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INTRODUZIONE
Sempre più spesso si sentono nominare in giro investimenti in succo d’arancia,
pancetta di maiale, cereali, e sempre più spesso stanno diventando di uso
comune. Di cosa parliamo? Di commodities.
Uno degli obiettivi di questa tesi è spiegare nel modo più semplice cosa sono le
commodities, come vengono sfruttate in campo finanziario e in quali mercati
vengono negoziate.
Si parlerà, quindi, di come vengono negoziate, con quali strumenti è possibile
avere maggiori performance, annoverando anche i rischi associati.
L’innovazione finanziaria ha portato alla ristrutturazione di vecchi strumenti
finanziari, come quelli azionari, obbligazionari e derivati, e alla creazione di
nuovi, come gli ETF e in seguito gli ETC.
Ed è proprio con quest’ultimi, che si approfondirà lo studio, e in modo specifico,
si cercheranno di conoscere i vantaggi e i limiti che s’incontrano, avendo come
sottostante una commodity in particolare, l’oro.
Tutto ciò per capire quale “politica”, un investitore, deve adottare per
diversificare al meglio il proprio portafoglio.
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1. LE COMMODITIES
INTRODUZIONE
La nostra ricerca ha per oggetto gli investimenti in commodities, in quanto negli
ultimi 40 anni hanno beneficiato di tre periodi di boom: nel 1970
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, in particolare
dopo gli shock petroliferi della prima parte della decade, a metà degli anni 1990 e
tra il 2003 e il 2008.
Di seguito illustreremo il significato del termine commodity, i loro vantaggi e i
mercati in cui vengono negoziate.
1. DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE
Commodity è un termine inglese che indica un bene per cui c'è domanda ma che è
offerto senza differenze qualitative sul mercato ed è fungibile, cioè il prodotto è
lo stesso indipendentemente da chi lo produce, come per esempio il petrolio o
i metalli.
La sua traduzione più comune è “materia prima”, del tutto riduttiva rispetto
all’uso che ne fanno gli inglesi e gli statunitensi; basti pensare alla pancetta di
maiale o alla farina di semi di soia, per quanto facciano parte della catena
alimentare, non sono riconducibili a materie prime.
Entrato oramai nel gergo commerciale ed economico per la mancanza di un
equivalente italiano, deriva dal francese commodité, col significato di “ottenibile
comodamente, pratico”.
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Negli anni ’70 il prezzo del petrolio è stato molto volatile. La guerra del 1973 in Medio Oriente portò i
prezzi del petrolio a triplicarsi. La caduta dello Scià di Persia verso la fine degli anni ’70 fece nuovamente
lievitare i prezzi.
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In definitiva, si parla di commodity, quando ogni merce o bene tangibile è
facilmente stoccabile e conservabile nel tempo, cioè non deve perdere le
caratteristiche originarie, e quando ricorrono due fondamentali condizioni
tecnico-finanziarie: il possesso di un suo valore intrinseco e di scambio e la
negoziazione in una Borsa o altro mercato organizzato.
I prezzi sono soggetti a fattori difficili o impossibili da controllare, ad esempio
fattori climatici, malattie e decisioni politiche. Sono prodotti, inoltre, forniti nel
breve termine e offerti in una situazione di domanda crescente a livello mondiale
e di espansione economica globale.
Le commodities coprono, quindi, un’ampia gamma di beni; una classificazione
dettagliata delle maggiori merci trattate a livello mondiale è la seguente:
1. ENERGIA
2. METALLI
3. SOFT
1. Nel primo gruppo, rientrano il petrolio e suoi derivati, il gas naturale e
LNG (Liquified Natural Gas), l’elettricità, il carbone, l’uranio, l’etanolo,
le emissioni di CO
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e le energie rinnovabili.
Le società che operano nel settore dell’energia sono tra gli utilizzatori più attivi e
sofisticati.
Il Petrolio Grezzo è una delle merci con una domanda pari a 80 milioni di barili
al giorno. Da molti anni viene scambiato sul mercato over the counter, in cui
sono diffusi gli swaps, i forwards e le opzioni, contratti liquidati sia per contanti
che per consegna fisica. Per quanto riguarda i contratti negoziati in Borsa, la
NYMEX (New York mercantile Exchange) e la IPE (International Petroleum
Exchange) trattano futures e opzioni su futures.
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La fornitura di Gas Naturale
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, nei contratti over the counter, è stabilita per una
certa quantità ad un tasso uniforme, nel corso di un mese; al NYMEX, invece,
viene trattato con un contratto che prevede una quantità pari a 10.000 milioni di
British thermal units (unità termiche britanniche).
2. Nel secondo gruppo, i metalli sono suddivisi in due sottocategorie:
a. quelli preziosi tra i quali l’argento, l’oro, il palladio e il platino; e
b. quelli industriali come l’alluminio, il rame, il piombo, lo zinco, il
nickel, lo stagno, l’acciaio, il cobalto, il manganese e il molibdeno.
L’argento è un metallo di colore bianco, utilizzato prevalentemente in gioielleria,
ma anche in fotografia, nelle monete e in applicazioni elettroniche, ha infatti la
miglior conducibilità tra i metalli; tra i più grandi produttori troviamo Messico,
Canada, Perù, Australia e Stati Uniti.
L’oro, di colore giallo, utilizzato in gioielleria, odontoiatria ed elettronica, in
genere, viene combinato con altri metalli per migliorare la resistenza meccanica.
