IV
“Geografie private” può apparire una definizione un po’ inusuale, ma mi è
sembrata la più appropriata per spiegare lo studio che ho compiuto sui diari
di viaggio in Scozia di Dorothy Wordsworth. La scelta di trattare questa
autrice è stata dettata all’inizio dalla curiosità di conoscere meglio la vita e
le opere della sorella di uno dei più amati poeti romantici inglesi, William
Wordsworth.
Il mio primo approccio con i suoi testi è partito dalla lettura dei
Grasmere Journals, i diari che ella aveva scritto fra il 1800 e il 1803 al
Dove Cottage, residenza dei due fratelli e, per alcuni anni, della famiglia
del poeta dopo il suo matrimonio nell’ottobre del 1802. Questa è
sicuramente la sua opera più famosa, che racconta i dettagli della vita
trascorsa accanto al fratello, nel periodo della sua maggiore creatività
poetica e del sodalizio con Samuel Taylor Coleridge.
La mia visita al Dove Cottage a Grasmere, residenza dei
Wordsworths fra il 1799 e il 1808, all’attiguo museo dove sono presenti
molti cimeli ed oggetti usati da loro quotidianamente e alla regione del
Lake District, ha aggiunto inoltre maggior interesse alla lettura di questo
testo, poiché mi è stato possibile comprendere meglio le abitudini ed i modi
di vita della scrittrice. A Grasmere ho inoltre reperito gran parte del
materiale specifico su di lei, che mi è poi servito nella stesura della tesi.
L’incantevole e suggestiva cornice della regione dei laghi mi ha affascinato
moltissimo, tanto da spingermi a conoscere più da vicino Dorothy come
viaggiatrice; ella era solita passeggiare da sola, o in compagnia del fratello,
lungo i sentieri e le rive dei laghi di Grasmere e Rydal e la sua passione per
le lunghe camminate la portò a compiere diversi tours, fra cui quello del
1803 in Scozia insieme a William ed all’amico Coleridge. Sebbene i tre
fossero partiti con un piccolo calesse, per gran parte del percorso
camminarono e Dorothy non si tirò mai indietro, nemmeno nei tratti più
V
faticosi. La forte determinazione di questa donna mi ha subito attratto, tanto
che la mia ricerca si è indirizzata verso l’approfondimento dei diari che ella
scrisse durante i due viaggi in Scozia, il primo nel 1803 ed il secondo nel
1822.
In entrambe le occasioni emerge chiaramente il moderno
atteggiamento di donna turista della scrittrice, che, compiendo questi tours
solamente per piacere ed interesse personale, si distingue molto dalle sue
contemporanee. Infatti la sua esperienza di viaggiatrice non era comune per
le donne del suo tempo, che, in genere, erano ostacolate a muoversi da
legami matrimoniali e dai figli. Dorothy invece è apparentemente libera;
dico così perché la forte simbiosi che ebbe con il fratello per tutta la vita le
impedì di formarsi una famiglia, ma la arricchì dal punto di vista
intellettuale e letterario. Non bisogna però pensare che ella abbia vissuto di
luce riflessa del grande poeta, dato che in tutti i suoi diari emerge uno stile
molto personale che si discosta da quello di William; inoltre il viaggio del
1822 fu fatto solamente in compagnia di un’amica, ribadendo quindi la sua
volontà di indipendenza.
La lettura dei Recollections of a Tour Made in Scotland, 1803, e del
Journal of My Second Tour in Scotland, 1822, è stata subito assai
interessante e la mia analisi all’inizio si è diretta prevalentemente a
segnalare quei passi in cui le descrizioni del paesaggio seguono i canoni del
Pittoresco e del Sublime, come era tipico dei resoconti di viaggio scritti fra
la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo. In particolare mi hanno colpito
quei brani in cui la scrittrice sembra estraniarsi dal luogo in cui si trova,
tanto sono forti i sentimenti che ella prova nel contemplare la struggente
bellezza del paesaggio scozzese. In questi passi infatti, la mente di Dorothy
collega gli scenari naturali che sta osservando con altri paesi, a volte molto
VI
lontani, in una sorta di visioni che conferiscono al testo un carattere assai
particolare.
D’altro canto, però, il legame fra l’osservazione di scene pittoresche
e le visioni ad essa associate era tipico dell’estetica del Pittoresco, come
asserisce anche uno dei suoi teorici, Richard Payne Knight. Ho notato
inoltre come Dorothy sia spesso precisa nel fornire indicazioni geografiche
dei territori che sta visitando, facendo sì che i suoi diari rientrino in quella
categoria di resoconti di viaggio che nel corso dei secoli hanno aiutato ad
avere una più precisa conoscenza geografica di un dato luogo.
