Introduzione
Un approccio alla tematica dei social network implica di necessità un’analisi
consapevole nella profonda rivoluzione che ha interessato la società post-moderna a
seguito dell’avvento della new economy. Non si può negare del resto che esista un
rapporto ben determinato tra trend economico post consumistico e comunicazione, nel
senso che quel rapporto che si instaura tra le persone a livello di partecipazione
reciproca, nel caso in oggetto emittente e referente nel contesto dell’odierna società si
è spostato sul livello virtuale e ha perso concretezza empirica caratterizzante i rapporti
inter-individuali e comunicativi fino a quando il fenomeno della telecomunicazione
non si è affermato, di pari passo con la realtà globale l’abbattimento delle ultime
barriere spaziali e temporali che hanno diviso per secoli le zone del mondo.
L’avvento dei network ha assunto quindi un’importanza che non era forse
immaginabile in tempi storici abbastanza recenti, e ha saputo conferire alla vita sociale
configurazioni che solo in apparenza appaiono lesive delle strutture di contatto, ma in
realtà consentono una forma di convivenza e conoscenza che va oltre gli orizzonti
limitati della tradizione e della società di appartenenza.
Lo scopo di questa ricerca è proprio quello di studiare il fenomeno del social network
e sottolinearne sia le influenze che le conseguenze ai fini della formazione e del
comportamento dell’individuo che ormai è cittadino del mondo: senza l’apporto di
internet, senza il ruolo svolto da portali come Asmallworld, Facebook, Myspace,
Twitter, Linkedin e simili l’uomo del XXI sec. sarebbe emarginato alla stregua
dell’ottentotto o dell’indigeno di terre chiuse al progresso, rimasto legato a strutture di
convivenza tribale ignare del ben che minimo progresso del cammino storico e sociale.
Poiché anche le comunità virtuali si contraddistinguono tra loro in funzione delle
potenzialità di apertura ad interessi singoli, vedremo nel corso di questo lavoro come
sia necessario individuare gli orientamenti di informazione e guida culturale in seno a
ciascuna delle realtà considerate. Anche se nel suo complesso internet è strumento
popolare, i portali a disposizione del pubblico avanzano proposte qualitativamente
diverse anche allo scopo di assicurarsi membri ed utenti che contribuiscano a renderli
appetibili e qualificati.
Per questo motivo, si traccerà il profilo di Asmallworld rispetto a quello di Facebook,
e si vedrà come l’interesse verso una dimensione decisamente popolare del sito finisca
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per raccogliere maggiori consensi dal momento che essi provengono da un pubblico
più vasto ed eterogeneo, da un punto di vista dell’età, dell’appartenenza sociale, della
formazione scolastica e di quelli che potremmo indicare come i punti di arrivo di una
educazione culturale più completa. Altro dato di cui è necessario mettere in evidenza
la portata è quello relativo al fatto che le scelte del pubblico sono fortemente
condizionate da quell’elemento a lungo dibattuto da sociologi e studiosi degli
strumenti di comunicazione del linguaggio, cioè dalla “moda” , di cui ci occuperemo
per giustificare il diverso destino che si è profilato nei confronti dei due social network
sopra ricordati sui quali si è maggiormente rivolta l’attenzione di questa ricerca.
In sostanza, il lavoro intende chiarire il ruolo dei portali “senza confini” che spezzano
la “gabbia” in cui può trovarsi rinchiuso il soggetto aperto alla comunicazione, e
intende chiarire come tutto questo sia ormai parte integrante di un fatto ineluttabile e
assolutamente legato al futuro della società e del suo destino nel contesto della tanto
discussa eppur inevitabile globalizzazione.
In apertura di tesi sarà trattato il tema dei cambiamenti sociali in rapporto alla
costituzione dei social network, con particolare riferimento a quanto interessa le
relazione inter-individual. Verrà quindi indicata la nuova situazione che permette
l’instaurarsi dell’amicizia al di là dei limiti ambientali in cui ciascuno dei partecipanti
vive la propria esperienza concreta.
Nel secondo capitolo l’attenzione verterà su Facebook: si accennerà alle caratteristiche
di formazione, alle qualità intrinseche che lo portano ad essere un network popolare e
si svilupperà la funzione sociale e comunicativa del sito in base all’elemento del gioco,
all’interno del quale la chat diventa principale mezzo di comunicazione.
Il terzo capitolo è dedicato a Asmallworld che differisce dal network popolare per
impostazione, rapporto con i membri e soprattutto per i fini: Asmallworld privilegia
l’utile sociale attraverso forme di entertainment qualificato, quali il viaggio, le riunioni
di alta mondanità, le comunicazioni su luoghi prestigiosi e soprattutto su occasioni di
lavoro apprezzabili.
