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INT RODU Z IONE
L’interesse per uno sviluppo eco-sostenibile è ormai ampiamente condiviso a livello
sociale e nel dibattito pubblico. In effetti, la ripresa economica e sociale che tenga
conto delle problematiche ambientali è oggetto di studio da parte di numerosi
organismi, nazionali e internazionali, che mirano all’individuazione di un sentiero
di sviluppo che porti alla eco-sostenibilità.
Come noto, fino agli anni ‘50-‘60 del secolo scorso, ambiente e sviluppo non erano
considerati come un “unicum” nel senso che l’uno non può prescindere dall’altro.
I due concetti viaggiavano separatamente: per l’ambiente si considerava la sfera
naturale esterna all’uomo mentre lo sviluppo coincideva sostanzialmente con la
crescita economica.
Oggi, dal momento che non è più così, si palesa la necessità di promuovere una
educazione al territorio ed al rispetto dell’ambiente già dai primissimi anni di età,
quindi a partire dalla scuola dell’infanzia, specificando che l’Educazione
Ambientale a scuola non deve essere trattata come una disciplina a se stante, ma al
contrario come un diverso modo di approcciarsi alla realtà, coinvolgendo tutte le
discipline. Con i bambini, poi, si tratta in particolare di educare cercando di far
emergere il legame emotivo tra noi e l’ambiente che ci circonda.
In questo contesto, non può negarsi il contributo che può offrire la geografia per
scoprire, riconoscere, comprendere il rapporto tra società e territorio e, di riflesso,
per comprendere in profondità il concetto di ambiente come configurazione del
territorio.
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Il lavoro svolto per il presente elaborato focalizza l’attenzione sul collegamento e
sulla stretta connessione che sussistono tra ambiente e territorio e, quindi, sull’idea
di educazione socio-ambientale. A tal fine, ho scelto di soffermarmi sulle aree verdi
all’interno della mia città, Teramo, per riflettere sulla loro presenza e, soprattutto,
sul ruolo educativo che esse possono svolgere.
In proposito, prima di entrare nel vivo dell’argomento, mi preme ricordare che la
città, in linea generale è chiamata a svolgere funzioni diverse nell’intento di
soddisfare per quanto possibile le esigenze dei propri abitanti. Tra queste funzioni,
quella basilare è certamente dettata dalla necessità di garantire a tutti le condizioni
per una vita dignitose, per esempio assicurando alla popolazione abitazioni e
servizi, ma anche e soprattutto un ambiente sano, curato, vivibile. Un ambiente
vivibile, in un contesto urbano, sicuramente non può prescindere dalla disponibilità
di aree verdi. In passato ed oggi ancor di più, si parla con insistenza del verde
urbano e della sua importanza nel contrastare gli effetti del cambiamento climatico,
in particolare le isole di calore. Queste isole sono rappresentate dall’anomalia
termica che si genera quando nelle aree urbane l’accumulo di calore risulta essere
più alto rispetto a quello delle aree limitrofe non urbanizzate o meno urbanizzate.
Da ciò l’importanza della cura e della promozione del verde urbano.
Per cercare di illustrare meglio l’argomento e di spiegare la stretta connessione tra
città, ambiente e territorio prendendo a riferimento la mia città, ho inteso
suddividere il lavoro in tre capitoli trattando separatamente:
- L’insegnamento della geografia tra tradizione e innovazione;
- La geografia per educare all’ambiente;
- La città di Teramo e la sua evoluzione geografica in ottica ambientale.
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Come certamente emerge da questo lavoro, sono orgogliosa di essere teramana, lo
sono per le origini e la storia della città ma lo sono ancor di più per il lavoro e
l’attenzione che la collettività ha riservato, nel corso dei decenni, alla cura
dell’ambienteedallapromozionedelverde.Comesivedrà,speroinmanierachiara,
nel corso della lettura del terzo capitolo, l’attenzione per il rispetto del verde e
dell’ambiente circostante caratterizza da sempre, direi dalle origini, il teramano.
Forse tutto deriva dal rapporto che la città ha avuto e continua ad avere tutt’ora i
due fiumi che la circondano. Se un tempo servivano da difesa e
approvvigionamento idrico, oggi sono altrettanto preziosi per l’ambiente che la
città ha saputo preservare e valorizzare con la creazione di un interessante anello
ciclo-pedonale che si caratterizza per diversità climatiche, botaniche, faunistiche ed
ittiche in ragione delle arre attraversate.