Le sue proprietà di resistenza agli agenti atmosferici e l’elevata conduzione
elettrica hanno contribuito alla sua diffusione in applicazioni elettroniche e
aerospaziali di precisione. Il principale Paese estrattore d’oro è il Sud Africa,
seguito da Canada, Stati Uniti, Australia e Russia. In Italia, nelle viscere del
Monte Rosa, si trova un giacimento di 20 chilometri, più grande di quello
attualmente in Sud Africa, ma a causa di problemi ambientali e di sicurezza,
quest’oro non è sfruttato.
Il platino è un metallo di transizione prezioso dal colore bianco-grigio, molto
duttile e malleabile. I suoi impieghi principali sono l’industria, dove viene
utilizzato come catalizzatore. I principali Paesi estrattori sono il Sud Africa, la
Russia, il Canada, lo Zimbabwe e gli USA.
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In tutto il mondo, l’industria del gas naturale ha attraversato un periodo di deregolamentazione
(deregulation) e di eliminazione dei monopoli di Stato. Ora, la Società che distribuisce il gas naturale non
coincide necessariamente con la società che lo produce. Sono i distributori che devono risolvere il
problema di far fronte giornalmente alla domanda.
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Il palladio è un metallo di colore bianco-argenteo, fa parte del gruppo del platino,
a cui è molto simile dal punto di vista chimico. L’oro bianco deriva proprio da
una lega di oro e palladio.
Tra i metalli industriali, l’alluminio è molto duttile e di color argento. Si estrae
principalmente dai minerali di bauxite ed è notevole la sua resistenza
all'ossidazione, la sua morbidezza, e la sua leggerezza. Viene usato in molte
industrie per la fabbricazione di milioni di prodotti diversi ed è molto importante
per l'economia mondiale. Componenti strutturali fatti in alluminio sono vitali per
l'industria aerospaziale e molto importanti in altri campi dei trasporti e delle
costruzioni nei quali leggerezza, durata e resistenza sono necessarie.
3. Nei softs , in ultimo, rientrano i prodotti agricoli, come i cereali (grano,
mais, avena, soia e suoi derivati, frumento), i prodotti tropicali e coloniali
(caffè, cacao, zucchero, succo d'arancia, tabacco), le fibre (cotone), i
prodotti caseari come il burro, il siero e il latte (nelle varie categorie), il
bestiame come ad esempio la pancetta di maiale (pork belly) e la carne, e
il legname da costruzione.
Le materie prime "soft" sono rinnovabili e al momento non ci possono essere
situazioni di crisi nell'offerta di queste commodities. Il punto di partenza del
mercato è stato creato da operatori economici che hanno cominciato a fare
affari, ad esempio, in cereali quasi 150 anni fa. Questi, infatti, sono necessari
non solo per la consumazione umana ma anche per la produzione di bio
carburanti, per nutrire gli animali che sono stati aggiunti alla nostra
alimentazione e per la produzione di altri oggetti derivanti dalla lavorazione
dei cereali.
Il trading di materie prime "soft" è anche storicamente influenzato dalle
variazioni stagionali, cambiamenti climatici, malattie e mancanze d'acqua tra gli
altri. Riso, mais e grano rappresentano il 90% del consumo mondiale dei cereali.
Poiché la crescita della domanda per questi cereali è aumentata più volte negli
ultimi anni, le forniture sono tenute a soddisfare i bisogni. Questo è il motivo
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principale per cui gli investimenti in cereali e in altre materie prime "soft" sono
redditizi e continueranno ad esserlo in futuro.
Ci sono anche una serie di prodotti che non si adattano a nessuna classificazione.
La diffusione della tecnologia ha consentito l’introduzione di nuove merci, come
i prodotti hi-tech. I chip di silicio sono solo un esempio, lo scambio di merce di
nuova generazione, che si fa presso lo Integrated Nano-Science Commodity
Exchange, è iniziata nei primi mesi del 2011.
Inoltre, la recente attenzione per l’ambiente ha portato alla creazione di scambi di
beni ambientali. Questo include la negoziazione sia di emissioni di anidride
carbonica, come le compensazioni di carbonio, che di certificati di energie
rinnovabili.
E’ utile spiegare come vengono utilizzati questi beni dagli investitori e quindi
come vengono impiegati i capitali o i risparmi, che sembrano promettere
rendimenti interessanti. Proprio recentemente, giornali e tv hanno reso noto che il
costo delle commodities è aumentato in maniera esponenziale rispetto a qualche
anno fa, incidendo irrimediabilmente sul valore del prodotto finito. Un esempio
lampante ci è dato dalle uova di Pasqua, i cui prezzi di vendita al pubblico sono
saliti alle stelle a causa del rialzo del costo della materia prima: il cacao. Questi
aumenti, se da un lato hanno danneggiato le tasche dei consumatori, dall’altro
hanno creato possibilità di guadagno agli investitori che hanno dirottato i propri
risparmi su attività rappresentate dalle commodities.
In definitiva, esaminando rischi, rendimenti e correlazioni con altri assets,
vedremo che questi beni sono candidati ideali per una maggiore e vantaggiosa
diversificazione dei portafogli, composti dai tradizionali strumenti del mercato
azionario e obbligazionario.
Come si è detto poco prima, le commodities sono beni negoziabili; gli operatori
sui mercati possono essere distinti in due categorie: commerciali e finanziari.