INTRODUZIONE INTRODUZIONE
Una delle caratteristiche salienti della società attuale è data dalla
straordinaria disponibilità di mezzi e tecnologie utili per la trasmissione e la
diffusione della cultura e delle informazioni. L’accesso al sapere, ovvero agli
strumenti e ai contenuti della conoscenza, è infatti strettamente collegato
all’accessibilità ai mezzi di comunicazione. A partire dall’invenzione della stampa
e dalla conseguente diffusione dei libri, che resero i testi accessibili a chiunque
sapesse leggere, il progresso tecnico - scientifico ha permesso di compiere passi da
gigante sul terreno della diffusione culturale, consentendo a fasce sempre più
ampie di popolazione di accedere con relativa facilità alle fonti pedagogiche e
informative che ora dispensano l’acquisizione delle nozioni e delle competenze
necessarie per lo svolgimento di tutte le attività umane.
A completare il processo evolutivo delle modalità di diffusione culturale
sono di recente intervenuti i formidabili mezzi messi a disposizione
dall’informatica e dalla telematica, i quali, abbreviando notevolmente i tempi di
qualunque operazione comunicativa, hanno finito addirittura per rendere “obsoleti”
i “vecchi” mezzi di comunicazione.
Una grande invenzione di questa epoca informatizzata, che enfatizza il
nuovo ruolo che vanno assumendo le tecnologie nel quotidiano di ciascun
individuo, è quella di Internet, un’incredibile, straordinaria “autostrada”
informatica che allaccia ogni angolo della terra. Quello di Internet è un mondo
abitato da milioni di persone, è un pianeta affollato dove convivono individui di
ogni genere, dallo scienziato allo studente, dalla casalinga ai lavoratori, un
universo dove si parla, si gioca, si mandano messaggi, si studia, si lavora.
Nel mondo esistono un’infinità di network e di autostrade informatiche
raggiungibili attraverso un computer, ma Internet ha una particolarità: visto che
non esiste un cervello di controllo centrale e le informazioni viaggiano affidate a se
stesse non c’è alcun modo di controllarne il contenuto.
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Sui computer collegati a questa rete, infatti, si animano salotti virtuali dove
interlocutori differenti si scambiano informazioni di ogni tipo.
Questi salotti virtuali, cd. social network, rappresentano un fenomeno
socio-tecnologico in continua evoluzione. I motivi che spiegano la continua
crescita di questo fenomeno, possono essere rinvenuti in diversi fattori: la
possibilità di instaurare nuove relazioni, l’interazione con individui molto distanti
da noi e il senso di intimità che si viene a creare tra gli utenti; ma tutti questi
aspetti hanno anche dei risvolti negativi, in quanto a causa di tale senso di intimità
si tende a rivelare informazioni con più facilità di quanto non si faccia nelle
relazioni tradizionali e spesso si rischia di essere poco selettivi nella scelta delle
persone con cui allacciare nuove amicizie.
Inoltre i social network hanno cambiato il modo di comunicare ed hanno
avuto molta presa soprattutto nelle fasce d’età più giovani, che hanno altresì
maggior bisogno di tutela, senza che però vi siano limiti alla libertà di espressione,
il cui diritto è riconosciuto e garantito a tutti gli individui come inviolabile.
Grazie a tutte queste innovazioni tecnologiche nel futuro vi sarà un grande
sviluppo della comunicazione e dell’informazione. L’impatto delle autostrade
elettroniche sulla nostra vita avrà un peso enorme che rivoluzionerà gran parte dei
sistemi a cui siamo abituati.
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Capitolo 1 Capitolo 1
FACEBOOK, IL PIU’ DIFFUSO SALOTTO VIRTUALE. FACEBOOK, IL PIU’ DIFFUSO SALOTTO VIRTUALE.
BREVI CENNI SULLA SUA NACITA, STORIA E FUNZIONAMENTO BREVI CENNI SULLA SUA NACITA, STORIA E FUNZIONAMENTO Fra tutti i social network esistenti, Facebook è senza dubbio il più diffuso
ed utilizzato.
Nello specifico, trattasi di un sito web, ovvero un insieme di pagine
elettroniche o documenti collegati, cui si può accedere tramite Internet, ad accesso
gratuito.
