Capitolo 1
pulsazione delle stelle. Infine nelle scienze atmosferiche essa dipende dalla
rivoluzione e rotazione della Terra e nell’econometria
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dalla stagionalità.
In questo scenario si introducono i processi stocastici ciclostazionari i quali
hanno caratteristiche statistiche che variano periodicamente nel tempo. Ad
essi ci si riferisce anche con il nome di processi periodicamente correlati. I
primi contributi all’analisi delle proprietà generali dei processi stocastici
ciclostazionari si sono avuti grazie a studiosi russi.
I processi stocastici ciclostazionari in senso lato presentano la funzione di
autocorrelazione che varia periodicamente nel tempo. Le proprietà generali
di questi processi derivano dall’aver considerato l’espansione in serie di
Fourier, sotto opportune condizioni, della funzione di autocorrelazione. I
coefficienti della serie sono detti funzioni di autocorrelazione ciclica e sono
delle funzioni continue del parametro di ritardo, mentre le frequenze, dette
frequenze cicliche, sono multiple del reciproco del periodo di
ciclostazionarietà.
Nel dominio della frequenza i processi ciclostazionari sono caratterizzati da
spettri ciclici che sono le trasformate di Fourier delle funzioni di
autocorrelazione ciclica. Lo spettro ciclico ad una fissata frequenza ciclica
rappresenta la densità di correlazione tra due componenti spettrali del
processo che sono separate di una quantità pari alla frequenza ciclica. Nel
caso in cui le frequenze dell’espansione in serie di Fourier della funzione di
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Econometria: branca dell’economia che utilizza la matematica e la statistica per indagare
sulle leggi e le relazioni quantitative dei fenomeni economici.
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Capitolo 1
autocorrelazione non sono commensurabili, ossia se la funzione di
autocorrelazione è quasi periodica nel tempo, allora il processo viene
indicato come quasi ciclostazionario o equivalentemente processo quasi
periodicamente correlato.
Al contrario, i processi stazionari in senso lato hanno la funzione di
autocorrelazione indipendente dal tempo, legata solo al parametro di ritardo
e inoltre le componenti spettrali separate sono incorrelate.
Per descrivere la presenza di un fenomeno periodico nel meccanismo di
generazione dei dati si ha a disposizione una trattazione alternativa per la
quale i dati disponibili non sono modellati come una realizzazione di un
processo stocastico ma come una singola funzione del tempo. Pertanto una
serie temporale è caratterizzata da una ciclostazionarietà del secondo ordine
se esiste una trasformazione quadratica tempo invariante della serie
temporale che dà luogo a componenti additive sinusoidali di potenza finita.
Di ciò se ne discuterà in maniera dettagliata nei paragrafi [3.1], [3.2] e [3.3].
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Capitolo 2
CAPITOLO 2
PROCESSI STOCASTICI
CICLOSTAZIONARI E QUASI
CICLOSTAZIONARI
2.1 PROCESSI ALEATORI CICLOSTAZIONARI E QUASI
CICLOSTAZIONARI A TEMPO CONTINUO
Si consideri un processo stocastico reale a tempo continuo { x(t,ω), t∈ ,
ω∈Ω } di cui si userà la forma abbreviata x(t) se essa non darà luogo ad
ambiguità. Il processo è definito su uno spazio di probabilità ( Ω, F , P )
dove Ω è lo spazio campione, ossia l’insieme di tutti i possibili risultati, F è
l’insieme degli eventi e P è la misura di probabilità definita sugli elementi di
F .
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Capitolo 2
Un processo x(t) è definito ciclostazionario di ordine N in senso stretto se
la sua funzione di distribuzione dell’N_esimo ordine :
{}
11
, ...., ,
().( )()1 1
, ..., ,
11 1 1
)
() ( ) ()
N
xt xt xt N N
NN
F
Pxt xt xt
ττ
N
ξ ξξ
τ ξτξ
−
++ −
−−
ξ+ ≤+≤ ≤