CAPITOLO 1
Evoluzione nella gestione del sistema elettrico italiano
31.1 Transizione verso il libero mercato
Il settore elettrico italiano è da alcuni anni oggetto di una profonda
riorganizzazione a seguito del recepimento, all’interno dell’ordinamento nazionale,
della Direttiva 96/92 CE del 19 dicembre 1996 per la creazione di un mercato unico
dell’energia elettrica che impone obiettivi minimi di liberalizzazione e di apertura dei
mercati nazionali alla concorrenza, al fine di conseguire una armonizzazione tra le
normative dei Paesi Membri strumentale alla creazione di un mercato energetico
integrato a livello europeo.
A seguito di tale orientamento della Comunità Europea, il governo italiano, con
l’obiettivo di creare un contesto concorrenziale, emana il decreto legislativo 16 marzo
1999 n.79 (c.d. Decreto Bersani ), definendo “libere” le attività di
- produzione,
- importazione,
- esportazione,
- acquisto,
- vendita,
di energia elettrica (pur nel rispetto degli obblighi di servizio pubblico) [1].
Tali attività, risultano di competenza di privati e non più diritto esclusivo di
un’unica società verticalmente integrata operante in un regime di monopolio di mercato,
come si può constatare nella figura 1.1 in cui la struttura dell’offerta era caratterizzata
dalla posizione dominante di ENEL S.p.a. che non consentiva il verificarsi di condizioni
concorrenziali [2].
L’ENEL viene pertanto strutturata in una holding di società, e posta in condizioni
di concorrenza con altri competitori.
4Tuttavia rimangono regolate e sottratte alla concorrenza, in virtù della
caratteristiche di monopolio naturale, le attività di
- trasmissione
- dispacciamento
- distribuzione
La trasmissione è l’attività di trasporto e trasformazione dell’energia elettrica
sulla rete interconnessa ad alta (tensione nominale di valore superiore a 35 kv ed
inferiore a 220 kv) ed altissima tensione (tensione nominale di valore superiore a
220 kv) ai fini della consegna dell’energia.
Il dispacciamento è l’attività diretta ad impartire disposizioni per l’utilizzazione e
l’esercizio coordinato degli impianti di produzione, della rete di trasmissione e dei
servizi ausiliari, indispensabili per il corretto funzionamento della rete.
La distribuzione riguarda il trasporto e la trasformazione di energia elettrica su
reti di distribuzione a media (tensione nominale di valore superiore a 1 kv e inferiore o
uguale a 35 kv) e bassa tensione (tensione nominale non superiore a 1 kv) .
Utenti
Fig. 1.1
Assetto del settore elettrico prima della liberazione
Produttori terzi
ENEL
(produzione,import,dispacciamento,trasmissione,distribuzione)
Altre imprese distributrici
(Società Municipalizzate con proprietà
del 4.3% della rete di trasmissione
elettrica ad altissima tensione)
Le diverse attività della filiera elettrica venivano
svolte in maniera integrata da Enel Spa, che
ritirava altresì l’energia da fonti rinnovabili e le
eccedenze da autoproduttori ( circa il 20%
della produzione )
5La trasmissione ed il dispacciamento sono di competenza dello Stato e attribuite
in concessione al Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN), società per
azioni a capitale pubblico. La distribuzione è esercitata in regime di concessione da più
soggetti.
Le ragioni di tale scelta, che potrebbero apparire in contrasto con il concetto di
liberalizzazione del mercato, sono dettate da motivi prettamente economici e di
trasparenza del controllo del sistema, infatti :
la Rete di Trasmissione Nazionale (RTN) è un monopolio naturale poiché è stata
realizzata in un lungo arco di tempo (prima linea di trasmissione Tivoli-Roma,1892)
mediante ingenti investimenti (quindi con tempi di ritorno inammissibili per i privati),
inoltre non è duplicabile; data la condizione di monopolio naturale è quindi
impensabile, al livello della tecnologia attuale, ipotizzare la concorrenza tra le reti .
Per quanto riguarda invece il dispacciamento è chiara la necessità di affidare tale
attività ad un organismo indipendente, così da tutelare l’imparzialità e la trasparenza,
secondo un sistema basato sulla libertà di accesso senza alcuna discriminazione di
utenti, quindi una gestione centralizzata e coordinata, in una situazione di non
omogeneità della localizzazione degli impianti e della produzione, indispensabile per il
corretto bilanciamento di domanda e offerta.
Un monopolio naturale vige anche per la distribuzione, sulla base delle stesse
considerazioni che hanno giustificato per la trasmissione un’analoga situazione. Quindi
le imprese distributrici continuano a svolgere il servizio cui sono preposte, sulla base
delle concessioni rilasciate dal Ministero dell’Industria nel maggio 2001, con scadenza
31 dicembre 2030 [3].
Inoltre, il decreto Bersani, per favorire la crescita di un regime di concorrenza in
conformità con la Direttiva 96/92/CE, prevede che dal 1° gennaio 2003 nessun soggetto
potrà produrre o importare più del 50% dell’energia elettrica totale prodotta o importata
in Italia.
