CAPITOLO 1
Fondi strutturali: QCS, Obiettivi, Funzioni
1.1 Introduzione
L'allargamento a 27 dell'Unione ha reso necessario apportare alcune novità sia nel funzionamento
degli organi comunitari sia nella gestione delle politiche. Per questo motivo la nuova politica di
coesione 2007 - 2013 si presenta rinnovata negli obiettivi, nella programmazione e negli strumenti.
Un‟ innovazione si è resa necessaria in seguito agli obiettivi programmatici inseriti nell‟agenda
ideale della UE. Tra questi vanno ricordate le svolte di Lisbona (istruzione e formazione) e
Goteborg (ambiente, cambiamento climatico).
Infatti, nel consiglio europeo di Lisbona (2000) si gettano le basi per costruire una economia
fondata sulla conoscenza e sviluppare una società dell‟informazione. Mentre nel consiglio europeo
di Goteborg (2001) si integra la Strategia di Lisbona con gli aspetti della sostenibilità ambientale e
si affrontano le politiche economiche, sociali e ambientali in modo sinergico.
1.2 Quadro Comunitario di Sostegno
Per ogni ciclo di programmazione di sette anni ogni stato membro deve presentare un documento
denominato Quadro Comunitario di Sostegno, strutturato in assi prioritari, che deve essere
approvato dalla Commissione europea.
Gli assi prioritari sono 6: I - Valorizzazione risorse naturali e ambientali, II - Valorizzazione risorse
culturali e storiche, III - Valorizzazione risorse umane, IV - Sistemi locali di sviluppo, V Città -
VI - Reti e nodi di sviluppo.
Gli assi che maggiormente sono inerenti allo sviluppo rurale sono quelli finanziati dal Feoga
(Fondo Europeo di Orientamento e di Garanzia Agricola), in particolare l‟ asse IV - Sistemi locali
di sviluppo, ma anche l‟asse I - Valorizzazione risorse naturali e ambientali, in particolare le misure
riguardanti il ciclo integrato dell‟acqua nelle aree rurali e la prevenzione degli incendi boschivi.
Esso definisce le priorità e le strategie d‟intervento in merito all‟uso dei fondi strutturali europei.
La realizzazione del QCS avviene attraverso l‟attuazione di uno o più Programmi Operativi, come
ad esempio il P.O.R.(programma operativo regionale).
Le regioni italiane comprese nell‟obiettivo 1, in pratica il Mezzogiorno e le isole, hanno redatto il
P.O.R., che è organizzato per assi prioritari e riguarda tutti i settori dell‟economia. Le misure del
P.O.R. hanno un carattere prevalentemente strutturale e sono cofinanziati dal Fers e dal Fse.
Mentre tutte le regioni italiane e le province autonome di Trento e Bolzano hanno redatto il Piano
di Sviluppo Rurale, che riguarda solo l‟ambito rurale e ambientale. Le misure del P.S.R. hanno un
regime di sostegno diretto e sono cofinanziate dal Feoga-garanzia, nell‟ambito, quindi, della
Politica Agricola Comune.
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1.3 Obiettivi
L‟azione politica europea si focalizza su alcuni obiettivi prioritari.
Nel periodo 2000-2006 si contavano tre obiettivi prioritari:
Obiettivo 1: Convergenza strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo.
Obiettivo 2: Riconversione economica e sociale delle aree industriali in declino.
Obiettivo 3: Istruzione e formazione professionale.
Nel periodo 2007-2013 vengono apportate alcune modifiche:
L‟obiettivo 2 diventa: Competitività regionale e occupazione, viene posta maggiormente
l‟attenzione sull‟innovazione e la promozione della società della conoscenza, come disposto dal
consiglio europeo di Lisbona. Infatti le regioni che rientrano in tale obiettivo devono destinare il
75% dei fondi a: innovazione tecnologica, istruzione, energia, ricerca e sviluppo, occupazione,
attraverso la formazione di capitale umano.
L‟obiettivo 3 diventa: Cooperazione territoriale europea, che si basa sulla già sperimentata
iniziativa comunitaria Intereg della precedente programmazione 2000-2006; essa mira ad evitare
che i confini nazionali ostacolino lo sviluppo equilibrato e l'integrazione del territorio europeo.
Sono attualmente in essere numerose iniziative Interreg, che coinvolgono anche specifiche regioni
italiane, ad esempio la Puglia, per i rapporti con l'Albania.
1.4 Fondi Strutturali e Programmi di Iniziativa Comunitaria: Funzioni
I Fondi strutturali europei nei due ultimi cicli di programmazione hanno avuto a disposizione circa
un terzo del bilancio della UE. Nel 2000-2006 circa 195 miliardi di euro e in quello in corso (2007-
2013) sono diventati circa 335 miliardi. Questi iniziali dati dovrebbero essere sufficienti per
delineare l‟importanza strategica dei Fondi strutturali.