La mia analisi ha però poi cambiato direzione nel momento in cui mi
sono accorta che in questi due testi non si parla solamente di ambiente e di
natura, dato che Dorothy fa anche una precisa osservazione sulle condizioni
di vita degli Highlanders, soprattutto di quelli delle zone più remote,
descrivendo accuratamente le loro abitazioni e facendo notare come in
genere fossero diverse da quelle che c’erano in Inghilterra, soffermandosi
su particolari che solo una donna avrebbe potuto notare. Dorothy ha quindi
un atteggiamento da viaggiatrice curiosa che non le fa sfuggire niente, il
suo interesse si allarga anche alla lingua gaelica, parlata principalmente
nelle zone più a nord della Scozia. Ella coglie aspetti che a prima vista
potrebbero apparire secondari, ma che invece nel corso dei decenni sono
diventati importanti anche per tracciare una storia sociologica di ogni
paese. Del resto proprio nel Romanticismo si sviluppò un desiderio di
conoscenza delle tradizioni più antiche dei popoli, recuperando quegli
elementi che sembravano più misteriosi e primitivi.
Dorothy quindi inserisce nei suoi testi particolari storici e realistici
che il fratello e l’amico Coleridge non avrebbero mai notato, tanto erano
immersi nella contemplazione della natura; la sua è una curiosità tutta
femminile verso i dettagli, che anche William apprezzava, constatando
VII
come le doti di osservazione della sorella fossero maggiori rispetto alle sue.
Ritengo quindi che il titolo “geografie private” comprenda gli aspetti sopra
elencati, sia quelli concernenti l’osservazione del paesaggio, sia quelli
rivolti all’attenzione verso i particolari. Tutto ciò fa sì che i Recollections of
a Tour Made in Scotland, 1803 e il Journal of My Second Tour in Scotland
rientrino fra i più originali giornali di viaggio della letteratura inglese.
1
CAPITOLO 1
DOROTHY WORDSWORTH: CENNI BIOGRAFICI
2
1.1. La vita al Dove Cottage.
“Her face was of Egyptian brown; rarely in a woman of English
birth, had I seen a more determinate gipsy tan. Her eyes were not soft[…],
nor were they fierce or bold; but they were wild and startling, and hurried
in their motion. Her manner was warm and even ardent; her sensibility
seemed constitutionally deep; and some subtle fire of impassioned intellect
apparently burned within her”
1
.
Il breve ritratto di Dorothy Wordsworth all’età di 36 anni, fatto
dall’amico Thomas De Quincey
2
, fornisce subito indizi sulla particolarità di
questa donna. Egli incontrò Dorothy per la prima volta nel 1807 al Dove
Cottage a Grasmere, dove ella viveva insieme al fratello William e alla
moglie di lui, Mary Hutchinsons. Gli anni compresi fra il 1799 e il 1808
furono sicuramente i più felici per Dorothy e corrispondono anche al
periodo di maggiore creatività poetica del fratello.
Prima del 1799, a causa della morte prematura della madre e
dell’allontanamento da William, Dorothy aveva passato l’infanzia e
l’adolescenza lontano dalle persone più care; ella era nata il giorno di
Natale del 1771 a Cockermouth, nella zona del Lake District, un anno dopo
suo fratello William, terza di cinque figli
3
. Una volta morta la madre, nel
1778, appena trentenne, Dorothy era stata mandata a vivere per circa nove
1
Thomas De Quincey, Recollections of the Lakes and the Lake Poets, in: Kathleen Jones, A Passionate
Sisterhood, Virago Press, London, 1998, p.177.
2
Thomas De Quincey (1785-1859) scrisse nel 1822 lo scritto autobiografico Confessions of an English
Opium Eater che lo rese famoso e che descrive i suoi vagabondaggi fra Londra e il Galles dopo che aveva
lasciato la Grammar School di Manchester. A Oxford, dove frequentò il Worcester College, fece la
conoscenza di William Wordsworth e di Coleridge, dopodiché si trasferì a Grasmere e dopo il 1809 abitò
per alcuni anni nel Dove Cottage, dopo che i Wordsworths si erano trasferiti a Rydal Mount. Fu autore di
saggi che furono pubblicati su periodici. La versatile erudizione, il gusto del curioso, l’ironia intellettuale
si uniscono in lui alla predilezione per gli aspetti onirici della parola, che anticipano la sensibilità
decadente e furono ammirati da E.A. Poe e da C. Baudelaire. Fra le sue opere si ricordano Recollection of
the Lakes and the Lake Poets (1834-1839), Klosterheim (1832) e Autobiographic Sketches (1834-1831).