Una social network (rete sociale) consiste in un qualsiasi gruppo di persone
connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai
rapporti di lavoro, ai vincoli familiari; le reti sociali sono spesso usate come base
di studi interculturali in sociologia e in antropologia .
Joi Ito suggerisce che il concetto di rete sociale sia cruciale per quella che
egli chiama "democrazia emergente" — il collegamento vitale tra la rete creativa di
al più una dozzina di persone, le reti di potere create da religione , lingua , tribù e
legami di parentela, e le tradizioni etiche ad esse associate. Queste sono da lui viste
come l’unico percorso verso una cosiddetta seconda superpotenza .
1.1. Storia Il nome Facebook nacque riferendosi agli annuari con le foto di ogni
singolo membro (face book), che alcuni college e scuole statunitensi pubblicavano
all’inizio di ogni anno accademico e che diffondevano al fine di conoscersi tra di
loro.
Tale sito nacque nel 2004 e fu fondato da Mark Zuckerberg, all’epoca
studente di Harvard, con l’aiuto di Andrew McCollum e Eduardo Saverin. Dopo
poco la popolazione universitaria si registrò a tale servizio, che si diffuse
immediatamente nelle altre università americane, fino a registrare il dominio nel
2005. Se lo scopo iniziale era quello di far mantenere i contatti fra studenti di
università e licei di tutto il mondo, con il passare del tempo Facebook si è
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trasformato in una rete sociale che abbraccia trasversalmente tutti gli utenti di
Internet.
In Italia c’è stato un boom nel 2008, sino a giungere ad oggi con 16,6
milioni di utenti registrati, che fanno parte di un totale mondiale di circa 500
milioni di utenti.
1.2. Funzionamento Il sito è gratuito per tutti e trae guadagno dalla pubblicità. Molti analisti
sostengono che i ricavi monetari di Facebook non sono cosi elevati rispetto alle
potenzialità, ma nel 2009 si è chiuso il primo bilancio in attivo.
Registrarsi su Facebook consiste nel creare un profilo su cui si possono
inserire dati personali, nome, cognome, data di nascita, lavoro, ma anche foto; è
inoltre possibile scambiarsi messaggi pubblici e privati, par parte di gruppi di
amici. La consultazione di tale profilo viene concessa, a discrezione dell’utente, a
tutti, solo ai suoi amici, o agli amici degli amici.
1.3. Analisi delle dinamiche sociali
Data la diffusione a livello capillare, si può sostenere che Facebook
accresca la dimensione della rete personale di un individuo? In altre parole, è una
vera e propria opportunità comunicativa e “di crescita” personale?
Secondo molti sociologi, Facebook è un grande catino di valore aggiunto,
ma di fondo, non c’è nulla: molto rumore, niente più di questo. Al di là della critica
sul sistema e sulla piattaforma, sarebbe interessante analizzare la cosa dal punto di
vista sociale. Il boom di Facebook sembra andare di pari passo con il boom dei
format televisivi privi di contenuto, come se si sentisse l’esigenza di spegnere il
cervello e di allontanarsi dalla vita reale e dai problemi che ci circondano. Su
Facebook non si parla di nulla. Non si comunica nulla e peggio ancora non si
impara nulla, come se il nulla fosse un bisogno necessario.
Tutto sommato, è comprensibile e interessante: sembra quasi una
controreazione al troppo. Eccessivo bombardamento mediatico, eccessive
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esposizioni pubblicitarie, comunicazioni ovunque. Appare evidente che oggi il
fenomeno Facebook sia entrato nelle case quale mezzo di svago.
Tuttavia lo stesso rappresenta anche e soprattutto una forma di
comunicazione totale . Il suo scopo è gestire la rete di conoscenze della vita reale,
infatti non è nato ai fini di scoprire nuove conoscenze, bensì di gestire quelle già in
essere e di arricchirle attraverso foto, immagini, messaggi, ecc, affiancando una
vita mediatica a quella reale ed ampliando le opportunità di sviluppo della sfera
conoscitiva individuale.
In realtà l’analisi delle dinamiche sociali sarebbe troppo estesa e dispersiva,
pertanto ci atteniamo a visionare tale mondo dal punto di vista giuridico in cui si
impone come “novità”, dall’insieme dei diritti che ne scaturiscono, ma soprattutto
da quelli che vengono violati.