Tra i fondi più importanti ricordiamo:
Il Fondo Sociale Europeo (FSE) che attua le politiche di sostegno all‟occupazione e alla coesione
economica e sociale. Nell‟attuale periodo di finanziamento, il 2007-2013, oltre a dare sostegno a
coloro che incontrano particolari difficoltà nel trovare lavoro, come le donne o i giovani, la
dotazione dell‟FSE aiuta le imprese e i lavoratori ad adattarsi al cambiamento sostenendo
l‟innovazione sul posto di lavoro, l‟apprendimento permanente e la mobilità dei lavoratori.
Lo Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca (SFOP) attua le politiche strutturali nel
settore della pesca, dell'acquacoltura, della trasformazione e commercializzazione dei relativi
prodotti. Nel 2007/2013 diventa Fondo Europeo per la Pesca (FEP), che deve garantire la
conservazione e lo sfruttamento sostenibile delle risorse marine.
Rimandiamo al capitolo successivo la descrizione dei fondi che riguardano l‟agricoltura e lo
sviluppo rurale.
Infine la Commissione Europea elabora dei programmi speciali che hanno la finalità di sostenere
approcci innovativi per la soluzione di problemi specifici, questi si chiamano “Iniziative
Comunitarie”.
Le quattro Iniziative Comunitarie nel periodo 2000-2006 sono:
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Interreg - per la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale, come già citato
diventa l‟obiettivo 3.
Leader+ - per lo sviluppo rurale attraverso interventi gestiti da gruppi di azione locale (GAL), che
viene assorbito nel fondo per lo sviluppo rurale FEASR.
Equal - per nuove strategie di lotta contro la discriminazione e le disuguaglianze di ogni tipo nel
mercato del lavoro, che viene assorbito nell‟obiettivo “convergenza”.
Urban - per la rivitalizzazione economica e sociale delle città e delle zone adiacenti in crisi, nel
quadro di uno sviluppo urbano sostenibile, che viene assorbito nell‟obiettivo “Competitività
regionale e occupazione”.
Il contributo dei Fondi per ciascun Programma Operativo viene calcolato dalla Commissione in
funzione del totale delle spese ammissibili (pubbliche e private).
La partecipazione dei Fondi a ciascuna priorità non può essere inferiore al 20 per cento della spesa
pubblica. Le misure di assistenza tecnica possono essere finanziate al 100 per cento. Le opere
relative alle priorità indicate possono ricevere il sostegno di un solo Fondo nell'ambito del proprio
programma.
La Commissione provvede al disimpegno automatico di parte degli stanziamenti di bilancio se le
risorse non sono state interamente utilizzate o se, al termine del secondo anno successivo a quello
dell‟impegno finanziario (regola “n+2”), non sono state inoltrate domande di pagamento.
Per i nuovi membri che hanno aderito all‟Unione Europea nel 2004 e nel 2007 (allargamento ad est)
il termine è fissato alla fine del terzo anno (regola “n+3”) nel periodo 2007-2013, a titolo dei
rispettivi Programmi Operativi.
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CAPITOLO 2
Fondi Strutturali per il settore agricolo: Funzioni e opzioni per il paesaggio
2.1 Introduzione
Le spese relative all‟agricoltura rappresentano una fetta importate del budget della UE, infatti la
Politica Agricola Comune e le politiche ambientali, assieme alla politica di Coesione, assorbono il
70% del budget comunitario.
Nel periodo 2000-2006 si contavano tre fondi funzionali al sostegno dell‟ agricoltura, dello sviluppo
rurale e della tutela del paesaggio:
- Il FEOGA-sezione Garanzia, che si occupava del settore di mercato della PAC, di
cofinanziare il PSR nelle regioni obiettivo 1(alcune misure), nelle regioni fuori obiettivo
1(tutte le misure).
- Il FEOGA-sezione Orientamento, che si occupava delle misure di sviluppo rurale nelle
regioni obiettivo 1 comprese nel POR e l‟ iniziativa comunitaria LEADER.
- Il FERS, ancora attualmente attivo, che si occupa di coesione e sviluppo regionale, ma
finanzia diversi interventi strutturali ed infrastrutturali anche nel settore ambientale e
agricolo.
Nel periodo 2007-2013 sono stati riformati come segue:
Il FEOGA-sezione Garanzia, che diventa FEAGA, si occupa della parte di mercato della Pac e non
si occupa più di sviluppo rurale a seguito dell‟unificazione della sua programmazione.
Il FEOGA-sezione Orientamento, che diventa FEASR, le cui competenze non sono cambiate salvo
per i PSR, che assorbono tutte le precedenti programmazioni: vecchi PSR, POR, LEADER. Il
nuovo PSR dovrà essere a direzione nazionale o regionale, ma non sono più previste soluzioni
miste.
Tab. 1 – Evoluzione Fondi Strutturali 2000-2006 e 2007-2013
2000-2006 descrizione 2007-2013 descrizione
FESR Sviluppo regionale FESR Sviluppo regionale
FSE Istruzione e
formazione
FSE Capitale umano,
accessibilità occupazione
FEAOG -
orientamento
Agricoltura per
Obiettivo 1(POR),
Leader.
FEASR Sviluppo rurale, nuovi PSR
FEOGA o
FEAGA -
garanzia
Settore PAC di
mercato, PSR
FEAGA Settore Pac di mercato
SFOP Pesca FEP Sviluppo sostenibile pesca
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