L’intero anello, della lunghezza complessiva di circa 10 chilometri, per circa 7 si
sviluppa in adiacenza dei due fiumi Tordino e Vezzola, che scorrono
rispettivamente a sud-est e a nord-est della città con andamento quasi pianeggiante
o rispettoso della linea di scorrimento delle acque fluviali; i restanti 3 chilometri,
esposti prevalentemente ad ovest, costituiscono sostanzialmente la congiunzione
delle due aste fluviali. L’andamento di quest'ultimo tratto di collegamento, che
passa per la collina di S. Venanzio, si sviluppa anche con pendenze sostenute
dovendo raccordare la quota fluviale del Vezzola – all’altezza del ponte Medievale
denominato Stucche (o degli Stucchi) – con la parte alta dell’abitato cittadino (S.
Venanzio) e quindi ridiscendere per tornare a ricollegarsi con l’asta fluviale del
Tordino.
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Probabilmente, il rapporto stretto tra alveo fluviale e tessuto urbano ha generato
quella sensibilità che ha spinto la collettività, nel corso del tempo, alla creazione di
importanti aree verdi cittadine, quali la villa comunale, il parco dei Tigli, la pineta
di porta Madonna, per restare in ambito squisitamente cittadino.
In questo contesto, è parso interessante trattare la villa comunale, nata in origine,
alla fine degli anni venti del XIX secolo, come Orto Botanico Sperimentale Agrario
su iniziativa della Società Economica di Teramo che perseguiva l’obiettivo di
coltivare specie vegetali utili in agricoltura e per i rimboschimenti.
Oggi, essa, che resta un importante luogo di biodiversità, costituisce il parco
cittadino più amato dai teramani.
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CA P IT OL O 1 - L ’ INS E GNA ME NT O DE L L A GE OGRA FIA T RA
T RA DIZ IONE E INNOV A Z IONE
1.1. L a geografia n ella s c u ola p rimaria
Prima di affrontare l’argomento della geografia nella scuola primaria ritengo utile
ricordare che essa costituisce la disciplina che studia la Terra. Infatti, il termine
geografia è composto da due parole di origine greca ossia gèo = Terra e gra fìa =
scrittura, descrizione; dunque, nel suo significato più ampio, geo gra fia sta per
“descrizionedellaTerra”. Ineffetti,ilgeografo,ovvero coluichesiimpegnaindetta
disciplina, oltre ad osservare i vari spazi della superficie terrestre e le loro
caratteristiche naturali, cerca di analizzare ed interpretare i fenomeni ad essi
associati, cercando di stabilirne la correlazione di cause ed effetti. La geografia, in
quanto disciplina complessa che appunto descrive, rappresenta e studia la Terra
nei suoi diversi aspetti, deve necessariamente avvalersi di altre discipline quali la
matematica, la statistica, la geologia, la biologia, la botanica, la zoologia, la
meteorologia, la storia, l’arte, l’etnologia.
Infatti, la Statistica studia i metodi per raccogliere e organizzare i dati relativi ai
fenomenidellarealtà,comeades.ilnumerodegliabitantidiunpaese,quantialunni
in una scuola sanno usare il computer; la Geologia studia la struttura e l’evoluzione
della Terra; la Biologia studia gli esseri viventi; la Botanica studia le piante; la
Zoologia studia gli animali; la Meteorologia studia i fenomeni che influiscono sul
tempo atmosferico e sul clima; l’Antropologia studia i modi di vivere dei popoli.
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Dunque, in ragione di quanto sopra sinteticamente richiamato può essere ribadito
che la scienza geografica va necessariamente sottodistinta in:
1. Geografia Fisica: descrive la superficie terrestre, i monti, le pianure, gli oceani, il
clima;
2. Geografia Astronomica: si interessa del pianeta Terra come corpo celeste e i suoi
movimenti;
3. Geografia Umana: studia l’uomo in relazione al territorio in cui vive;
4. Geografia Economica: analizza i fenomeni economici mondiali e locali;
5. Geografia Politica: studia le varie forme politiche degli Stati.
La geografia, nel suo insieme, assume un particolare rilievo nel sistema formativo
ed educativo. Essa, infatti, specie nei primi anni di formazione scolastica, costituisce
un insegnamento fondamentale, in quanto utile allo sviluppo dell’intelligenza
spaziale del bambino ed alla comprensione di relazioni con luoghi, soggetti ed
esperienze vissute. La geografia ha dunque un forte valore formativo, partecipa allo
sviluppo della personalità, delle relazioni, del radicamento nel territorio e della
capacità critica di orientamento, fisico e culturale, nel mondo contemporaneo.
