ξ immobilizzazioni finanziarie: partecipazioni acquisite
a scopo strategico, crediti di finanziamento aventi
scadenza superiore all’esercizio, e altro ancora;
ξ immobilizzazioni patrimoniali: immobili civili locati a
terzi, altre forme di investimento non legate al
processo produttivo aziendale ecc.
b. fattori pluriennali acquisiti a scopo di investimento
"tecnico/produttivo", che partecipano direttamente e
materialmente nel processo produttivo aziendale. Dette
immobilizzazioni possono essere classificate in:
ξ immobilizzazioni tecniche materiali: sono elementi
patrimoniali, destinati a servire durevolmente l'attività
dell'impresa, a partecipare alla produzione del
reddito di più esercizi, costituiti da cespiti fisicamente
individuabili
2
(ad esempio macchine, impianti,
automezzi, ecc..);
ξ immobilizzazioni tecniche immateriali: sono costituiti
da tutti quei fattori anticipati pluriennali, destinati ad
essere impiegati nel processo produttivo, ove la
consistenza fisica assume un ruolo del tutto
marginale (ad esempio brevetti, costi di impianto ed
ampliamento, avviamento, ecc..).
2
Cfr. VIGANÒ A., Le immobilizzazioni tecniche investigate nella dinamica
economica di impresa, Milano, Giuffrè, 1979.
- 5 -
Va osservato che l’appartenenza o meno di un bene alla
categoria delle immobilizzazioni varia da impresa ad impresa
e può variare, col tempo, anche all’interno della stessa
impresa: essa, infatti, non dipende dalle caratteristiche
oggettive del bene, bensì dalla destinazione
3
economica
del bene nell’azienda al momento esaminato.
Inoltre non esiste una classificazione generalizzata o
univoca delle immobilizzazioni tecniche, sia per la loro
multiformità sia per la loro eterogeneità.
Sotto il profilo tecnologico si possono classificare le
immobilizzazioni in:
¾ generiche, quando possono trovare una destinazione
in più processi o cicli produttivi, o possono adattarsi a
molteplici lavorazioni e trasformazioni o per
l'ottenimento di più prodotti;
¾ specifiche, quando hanno una destinazione univoca
per un determinato processo o ciclo produttivo, o sono
destinate ad una sola lavorazione e trasformazione, o
servono per ottenere un solo prodotto.
3
Nei principi internazionali, il principio di “destinazione” guida le regole contabili
applicabili alle immobilizzazioni materiali: se si tratta di beni strumentali si applica
lo IAS 16; se si tratta di investimenti immobiliari si applica lo IAS 40; se si tratta di
beni destinati alla dismissione si applica l’IFRS 5.
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Sotto il profilo economico si possono classificare le
immobilizzazioni di:
¾ breve durata, quando il loro uso è destinato ad
estinguersi nell'arco da uno a tre anni al massimo;
¾ media durata, quando il loro uso è destinato ad
estinguersi nell'arco dai cinque ai quindici anni;
¾ lunga durata, quando il loro uso è destinato a
prolungarsi oltre i venti anni.
Non costituiscono immobilizzazioni:
a. le immobilizzazioni che formano oggetto dell'attività
dell'impresa.
A questo proposito possiamo dire che non sono
immobilizzazioni quelle che formano oggetto di attività di
compravendita, cioè quegli immobili, quelle macchine, quei
mobili, quei brevetti e così via che formano oggetto
dell’attività di compravendita dell’impresa.
- 7 -
Così, ad esempio, i fabbricati che rappresentano delle
immobilizzazioni nella generalità delle imprese
costituiscono delle merci destinate alla vendita nelle
imprese edili che hanno come oggetto di attività la
produzione degli stessi;
b. le immobilizzazioni non usate nel processo produttivo.
Non costituiscono immobilizzazioni quei beni che, non più in
uso, sono posti fuori dell’attività produttiva.
Così, ad esempio, un impianto usato in precedenza nella
trasformazione delle materie prime per l’ottenimento dei
prodotti finiti rappresenta di norma un’immobilizzazione.
Tuttavia, se l’impresa decide di non utilizzare più il bene e di
sostituirlo con uno più all’avanguardia esso cessa di
rappresentare un bene immobilizzato per l’impresa.
Invece, continua a rappresentare un’immobilizzazione quel
bene, non più usato nel processo produttivo per senescenza
o obsolescenza, che è lasciato indefinitamente nell’impresa
in quanto produce dei frutti diretti, perché, ad esempio, è
dato in affitto a terzi.
- 8 -
I costi sostenuti dall’impresa per l’acquisto delle
immobilizzazioni materiali ed immateriali rappresentano dei
costi pluriennali, che concorrono alla formazione del
risultato dei singoli periodi solo per la parte di competenza,
attraverso il procedimento contabile dell’ammortamento
4
.
Tale procedimento consiste nella ripartizione del costo,
sostenuto per l’acquisizione dell’immobilizzazione, nell’arco
della sua vita utile all’interno dell’impresa. La quota di costo
che concorre alla formazione del reddito di ciascuno di tali
periodi prende il nome di quota di ammortamento.
L’attenzione sarà concentrata sulle immobilizzazioni materiali
ed immateriali, che formano oggetto di ammortamento.
4
L’art. 2426, comma 2, del codice civile stabilisce che le immobilizzazioni materiali,
la cui utilizzazione è limitata nel tempo, devono essere sistematicamente
ammortizzate in ogni esercizio in relazione alla residua possibilità di utilizzo.
- 9 -
Capitolo II
LE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI E IMMATERIALI
2.1 – La rappresentazione in bilancio.