Pertanto l’ENEL entro tale data ha ceduto 15000 MW della propria capacità
produttiva (56000 MW totali) mediante la vendita di alcuni suoi impianti [1].
Il piano di cessione, quindi è stato attuato grazie alla creazione di tre società per la
generazione (GENCO): Eurogen S.p.A, Elettrogen S.p.A, ed Interpower S.p.A,
conferendo loro gli impianti secondo i canoni previsti dal decreto. Di queste tre,
Eurogen S.p.A è stata acquistata il 18/03/2002 dal gruppo Edipower, un consorzio che
6fa capo alla società Edison, che così diventa il secondo produttore di energia elettrica in
Italia dopo Enel. La sola Eurogen dispone infatti di una potenza di 7008 MW e
costituisce la più grande delle Genco che rientrano nel piano di cessione [4].
1.2 Operatori e funzioni del nuovo assetto
La sostituzione del modello verticalmente integrato procede dunque con la
separazione delle funzioni principali di controllo del nuovo assetto organizzativo,
definendo le istituzioni che dovranno assicurare lo svolgimento di tutte le attività nel
rispetto degli obiettivi di trasparenza e libera concorrenza proposti. Vengono così
illustrate le competenze dei diversi operatori di mercato, le interazioni che intercorrono
tra essi, necessarie al funzionamento della borsa.
1.2.1 L’autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, e l’Autorità
Garante della Concorrenza e del Mercato
A garantire il funzionamento del sistema elettrico, reso complesso da un intreccio
di competenze politiche, amministrative e tecniche affidate ad una pluralità di soggetti,
vi sono:
l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) è un organo indipendente, cioè
un’amministrazione pubblica dotata di un elevato grado di autonomia nei propri giudizi
rispetto all’esecutivo, con funzioni di regolazione e di controllo dei settori dell’energia
elettrica e del gas. Più specificatamente, le sue competenze riguardano la
determinazione delle tariffe, dei livelli di qualità dei servizi e delle condizioni tecnico-
economiche di accesso e interconnessione alle reti. Senza dubbio il mercato non
7sarebbe in grado di garantire l’interesse di utenti e consumatori a causa di vincoli tecnici
e legali che limitano il normale funzionamento dei meccanismi concorrenziali;
e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM, nota anche come
Autorità Antitrust) è, come la prima, un ente indipendente per la necessità di tutelare la
sua autonomia di azione. Essa ha il compito di vigilare sugli abusi di posizione
dominante e sulle operazioni che sono tali da eliminare o ridurre in misura sostanziale e
duratura la concorrenza; è quindi ad esempio dovere di questa Autorità verificare che le
cessioni ENEL avvengano nei termini stabiliti da legge.
Questi due organi risultano in stretta relazione tra loro, infatti l’AEEG è tenuta a
segnalare all’AGCM ogni eventuale sussistenza di ipotesi di violazione in materia di
concorrenza all’interno del settore di riferimento [5].
1.2.2 Il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale
Uno dei principali soggetti creato appositamente per il mercato dell’energia
elettrica dal Ministero dell’industria del commercio e dell’artigianato, oggi Ministero
delle attività produttive, è il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN);
gestisce la RTN e provvede alle operazioni di trasmissione e dispacciamento rispettando
i criteri di sicurezza stabiliti dall’Autorità per L’energia. Si tratta essenzialmente di una
società per azioni le cui funzioni possono essere così riassunte (come disposto dal
D. lgs n. 79/99) :
- connettere alla Rete di Trasmissione Nazionale chiunque ne faccia richiesta,
senza discriminazioni e senza compromettere la continuità del servizio, nel
rispetto delle regole tecniche, delle condizioni tecnico-economiche di accesso e
di interconnessione fissate dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas
- gestire i flussi di energia, e i dispositivi necessari al suo effettivo trasporto
8- garantire la sicurezza, l’affidabilità, l’efficienza e il minor costo del servizio e
degli approvvigionamenti di energia
- gestire la RTN , senza discriminazioni fra gli utenti
- rendere disponibili all’ente che coordina i sistemi di trasmissione euoropei
(Union pour Coordination du Transport de l’Electricitè, UCTE) le informazioni
necessarie al funzionamento sicuro ed efficiente delle reti interconnesse
- pianificare e deliberare gli interventi di manutenzione e sviluppo della RTN,
attività questa molto complessa se si considera il problema dei vincoli di impatto
ambientale [6].