3
Oltre a Richard, il primogenito nato nel 1786 e a William, nato nel 1770, seguirono a Dorothy altri due
maschi, l’amato John, nel 1772 e Christopher, nel 1774.
3
anni dalla cugina materna ad Halifax, dove trascorse tuttavia un periodo
felice e instaurò una profonda amicizia con la sua vicina di casa, Jane
Pollard; iniziò a frequentare un college nel 1781, essendo costretta però a
ritirarsi tre anni dopo per problemi economici, dopo la morte di suo padre,
John Wordsworth. Dopo la scomparsa della madre, Dorothy non aveva più
rivisto né il padre né i fratelli e questa lunga separazione le lasciò un segno
per tutta la sua vita, determinando ad esempio il suo attaccamento quasi
morboso a William. All’età di quindici anni ella si stabilì dai nonni a
Penrith, dove però si accorse subito che l’ambiente era assai inospitale, e
manifestò nelle lettere all’amica Jane tutto il suo disagio:
One would imagine that a Grandmother would feel for her
grandchild all the tenderness of a mother, particularly when that
Grandchild had no other parent, but there is so little tenderness in
her manner or of anything affectionate, that while I am here in her
house I cannot at all consider myself as at home; I feel like a
stranger. You cannot think how gravely and silently I sit with her
and my Grandfather[…]. I sit for whole hours without saying
anything
4
.
Nel frattempo, William si era iscritto all’università di Cambridge;
nell’estate del 1788, durante una visita alla sorella, egli rivide anche
l’amica d’infanzia Mary Hutchinson, che sarebbe poi diventata sua moglie
nel 1802. In questi mesi passati insieme, Dorothy comincia ad osservare il
fratello in maniera diversa, notando certi lati del suo carattere che le
piacevano molto, come scrive all’amica Jane:
He had a sort of violence of Affection if I may so it Term which
demonstrates itself every moment of the Day when the Objects of
his affection are present with him, in a thousand almost
imperceptible attentions to their wishes, in a sort of restless
4
The Letters of William and Dorothy Wordsworth, The Early Years, edited by Ernest de Selincourt, No.
3, in: Kathleen Jones, A Passionate Sisterhood, Virago Press, London, 1997, p.37.
4
watchfulness which I know not how to describe, a tenderness that
never sleeps, and at the same Time, such a delicacy of Manners as I
have observed in few Men
5
.
Si può notare come le parole di Dorothy rivelino una profonda
ammirazione nei riguardi del fratello, segno di un legame che si stava
rafforzando sempre di più, nonostante i due fossero separati per gran parte
dell’anno. Quando William si recò in Svizzera nel 1790, scrisse alla sorella
numerose e lunghe lettere, esprimendo il suo rammarico per la loro
lontananza: “I have almost instantly wished that you could be for a moment
transported to the place where I stood to enjoy it.[…] Ten thousand times
in the course of this tour have I regretted the inability of my memory to
retain a more strong impression of the beautiful forms before me”
6
.
Già qui possiamo vedere come a William mancasse la presenza
vigile e sensibile della sorella, che fu sempre per lui di grande aiuto nel
comporre il suo corpus poetico. Anche durante il Natale del 1790, William
e Dorothy trascorsero molto tempo insieme e fu quello il primo momento
in cui progettarono di andare a vivere nella stessa casa; c’è chi ipotizza che
questa convivenza trasformò il loro affetto fraterno in un sentimento più
intenso, in una fortissima attrazione intellettuale, psicologica, emotiva, ai
limiti dell’incesto.
A differenza di Dorothy, in realtà, William aveva avuto due
importanti legami sentimentali; nel 1792, durante un viaggio in Francia,
aveva conosciuto Annette Vallon, che tuttavia non sposò, pur avendo avuto
da lei una figlia, Anne Caroline. Dorothy, prontamente informata
dell’accaduto, prese subito in simpatia Annette, tanto che le scrisse
numerose lettere ed accompagnò il fratello in Francia nel 1802, in
5
Ibidem, p.39.
6
Kathleen Jones, op. cit. p.42.