L’ultimo capitolo è prevalentemente costituito da i risultati di un sondaggio tra 100
iscritti ad entrambi i network, i cui dati hanno stabilito la netta prevalenza del network
popolare per motivi ovvi: Facebook è appetibile ad ogni fascia di età, ad ogni ceto, ad
ogni livello di informazione e di istruzione, perché non impegna dal punto di vista
intellettuale.
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Capitolo primo
I social network come nuove comunità virtuali.
Il concetto di comunità, del resto molto affine a quello di “società”, si rivolge all’uomo
fin dai tempi più antichi: in forza della necessità di convivere con i propri simili per
raggiungere scopi condivisi. Oggi con l’allentarsi dei valori legati alle strutture
tradizionali, dalla famiglia alla scuola, dall’associazione professionale a quella di
partito, il livello comunicativo richiede nuove soluzioni che vadano oltre la semplicità
del gesto, l’ovvietà del segno, la forza della parola orale e scritta. L’innovazione è stata
introdotta dalla comunicazione telematica il cui prodromo è riscontrabile nel giornale,
nella radio e nella televisione, e che oggi si è realizzata pienamente attraverso i social
network.
1.1 I cambiamenti sociali
L’uomo, che la mitologia classica descriveva come la più debole delle creature dal
punto di vista fisico, ma dotato della risorsa della ragione e della parola, ha sempre
realizzato se stesso in seno a un raggruppamento sociale. Lì, egli ha sviluppato la
propria individualità, e ha raggiunto progressivi livelli di emancipazione grazie ad un
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confronto costruttivo e a volte difficile con i suoi simili; in ogni modo, l’uomo ha
conservato all’interno della sua stessa organizzazione sociale, le proprie caratteristiche
di individuo, anzi da un certo punto di vista le ha sapute salvaguardare grazie al fatto
che la convivenza si è basata sui principi dell’uguaglianza e della libertà, che
nell’ambito di una situazione storica in progresso comporta il rispetto della giustizia
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nei confronti dei componenti della realtà sociale in evoluzione.
In quanto membro di detta realtà sociale l’uomo diventa artefice della storia della
cultura che si realizza attraverso conflitti e conciliazioni grazie ai quali è comunque
possibile mantenere la propria identità di individuo diverso ma simile ai propri
“consoci”, promuovendo il miglioramento della situazione collettiva attraverso
l’impegno ad agire e ad operare in vista di un bene comune che comporta anche il
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Cfr. Simmel G., 2001.
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Pag.15, Ibidem.
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soddisfacimento dei propri obbiettivi individuali.
Premesso quanto sopra, è del tutto necessario rivolgere l’attenzione ad un fatto
indiscutibile che riguarda la necessità dell’individuo di rapportarsi ai suoi simili
secondo la logica comunicativa. Gli strumenti di comunicazione di cui l’uomo si è
servito per moltissimo tempo sono stati per così dire quelli naturali, e si sono realizzati
attraverso i mezzi più diversi, dalla parola orale e scritta all’immagine figurativa delle
diverse forme d’arte, dai suggerimenti della “moda”, che sono stati a disposizione
dell’uomo fino a quando il trionfo della tecnologia non ne ha profondamente mutato le
caratteristiche.
Per un lungo periodo l’oggetto della comunicazione ha risposto soprattutto alle
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esigenze del mittente e prescinde da quelle del referente-spettatore.
Si può osservare che, a partire dal Rinascimento, cioè da quando l’invenzione della
stampa consentì la diffusione degli scritti e i processi di evoluzione tecnologica
gradatamente trasformarono la possibilità di interagire nell’ambito dello scambio di
informazioni, il progresso della comunicazione si è realizzato in modo sempre più
determinante. Vi hanno contribuito i primi giornali, i pamphlet, diffusi in luoghi di
riunione quali i caffè e i club. Occorreva tuttavia giungere alle enormi innovazioni del
XX secolo perché la comunicazione acquisisse dimensioni sempre più ampie:
ricordiamo la scoperta eccezionale di Marconi, poi seguita dalla comunicazione
televisiva, e non vorremmo trascurare il ruolo giocato nella società contemporanea da
strumenti d’informazione in tempo reale quali il telegrafo e il telefono. In questa sede
però sono soprattutto i nuovi mezzi di comunicazioni di massa quelli che
maggiormente richiamano l’attenzione poiché hanno avuto e mantengono l’indiscussa
capacità di trasformare radicalmente la società umana non solo dal punto di vista
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Quanto sopra non può che essere intesa alla luce di quell’ideale di libertà e uguaglianza che è stato
vissuto in modo consapevole dal tempo della Rivoluzione Francese. Il rifiuto dell’ineguaglianza che
allora fu indicato come momento e strumento di lotta contro inaccettabili privilegi, va rivisto alla luce di
quella sintesi dei due momenti che è rappresentata dalla fratellanza, sintesi nella quale è possibile
rinvenire la realtà dell’individuo come tale, l’assolutezza dei diritti naturali che gli spettano, e al tempo
stesso il modo del tutto nuovo di vivere all’interno di una struttura comune che non deve essere
mortificante ma stimolante nei confronti dell’affermazione dell’individuo stesso. Pag.32, ibidem.
