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dimostrazione del desiderio di crescere e di confrontarsi che traspare poi, come avremo
modo di vedere, dai dati emersi dalla ricerca.
Durante la mia ricerca ho lavorato a diretto contatto con maestranze e dipendenti, facendo
osservazione partecipante: in questo modo ho avuto l’opportunità di cogliere e osservare
l’interazione sociale prodotta nel gruppo di lavoro vivendola in sincronia con i dipendenti,
divenendone parte anche io e potendo in questo modo coglierne le sfumature più informali
e intime.
La raccolta documentaria si è basata principalmente su documenti interni all’azienda,
inerenti la comunicazione interna, i piani strategici, le politiche aziendali, eccetera. In linea
con i dettami della riservatezza aziendale, nomi e luoghi sono stati cambiati con nomi di
fantasia.
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CAPITOLO 1
L’AZIENDA E I SUOI COMPETITORI: UN PROFILO
STORICO
I.I. – Genesi e sviluppo dell’azienda
L’azienda P.e.a (paste-essenze-aromi) S.p.a, nata con il nome PEC, trae le sue origini nel
lontano 1900.
Passata attraverso le vicissitudini delle due guerre, numerose trasformazioni di carattere
societario e l’avvicendamento al vertice di varie figure, nel 1943 l’azienda viene acquisita
da Giacomo Sandrone, padre dell’attuale amministratore delegato, Fulvio Sandrone, il
quale ricorda:
- In realtà l’azienda, che probabilmente era nata 20-30 anni prima, mio padre l’aveva
comprata nel ’43. Il signore che gestiva questa azienda era stato incaricato dal tribunale
di Torino di fare il tutore di un minore a cui erano morti i genitori e che aveva una sua
azienda. Quindi, per 10-15 anni, quello che poi è diventato il vero conduttore dell’azienda,
ha fatto il tutore ossia il gestore dell’impresa. Poi questo minore è diventato maggiorenne,
si è ripreso l’azienda e il tutore ha montato una sua ditta, ditta che poi dopo ha comprato
mio padre. Tutto questo per dire che mio padre partiva da un’esperienza di almeno 20-30
anni più lunga-
All’epoca la PEC è una S.a.s e produce aromi ed essenze destinate all’industria alimentare,
con particolare riguardo ai settori dolciario e liquoristico. Ha un mercato prevalentemente
nazionale con qualche punta in esportazione. E’ un’azienda solida, che produce buon
reddito e quindi senza problemi economici.
Nel 1958 la PEC assorbe da un fallimento una azienda, Aromar, che opera nel settore dei
semilavorati destinati alla produzione del gelato artigianale, come ricorda Fulvio Sandrone:
- nel ’58 mio padre ha rilevato da un fallimento un’altra azienda. Invece però di rilevare
l’azienda nel suo toto, ha costituito una nuova società separata dalla nostra, che era una
società puramente commerciale. In realtà il cosiddetto socio occulto, che era socio al 49%
ed era di fatto l’ex proprietario fallito, quindi non poteva più esercitare attività in quanto
la legge glielo impediva, era in realtà il socio occulto che mio padre aveva in questa
società puramente commerciale. I prodotti venivano fabbricati nell’azienda di mio padre,
venduti a questa azienda puramente commerciale che poi andava a rivenderli a sua volta-
All’inizio degli anni ’70, dalla fusione delle due aziende nasce la P.e.a. S.a.s. Tutto questo
è stato possibile grazie all’introduzione di una importante riforma, relativa
all’ufficializzazione delle posizioni contabili delle aziende:
- Nel ’72 introducono una legge con la quale chiedono nella maniera più assoluta una
“pulizia” totale della contabilità. Noi approfittiamo di questa situazione per mirare anche
alle quote del socio e di fatto viene costituita una nuova società che in realtà era la fusione
della due precedenti, quella solamente di mio padre e quella di mio padre e del socio,
perché era inutile, avendo la proprietà al 100%, tenere due società separate -
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Nell’ambito del gruppo, le due aziende funzionano come divisioni e, in quanto tali,
continuano a mantenere il nome di origine: la divisione PEC continua a produrre aromi ed
essenze e l’azienda assorbita dal fallimento continua a produrre semilavorati per gelati.