Le immobilizzazioni materiali ed immateriali vanno esposte nel
bilancio d’esercizio e sono contenuti nei tre documenti che lo
costituiscono:
ξ lo Stato patrimoniale;
ξ il Conto economico;
ξ la Nota integrativa.
2.1.1 – Lo Stato patrimoniale
L’art. 2424 del codice civile individua le immobilizzazioni
materiali ed immateriali da indicare nello Stato patrimoniale. Le
immobilizzazioni vanno indicate alla classe B dell’attivo dello
Stato patrimoniale. Esse sono distinte in tre sottoclassi. Di
queste, le prime due si riferiscono rispettivamente alle
immobilizzazioni immateriali (B.I) e materiali (B.II).
- 10 -
La sottoclasse B- I relativa alle immobilizzazioni immateriali
5
si compone delle seguenti voci:
1. costi di impianto e di ampliamento;
2. costi di ricerca, sviluppo e pubblicità;
3. diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle
opere dell’ingegno;
4. concessioni, licenze, marchi e diritti simili;
5. avviamento;
6. immobilizzazioni in corso e acconti;
7. altre
La sottoclasse B-II relativa alle immobilizzazioni materiali
6
si
compone delle seguenti voci:
1. terreni e fabbricati;
2. impianti e macchinario;
3. attrezzature industriali e commerciali;
4. altri beni;
5. immobilizzazioni in corso e acconti.
5
Il principio contabile n. 24 definisce le “immobilizzazioni immateriali” come
immobilizzazioni “caratterizzate dalla mancanza di tangibilità: per questo vengono
definite immateriali”. Esse sono costituite da costi che non esauriscono la loro
utilità in un solo periodo, ma manifestano i benefici economici lungo un arco
temporale di più esercizi".
6
Il principio contabile 16 definisce le “immobilizzazioni materiali” come "beni di uso
durevole, costituenti parte dell'organizzazione permanente delle imprese mercantili
e industriali. Tali beni vengono impiegati normalmente come strumenti di
produzione del reddito della gestione tipica o caratteristica e non sono quindi
destinati né alla vendita, né alla trasformazione per l'ottenimento dei prodotti
dell'impresa".
Lo IAS n. 16 fornisce una guida concettuale per le immobilizzazioni materiali. Un
bene per essere considerato materiale deve soddisfare due condizioni:
ξ il beneficio economico futuro derivante dal bene è probabile che si
trasferisca all'impresa;
ξ il costo del bene deve essere determinato attendibilmente.
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Le immobilizzazioni materiali entrano a far parte del patrimonio
aziendale nel momento del passaggio del titolo di proprietà
7
e
concorrono alla formazione del reddito d'esercizio attraverso
l'imputazione di quote di ammortamento calcolate a partire dal
momento di entrata in funzione delle stesse.
Nelle attività dello stato patrimoniale deve essere iscritto il
valore netto delle immobilizzazioni, ottenuto portando ogni
fondo in detrazione della singola voce cui si riferisce.
I fondi di ammortamento delle immobilizzazioni materiali non
sono rappresentati tra le passività dello stato patrimoniale, ma
posti a diretta riduzione dei correlati cespiti.
Sono possibili due soluzioni, corretti da un punto di vista
giuridico:
1. per ciascuna voce, l’indicazione dello stato patrimoniale del
valore lordo, del totale delle rettifiche effettuate nel corso
dell’esercizio e, infine, del valore netto. È possibile indicare i
fondi in detrazione dei valori originari elencandoli in colonne
distinte tra valore lordo, ammortamento accumulato e valore
netto;
7
I beni che l'impresa utilizza pur non essendone proprietaria non devono essere indicati
in bilancio, tuttavia deve esserne fatta menzione nella nota integrativa (se di importi
significativi) e/o nei conti d'ordine (beni di terzi presso l'impresa).
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Esempio:
costo storico fabbricato 10.000
fondo ammortamento fabbricato: 7.000
STATO PATRIMONIALE
ATTIVO
B – IMMOBILIZZAZIONI:
II – Immobilizzazioni materiali:
1) terreni e fabbricati
valore lordo
fondo ammortamento
10.000
7.000
3.000
2. l’indicazione delle voci nell’attivo dello stato patrimoniale al
valore netto, con l’analitica rappresentazione dei valori lordi,
delle rettifiche dell’esercizio e quelli precedenti nella nota
integrativa.
Riprendendo il precedente esempio:
STATO PATRIMONIALE
ATTIVO
B – IMMOBILIZZAZIONI:
II – Immobilizzazioni materiali:
1) terreni e fabbricati
3.000
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2.1.1.1 – Le immobilizzazioni immateriali
Vengono di seguito argomentate alcune voci tipicamente iscritte
tra le immobilizzazioni immateriali:
1. Costi di impianto e di ampliamento.
Questa voce comprende conti economici accesi ai costi
pluriennali.
I costi di impianto e di ampliamento sono i costi sostenuti per
l'acquisizione di fattori di produzione, di natura immateriale, di
cui l'azienda si fornisce nella fase di costituzione o in occasione
di processi di ristrutturazione della combinazione produttiva,
con eventuali ampliamenti dimensionali.
Visto che tali oneri hanno un contenuto patrimoniale capace di
produrre futuri effetti reddituali, non sarebbe corretto iscriverli
unicamente nell'esercizio in cui si sono manifestati: per la
rigorosa determinazione dei risultati economici di periodo essi
devono essere correlati ai ricavi di più esercizi.
Nella voce "Costi di impianto" trovano allocazione le spese
sostenute per gli adempimenti legali e fiscali relativi alla
costituzione dell'impresa, per la ricerca e l'acquisizione di fonti
di finanziamento e di approvvigionamento, per la ricerca e
l'assunzione del personale e per la creazione di reti commerciali
prima del conseguimento dei primi ricavi.
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