Parte I _ Quadro generale: gli eventi culturali
I. L'evento culturale
La parola evento comprende ed esprime una schiera di significati, sensi, suggestioni.
Evento (cioè E-Ventum, da E-Venire) è il risultato di un divenire, una dinamica, un
passaggio per cui qualcosa viene fuori, riesce ad uscire, è alla luce.
“Percepiamo l'evento come qualcosa (l'oggetto) attraverso qualcosa (il soggetto)” (Della
Sega 2005 pag.21).
Una definizione del genere si presta ad un uso molto ampio del termine, permettendo di
accomunare diverse tipologie di evento, a seconda delle diverse aree di appartenenza.
Per esempio, sia una mostra d'arte che una convention aziendale possono essere
classificate come evento, pur facendo parte di ambiti socialmente molto differenti.
Che cos'è allora che lega queste emergenze,apparentemente cosi diverse?
È il divenire, cioè l'iniziare ad essere dopo un non essere.
L'evento infatti altro non è che
“la cosa in divenire, è la cosa in relazione, è la cosa, cioè
l'oggetto tra i soggetti. In altri termini è relazione umana e
comunicazione sociale (Varzi 2001 pp. 39-62 Diodato 2005 pp.
25-26)”
In questo studio ci dedicheremo solamente ad eventi di tipo culturale e sociale intese
come feste, manifestazioni,concerti,dibattiti, mostre e, nello specifico, analizzeremo un
6
caso di organizzazione di un festival musicale.
La cultura sarà quindi al centro del nostro studio, focalizzandoci però sul lato “ludico”
inteso come intrattenimento, esperienza sociale, accrescimento culturale.
Cercheremo quindi di limitare, per quanto possibile, la ricerca su attività che si potrebbero
ricollegare all'attività giornaliera di un'agenzia di spettacolo, pur non incentrandoci
solamente su una categoria, ma ampliando il nostro campo a diverse tipologie di
organizzazioni, ognuna con la propria missione, ognuna con i propri obiettivi e priorità.
In questo contesto l'organizzazione, la gestione e la programmazione dell'evento
assumono un ruolo predominante di fondamentale importanza, divenendo il nucleo della
prima necessità e quindi della preminente qualità creativa, concettuale e progettuale.
Oltre che, in una società di esperienze come quella attuale (Rifkin 2000 p. 193) in cui i
consumatori “ non si domandano più cosa vorrei possedere che ancora non ho? Ma
piuttosto: cosa voglio provare che ancora non ho provato?” assume rilevante importanza
la comunicazione.
La comunicazione pubblicitaria, prima ancora che il marketing, si basa sempre di più sulla
affermazione di simboli e valori di marca, dunque niente altro che possibili partecipazioni
ad esperienze.
Mostre, festival, dibattiti (eventi culturali, per intenderci) si rivolgono proprio a questi
consumatori, coloro che ricercano esperienze e nuovi ambienti.
II. Il contesto di riferimento
Anche il settore dello spettacolo, così come altri settori, oggi si ritrova a doversi
misurare con un ambiente altamente instabile ed in rapida e continua evoluzione.
La richiesta di divertimento è aumentata negli anni, e chi lavora nello show business si
trova di fronte ad un pubblico sempre più colto e curioso che richiede di migliorare la
qualità della sua vita e di appagare i suoi bisogni di intrattenimento.
Il successo di una società moderna infatti, non passa solamente dalla presenza di lavoro,
dal bisogno di sicurezza, ecc... ma anche dalla sua capacità di generare divertimento; per
questo è importante che città, strade, zone periferiche siano luoghi in grado anche di
7
offrire divertimento (eventi musicali, spettacoli cinematografici, spettacoli teatrali ma anche
locali, bar, pub, ecc...).
Se la domanda quindi è varia e multidirezionale, l'offerta si trova ad essere
caratterizzata da una vasta gamma di “prodotti” che danno vita ad un quanto mai articolato
mercato.
I soggetti (per soggetti intendiamo gli operatori del mercato culturale) inoltre sono diversi:
secondo Colbert le imprese culturali si dividono in “industrie culturali” e “settore artistico”
(Colbert 2005 pp. 4-25) la nostra visione ne comprende molteplici e particolarmente
differenziati tra loro: imprese produttrici e distributrici, stato, enti locali, enti pubblici,
organismi no profit, partiti politici, artisti.
Tutti questi soggetti danno vita ad una serie di interrelazioni mirate alla produzione,
diffusione, comunicazione, promozione, divulgazione, distribuzione dello spettacolo, al fine
di rendere l'offerta accessibile e fruibile da parte dei destinatari.
