PREMESSA
"Il calcio è l'arte di comprimere la storia universale in 90 minuti"
1
. Non solo aggiungerei
io: è l’arte di rendere tutti amici e nemici nello stesso tempo; è l’arte di unire passioni e
sentimenti verso gli stessi colori; è l’arte che per 90 minuti ci fa sperare, gioire, esultare,
”pregare” per la vittoria della nostra squadra del cuore.
E’ proprio tutto ciò che mi ha fatto nascere questo interesse per il mondo del calcio;
questa passione nata grazie a quel mito con il codino che mi aveva avvicinata al calcio
seguendolo nelle partite della Nazionale: Roberto Baggio. E che continuò ad essere
alimentata da quel cuginetto che tanto impazziva alla visione di quegli undici giocatori
“rossoneri” che come direbbe mio padre “non fanno altro che correr dietro ad un pallone
che rotola”.
E via così per anni ed anni senza chiedermi cosa ci fosse dietro a quella squadra che tutte
le domeniche scendeva in campo con un unico obiettivo, la vittoria, senza pormi troppe
domande su chi portasse avanti tutto questo mondo; tutto fino a quando durante il mio
percorso universitario non iniziai a “capirci” un po’ di più di economia, in modo da poter
mettere qualche punto interrogativo attorno a quel sistema chiamato: “Mondo del calcio”.
Mi sembra opportuno citare una frase con la quale il Times esordì nel presentare un report
sul football-business inglese: “There was a time when they played purely for the love of
the game”; ed è proprio quello che sognavo io quando, da bambina, correvo incontro ad
un pallone dentro ad un parco e credendo che i campioni giocassero dentro una
televisione solo perché più talentuosi di altri, senza pensare che attorno a loro c’era
invece un giro d’affari enorme.
Questo pensiero si può adattare al mondo del calcio, quando da sola passione si trasformò
in un vero e proprio business; ecco così l’ingresso dei diritti televisivi, di grossi sponsor,
di grandi imprenditori locali prima e di grosse proprietà estere poi, che hanno fatto in
modo che le società diventassero vere e proprie grandi imprese.
Da qui la mia voglia di capire come funziona il “sistema calcio”, quali sono le norme che
lo disciplinano, quali sono le cause della chiusura degli esercizi in negativo e di capire
quali potrebbero essere le soluzioni per rientrare nel regolamento del Fair Play
1
George Bernard Shaw
7
Finanziario, che la UEFA ha imposto a tutte le squadre per poter partecipare alle
competizioni europee.
L’elaborato si compone di quattro parti: nella prima analizzo quelli che sono gli elementi
base per la redazione di un bilancio, come Stato Patrimoniale, Conto Economico e Nota
Integrativa, proseguendo con l’analisi degli elementi e delle norme che caratterizzano la
stesura di un bilancio calcistico secondo le norme della F.I.G.C..
La seconda parte è una descrizione del Fair Play Finanziario richiesto dalla UEFA alle
società di calcio europee per la loro ammissione ai tornei continentali e di quali sono i
requisiti da rispettare e le modalità d’esclusione.
La terza parte, utilizzando il Report Calcio 2012, è dedicata ad una panoramica della
situazione italiana nel campionato di Serie A, analizzando ricavi e costi della produzione
per capire se l’intero campionato è inserito in un sistema più o meno stabile.
Nell’ultima parte osservo i bilanci di tre grandi club: A.C. Milan, Juventus F.C. e F.C.
Internazionale delle stagioni 2009/2010 e 2010/2011 per capire qual è il loro “stato di
salute” e per vedere se, con l’applicazione dei parametri richiesti dal Fair Play
Finanziario, potranno partecipare alle competizioni europee e qualora non risultassero
idonee, le possibili soluzioni da adottare ai fini di “risanare” il loro bilancio.
8
Parte Prima
Come prima cosa voglio esporre il concetto di bilancio e le parti dalle quali esso è
composto, al fine di poter rendere più chiaro al lettore in che cosa consista la redazione di
un bilancio aziendale e per introdurlo con maggiore semplicità alla lettura dei capitoli
successivi nei quali utilizzerò tali nozioni per descrivere la situazione del calcio italiano
di Serie A e più in particolare dei club A.C. Milan, F.C. Internazionale e Juventus F.C..
