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SOMMARIO
La Commissione europea nel dicembre 2019 ha adottato una strategia a livello territoriale chiamata
Green Deal, costituita da una serie di misure per rendere più sostenibili e meno dannosi per l’ambiente
la produzione di energia e lo stile di vita dei cittadini europei, e non solo. Un’ambiziosa azione è la
Farm to Fork Strategy, creata per realizzare una transizione globale verso sistemi alimentari
sostenibili e porre l’accento sulla ricerca e l’innovazione come fattori abilitanti della transizione.
Dopo aver introdotto la strategia, tramite riferimenti normativi e valutazioni d’impatto future, è stata
svolta un’analisi dell’attuale stato dell’arte del settore primario europeo ed italiano. La parte
sperimentale è fondata su un’indagine diretta attraverso interviste sottoposte a testimoni esperti
dell’argomento. Riorganizzando le informazioni ottenute si è potuto valutare se la strategia “Dal
produttore al consumatore” possa apportare benefici all’agricoltura italiana e se questa è in grado di
raggiungere i target imposti dall’Unione europea.
ABSTRACT
In December 2019, the European Commission adopted a territorial strategy called the European
Green Deal, based on a series of measures to make energy production and the lifestyle of European
citizens more sustainable and less harmful to the environment. One ambitious action is the Farm to
Fork Strategy, created to achieve a global transition to sustainable food systems and place the
emphasis on research and innovation as enabling factors for the transition. After introducing the
strategy, through policy references and future impact assessments, it was carried out an analysis of
the current state of the European and Italian primary sector. The experimental part is based on a direct
investigation through interviews subjected to expert witnesses. By reorganizing the information
obtained, it was possible to assess whether the Farm to Fork Strategy could bring benefits to Italian
agriculture and whether it can achieve the targets set by the European Union.
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INTRODUZIONE
Tra il 2019 e il 2020, la Commissione Europea ha pubblicato il Green Deal europeo, insieme a varie
strategie, tra cui la Farm to Fork, che dovrebbero svolgere un ruolo fondamentale nella creazione di
un futuro sostenibile in Europa
1
. Il Green Deal mira a fornire una strategia di crescita sostenibile e
inclusiva, che renderà l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050,
proteggendo la salute pubblica e ripristinando un ambiente pulito e sicuro per i cittadini europei,
rilanciando al tempo stesso l’economia e stabilendo il ritmo che gli altri paesi dovranno seguire. La
strategia Farm to Fork è una parte centrale dell’accordo, in quanto si riferisce al ripensamento delle
pratiche agricole, essendo l’agricoltura un’attività umana essenziale che sostiene la nostra vita sulla
Terra e sfida profondamente il futuro del nostro ambiente. Per la prima volta, interi sistemi alimentari
sono inseriti in un quadro generale, dai produttori a monte ai servizi di trasformazione e logistica
intermedi, fino ai dettaglianti e ai consumatori a valle. La strategia Farm to Fork mira ad accelerare
la transizione verso sistemi alimentari sostenibili coinvolgendo molte parti interessate lungo la catena
del valore e fissando obiettivi ambiziosi. Al fine di invertire la perdita di biodiversità e di fertilità,
che minacciano il futuro dell’agricoltura, la strategia “Farm to Fork” cerca di dimezzare le perdite di
nutrienti e la dipendenza da pesticidi e antimicrobici, riducendo la dipendenza dai fertilizzanti ed
estendendo con successo l’agricoltura biologica al 25% del totale dei terreni agricoli europei
2
.
L’obiettivo di questo lavoro di tesi è quello di valutare gli effetti futuro della strategia Farm to Fork
sul sistema agricolo italiano. Alcune valutazioni d’impatto hanno calcolato notevoli riduzioni nelle
produzioni agricole europee e ciò ha “impaurito” la maggior parte degli agricoltori e delle
associazioni e stakeholders. La fase “di ricerca” o sperimentale del lavoro è costruita sulle indagini
dirette, tramite interviste, che sono state sottoposte ad un campione di alcuni soggetti considerati
testimoni privilegiati, che rispondendo alle domande hanno permesso di raccogliere una serie di
informazioni, qualitative, circa l’effetto di questi piani europei in Italia. Dall’analisi dei pareri ottenuti
sono emersi una serie di punti di forza e problematiche inerenti allo stato attuale del sistema agricolo
nazionale.