Il primo gennaio del 1974 viene a mancare repentinamente il Sig. Giacomo Sandrone e
appena sei mesi dopo l’allora direttore commerciale Sig. Gallo.
La solidissima consistenza patrimoniale e strutturale consente di effettuare senza scossoni
il passaggio delle consegne all’attuale amministratore delegato Fulvio Sandrone che, a quei
tempi, ha appena 29 anni.
Vengono subito prese delle decisioni importanti che tracciano la politica dell’azienda a
breve, medio e lungo termine. Tra queste, particolarmente felice si dimostrerà nel tempo
quella di avere puntato maggiormente su Aromar: infatti il settore nel quale opera è in
costante, fortissimo sviluppo, un fenomeno su scala mondiale.
Nel 1980 avviene un’altra trasformazione: viene costituta la P.e.a. S.p.a., alla quale la
P.e.a. S.a.s. conferisce i propri beni in cambio della maggioranza del pacchetto azionario;
da quel momento la S.a.s. non svolgerà più alcuna attività operativa e fungerà da
finanziaria del gruppo.
La nuova Spa ingrana subito dedicandosi prontamente alla conquista dei mercati stranieri.
Dà vita a nuove strutture: Aromar iberica e Aromar argentina. Le nuove strutture
producono in loco ma sotto il rigoroso controllo italiano e si impongono subito nei
rispettivi mercati. La scelta di creare filiali estere si è rivelata una scelta innovativa e
vincente, sicuramente non comune e irta di difficoltà, come testimoniano le parole
dell’amministratore delegato:
- in Italia c’è un’azienda che è cresciuta tantissimo, è diventata forse 3-4 volte più grande
di noi, lavora all’estero, ma è solamente da 2-3 anni che sta facendo l’esperienza di quel
che vuol dire avere delle filiali all’estero. Di fatto era un’azienda che faceva solo
esportazione, il discorso della filiale è una cosa completamente diversa. Noi
quest’esperienza abbiamo cominciato a farla 30 anni fa! Non è una differenza solamente
di anni, ma quasi, come dire “epocale”, nel senso che non si potevano costituire le società
all’estero a quei tempi perché per costituire le società all’estero dovevi depositare il 50%
del capitale investito alla banca d’Italia senza interessi. Non c’era divisa in Italia, come
azienda avevamo un’assegnazione annuale per affrontare le spese per l’estero. Ad
esempio, quando abbiamo cominciato a lavorare in Spagna, la banca mi dava un tot di
denaro e il resto dei soldi sotto forma di un assegno che potevo andare ad incassare solo
nella banca di destino, in quel caso a Barcellona -
La scelta di impiantare una società in Argentina era stata presa con un preciso scopo:
avendo valutato la stagionalità del settore trattato e considerato che le stagioni in
Argentina sono esattamente inverse rispetto a quelle italiane, l’obiettivo prefigurato era
quello di avere un’azienda operativa per 12 mesi l’anno.
La dinamicità dell’azienda non si ferma alle compartecipazioni: con un intenso lavoro di
preparazione e di pubbliche relazioni si crea una immagine prestigiosa e di primato nel
settore, immagine che le consente di creare una fitta rete di clienti, concessioni, distributori
un po’ ovunque: Austria, Germania, Belgio, Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia,
Inghilterra, Grecia, Paesi Arabi.
Anche il mercato interno è oggetto di attente cure e subisce un forte sviluppo.
Si arriva così al 1984: ora nell’ambito del fatturato la divisione Aromar fa la parte del
leone (circa l’85%) ed è quindi nel mondo del gelato artigianale che gravitano gli interessi
prioritari del Gruppo, mondo in cui si cercano amicizie a alleati.
