
Il prodotto servizio è una combinazione di fattori oggettivi e fattori
soggettivi.
I primi sono quelli direttamente funzionali,frutto del processo
tecnologico, standarizzabili. I secondi sono addizionali, nascono da
relazioni, appaiono come immateriali. Sugli aspetti oggettivi le
aziende concorrenti finiscono per essere quasi indifferenziate : quasi
ogni banca oggi offre tassi attivi e passivi uguali, così come non c’è
albergo di buona categoria che non offra televisione e frigobar in
camera. Gli aspetti funzionali divengono sempre più simili e comuni.
Sul fronte dei fattori meno materiali invece si apre la possibilità di
differenziali competitivi a favore del servizio più che del prodotto:
l’elasticità della domanda tende a essere determinata dal servizio
percepito e non solo dal prezzo.
Volendo ancora essere più precisi il prodotto servizio si può definire
come il valore generato dalle relazioni tra azienda e clienti.
1 ξ
Capranico Sergio, In che cosa possa servirla, Edizioni A. Guerrini, 1992, Capitolo VI
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E’ proprio il cliente , l’importanza del suo apprezzamento o della sua
soddisfazione, della sua partecipazione attiva che condiziona le scelte
di mercato.
Questi elementi in realtà mettono in evidenza una delle dimensioni
del servizio :quella orizzontale. Perchè si abbia un servizio viene
tuttavia messa in campo anche una dimensione verticale: si fa cioè
riferimento ad altri elementi che attengono in modo più specifico ai
contenuti sui quali e per i quali avviene il contatto fra operatore e
cliente.
La dimensione orizzontale è la più esplicita, quella su cui più insistono
le analisi e le raccomandazioni per fornire un buon servizio. La
dimensione verticale è più nascosta, più difficile da descrivere: sembra
che possa essere elusa e delegata ad elaborazioni del tutto soggettive.
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1.2 IL SISTEMA DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO
Il sistema di erogazione del servizio è l’equivalente del sistema di
produzione e di distribuzione nelle organizzazioni industriali, ma ha
carattere diverso. Esaminare il sistema di erogazione del servizio in
questa sede piuttosto che nella definizione del concetto di servizio, è
necessario se si vuole comprendere i meccanismi che si innescano nel
momento del contatto con l’utenza.
2 ξ
Il sistema di erogazione del servizio può essere scisso in tre
sottocomponenti :
a) il personale. Le aziende di servizio sono generalmente ad alta
intensità di personalità e quelle fra loro che hanno avuto più successo
hanno concepito modi estremamente creativi e rigorosi per scoprire ,
sviluppare e concentrare le risorse umane. Analogamente esse hanno
scoperto come far interagire fra di loro i seguenti attori: il Direttore
generale ,il dirigente e l’operatore.
Il direttore generale e’ la figura più esposta alle sollecitazioni
provenienti dalle elaborazioni culturali dominanti nel mondo delle
imprese. Le può cogliere e distinguere perchè ne e’ venuto a
conoscenza in corsi di formazione o perchè ha avuto precedenti
esperienze di lavoro.
L’attingere da queste risorse può offrirgli nuovi strumenti e modalità
per orientare la gestione al soddisfacimento del cliente
Il dirigente e’ inserito ai livelli intermedi dell’azienda.E’ investito
della traduzione pratica degli indirizzi generali e per questo deve
fronteggiare i molti ostacoli e i molti impedimenti derivanti da
situazioni fortemente radicati nell’azienda .
L’operatore e’ il destinatario delle direttive e delle procedure
impartitagli dall’alto. La sua posizione non necessariamente richiede
l’assunzione di un ruolo passivo.
2 ξ
Normann Richard, La Gestione strategica dei servizi , Edizioni Etas, 1985, Capitolo III
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Quest’ultima figura e’ proprio la più idonea ad assumere una veste
propositiva proprio perché l’esperienza quotidiana lo mette in grado di
conoscere i punti di eccellenza e di sofferenza di un servizio.
Questi soggetti anche se occupano posizioni e ruoli differenti
condividono una cultura e una filosofia aziendale. Tale componente
modella e adatta quegli stessi valori e quell’ethos che sono all’origine
del successo aziendale.
Non possiamo esimerci,a questo punto, dall’affrontare il processo di
3 ξ
socializzazione e dall’apprendimento in quanto è importante che la
filosofia e la cultura aziendali siano condivisi dalle persone facenti
parte di una organizzazione
La socializzazione pone l’individuo nella assoluta necessità di farsi
ammettere nel gruppo o nell’ambiente in cui andrà ad operare dopo
aver dimostrato di saper conoscere le regole.
