5
Per questi motivi c'è stato chi ha pensato ad elaborare una serie di regole che è bene
tenere presenti a proposito della scrittura in Rete, regole improntate al raggiungimento della
massima chiarezza ed incisività di espressione.
Inoltre, Internet offre una serie di alternative alla parola scritta (non solo grafica ed
immagini, ma anche supporti audio e video) che, oltre a riuscire a comunicare un messaggio in
modo più immediato ed efficace rispetto ad essa, hanno il vantaggio di non richiedere sforzo
attivo da parte del lettore - anche se sarebbe più esatto dire l'internauta.
2
Un'altra osservazione riguarda il fatto che l'adattamento di un testo al Web presuppone
scorciamenti e riduzioni che ne modificano in modo determinante il contenuto e, soprattutto, le
dimensioni: in effetti è a questo livello che si osservano le maggiori differenze, mentre a livello
stilistico non sembra esserci, per lo meno nello specifico del corpus esaminato, sostanziale
differenza tra stile del giornalismo online e stile del giornalismo su carta.
Dovendo operare una scelta nel campo dei testi da destinare all'analisi si è deciso per
una disciplina forse poco rappresentativa nel panorama italiano, ma molto amata soprattutto in
passato nel paesi dell'Europa orientale: la ginnastica.
I motivi di questa scelta sono legati più che altro a fattori di ordine pratico di interesse
personale per la disciplina: dovendo analizzare il linguaggio sportivo si è preferito scegliere un
settori di cui si aveva già in parte conoscenza.
I siti scelti per l'analisi sono per lo più siti editoriali, corrispondono, cioè, ad altrettante
edizioni cartacee (http://www.gazzetta.it, http://www.losportitaliano.it, http://www.sovsport.ru e
http://www.sport-express.ru). Vi è poi un sito che, pur non essendo della stessa tipologia, ha
comunque fornito materiale utile ai fini dell'analisi linguistica, cioè il sito della Federazione
ginnastiche d'Italia (http:www.federginnastica.it), la cui agenzia pubblica costantemente
aggiornamenti e resoconti su gare nazionali ed internazionali acanto all'edizione cartacea della
rivista ufficiale della federazione, Il Ginnasta.
Nella scelta dei testi, per fare in modo di avere un numero sufficiente di dati e di
articoli, si è deciso di considerare tutte le gare nazionali ed internazionali dal 2000 alla fine del
2002: più precisamente, da settembre 2000 - data delle olimpiadi di Sydney - fino a novembre
2002, data di svolgimento degli ultimi mondiali a Debrecen, in Ungheria.
2
Conglomerato combinatorio composto da Inter(net) e nauta, coniato nel 1995 (cfr. Zingarelli 2003).
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Nell'organizzazione dell'analisi si è partiti dalla narrazione dei tratti storici essenziali
dello sviluppo di Internet e della storia dell’educazione fisica e della ginnastica. In seguito si è
passati all’analisi del corpus, in cui si è cercato di evidenziare i cambiamenti, formali e
strutturali a cui il testo va incontro durante la trasposizione in Rete: chiaramente questa parte è
stata analizzata in maniera meno approfondita rispetto al nucleo centrale dell'analisi, ovvero il
linguaggio.
Il capitolo dedicato all'esame linguistico, parte da un'introduzione dedicata ai tratti
fondamentali dello stile giornalistico sportivo italiano e russo (in quanto è a tale categoria,
piuttosto che a quella del testo elettronico, che appartengono i testi del corpus dal punto di vista
linguistico).
In seguito si sono analizzati i tratti salienti dei testi del corpus dal punto di vista
stilistico, lessicale e semantico e sintattico. La difficoltà maggiore è stata rappresentata dalla
relativa mancanza di fonti specializzate poiché, se da un lato esistono numerosi studi sul
linguaggio giornalistico e sportivo, dall'altro la lingua di Internet è ancora un fattore
scarsamente formalizzato e codificato. Inoltre, i siti editoriali fanno comunque riferimento ad
edizioni cartacee, per cui la lingua reale è ancora molto legata alla tradizione giornalistica
sportiva, almeno per ciò che riguarda lo specifico del corpus esaminato. Si è comunque cercato
di evidenziare i fenomeni più curiosi e di maggior risalto, con particolare riguardo a differenze
e somiglianze tra lo stile delle due lingue.