9
CAPITOLO 1: IL BILANCIO
Il bilancio di esercizio è quel documento che, rappresentando la situazione patrimoniale e
finanziaria dell’impresa, consente di calcolarne il risultato economico e di valutarne le
prospettive per il futuro. Viene redatto al termine dell’anno amministrativo, che in Italia
solitamente coincide con l’anno solare 01-01/31-12, seguendo i postulati di veridicità,
chiarezza e correttezza nonché le norme inserite nel Codice Civile (Cod.Civ)
dall’art.2423 all’art 2435 bis.
Il bilancio d’esercizio è un documento pubblico che costituisce la principale fonte di
informazioni alla quale i soggetti esterni (stakeholder) possono attingere per sapere qual è
la “fisionomia” dell’impresa e qual è il suo “stato di salute”.
La normativa prevede che la redazione del bilancio sia definita in base a:
le norme del Codice Civile;
la prassi contabile.
Le disposizioni del Codice Civile riguardano solo il bilancio delle società di capitali
mentre è concessa la facoltà, ma non l’obbligo, di redigere il bilancio in forma abbreviata
alle aziende individuali e alle società di persone. Il bilancio abbreviato consiste in una
stesura meno dettagliata dello Stato Patrimoniale, del Conto Economico e della Nota
Integrativa.
La prassi contabile fa riferimento ai principi e ai criteri elaborati dalla pratica
professionale e dalla dottrina più qualificate. In Italia la prassi è rappresentata
dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) che raccoglie al suo interno 15 soggetti che
si occupano di redigere le linee guida per la pratica contabile.
Le norme della prassi sono contenute in documenti, chiamati Principi Contabili,
pubblicati periodicamente che esprimono indicazioni dettagliate relative agli aspetti
formali e sostanziali del bilancio.
Compito dell’OIC è quello di elaborare un corpo uniforme di principi contabili e di
armonizzarli con quelli emanati internazionalmente dallo IASB: International Accounting
Standards Board. Lo IASB ha il dovere di “formulare e diffondere, nell’interesse comune,
i principi da osservarsi nella predisposizione dei bilanci promuovendo la loro accettazione
e applicazione a livello mondiale” nonché “di adoprarsi per il miglioramento e
11
l’armonizzazione delle regole, dei principi e delle procedure contabili relative alla
formazione dei bilanci”.
Ai principi internazionali bisogna far riferimento qualora i principi nazionali risultino
incoerenti o d’incerta interpretazione; bisogna comunque ricordare che i principi della
prassi non sostituiscono quelli del Codice Civile ma lo integrano.
Infine bisogna far riferimento anche alle norme fiscali che non riguardano
specificatamente la redazione del bilancio, ma la determinazione del “reddito imponibile”
da sottoporre poi a tassazione.
1.1 Postulati e principi del bilancio
L’art. 2423 del Codice Civile individua i seguenti postulati del bilancio: chiarezza,
veridicità e correttezza affinché, il bilancio rispecchi la reale situazione patrimoniale e
finanziaria della società e il reale risultato economico dell’esercizio.
Il postulato della “chiarezza” deve essere inteso dagli amministratori come:
rispetto di utilizzo degli schemi forniti dalla legislazione civilistica;
raggruppamento delle singole voci secondo le disposizioni previste dagli schemi
di bilancio.
Il postulato della chiarezza, permette al lettore di leggere il bilancio senza che vi siano
ambiguità nel suo contenuto.
Il postulato della veridicità ha come obiettivo primario quello di rendere il bilancio un
documento credibile. La veridicità rappresenta la reale corrispondenza tra i fatti aziendali
e i valori riportati a bilancio.
Con la clausola della “correttezza” si richiede che il bilancio venga formulato rispettando
fedelmente le norme e le regole fissate nel Codice Civile e nei principi contabili.
Oltre al rispetto dei postulati, l’amministratore che redige il bilancio deve tener presente
anche quelli che sono i Principi, ovvero:
prudenza: afferma che la valutazione delle voci dev’essere fatta secondo
prudenza, quindi bisogna tenere conto di utili realizzati alla data di chiusura
12
dell’esercizio e di tutti i rischi e le perdite di competenza dell’esercizio
indipendente dalla data d’incasso o di pagamento mentre, non bisogna tener conto
di utili fittizi;
continuità: permette di considerare l’azienda come un’entità che continua il suo
ciclo operativo nel tempo e che quindi risulta essere un’azienda funzionante;
competenza: considera i ricavi di competenza dell’esercizio quando il processo dei
beni o servizi è stato completato e lo scambio e già avvenuto, cioè se si è
verificato il passaggio sostanziale e non formale del titolo di proprietà;
comparabilità o costanza dei criteri di valutazione: consiste nell’utilizzare gli
stessi criteri di valutazione in più esercizi, ad eccezione di alcune deroghe che
sono comunque inserite nella Nota Integrativa.