È grazie alla geografia, intesa in tutte le sue accezioni (fisica, astronomica, politica
etc.), che riusciamo a spiegare e a comprendere le relazioni tra fatti umani e fatti
della natura, fra ambiente terrestre e i sistemi territoriali, cioè l’economia, la politica,
la società e la cultura. Non è azzardato sostenere che la geografia ci fornisce le
competenze per abitare il pianeta Terra, da ciò l’importanza dell’educazione
geografica come strategia fondamentale per la cittadinanza.
Roderik Peattie geografo accademico, sosteneva che: “La geografia non deve essere
più considerata come lo studio dei confini degli Stati e dei nomi delle città capitali,
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1
Giorda C. Il mio spazio nel mondo .Carocci, Roma, 2014, p. 25.
2
International Geographical Union. International Charter on Geographical Education , 1992.
ma come materia viva, piena delle varietà della vita umana che interpreta i diversi
modi di vivere in tutti i loro infiniti aspetti“.
1
Si può ben dire dunque che la disciplina della geografia, che considera lo studio
dello spazio dell’abitare, deve ritenersi fondamentale anche per l’educazione alla
territorialità e quindi alla comprensione del processo di costruzione del territorio
stesso.
Un corretto insegnamento della geografia deve necessariamente tener conto di
situazioni passate che aiutano a comprendere le situazioni attuali, i contesti di
riferimento, i cambiamenti ed i risultati raggiunti.
La geografia viene definita, all’interno dell' Interna tio na l C ha rter o n Geo gra phica l
E duca tio n (Carta internazionale sull'educazione geografica) al paragrafo “Quesiti e
concetti in geografia” come la “Scienza che cerca di spiegare i caratteri dei luoghi e
la distribuzione delle comunità umane, gli aspetti e gli eventi che accadono e si
sviluppano sulla superficie terrestre. La geografia ha a che fare con le interazioni
ambiente-comunità umane nel contesto di specifici luoghi e localizzazioni. Le sue
caratteristiche consistono nell'ampiezza dello studio, nella vastità dei metodi, nella
funzione di sintesi di conoscenze provenienti dalle altre discipline, fisiche e umane,
e nell'attenzione per i temi della gestione futura delle relazioni uomo-ambiente”
2
.
Dunque, la geografia, sebbene finalizzata allo studio approfondito sulla relazione
uomo-ambiente, deve considerare necessariamente anche altre tematiche.
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È dimostrato infatti nelle analisi delle interazioni ambiente-comunità umane in
specifici luoghi che le azioni dell'uomo hanno sempre conseguenze dirette.
Questa disciplina attentamente spiegata insegna il rispetto, favorisce lo sviluppo di
forme di cittadinanza attiva ed attenta alle risorse del pianeta, pone le basi per un
futuro migliore, nel pieno rispetto delle potenzialità di ciascun essere vivente.
L’insegnamento della geografia nei contesti scolastici deve essere ampio e non
ridottoadunmeroelencodinozioni;essorichiedericerca,scopertaepartecipazione
attiva.
Sembra essere unanimemente condiviso il concetto che tra le prime finalità
dell'insegnamento della geografia nella scuola, rientri quella di “formare cittadini
del mondo”.
Questo obiettivo, coniugato con l’esigenza di formare una cittadinanza attiva,
rappresenta per l’insegnante un compito arduo.
Eglidevefavorireneglialunnilosviluppodiunatteggiamentocriticoeconsapevole
che riconosca a ciascuno la capacità di agire responsabilmente nell'ambiente, in
modo creativamente attento e sostenibile.
Lo studio della geografia avvicina ad un metodo scientifico divertente e
coinvolgente: gli alunni cominceranno a usare il metodo scientifico d’indagine
affrontando problemi e giocando a verificare le loro ipotesi, imparando anche tante
altre cose.
Se la geografia è una scienza che studia il modo di agire, modificare, relazionarsi
dell’uomo nel territorio nel quale vive, non può e non deve essere spiegata come
una semplice elencazione di fiumi, monti, città e regioni.