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1. CENNI STORICI
Per quanto strano possa sembrare, Internet e la ginnastica condividono un particolare:
entrambe sono nate e si sono sviluppate in ambito militare, anche se a qualche secolo di
distanza.
In questa prima parte si cercherà di delineare brevemente i momenti fondamentali che
hanno caratterizzato la vita e lo sviluppo di entrambe e cercare di capire quale sia stato, a grandi
linee, il percorso attraverso cui si è arrivati alla situazione attuale.
1.1 COME NASCE INTERNET
Internet è una rete di portata mondiale che unisce, secondo le stime più recenti, 40
milioni di persone. Solo in Italia, nel giugno del 1995, sono stati stimati 450.000 utenti, di cui
50.000 privati assidui (più di dieci ore di connessione al mese via linea telefonica), 150.000
privati occasionali, 150.000 appartenenti al mondo universitario e della ricerca (quindi gratuiti)
e 100.000 aziende. La ricerca è stata condotta dall'A.I.I.P. (Associazione Italiana Internet
Providers) che coordina l'attività dei vari fornitori di accesso operanti in Italia.
Internet è accessibile in almeno 92 paesi e la posta elettronica può essere scambiata tra
137 nazioni diverse. La crescita annua negli Stati Uniti è del 160%, contro il 183% del resto del
mondo. Il suo scopo originario era quello di garantire comunicazioni stabili ed efficienti tra le
sedi delle forze armate statunitensi oltre che tra le università e i centri di ricerca che lavoravano
a progetti di natura militare. Con il tempo, si è evoluta in una rete prettamente universitaria e
oggi, dopo l'avvento dell'interfaccia grafica che ne facilita la navigazione, sta diventando uno
strumento di massa, aperto alla divulgazione di notizie e alla vendita di prodotti e servizi (anche
se questo tipo di attività è ancora proibito in molte delle sue aree). Chiunque disponga di un
personal computer o di un modem può ottenere l'accesso. Non è una questione di moda e non si
tratta neppure di un semplice strumento per divertirsi e raccogliere programmi gratis: si tratta di
una fonte d'informazioni talmente ampia e variegata che può produrre benefici considerevoli
tanto nel lavoro quanto nello studio, se ben utilizzata.
8
La prima apparizione di questa forma d'interconnessione è collegata, in qualche modo,
alla Russia, o meglio all’ex-Unione Sovietica ed alla guerra fredda. Risale al 1969, quando il
Ministero della Difesa statunitense creò un'agenzia, A.R.P.A., preposta allo sviluppo di una rete
che potesse reggere al bombardamento nucleare, garantendo la continuità di comunicazione tra
località diverse.
Il progetto coinvolse centri di ricerca, università e qualche azienda privata, tutti in
qualche modo legati all'attività militare e dotati di computer che all'epoca costituivano quanto di
più moderno la tecnologia informatica americana potesse offrire. Contemporaneamente i Bell
Laboratories (famoso centro di ricerca americano) stavano lavorando allo sviluppo di un
sistema operativo, che sarebbe diventato uno standard per il mondo accademico e della ricerca,
oltre che per molte applicazioni militari. L'unione di questi filoni avrebbe portato a quello che
oggi è Internet. Il primo appalto per la costruzione della Rete fu concesso a una società chiamata
Bolt, Beranak and Newman (B.B.N.) che collegò quattro università diverse: Stanford
University, U.C.L.A. (University of California at Los Angeles), U.C.S.B. (University of
California at Santa Barbara) e la University of Utah, usando linee telefoniche e installò in
ciascuna di queste un I.M.P. (Information Message Processor), vale a dire un particolare
computer che gestiva il traffico in Rete.
L'impianto divenne attivo il 2 settembre 1969, e nacque Arpanet. Tutto il traffico che
viaggiava su queste connessioni non era confidenziale e serviva prevalentemente a titolo di
ricerca e sperimentazione.
All'epoca i sistemi per trasmettere messaggi da una località all'altra non erano molto
efficaci, con il tempo i progettisti riuscirono ad apportare le modifiche e le migliorie necessarie
e già nel 1980 Arpanet si era trasformata in uno strumento vitale per le università e per i centri
di ricerca americani. Nel frattempo, l’università dello Utah aveva messo a punto un sistema che
rendeva possibile il trasferimento di file da un computer all’altro a distanza su Arpanet. Nel
1983 Internet divenne a tutti gli effetti la Rete delle reti, utilizzando Arpanet come dorsale (rete
ad alta velocità che unisce tra loro altre reti locali).