E’ ora da considerare che il GRTN, non essendo proprietario della RTN (di
proprietà di ENEL S.p.A. per il 96% del totale), potrebbe incontrare difficoltà nello
svolgimento di alcune delle suddette funzioni. Infatti, a giudizio dell'Autorità Garante
della Concorrenza e del Mercato (AGCM), la separazione tra proprietà e gestione della
rete (modello adottato in Europa solo dall’Italia) determina [7] [8] l'insorgere di:
- problemi organizzativi; l'Autorità ha osservato infatti come gli investimenti per
la manutenzione e lo sviluppo risultino di fatto rimessi agli esiti dei rapporti
negoziali tra proprietario (per il 96% la società TERNA controllata da ENEL
S.p.A.) e gestore della rete;
- problemi inerenti alla struttura del mercato; ENEL Produzione resta infatti in
posizione dominante sul versante della produzione e della vendita, per cui è
portatore di interessi di segno opposto a quelli dei suoi concorrenti interessati
allo sviluppo della rete, necessario alla connessione di nuovi impianti.
Una soluzione più efficiente e meno soggetta a condizionamenti di parte potrebbe
essere quella di unificare proprietà e gestione in un unico soggetto neutrale, privo di
interessi nella produzione, nella distribuzione e vendita di energia elettrica.
L’imparzialità del GRTN nei confronti di tutti gli operatori di mercato è di
importanza cruciale; pertanto le azioni della società sono state assegnate con decorrenza
dal 1° aprile 2000 al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione
economica, oggi Ministero dell’Economia e delle Finanze.
9Dalla figura 1.2 [9] sembrerebbe però sussistano legami preferenziali tra il
Gestore e due particolari categorie di impianti, gli impianti must-run e quelli il cui
funzionamento risponde alle normative CIP 6 (provvedimento del Comitato
Interministeriale dei Prezzi 29 aprile 1992, n.6 ).
Tuttavia tale discrepanza è solo apparente; infatti i primi rappresentano quelle
unità di produzione la cui disponibilità è da considerarsi essenziale ai fini della
sicurezza ed affidabilità del servizio elettrico, mentre i secondi si inseriscono
nell’ambito dell’incentivazione all’uso delle fonti rinnovabili (il sole, il vento, le risorse
idriche, le risorse geotermiche, il moto ondoso e la trasformazione in energia elettrica
dei prodotti vegetali e dei rifiuti organici ed inorganici). Una situazione che rivela
quindi un corretto funzionamento del sistema e il rispetto delle norme volte al
contenimento delle emissioni di gas inquinanti con particolare riferimento agli impegni
internazionali previsti dal protocollo di Kyoto.
1.2.3 Il Gestore del Mercato Elettrico, l’Acquirente Unico e gli
altri soggetti
In ottemperanza al decreto Bersani, il GRTN costituisce due distinte società
controllate, soggetti dell’assetto del nuovo mercato :
il Gestore del Mercato Elettrico (GME)
l’Acquirente Unico (AU)
Il Gestore del Mercato Elettrico ha il compito di assumere la gestione economica
della borsa elettrica (sede dove dovrebbe passare il grosso delle contrattazioni di energia
elettrica in Italia) e di tutti i servizi connessi. In base ai principi di neutralità, trasparenza
e obiettività ha le seguenti funzioni :
- definire la Disciplina del Mercato Elettrico (approvata con decreto del Ministero
dell’Industria, del Commercio e Dell’artigianato sentita AEEG)
10
- gestire le offerte di vendita e di acquisto dell’energia elettrica , allo scopo di
determinare il punto di incontro
- gestire la sessione di contrattazione per la riserva secondaria e terziaria
- gestire sempre ai sensi del decreto 79/99 l’ambito di contrattazione dei certificati
verdi.
Per questi ultimi si intende un Titolo annuale che attesta la produzione di energia
elettrica da fonti rinnovabili e assimilate. Questo titolo può essere oggetto di
contrattazione nell'ambito del mercato appositamente organizzato (c.d. mercato dei
certificati verdi) o anche liberamente scambiato al di fuori di tale mercato. Questo tipo
di certificato nasce in Italia con il Decreto Bersani (articolo 11) per essere poi
ulteriormente definito e disciplinato con il Decreto MICA 11 novembre 1999; gli
imprenditori che, dopo il 1° Aprile 1999, producano nuova energia (in seguito a nuova
costruzione, riattivazione, potenziamento o rifacimento) da fonte rinnovabile in quantità
superiore a 50 MWh/annui possono ottenere Certificati Verdi che potranno vendere in
Borsa o mediante contrattazione libera. Per ottenere i Certificati Verdi occorre
preventivamente qualificare il proprio impianto come I.A.F.R. (Impianto Alimentato da
Fonte Rinnovabile) presso il GRTN [10].
Si delineano le ulteriori figure che partecipano al mercato dell’energia che sono:
• Produttori
• Grossisti
• Distributori
• Clienti Liberi
• Clienti Vincolati
Occorre ricordare che in seguito alla ristrutturazione del sistema gli operatori delle
prime tre categorie che svolgevano contemporaneamente più di una delle tre rispettive
funzioni hanno dovuto procedere alla creazione di strutture separate per produzione,
trasmissione, distribuzione e vendita.
Il Produttore è la persona fisica o giuridica che produce energia elettrica
indipendentemente dalla proprietà dell'impianto.