Con un’azienda che produce macchine per gelato si decide di fare un esperimento
societario che dà vita a una nuova struttura, la Gelastar: questa società ha lo scopo di
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esplorare tutto ciò che interessa il settore del gelato artigianale, ma soprattutto di creare
nuove gelaterie col sistema “chiavi in mano”.
La nuova struttura ha una buona partenza, anche se l’apporto operativo dei soci non è
paritetico ed è proprio per questo motivo che dopo circa 10 mesi la società viene acquisita
interamente dalla P.e.a. Nel 1991, venuto meno il motivo della creazione della stessa, la
società sarà chiusa: infatti, dopo aver creato diversi punti vendita in grandi supermercati
italiani, la difficile gestione del personale a distanza obbligherà la società alla vendita dei
vari negozi.
L’immagine e il prestigio aziendali si sono talmente divulgati e consolidati che dal 1985
una tra le più affermate aziende dolciarie nazionali, la Perugina S.p.a (ora Nestlè) ha
deciso di affidarle tutta la produzione dei semilavorati per la gelateria.
Nel 1986 l’azienda acquisisce una società con sede ad Alba e punto vendita in Torino: la
Torrefazione torinese & C., società centenaria che commercializza prodotti e macchine per
la gelateria, pasticceria, ristorazione e caffetteria; con questa acquisizione, l’impresa P.e.a.
ha la possibilità di entrare in modo capillare nelle attività commerciali di Torino e
provincia.
Dal 1974, anno in cui prende il comando Fulvio Sandrone, fino al 1995, l’azienda e’
cresciuta nella misura di circa il 30% ogni anno: tale crescita è da considerarsi in termini
reali, ossia in tonnellate di venduto; questa crescita ha comportato di volta in volta, e sta
comportando ancora oggi, un adeguamento di tutte le strutture: finanziarie, commerciali e
logistiche.
Nel 1998 viene aperta una filiale produttiva e commerciale in Brasile, Aromar Brasile di
Porto Alegre (Rio Grande du Sul – Brasile), per potersi introdurre in modo massiccio in un
territorio di vaste dimensioni come quello brasiliano, prediligendo il settore gelaterie,
studiando prodotti idonei per un mercato, in questo senso, relativamente povero.
Nel novembre del 2003 si costituisce Naturalia di Guadajalara (Messico), società solo
commerciale che fin da subito darà ottimi frutti.
Mancavano, a questo punto, gli Stati Uniti, da sempre solo serviti tramite un importatore,
pertanto, nel novembre 2007, si costituisce la Aromar USA, filiale commerciale con sede
in Texas, a Dallas.
Alla fine del 1998 la crescita aziendale è tale da rendere necessaria la ricerca di un altro
sito per la casa madre. Nel 2000, in Alpiano, si acquisisce un capannone di oltre 10.000 mq
coperti e si inizia il trasferimento dalla sede di Torino, che avviene per la parte logistica,
mentre per la parte produttiva e gli uffici avverrà solo tra la fine del 2006 e l’inizio del
2007. L’impegno è grande, avendo dovuto rimodernizzare le strutture e gli impianti, ma si
ottiene così la possibilità di produzioni più massicce e automatizzate con minor costi e più
controllate.
Viene pertanto alienato definitivamente l’immobile di Torino nel mese di maggio 2007.
La nuova sede si trova in una posizione estremamente funzionale per la logistica aziendale
e si estende su un’area di 28.000 mq. La superficie coperta dedicata all’azienda è oggi di
11.500 mq, ma oltre 8.000 mq potranno essere edificati in futuro per ulteriori sviluppi
societari.