Nei primi anni Ottanta la N.S.F. costruì CSNET, una rete che univa le varie facoltà
d'informatica statunitensi; alla fine degli anni Ottanta costituì nsfnet con lo scopo dichiarato di
rimpiazzare Arpanet per mezzo di una Rete dorsale alternativa. L
9
La transizione è stata relativamente lunga e in effetti Arpanet è stata smantellata
definitivamente solo nel 1990. Nel 1991 il governo degli Stati Uniti emanò una legge, il High
Performance Computing Act, che decretava la nascita della National Research and Education
Network (N.R.E.N., detto anche autostrada elettronica), il cui scopo era quello di costituire reti
ad alta velocità che unissero le varie università e i vari centri di ricerca americani, fornendo
anche l'infrastruttura per eventuali attività commerciali.
Nello stesso anno, il C.E.R.N. (Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare) poneva le
basi per una nuova architettura capace di semplificare enormemente la navigazione di Internet,
la World Wide Web.
Nel 1993 fu inventato il primo strumento grafico per esplorare Internet, il programma
Mosaic. A partire da allora la World Wide Web ha trasformato Internet in un fenomeno di massa
e la rivoluzione che questo ha scatenato a livello mondiale, di comunicazioni e di mobilità è
sotto gli occhi di tutti.
Ovviamente, il mondo dell’informazione e quello sportivo non potevano restarne esclusi
ed oramai avere una propria rappresentanza in Rete è quasi un obbligo per tutte le aziende e
società più importanti. Partito negli Stati Uniti a fine anni ottanta, il fenomeno del quotidiano
online si è diffuso in breve ovunque, anche in Italia a partire da metà anni novanta, mettendo in
atto una vera e propria rivoluzione in tutti i settori, compreso quello dell'editoria.
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1.2 LA NASCITA DELLA GINNASTICA MODERNA
In Germania, come in tutta Europa, a cavallo tra Settecento ed Ottocento si verificarono
eventi decisivi; fu però in questo paese che il corso degli eventi portò a dare una svolta
definitiva verso la nascita della ginnastica moderna. L’interesse generale per l’istruzione,
particolarmente vivo in epoca illuministica, portò all’approfondimento e studio delle metodiche
più consone di insegnamento e di educazione della gioventù. Da Rousseau a John Locke, da
Kant ad Helvetius, tutti i maggiori pensatori dedicarono parte della propria opera all’educazione
dei giovani, processo in cui l’educazione fisica e la ginnastica avevano il loro ruolo da giocare;
sorsero scuole e movimenti in tutta Europa, furono codificati i giochi sportivi, in Inghilterra,
nacquero le prime squadra di calcio, si formarono le prime federazioni nazionali nelle diverse
discipline sportive.
Non sembrerà strano, quindi che il primo sistema codificato di ginnastica sia nato
proprio in quest’epoca, più precisamente all'inizio del secolo XVII in Germania. Alla base di
questo forte interesse per l’esercizio fisico vi è, tra gli altri, l’ideale educativo kantiano, che
vede nella formazione del fisico e nello sviluppo delle capacità ed abilità motorie dell’individuo
una premessa irrinunciabile per la sua formazione spirituale: per Kant occorreva che l’uomo
fosse in grado di "camminare su un tavolato vacillante", "passare attraverso passaggi angusti",
"scalare vette scoscese avendo attorno a sé l’abisso" (Ullmann 1973: 244). Senza queste abilità
l’uomo non può dirsi completamente formato né può essere ritenuto in grado di esprimere
appieno il suo potenziale.
Con il passare del tempo ed il declino degli ideali della filosofia illuministica e
filantropica, l’ideale della formazione fisica, psichica e morale del cittadino lasciò il posto a
quello fichtiano del cittadino-soldato al servizio della patria. Il processo di formazione degli
stati nazionali, iniziato due secoli prima ed il diffondersi dei nuovi ideali romantici, oltre a
bisogni strettamente pratici portarono in primo piano la questione militare e l’esigenza della
formazione fisica dei soldati.
Tutto ciò si inquadra perfettamente nella tradizione romantica e nella filosofia idealista,
in cui l’educazione fisica è parte integrante dell’educazione morale dell’uomo e quindi premessa
irrinunciabile per la costruzione di una solida identità nazionale.