Ovviamente tutti questi soggetti hanno una missione da compiere e intendono raggiungere
i propri obiettivi (che proprio per la loro diversa natura sono differenti tra loro) attraverso
metodologie a loro più congeniali.
Pensiamo ad esempio come l'organizzazione dell' Heineken Jammin' Festival, un evento
dagli scopi puramente economici, sia diversa, pur nella similitudine del servizio offerto
(inteso come concerto di musica dal vivo) al Sonica Festival di S.Agata Bolognese (BO),
un festival di tre giorni organizzato da un'associazione no profit appoggiata
dall'amministrazione comunale e sponsorizzato da partners pubblici e privati.
La differenza tra le due tipologie di evento (intese come palinsesto,location,tipologia
d'ingresso,comunicazione,ecc...) sono dovute proprio ai diversi obiettivi delle due
organizzazioni.
Queste differenze fanno si che il mercato dello spettacolo (o show business) si presenti
frastagliato e di difficile comprensione.
Ora non ci addentreremo nell'analisi dei soggetti facenti parte l'offerta di spettacolo,ma
ci basterà tenere presente le dissimilitudini che intercorrono tra questi, poiché questo ci
permetterà di comprendere che saranno proprio queste ad indirizzare il soggetto a
modalità di lavoro differenti, giuste o sbagliate che siano.
E saranno proprio queste diverse modalità di lavoro, l'oggetto di analisi alla fine di questa
tesi.
Addentriamoci ora però nella parte più pratica dell'organizzazione di un evento.
8
Parte II _ Progettare un evento
I. Aspetti generali
Dal punto di vista della sua realizzazione pratica, indipendentemente che si tratti di un
piccolo o grande evento, questo presenta una serie di fattori strutturali che richiedono un
ambito e una dimensione organizzativa precisa.
Le caratteristiche principali di tipo organizzativo riguardanti un evento culturale si
focalizzano su (nostro adattamento da Argano “Gli eventi culturali” 2005):
• unicità, irripetibilità, esclusività dell'evento
• attività complesse
• dinamicità della forma proposta
• intangibilità ed originalità dei contenuti
• obiettivi ambiziosi ed innovativi, finalità molteplici
• capacità di servire desideri ed obiettivi diversi
• capacità di incidere sul territorio
• indeterminatezza del risultato finale che viene proposto/immesso sul mercato senza
la possibilità di poterlo testare
• natura dinamica dell'evento, la quale si nutre di processi artigianali ma che,
specialmente nei contesti attuali, sempre di più coinvolge le moderne tecnologie
(pensiamo all'utilizzo di forme digitali per la rappresentazione degli spettacoli)
• intensità del fattore umano e dell'uso di materiali
• alto contenuto di professionalità e di specializzazioni diverse
• molteplicità di culture e di discipline coinvolte
• lavoro in multi-team e in task-force
9
• temporaneità dell'evento, la cui durata è stabilita a monte da un inizio ed una fine
• ambiente operativo fortemente vincolato sul piano delle normative amministrative e
dei processi legati alle relative autorizzazioni necessarie
• generalmente alta incidenza e variabilità dei costi, con connessa incapacità di
raggiungere un equilibrio economico senza un mix di più forme di introito, con
conseguente dipendenza finanziaria da contributi di natura pubblico-istituzionale e
sofferenza sul piano della liquidità finanziaria
• orientamento alla qualità complessiva del risultato finale
di particolare importanza nella guida di una produzione esecutiva sono elementi come
(nostro adattamento da Ferrari 2002):
• Location: è un elemento fortemente condizionato in quanto la sua fisicità
(topografica e morfologica) vincola gli aspetti relativi a locazione e svolgimento
dell'evento stesso.
• Il tempo: inteso non solamente nella riduttiva visione di cadenza, durata o date ma
nel suo complesso di tempi di preparazione e predisposizione dei fattori produttivi
necessari.
• Contenuti e tipologia: il genere dell'evento, quanto accade, le idee, i temi sono
ulteriormente elementi caratterizzanti le fasi di realizzazione e di scelta delle
risorse.
• Obiettivi: finalità, scopi e motivazioni orientano molte delle opinioni decisionali e
produttive
• Bacino di utenza/attrazione: la dimensione, i target di riferimento, la quantità di
possibili destinatari, il tipo di accesso, il livello di attenzione da parte dei media
dettano ulteriori linee guida di comportamento.
10
• Il sistema di offerta: quanto viene offerto ed i servizi proposti sono gli altri aspetti
che completano l'approccio organizzativo.