Il progetto di sviluppo aziendale consegue obiettivi di modernizzazione delle risorse
lavorative attraverso una più idonea e razionale organizzazione delle attività produttive. In
questo senso, lo stabilimento di produzione è stato organizzato e strutturato attraverso
l’utilizzo delle più moderne e sofisticate tecnologie sia nei reparti di produzione, sia nei
magazzini. Questo importante investimento ha permesso all’azienda di triplicare la
capacità produttiva e costituisce, nelle parole di Fulvio Sandrone:
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- il presupposto fondamentale per affrontare le sfide di una nuova economia di mercati
globali, nei quali la qualità e la competitività sono i parametri con cui ci si deve
confrontare giornalmente
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-
A luglio del 2009 l’azienda ha infine aperto una nuova filiale in Romania ed oggi intende
muoversi verso ulteriori mercati quali, per quanto riguarda l’Europa, il mercato turco,
austriaco e ungherese.
In conclusione, oggi l’azienda possiede uno stabilimento sito in Alpiano che ospita la casa
madre e la Torrefazione torinese, la quale vende sia a ingrosso che a minuto i prodotti della
P.e.a.; due filiali in Europa: Spagna e Romania; infine, altre 4 filiali in America: Stati
Uniti, Messico, Argentina e Brasile, il tutto per un totale di 6 filiali nel mondo.
Fra i prodotti che rappresentano la filosofia aziendale, la sua storia e ne sono un po’ il
simbolo, troviamo: la BC (base cremosa, nome di fantasia) e le paste aromatizzanti di
nuova generazione. In particolare la BC è il prodotto di punta dell’azienda: si tratta della
prima vera e propria base creata in Italia per fare le creme, cioè i gelati che hanno come
struttura il latte, alimento che li distingue dai gelati alla frutta. Da segnalare poi una linea,
Selezione di Lusso, che tratta semilavorati di altissima qualità, una sorta, appunto, di bene
di lusso nel mondo del gelato artigianale.
Il tentativo di andare oltre quella che è la stagionalità del gelato italiano è stato fatto con la
creazione di un particolare tipo di prodotto che ha come peculiarità una temperatura,
superiore a quella tradizionale del gelato, che ne mantiene intatto il gusto e la cremosità
consueti: lo scopo è quello di ottenere un prodotto che possa essere facilmente immesso e
apprezzato sul mercato anche nei mesi più rigidi, quando i consumi calano.
Sempre più esplorato dall’azienda è il mondo della pasticceria, anche in questo caso per
andare a coprire tutto l’anno un mercato che in taluni mesi rimane dormiente e per tenere
in “allenamento” gli agenti di vendita, come afferma Riccardo Sandrone, figlio
dell’amministratore delegato:
- i nostri agenti Italia hanno un problema, intorno a gennaio febbraio iniziamo a dirgli
“Correte!” e verso settembre ce li dimentichiamo. Quindi tutti gli anni dobbiamo
ricominciare a febbraio a dire che bisogna correre e loro, chiaramente, non sono più
allenati. Se noi avessimo un qualche cosa che li tiene allenati sempre avremo degli agenti
che rispondono sempre -
L’ “allenamento” per gli agenti vendita sarà pronto a settembre ed è il lancio di una nuova
linea di prodotti pronti per dessert su cui l’azienda punta molto e grazie al quale vedrà
definitivamente consacrato il proprio ingresso nel mondo della pasticceria.
Infine, l’azienda ha in progetto, tramite la fondazione Giacomo Sandrone intitolata al
fondatore dell’impresa, di creare una propria scuola di gelateria, per trasferire il know how
accumulato in anni di esperienza nel mondo del gelato. Questo progetto è stato iniziato nel
2008 collaborando con l’Università Alimentare di San Paolo, in Brasile, presso la quale
sono stati creati dei corsi di gelateria per i quali l’azienda mette a disposizione tabelle
nutrizionali, informazioni, brochure e materiale vario di lavoro, compreso i prodotti.