L’adeguamento del singolo a questo stato di cose avviene
gradatamente attraverso un periodo più o meno lungo di apprendistato.
Scopo dell’apprendistato e’ quello di far fare le cose in modo corretto.
Fare le cose in modo corretto e’ il presupposto fondamentale per
riuscire a compiere qualsiasi mansione e/o compito che ci viene
affidato .
b) i clienti. Il cliente svolge un ruolo interessante e complesso
all’interno delle organizzazione dei servizi: non solo riceve e consuma
il servizio, ma assume il ruolo di parte attiva nella sua produzione ed
erogazione.
c) Tecnologia e supporto fisico. E’ un dato di fatto che molti servizi
ad alta intensità di personalità, richiedono grandi quantità di
attrezzature e di capitale.
3
Ferrante Massimo , Zan Stefano , Il fenomeno organizzativo , Nis , 1994, Capitolo III
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Quando si menziona questa specificità, occorre ricordare che siamo
entrati in un’era dove l’impatto della nuova tecnologia e
dell’informatica, sarà enorme
Non possiamo nasconderci un fatto molto importante : stiamo già
vivendo un periodo di grandi trasformazioni e i servizi che saremmo
chiamati ad utilizzare nei prossimi cinque o dieci anni comporteranno
delle interazioni sociali dove gli strumenti informatici saranno
necessari per rimanere al passo con i tempi.
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1.3 CHE COSA CHIEDE L’UTENTE AI SERVIZI
Quando si parla di servizi , è prioritario chiedersi cosa ci attendiamo
da loro come contesto sociale, come gruppi organizzati , come gruppi
aggregati in difesa di diritti e interessi, come portatori di difficoltà.
In queste circostanze il cittadino-utente pretende delle risposte a dei
problemi che sono sempre e comunque diversi.
I Servizi si devono confrontare, come si può ben comprendere con un
4 ξ
compito che alla volte diventa impossibile per i continui mutamenti
economici, sociali e culturali.
L’assunzione da parte dello Stato della maggior parte di tutti quei
compiti prima svolti dalla famiglia, è un processo che si è lentamente
ma inesorabilmente espanso negli ultimi decenni.
Nasce così il Welfare State,un modello di sicurezza sociale dove la
massima personalità giuridica protegge le parti deboli e i cittadini
minori.
Si rafforza l’idea di agevolare e favorire il bene comune, i diritti
dell’uomo, i diritti civili.
L’esempio a cui fare riferimento è quello della
5 ξ
madre buona che
ascolta i bisogni-desideri. La mamma deve,attraverso l’interpretazione
che segue l’ascolto,esaudire i bisogni e i desideri della sua creatura.
Il bambino non sa cosa gli manca, non sa capirlo e tantomeno
formularlo.
In seguito il bambino cresce e con lui le sue aspettative. Deve scoprire
cose nuove, ha fretta di imparare. Quello di cui poteva usufruire nel
passato non gli sembra più sufficiente. Deve comprare giochi nuovi,
quaderni e penne colorate che non sempre sono necessarie. Accanto ai
bisogni reali, ce ne saranno altri definiti indotti.
Ciò a determinato la nascita di un insieme di servizi che in teoria , è
pensato e auspicato come sistema organico, sviluppato in varie parti
collegate dalla stessa logica di fornire ad ogni problema una risposta.
4 ξ
Capranico Sergio, In che cosa possa servirla , Edizioni A. Guerrini, 1992, Capitolo VII
5 ξ
Capranico Sergio, Op. citata, Capitolo V
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In modo più o meno esplicito si sono originati tanti servizi e al loro
interno tante articolazioni specializzate, per garantire le competenze
necessarie, probabilmente secondo modelli di suddivisione mutuati
dalla cultura medica.
Attraverso l’esistenza del servizio,si riconosce che il problema può
essere legittimamente posto in un’interazione più o meno pubblica.
Sono i singoli portatori del problema che si fanno avanti, che
espongono il loro caso all’occhio dello specialista.
Lo specialista, qualsiasi sia il campo in cui opera,agisce perchè ha
avuto incarico di agire per conto dello Stato,dell’Ente Locale o di un
altro soggetto che esercita un’interesse economico e/o sociale.