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L’opera scritta, l’arte figurativa o altri esempi di comunicazione sono spesso rimasti legati a un progetto
formulato dall’autore del messaggio, a cui è sfuggita la necessità di trasmettere al referente un contenuto
capace di trasformarne la personale capacità di acquisizione e quindi di partecipazione al messaggio
stesso. Ibidem, passim.
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comunicativo ma anche e soprattutto dal punto di vista culturale e di logica di vita.
In proposito l’introduzione di internet è stata assolutamente fondamentale per il
conseguimento di un risultato che va oltre la rivoluzione tecnologica. Tuttavia, al
momento in cui l’attenzione si volge ai mezzi di comunicazione di massa, uno studio
riguardo la funzione che ha svolto il giornalismo in quanto strumento di informazione
comunicativa è senza dubbio necessaria. In primo luogo, il giornale ha contribuito a
costruire una società ispirata a caratteristiche proprie dell’età moderna.
Abbiamo già avuto occasione di accennare al fatto che i primi “fogli” fecero la loro
comparsa in senso informativo e divulgativo in concomitanza con la Rivoluzione
Francese e da allora il giornale ha rappresentato uno strumento essenziale per la
formazione ideologica politica ed economica di quanti hanno sentito la necessità di
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vivere in modo consono alle esigenze di una società in evoluzione. Volendo tracciare
la linea del giornalismo in funzione del modificarsi dell’individuo, non sembra fuori
luogo citare chi ha riconosciuto tale forma di sviluppo attraverso una serie di tappe
capaci di influire sull’identità e la personalità di ogni soggetto operante nel contesto
sociale umano.
L’identità, parola ormai propria dell’età moderna, si sviluppa in modo tale da
adeguarsi a quelle che sono esigenze sempre nuove fino ad entrare di forza e di diritto
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nell’epoca della post-modernità; ne consegue che anche per quanto riguarda questo
concetto, cioè l’identità, dovremmo parlare di qualcosa assolutamente legato al sorgere
della civiltà moderna, che è stata, grazie al fenomeno dell’industrialismo e della
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Si parlerà oltre di quella svolta comunicativa che ha interessato il mondo umano a partire soprattutto
dagli anni recenti che segnano l’ingresso nel terzo millennio, ma è bene considerare che tale traguardo si
è raggiunto non solo grazie agli aspetti tecnologici ma anche perché l’uomo, che dopo avere preso piena
coscienza dei propri diritti e quindi della propria identità, ha voluto comunicare nel modo più ampio con i
suoi simili considerandoli compagni nel campo dell’impegno cognitivo e culturale. Per questo ha scoperto
che “ le scienze della comunicazione hanno coltivato, fin dall’inizio tre vocazioni: una vocazione
empirica[…] una vocazione riflessiva dialogica[…] una vocazione teorica […]”. Cfr. pag. 40,
Bechelloni G., 2003. Grazie a questa scoperta l’individuo è stato in grado di aprirsi in modo consapevole
alle istanze del futuro per contribuire a formare la storia umana.
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E’ senza dubbio caratteristica della società moderna perché, come osserva giustamente Sorrentino, “
Mentre nelle società premoderne si restava chiusi all’interno di pochi e rigidi ruoli sociali, per cui non
c’era bisogno di possedere un ampio corredo di capitale culturale e sociale, nella società industriale
s’accentua l’esigenza di partecipazione alla vita della comunità; pertanto le informazioni diventano un
capitale fondamentale per conoscere e orientare le decisioni e l’azione sociale: dal voto
all’intensificazione degli scambi commerciali, all’ampliamento delle occasioni di incontri sociali ecc.”
Cfr. pag. 43, Sorrentino C., 2003.
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Pag. 27, Bauman Z., 1999.
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