5
occasione di una seconda ed ultima visita alla donna. Fu con Mary
Hutchinson tuttavia, che sposò e da cui ebbe cinque figli, che William
trascorse la sua vita, sebbene vivendo sempre sotto lo stesso tetto con la
sorella. Anche Mary fu ben accettata da Dorothy, che era contenta della sua
unione con il fratello, come scrive all’amica Jane:
I have long loved Mary Hutchinsons as a Sister, and she is equally
attached to me this being so, you will guess that I look forward
with perfect happiness to this Connection between us, but, happy as
I am, I half dread that concentration of all tender feelings, past,
present, and future which will come upon me on the wedding
morning. There never lived on earth a better woman than Mary H.
and I have not a doubt but that she is in every respect formed to
make an excellent wife to my Brother , and I seem to myself to
have scarcely anything left to wish for but that the wedding was
over, and we have reached our home once again
7
.
Ma nonostante la profonda stima professata nei confronti della futura
cognata, il giorno del matrimonio non sembra essere stato molto piacevole
per Dorothy; infatti il 4 ottobre del 1802, ella esprime nel suo diario tutta la
sua angoscia nel momento in cui il fratello si sposa:
On Monday 4
th
October 1802, my brother William was married to
Mary Hutchinsons: I slept a good deal of the night & rose fresh &
well in the morning—at a little after 8 o’ clock I saw them go down
the avenue towards the Church. William had parted from me up
stairs. I gave him the wedding ring —with how deep a blessing! I
took it from my forefinger where I had worn it the whole of the
night before—he slipped it again onto my finger and blessed me
fervently. When they were absent my dear little Sara prepared the
breakfast. I kept myself as quiet as I could, but when I saw the two
men running up the walk, coming to tell us it was over, I could not
7
Ibidem, p. 146.
6
stand it no longer & threw myself on the bed where I lay in
stillness, neither hearing or seeing anything, till Sara came upstairs
to me &said “They are coming”. This forced me from the bed
where I lay & I moved I knew not how straight forward, faster than
my strength could carry me till I met my beloved William & fell
upon his bosom. He & John Hutchinson led me to the house &
there I stayed to welcome my dear Mary
8
.
Una giornata che doveva essere di festa è per Dorothy invece un vero e
proprio tormento; non solo non partecipa alla cerimonia, ma, fatto ancora
più sconcertante, indossa l’anello nuziale per tutta la notte precedente. Il
matrimonio di William assume per lei il significato di un tradimento, che le
provoca addirittura un attacco isterico.
Dorothy accompagnò gli sposi nel loro viaggio di nozze, sedendo il
più delle volte in mezzo ai due, nel calesse, ed accusando frequentemente
disturbi allo stomaco, costringendo così Mary a prendersi cura di lei per
gran parte del viaggio. E’ probabile che tutti questi sintomi fossero di
origine nervosa, poiché visitare luoghi che aveva visto in precedenza da
sola con William le provocava molta sofferenza. Più di una volta la povera
Mary viene lasciata sola, come a Helmsely Castle:
I prevailed upon William to go up with me to the ruins; we left
Mary sitting by the Kitchen fire. The sun shone, it was warm and
pleasant
9
.
Dal 5 ottobre 1802 in poi, le annotazioni nei Grasmere Journals sono
sempre meno frequenti e più stringate, terminando nel gennaio del 1803; è
come se il cambiamento avvenuto con il matrimonio avesse influito
8
Dorothy Wordsworth, The Grasmere Journals, edited by Pamela Woof, Oxford University Press, 1991,
p. 126. Il corsivo nel testo è mio. D’ora in poi mi riferirò sempre a questa edizione indicandola con GJ e
mettendo fra parentesi i numeri delle pagine dei passi che cito.
9
Ibidem, p. 127.
7
negativamente sulla creatività di Dorothy, togliendole anche la voglia di
scrivere.
Dorothy ricominciò a tenere un breve diario quotidiano solamente
dopo il 1824, quasi fino al giorno della morte, avvenuta nel 1855, anche se
fra il 1803 e il 1828 ella aveva scritto i resoconti dei viaggi in Scozia del
1803 e del 1822, quello di una breve escursione con il fratello nel
novembre del 1805, un resoconto del suo tour nel continente con William e
Mary nell’estate del 1820, ed infine quello della gita all’isola di Man nel
1828
10
; si tratta però di testi che non sempre presentano la spontaneità e la
freschezza che è invece caratteristica dei Grasmere Journals
11
. Dorothy
iniziò a scriverli il 14 maggio del 1800, pochi mesi dopo il trasferimento al
Dove Cottage avvenuto il 20 dicembre del 1799, e li continuò appunto fino
al gennaio del 1803.