1
La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Il Green Deal europeo è la nostra nuova
strategia per la crescita, una crescita che restituisce più di quanto prende. Mostra come trasformare il nostro modo di
vivere e lavorare, di produrre e consumare, per rendere più sano il nostro stile di vita e più innovative le nostre imprese.
Tutti possiamo partecipare alla transizione e beneficiare delle opportunità che offre. Muovendoci per primi e rapidamente
aiuteremo l’economia europea ad assumere la leadership a livello mondiale. Siamo determinati a fare sì che questa
strategia abbia successo per il bene del pianeta e delle sue forme di vita”.
2
Commissione europea (2020), Farm to Fork Strategy
6
Nel primo capitolo viene introdotto il Green Deal europeo, descrivendo le strategie specifiche di tale
progetto e i campi d’azione. Oltre agli aspetti positivi, sono discusse alcune criticità e paradossi del
piano della von der Leyen.
Nel secondo capitolo è stata delineata una delle sette strategie del Green Deal, cioè la strategia “Farm
to Fork”. In modo generale, sono state analizzate le motivazioni e i target di tale strategia.
Nel terzo capitolo è stata esaminata la road map o piano d’azione della strategia, indicando riferimenti
normativi riguardo i quattro principali obiettivi europei fissati, cioè riduzione dell’uso dei prodotti
fitosanitari, dei fertilizzanti e degli antimicrobici veterinari e l’aumento della SAU biologica.
Nel quarto capitolo si passa ad una disamina di alcune valutazioni elaborate a livello internazionale
riguardo l’impatto che le strategie “Farm to Fork” e “Biodiversità” avrebbero sul settore primario
europeo e mondiale, con altre conseguenze annesse (quantitativi produttivi e prezzi dei beni agro-
alimentari, mercati internazionali, impatto ambientale-economico-sociale, sicurezza alimentare).
Nel quinto capitolo c’è la descrizione degli obiettivi e della metodologia utilizzata per l’elaborazione
della tesi, con un focus sia sul tipo di indicatori scelti che sulla fase di confronto diretto con esperti
del tema ai quali è stata sottoposta una traccia di intervista.
Nel sesto capitolo viene fatto un raffronto dei quattro indicatori della strategia a livello europeo
(considerando quattro Stati membri) e a livello italiano (confrontando regioni e province autonome).
Nel settimo capitolo sono riassunte le interviste ottenute da vari soggetti. Le informazioni ed i pareri
sono stati rielaborati per ottenere un lavoro organizzato ed organico.
Nell’ottavo capitolo vengono trattati i risultati dei quattro obiettivi, utili per definire la visione futura
dell’agricoltura italiana. Gli elementi di rilievo sono stati inseriti in tabelle riassuntive.
Nel nono capitolo viene, infine, condotto un riepilogo finale dell’intera discussione.
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1 CAPITOLO PRIMO
IL GREEN DEAL EUROPEO: MOTIVAZIONI, CONTENUTI E
VALUTAZIONI
In questo capitolo viene discussa la sfida dell’Unione europea nel raggiungere la leadership mondiale
in settori ‘caldi’ come clima, ambiente e sostenibilità, tramite piani e strategie territoriali. Vengono
descritte alcune azioni per rendere efficace l’effetto del Green Deal. In conclusione, del capitolo, sono
presentate alcune considerazioni utili a rilevare criticità e punti di forza.
1.1 Il New Green Deal
Il 12 dicembre 2019 la Commissione Europea ha presentato una comunicazione dal titolo
“Trasformare una sfida pressante in un’opportunità unica” davanti al Parlamento, al Consiglio
europeo, al Comitato economico sociale e al Comitato delle Regioni. Vi è stato presentato il Green
Deal europeo
3
, una nuova strategia di crescita volta ad avviare il percorso di trasformazione
dell’Europa in una società a impatto climatico zero, giusta e prospera, dotata di un’economia
moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva
4
. I leader hanno sottolineato la necessità
di un quadro finanziario pluriennale (QFP)
5
orientato ad una transizione efficiente in termini di costi,
socialmente equilibrata ed equa verso la neutralità climatica, tenendo conto delle diverse situazioni
nazionali
6
. Il Consiglio europeo ha sottolineato che il prossimo quadro finanziario contribuirà in
modo significativo all’azione per il clima.
Le regioni e i settori maggiormente ‘colpiti’ dalla transizione beneficeranno di un sostegno su misura
per una transizione giusta, in modo tale da non lasciare indietro nessuno, dall’azienda agricola
all’industria fino al cittadino europeo.
3
New Green Deal o Patto Verde europeo o Nuova Strategia Verde.