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Nell' ottocento, quindi, si iniziò a distinguere tra ginnastica, educazione fisica e sport,
distinzione sconosciuta fino ad allora, e a discutere sui rapporti tra queste diverse discipline, e
tra sport professionistico e sport per tutti. La distinzione andò accentuandosi con il passare del
tempo; il secolo XX fu, ai suoi inizi, caratterizzato da una riflessione teorica sul valore dello
sport e della sua diffusione come fenomeno di massa. La riflessione teorica era già cominciata
nei secoli precedenti con il nascere delle diverse scuole, ma fu ulteriormente approfondita a
sviluppata, aiutata anche dalle sempre migliori conoscenze in campo medico ed anatomico.
Per quanto riguarda la diffusione delle discipline, il ripristino delle olimpiadi da parte di
de Coubertin dal 1896 e la nascita dei comitati olimpici nazionali fu accompagnato da
un’esigenza di regolamentazione sempre più precisa delle discipline stesse.
1.2.1 La scuola tedesca
Il filantropismo nacque in Germania, a Dessau; il nome deriva dall’istituto creato da
Johann Bernard Basedow nel 1774, un istituto che ospitava ragazzi dai 6 ai 18 anni, sia nobili
che delle classi più umili (anche se l' istruzione ed il costo erano diversi) e che prevedeva la
formazione attraverso una disciplina durissima: 5 ore di studio, 3 di moto moderato e 2 di
lavori pesanti. Gli esercizi comprendevano marce, corse, salto di ostacoli naturali, nuoto,
pattinaggio su ghiaccio, scherma, equitazione e danza. Dalla scuola uscirono personalità
notevoli, tra i quali Christian Friedrich Wolke, che, nel 1764 fu chiamato a San Pietroburgo
dall’imperatrice Caterina di Russia a dirigere la scuola dei cadetti, in cui applicò i principi di
quel movimento.
Il padre della ginnastica tedesca è considerato Johann Guts Muths (1759-1839),
formatosi proprio nell’ambito del filantropismo; nel libro Ginnastica per la gioventù (1793) egli
illustra il suo sistema, basato sul pentathlon di Dessau (comprendente, come quello greco, lotta,
corsa, salto, lancio del disco e del giavellotto) più una serie di esercizi di sua invenzione e con
alcuni attrezzi tra cui le aste, la fossa di sabbia per il salto, l'asse d'equilibrio, la pertica. La sua
analisi però si concentrò anche su altri fronti: i giochi, che furono oggetto di studio del suo
lavoro successivo (Giochi per l'esercizio del corpo e dello spirito, 1796) e la ginnastica
femminile, che avrebbe dovuto basarsi su esercizi di altro tipo rispetto a quella maschile, ossia
su esercizi volti a sviluppare la grazia e la flessibilità.
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Sempre in Germania, a Berlino, venne fondata la prima palestra all’aperto nel 1811, da
Friedrich Ludwig Jahn (1778-1852); scopo della palestra era l’addestramento dei militari
prussiani per prepararli fisicamente alla riscossa (dopo la sconfitta subita a Jena nel 1806 nello
scontro con le truppe napoleoniche). Jahn sviluppò un sistema di 180 esercizi che prese il nome
di turner o turnkunst considerati la base della ginnastica artistica moderna. Tale sistema
comprendeva alcuni attrezzi: il cavallo romano, da lui opportunamente modificato, a cui egli
aggiunse la sbarra fissa, le parallele, gli anelli ed il grande castello per l'arrampicata. Grande
attenzione era posta sul potenziamento degli arti superiori. Furono eliminati, invece, gli esercizi
di base e le attività spontanee, in favore di altre - funzionali alla vita militare: corsa, salto,
marcia, volteggio alla trave ed al cavallo, equilibrio (su un ramo), lancio di attrezzi e di pietre,
saltelli con la corda, lotta, salto nel cerchio, trasporto di pesi, tutti illustrati nel suo libro L’arte
ginnastica tedesca (1816). Il cavallo per il volteggio inventato da Jahn nel 1811 era
un’imitazione di un cavallo vero, con tanto di sella, su cui gli atleti dovevano allenarsi a
eseguire esercizi ispirati a quelli degli artisti circensi.