Il prodotto finito è il risultato di un complesso processo di produzione. L’azienda acquista
da fornitori fidati materie prime quali latte in polvere, destrosio, glucosio, grassi vegetali
idrogenati, proteine della soia, stabilizzanti ecc. che vengono trasformate, attraverso il
processo di lavorazione effettuato in produzione, nel prodotto finito, ossia il semilavorato
(costituito, per la maggior parte dei prodotti finiti, di carboidrati, mediamente per il 50%,
proteine, grassi) per gelateria o pasticceria, il quale viene venduto attraverso il lavoro della
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Dichiarazione tratta da Essenziale, periodico di informazione tecnica commerciale, interno alla P.e.a.,
gennaio 2007, anno 5, numero 2
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rete vendita al cliente finale (per la maggior parte dei casi gelaterie artigianali, ma anche
pasticcerie, ristoranti ecc.) e distribuito tramite corrieri.
Attualmente l’azienda è gestita dal figlio del fondatore, Fulvio Sandrone, nelle vesti di
amministratore delegato, e dai suoi due figli, Riccardo e Andrea. Il consiglio di
amministrazione è composto dalla madre di Fulvio Sandrone, Marianna Sarpo, presidente
della società e tre consiglieri: Riccardo, Andrea ed Elena Frosio, moglie di Fulvio e,
naturalmente, l’amministratore delegato.
I.2 – Distribuzione attuale dei dipendenti P.e.a. secondo il genere
La P.e.a. Spa consta di 167 dipendenti totali, considerate la sede di Alpiano e le filiali
estere insieme. Il totale dei dipendenti è suddiviso in 137 uomini e 30 donne. Gli agenti di
vendita, dato peculiare dell’azienda, sono quasi esclusivamente di sesso maschile (96
uomini contro 3 donne).
1 – PEA SPA, SEDE DI ALPIANO
Nella filiale di Alpiano, la più consistente dal punto di vista numerico, vi sono 12
impiegate donne: 4 in amministrazione, 2 nel commerciale Italia, una nel commerciale
estero, 3 nella produzione/acquisti, una nella logistica e una direttrice amministrativa. In
tutto sono 12 donne negli uffici. Vi sono poi 4 operaie che lavorano in magazzino di
produzione per un totale di 16 donne che operano nella filiale di Alpiano. Gli uomini sono
98 in totale, divisi in un direttore di produzione, un direttore commerciale, un impiegato
commerciale, 86 agenti di vendita, 3 nel laboratorio di ricerca, uno nella logistica e 5 in
produzione come operai. Infine da poco è stata assunta un’agente di vendita donna.
2 – TORREFAZIONE TORINESE
Alla Torrefazione torinese, magazzino che distribuisce a ingrosso e dettaglio sotto la
diretta supervisione del figlio dell’amministratore delegato Fulvio Sandrone, ossia
Riccardo Sandrone, amministratore unico, troviamo un totale di 17 dipendenti fra uomini e
donne. Per quel che riguarda le donne abbiamo un’ impiegata in ufficio amministrativo, 2
nell’ufficio commerciale, un’ agente di vendita. Gli uomini si dividono invece in 8 agenti
di vendita, 4 operai e un direttore commerciale.
3 – ESTERO
Le filiali estere hanno sede in Argentina, Brasile, Messico, Spagna, Usa e Romania. Tutte
sono di modeste dimensioni e la dirigenza amministrativa e commerciale è presieduta dalle
medesime persone che si occupano dei vertici amministrativi e commerciali nella sede
italiana di Alpiano.
a) ARGENTINA
Nella sede Argentina vi è una sola impiegata donna, nell’ufficio commerciale. Vi sono
inoltre altri 7 dipendenti: 3 impiegati nell’ufficio commerciale, 3 operai di produzione e un
responsabile commerciale.
b) BRASILE
Qui la filiale è composta da 8 dipendenti di cui 6 uomini (5 impiegati commerciali e un
operaio di produzione) e 2 donne (una responsabile amministrativa e un’impiegata
commerciale).