Fondamenti e applicazioni della plasmonica
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3 Abstract Questo lavoro ha l’obbiettivo di analizzare i principi che stanno alla base della plasmonica, partendo dallo studio dei plasmoni di superficie fino ad arrivare alle loro applicazioni. La prima parte di questa tesi riguarda l’aspetto teorico. Essendo essenzialmente eccitazioni collettive degli elettroni nell'interfaccia fra un conduttore ed un isolante, descritti da onde elettromagnetiche evanescenti, questi plasmoni superficiali, o polaritoni plasmonici di superficie (SPP), vengono studiati partendo dalle equazioni di Maxwell. Viene spiegato come questi SPP nascano dall’accoppiamento dei campi elettromagnetici con le oscillazioni degli elettroni del materiale conduttore e, utilizzando l’equazione dell’onda, si descrivono le loro proprietà in singola interfaccia e in sistemi multistrato. Il quinto capitolo analizza le metodologie di eccitazione di SPP. Sono descritte varie tecniche per l’accoppiamento di fase, per accennare poi a eccitazioni di SPP in guide d’onda, tramite fibra ottica. L’ultimo capitolo della prima parte è dedicato alla seconda tipologia di plasmoni: i plasmoni di superficie localizzati (LSP). Questi sono eccitazioni a seguito dell’accoppiamento fra elettroni di conduzione di nanoparticelle metalliche e il campo elettromagnetico ma che, a differenza dei SPP, non si propagano. Viene esplorata la fisica dei LSP trattando prima le interazioni delle nanoparticelle con le onde elettromagnetiche, poi descrivendo i processi di risonanza in una varietà di particelle differenti in numero, forma, dimensione e ambiente di appartenenza. La seconda parte della tesi riguarda invece alcune applicazioni. Vengono proposti esempi di controllo della propagazione di SPP nel contesto delle guide d’onda, analizzando l’indirizzamento di SPP su superfici planari e spiegando come le guide d’onda di nanoparticelle metalliche possano essere utilizzate per trasferire energia. Infine, viene introdotta la teoria di Mie per la diffusione e l’assorbimento della luce da parte di nanoparticelle metalliche, per quanto riguarda la colorazione apparente, con esempi sulla colorazione vitrea, come la famosa coppa di Licurgo. 6 Introduzione I recenti progressi nell’attività di ricerca che permettono ai metalli di essere analizzati e studiati su scala nanometrica hanno rinnovato l'interesse di varie discipline scientifiche come fisica, chimica, scienze dei materiali, biologia e medicina riguardo ai plasmoni di superficie. Questi plasmoni sono essenzialmente eccitazioni collettive degli elettroni nell'interfaccia fra un materiale conduttore ed uno isolante, descritti da onde elettromagnetiche evanescenti che non si trovano necessariamente sul livello dell’interfaccia. In particolare, il forte accoppiamento tra luce e plasmoni di superficie in nanostrutture porta a vari fenomeni, come il trasporto e il deposito di energia, la sua localizzazione e guida, fenomeni di spettroscopia, controllo della crescita di nanoparticelle e misurazione delle distanze intramolecolari e conformazionali delle molecole. La comprensione della risonanza plasmonica di superficie fornisce un metodo di progettazione che guida lo sviluppo di nanostrutture più o meno complesse, con una risposta ottica ottimale, che si possono realizzare sperimentalmente con parametri scelti a piacimento del costruttore. Per nanoparticelle metalliche questi parametri, che determinano proprietà ottiche specifiche, possono essere la forma, le dimensioni e l’ambiente in cui si trovano. I nuovi metodi di sintesi per la creazione di nanoparticelle con una dimensione e una forma ben definita ci permettono di adattare le proprietà dei plasmoni per applicazioni molto specifiche. I plasmoni di superficie, ad esempio, sono materia di studio per le loro potenziali applicazioni in ottica, magneto-ottica, fotonica, chimica, applicazioni per biosensori e dispositivi per terapie nella cura di cellule tumorali. In questa tesi mi concentrerò sulla formazione e sulle proprietà dei plasmoni superficiali, considerando anche la loro formazione su nanoparticelle metalliche causata delle interazioni con la radiazione elettromagnetica, partendo dalla teoria fondamentale delle equazioni di Maxwell fino ad arrivare ad alcune delle loro applicazioni, come le guide d’onda e gli effetti che possono avere sul colore apparente. 7 Parte 1. TEORIA 1. Equazioni di Maxwell Il comportamento dei plasmoni di superficie, o polaritoni plasmonici di superficie, (Surface Plasmon Polaritons, SPP), confinati nell’interfaccia tra due mezzi semi- infiniti, può essere spiegato partendo dalla soluzione ondulatoria delle equazioni di Maxwell, imponendo le condizioni al contorno appropriate. In assenza di cariche e correnti libere, ci limitiamo ad analizzare mezzi lineari, isotropi e amagnetici, le cui relazioni costitutive sono dove = , e = . e sono rispettivamente la permettività dielettrica e magnetica relativa del mezzo, e sono la permettività dielettrica e magnetica nel vuoto. Le note equazioni di Maxwell da risolvere sono Consideriamo un insieme di onde piane armoniche variabili nel tempo, come soluzione delle equazioni di Maxwell, nel regime ad alta frequenza. Pertanto, i campi elettrico e magnetico possono essere scritti nella forma ( , , , )= ( , , ) ( , , , )= ( , , ) Sostituendo le equazioni 1.1, 1.2 e 1.7 nelle 1.4 e 1.6, una formulazione unica per il campo magnetico può essere ricavata da: ∇× ( ∇× )− = = = ∇ ∙