3
L’opera ebbe grande risonanza in
Germania ed in Europa, ma il suo autore fu costretto a chiudere. A lui seguirono molti altri che
cercarono di portare avanti l’ideale del maestro, tra gli altri Adolf Speiss, che reintrodusse gli
esercizi a corpo libero, facendone anzi una tappa fondamentale nella preparazione agli attrezzi e
ponendo così un’altra pietra miliare nello sviluppo della ginnastica moderna.
Nel secolo successivo la ginnastica tedesca subì l’influsso della scuola svedese
(l’iniziatore di tale diffusione fu Hugo Rothstein, molto critico nei confronti dell’uso degli
attrezzi, tanto che, divenuto direttore della scuola Centrale di Berlino, abolì la sbarra fissa e le
parallele) da un lato e degli sport inglesi
4
dall’altro. Intanto la Società Tedesca di Ginnastica
aveva cominciato ad organizzare concorsi sportivi: nel 1860 a Coburgo, l’anno dopo a Berlino,
nel 1863 a Lipsia e a Bonn nel ’72. In questi concorsi erano previsti ricevimenti, concerti, marce
e passeggiate, ma il clou dell’evento erano le gare atletiche; ai vincitori venivano offerte corone
3
Questo attrezzo, nella versione moderna era largo 35 cm. e alto 135 cm. per gli uomini, 120 per le
donne; recentemente, dopo una serei di incidenti, alcuni dei quali anche gravi, esso è stato sostituito da
una nuova tavola, a cui è stato attribuito il nome Pegaso.
4
Gli sport inglesi furono Introdotti per la prima volta in Germania da Konrad Kock che propose nel 1876
al VIII Congresso di Ginnastica a Brunswick, di introdurre i giochi sporivi nelle attività scolastiche. La
richiesta venne accolta ufficialmente nel 1882 da una circolare del Ministro della Pubblica Istruzione che,
oltre ad incoraggiare l’organizzazione di giochi ed attività all’aria aperta, rese anche obbligatoria la
costruzione di campi sportivi che li potessero ospitare.
13
di quercia. Queste competizioni, pur essendo ancora lontane dal moderno concetto di gara
atletica,ne furono di fatto le dirette progenitrici.
1.2.2 La scuola ceca
Più ad est, nell’odierna Repubblica Ceca, si ebbe, durante gli anni ’60 del XIX secolo,
la nascita di organizzazioni chiamate Sokol, associazioni di ispirazione patriottica ed
indipendentista contro gli oppressori austro-ungarici che volevano riunire la gioventù ceca. Il
nome, che significa falco, voleva evocare l’intelligenza, agilità e coraggio comunemente
associate a questo animale. Fondatore del movimento fu un professore di estetica dell’università
di Parigi, Miroslav Tyrsh (1832-1884). Per fare in modo che la ginnastica risultasse più
interessante ed attraesse la più larga partecipazione possibile, egli propose di eliminare dal
programma gli esercizi che non risultassero belli da vedere, introducendo elementi di
perfezionamento estetico nell’esecuzione: gambe tese, punte tirate, decisione e definizione del
gesto. Vennero introdotte combinazioni di esercizi al corpo libero e ai grandi attrezzi, senza
trascurare i piccoli attrezzi. Gli uomini usavano bastoni, clavette, manubri, le donne nastri e
sciarpe. Inoltre si insegnava agli allievi l'esecuzione di movimenti danzati, girotondi, giochi,
esercizi acrobatici accompagnati dalla musica.
La lezione era articolata in tre parti: una di riscaldamento in cui venivano eseguiti
esercizi al corpo libero, marce, corsa ecc. da tutti i gruppi di allievi contemporaneamente; una
seconda che comprendeva esercizi di appoggio e sospensione, volteggi, salti, esercizi per gli arti
superiori (scherma, arrampicata, acrobazie ecc). Infine, la parte finale includeva la
marcia,esercizi di respirazione e rilassamento. La parte iniziale e quella finale erano sempre
uguali, mentre quella centrale era soggetta a variazioni.
Dal 1862 cominciarono ad essere istituite competizioni nel cui programma erano
compresi, oltre agli esercizi ginnici a corpo libero ai grandi e piccoli attrezzi, anche corsa su
brevi distanze (100 m.), salti in lungo, in alto, con il giavellotto, lancio del peso ed altre
specialità della moderna atletica leggera.