4
COM(2019) 640 final
5
Il Quadro finanziario pluriennale (QFP), o bilancio UE a lungo termine, stabilisce quanto l’Unione europea investirà nei
successivi cinque-sette anni nei diversi programmi e progetti che rafforzano il futuro dell’Europa.
6
Infatti, sotto i riflettori è andato il caso della Polonia, la quale si è rifiutata di sottoscrivere gli obiettivi prefigurati e ha
richiesto un’esenzione. Quest’ultima, insieme ad Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia sono gli Stati membri tra i
meno attrezzati ad affrontare la transizione, avendo economie ancora fortemente dipendenti dai combustibili fossili
(carbone e petrolio) e anche un’opinione pubblica meno sensibile ai temi ambientali.
8
L’UE intende:
• diventare climaticamente neutra entro il 2050;
• proteggere cittadini, animali e piante riducendo l’inquinamento (riducendo le emissioni di
CO2);
• aiutare le imprese a diventare leader mondiali nel campo delle tecnologie e dei prodotti puliti,
sviluppando un’economia circolare fondata sull’utilizzo di fonti rinnovabili;
• contribuire a una transizione giusta ed inclusiva, che non lasci indietro nessuno.
Sarà necessaria la partecipazione attiva dei cittadini (anche attraverso lo strumento
dell’Eurobarometro)
7
e la fiducia nella transizione per far funzionare correttamente la strategia. Il
Green Deal presuppone una metamorfosi dell’economia e della società attraverso un percorso più
sostenibile. L’Unione Europea in materia di clima, ambiente e protezione dei consumatori si è
prefissata di investire capitali privati e pubblici con lo scopo di ridurre le pratiche non più sostenibili.
Figura 1.1: Il Green Deal europeo
Fonte: COM (2019) 640 final
7
Nel 1973 è stato inventato l’Eurobarometro, strumento del Parlamento per effettuare specifici sondaggi che si
concentrano sulla percezione e sulle aspettative dei cittadini nei confronti degli interventi dell’Unione europea.
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1.2 Le politiche
La Commissione, tramite il Green Deal, investirà fondi ed energie su diversi settori, tra cui l’edilizia,
la biodiversità, l’energia, i trasporti e il cibo. Le sfere tematiche sono:
• clima: la Commissione proporrà una legge europea sul clima per fissare obblighi giuridici e
stimolare gli investimenti in questa direzione. Per conseguire questo obiettivo sarà necessaria
l’azione di tutti i settori dell’economia;
• energia: decarbonizzazione del settore energetico in quanto la produzione e l’uso di qualsiasi
tipo di energia rappresentano oltre il 75% delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE;
• edifici: la ristrutturazione sarà utile a ridurre il consumo energetico. Il 40% dei consumi
energetici europei infatti dipende dagli edifici;
• industria: sostenere l’industria nell’innovazione e diventare leader mondiale nell’economia
verde. L’industria europea utilizza attualmente solo il 12% di materiali riciclati;
• mobilità: introdurre forme di trasporto privato e pubblico più pulite e più economiche. Da
sottolineare che i trasporti rappresentano il 25% delle emissioni in UE;
• inquinamento: annichilire qualsiasi forma di inquinamento, ripulendo l’aria, l’acqua e il suolo.
Nuovi standard di qualità ambientale verranno imposti a tutte le attività industriali per
garantire al proprio interno ambienti privi di sostanze tossiche;
• biodiversità e Farm to Fork: la gestione delle foreste e delle aree marittime, la protezione
dell’ambiente e la perdita di specie e di ecosistemi sono le tematiche di intervento della prima
strategia
8
. La seconda, invece, si occuperà di sostenibilità alimentare e sostenibilità dei
produttori (bisogna aumentare l’efficienza della catena e la qualità del cibo europeo)
9
.
La Commissione ha creato un piano d’azione per rendere pratiche le proprie ambizioni. Nell’Allegato
alla COM(2019) 640 sono state inserite diverse proposte con orizzonte al 2050 (Tabella 1.1).
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Il ripristino degli ecosistemi danneggiati avverrà attraverso l’implementazione di metodi di agricoltura biologica, il
favoreggiamento dell’impollinazione, il ripristino di fiumi a flusso libero, la riduzione dell’uso di pesticidi che
danneggiano la fauna selvatica circostante e il rimboschimento, alcuni obiettivi sono in comune tra le due strategie.
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Commissione europea (2020) - Cos’è il Green Deal europeo.