Secondo molti critici, questi sono l’opera migliore della scrittrice; si
tratta di una dettagliata cronaca della vita domestica al cottage e delle
lunghe passeggiate intorno ai laghi di Grasmere e Rydal; ma è anche un
documento sociale, che testimonia della profonda povertà che esisteva nelle
campagne intorno a Grasmere. Non passava giorno che qualcuno non si
fermasse a chiedere l’elemosina o un po’ di assistenza, oppure che Dorothy
non incrociasse con qualche vagabondo, durante le sue camminate.
I Grasmere Journals sono anche ricchi di particolari sullo stretto
rapporto fra i due fratelli:
William went up into the Orchard and finished the Poem […]. I
went & sate with W
12
& Walked backwards & forwards in the
10
Per maggiori dettagli su questi viaggi e sui relativi journals, si veda il paragrafo 2.1 e gli interi capitoli
III e IV.
11
I Grasmere Journals non essendo stati scritti in previsioni di una futura pubblicazione (come tutti gli
altri, ad eccezione dei Recollections of a Tour Made in Scotland, 1803), una volta scritti non vennero mai
più corretti.
12
La lettera “W” maiuscola è l’abbreviazione che Dorothy usa nei Grasmere Journals per indicare il
fratello William, sebbene a volte troviamo anche “Wm”.
8
Orchard till dinner time — he read me his poem. I broiled
Beefsteaks. After dinner we made a pillow of my shoulder, I read to
him & my Beloved slept — I afterwards got him the pillows & he
was lying his head on the table when Miss Simpson came in. She
stayed tea. I went with her to Rydale. No letters! A sweet Evening
as it had been a sweet day, a grey evening , & I walked quietly
along the side of Rydale Lake with quiet thoughts — the hills & the
Lake were still — the owls had not begun to hoot, & the little Birds
had given over singing. I looked before me & I saw a red light
upon Silver How as if coming out of the vale below
“There was a light of most strange birth
A Light that came out of the earth
And spread along the dark hill-side.”
Thus I was going on when I saw the shape of my Beloved in the
Road at a little distance — we turned back to see the light but it
was fading — almost gone. The owls hooted when we came in
sight of our own dear Grasmere, the Vale looked fair & quite in the
moonshine, the Church was there & all the cottages.[…] We
carried Cloaks into the orchard & sate a while there I left him & he
nearly finished the poem. I was tired to death & went to bed before
him — he came down to me & read the Poem to me in bed— — A
sailor begged here today going to Glasgow he spoke chearfully in a
sweet tone
13
.
Si possono notare in questo brano gli atteggiamenti affettuosi di Dorothy
nei riguardi del fratello; ella lo chiama “my Beloved”, che già da sé
esprime il particolare attaccamento che sentiva verso di lui, così come la
lettura reciproca delle poesie rivela una forte complicità ed intimità fra i
due, complicità a cui Dorothy teneva moltissimo.
Quella appena descritta è anche una tipica giornata al Dove Cottage,
scandita dalle visite di amici, da passeggiate lungo i laghi e dai momenti
13
Dorothy Wordsworth, GJ, pp. 79-80. Il corsivo nel testo è mio.
9
passati con William a leggere e rivedere i versi composti nel loro
giardinetto, che, pur di modeste dimensioni, piaceva moltissimo ai due, che
lo chiamavano “our little domestic slip of mountain”. Il Dove Cottage si
trova a Grasmere, un villaggio nella regione del Lake District, a sud della
Scozia. Questa zona è una delle più spettacolari di tutta la Gran Bretagna,
per la presenza di numerosi laghi e per la maestosità dei rilievi, i più alti
d’Inghilterra, che, sebbene non siano paragonabili a quelli alpini, sono
comunque considerevoli rispetto a quelli circostanti.
Fig. 1- Uno scorcio del Lake District
Il cottage fu costruito probabilmente agli inizi del ‘600 e all’inizio
era una piccola locanda chiamata “The Dove and Olive”
14
, ed era
abbastanza frequentata, poiché si trovava lungo la vecchia strada principale
fra Ambleside e Keswick, due dei maggiori centri del Lake District.
14
Sulla storia delle locande e della loro importanza nella vita sociale inglese si veda anche il cap. 3.3.