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Capitolo 2 Capitolo 2
IL CONTRATTO TELEMATICO E FACEBOOK: IL CONTRATTO TELEMATICO E FACEBOOK:
DALLA CARTA AI DALLA CARTA AI CLICKCLICK 2.1. Il contratto telematico Secondo la definizione fornita dall’ art. 1321 c.c. “il contratto è l’accordo di
due o più parti per costituire, regolare o estinguere un rapporto giuridico
patrimoniale”, dunque è un negozio necessariamente bi- o plurilaterale, col quale si
compongono interessi inizialmente opposti o quantomeno non coincidenti.
Sebbene in ogni contratto debbano essere presenti alcuni elementi essenziali
quali la causa (ovvero la ragione), l’oggetto (ovvero il contenuto), la forma
(quando è richiesta) e l’ accordo delle parti, se ne può determinare in modo libero
ed autonomo il contenuto, sino a giungere alla possibilità di concludere contratti
atipici o innominati, non corrispondenti ai tipi contrattuali previsti dal codice civile
o da altre leggi, ma ideati e praticati dal mondo degli affari, destinati a vivere come
contratti atipici, finché la legge non intervenga a regolarli.
Una di queste forme può essere il contratto a distanza, concluso fra persone
lontane e non presenti nello stesso luogo e nello stesso tempo, in contatto fra di
loro per tramite di mezzi di comunicazione quali la posta, il telefono e, più di
recente, anche per via telematica, considerata anch’essa un luogo idoneo per la
formazione ed eventualmente l’esecuzione del programma negoziale.
Ciò ha consentito di definire i contratti telematici (detti anche digitali,
informatici o virtuali) come quei contratti stipulati mediante l’utilizzo di un sistema
telematico.
Parte della dottrina ha giustamente operato una precisazione terminologica,
specificando che: per contratto digitale deve intendersi quel contratto stipulato in
forma elettronica, con firma digitale, senza l’utilizzo di documenti cartacei
( paperless contract ); per contratto telematico deve intendersi il contratto concluso
attraverso strumenti telematici, senza che le parti siano contemporaneamente
presenti nello stesso luogo ( contratti a distanza ); per contratto informatico deve
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intendersi il contratto che ha per oggetto beni o servizi informatici (ad es. contratti
per lo sviluppo di software o contratti di fornitura di sistema informatico).
2.1.1. Esigenza di regolamentare il fenomeno Nonostante i suoi enormi benefici, Internet ha generato notevoli problemi
nell’area della legislazione, non potendosi facilmente applicare alle negoziazioni
telematiche la medesima disciplina prevista per le tradizionali forme contrattuali.
Superata l’idea che vedeva la rete svincolata da qualsiasi norma giuridica e
priva di alcuna limitazione, sia a livello internazionale che nazionale è stata
avvertita l’esigenza di predisporre una specifica regolamentazione diretta a
garantire una protezione giuridica delle parti contraenti.
Infatti sorgono diversi problemi in merito a: forma, momento di conclusione
del contratto, distanza fra le parti e mancanza di un contatto diretto fra le stesse.
Inoltre la possibilità di trovarsi “di fronte” ad una controparte di nazionalità
diversa, pone importanti problemi in termine di giurisdizione applicabile, anche
alle eventuali controversie.
Il legislatore, dunque, nel regolamentare i nuovi fenomeni economico-
sociali, deve tenere conto di tutte le problematiche esposte e tutelare adeguatamente
i consumatori, cercando di garantire ai rapporti telematici una certezza, sicurezza e
trasparenza paragonabili a quelle che l’ordinamento interno prevede per il contratto
internazionale.
Tale richiesta di armonizzazione a livello internazionale ha portato
all’emanazione di una serie di comunicazioni, leggi-modello e linee di guida, che
pur non essendo ancora vincolanti per il legislatore nazionale, rappresentano
sicuramente un importante punto di riferimento nella risoluzione delle controversie
emergenti.
Anche per l’ordinamento giuridico italiano, la tutela del consumatore
riveste un estremo carattere di complessità e varietà. Partendo dalla considerazione
che il contratto elettronico costituisce comunque una fattispecie contrattuale, la
disciplina codicistica, in base ai principi di gerarchia delle fonti giuridiche cede il
passo a quella comunitaria tutte le volte in cui si possa ravvisare un contrasto, dato
il carattere di specialità della seconda.
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