• Il reperimento di risorse finanziarie: rappresenta infine il vero cruccio per la
realizzazione di eventi artistico-culturali.
La natura stessa dell'evento, intesa come accezione di straordinarietà e non di routine
fa si che la dimensione organizzativa preferibile per un'organizzazione di eventi culturali
sia quella a progetto, ovvero Project Based Organization (P.B.O).
Per P.B.O. si intende definire una moltitudine di forme organizzative che implicano la
creazione di sistemi temporanei per la realizzazione di un progetto con obiettivi specifici.
Goodman e Goodman (1976) definiscono “un temporary system un insieme di persone
diversamente qualificate, scelte in base alle loro competenze, che lavorano insieme ad un
incarico (task) difficile e complesso per un periodo di tempo limitato” (Sedita 2009 p. 36).
Quanto più il task sarà complicato tanto più richiederà la creazione di una struttura
temporanea dedicata in cui i partecipanti si scambieranno conoscenze, informazioni,
capacità, orientati tutti nello sforzo comune di raggiungere una soluzione condivisa mirata
all'evento stesso.
Data la natura complicata dell'evento (ogni evento) sarà quindi preferibile creare una
struttura ad hoc, che sarà rivolta ad una soluzione condivisa rispettando i vincoli di
temporaneità e costi e ponendo al centro dello studio le proprie capacità e conoscenze
personali.
I vantaggi dati dalla gestione di un evento come un progetto sono riposti nella visione
globale di obiettivi, nell'organizzazione di lavoro snella e nella visione di un gruppo che
riesca ad integrare differenti competenze ed approcci creativi oltre che nella possibilità di
identificare i diversi livelli i responsabilità dei soggetti coinvolti ed i livelli decisionali da
attivare.
Ulteriore vantaggio è che l'organizzazione a progetto agevola il presidio di tutti quei
processi di comunicazione (sia interna che esterna) che la realizzazione dell'evento
richiede.
11
II. Il ciclo di vita di un evento culturale
Fig.1 – Il ciclo di vita di un evento culturale (nostro adattamento di Argano “La gestione dei progetti
di spettacolo” 2005 p.28)
12
Fase 1: IDEAZIONE Fase 2: ATTIVAZIONE
Fase 3: PIANIFICAZIONE
Fase 4: ATTUAZIONE
Fase 5: COMPLETAMENTO
Fase 6: VALUTAZIONE
In figura è rappresentato graficamente il ciclo di vita di un evento culturale (Argano “La
gestione dei progetti di spettacolo” 2005 pp.30-31). Andiamo ora ad analizzarne le
caratteristiche fase per fase.
• Ideazione: l'evento viene sviluppato nei suoi contenuti, nelle linee generali, nelle
caratteristiche artistiche distintive, negli obiettivi principali e collaterali.
• Attivazione: viene valutata la reale fattibilità del progetto, rispetto alle possibilità e
alle risorse esistenti esplorando le diverse strade percorribili.
• Pianificazione: sulla base di un'accurata raccolta di informazioni si procede alla
programmazione operativa dell'avvenimento (azioni da intraprendere, risorse da
reperire, calendario delle attività, strategie economiche). Occorre prestare
particolare attenzione agli aspetti economico-finanziari.
• Attuazione: il progetto viene materialmente eseguito, seguendo le scelte e le
indicazioni stabilite nella fase precedente.
• Completamento: comprende tutte quelle attività amministrative connesse alla
liquidazione dei finanziamenti pubblici e privati (in genere promessi a monte ma poi
materialmente erogati in toto oppure a tranches una volta portato a termine il
progetto).
• Valutazione: è la fase di esame del lavoro svolto e dei risultati ottenuti.
13
III. La fase di ideazione
Come detto la prima fase nella progettazione di un evento è quella definita di ideazione.
In questa fase il progetto viene sviluppato nei suoi contenuti, nelle sue caratteristiche
distintive e nei suoi obiettivi.
Andiamo quindi a vedere nel dettaglio quali sono i profili strategici dell'evento culturale:
• origini,premesse,esigenze di partenza
• missione dell'evento
• traguardo finale
• obiettivi principali e collaterali
• risultati attesi
• stakeholders
• target
• contesto di riferimento
• coerenza con il profilo strategico del committente e/o organizzatore
III.a Mission ed obiettivi
Gli avvenimenti culturali hanno come origine/input di partenza esigenze e sollecitazioni
manifeste da soggetti diversi.
La missione è la definizione di ciò che determina o ha determinato l'origine
dell'avvenimento.
14