Sono da tenere in considerazione non come principi ma, desumibili dalle norme del
codice civile, le seguenti valutazioni:
l’utilizzo di un’unica moneta di conto;
la considerazione del costo storico come criterio base di valutazione.
13
1.2 Elementi del bilancio
Tre sono gli elementi obbligatori nella redazione di un bilancio:
Stato Patrimoniale;
Conto Economico;
Nota Integrativa.
Lo Stato Patrimoniale è il primo prospetto obbligatorio del bilancio d’esercizio e viene
disciplinato dall’art.2423 del Codice Civile che ne stabilisce sia i contenuti, sia la
struttura; lo possiamo paragonare alla fotografia degli investimenti esistenti in un
momento (solitamente fine esercizio) e delle correlate fonti di finanziamento.
È composto da due parti: attivo e passivo; nell’attivo vengono inseriti tutti gli
investimenti dell’azienda e le risorse economiche a disposizione: i crediti verso soci, le
immobilizzazioni, l’attivo circolante e i ratei e risconti attivi; nel passivo ritroviamo
invece tutti i debiti che l’azienda ha verso terzi: patrimonio netto, fondi per rischi ed
oneri, TFR, debiti verso soci e ratei e risconti passivi. Lo Stato Patrimoniale ci permette
di avere informazioni su quali sono le fonti finanziarie a disposizione e su come sono stati
impiegati i capitali raccolti.
Diversamente dallo Stato Patrimoniale che viene rappresentato con forma bisezionale, il
Conto Economico è a sezioni riunite ed espone i componenti del reddito in forma scalare
in maniera tale che il lettore si trovi a leggere prima quelli che sono i dati relativi all’area
ordinaria, quella più importante nell’economia di un’Impresa e poi quelli che sono i dati
provenienti dalla gestione straordinaria. Questa logica porta alla suddivisione del Conto
Economico in 5 macroclassi:
A. Valore della produzione;
B. Costi della produzione;
C. Proventi ed oneri finanziari;
D. Rettifiche di valore di attività finanziarie;
E. Proventi ed oneri straordinari.
Seguono poi le voci relative alle imposte sul reddito e all’utile o perdita d’esercizio.
Il Conto Economico, analizzando costi e ricavi del periodo amministrativo di
competenza, illustra il risultato economico della gestione aziendale in modo da notare
14
l’incremento o il decremento del capitale netto aziendale per effetto della gestione. Se
infatti si sommano tutti i ricavi conseguiti dall’azienda e si sottraggono tutti i costi
sostenuti, ritroveremo come differenza l’utile o la perdita d’esercizio a seconda che essa
sia positiva (utile) o negativa (perdita).
La Nota Integrativa è la parte integrante del bilancio che ha lo scopo di:
completare i dati dei prospetti contabili (Stato Patrimoniale e Conto Economico),
fornendo ulteriori informazioni quantitative e descrittive;
motivare determinati comportamenti, soprattutto in merito alle valutazioni
effettuate e alle deroghe di determinate disposizioni di legge.
1.3 La disciplina della redazione del bilancio di esercizio delle società di calcio
Come abbiamo precedentemente visto, il bilancio rappresenta un documento ufficiale di
sintesi efficace per giudicare la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica di
un’impresa.
Anche le società di calcio hanno l’obbligo di presentare il proprio bilancio d’esercizio e
solitamente lo fanno per il periodo relativo che va dal 1 luglio al 30 giugno dell’anno
successivo.
2
Le società di calcio non devono far riferimento solo alle norme civilistiche ma anche a
quelle dettate dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (F.I.G.C.).
L’art 2 della legge 91/1981 da in capo alle Federazioni la facoltà di compiere controlli
mirati alla sola verifica dell’equilibrio finanziario, ”allo solo scopo di garantire il regolare
svolgimento dei campionati sportivi” (art2 91/1981).
L’insieme di norme alle quali le società professionistiche devono attenersi sono raccolte
nel corpus organico delle “Carte Federali” pubblicate dalla Federazione stessa.
Le norme sono organizzate in maniera gerarchica, e comprendono:
2
Cfr, Norme Organizzative Interne della F.I.G.C., Art. 85, Informativa periodica alla Co.Vi.So.C., “Le società entro il
30 giugno devono comunque depositare presso la Co.Vi.So.C. informazioni economico previsionali, su base semestrale,
che coprano il periodo dodici mesi compreso tra il 1°luglio ed il 30 giugno dell’anno successivo.”
15