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Il capitolo VII: Esperienze in realtà artigianali. Interamente dedicato al resoconto
dettagliato di tre attività: sopralluogo nell’ambiente di lavoro, stima dei tempi di
esposizione, misura degli attrezzi e mezzi presenti in officina con esposizione dei
risultati ottenuti mentre nel paragrafo “Analisi data base e commento generale dei
risultati” si è descritto l’analisi effettuata sul data base Alter Eco Sas (confronto
con la BDV Ispesl).
Nel capitolo VIII: Conclusioni.
Nel capitolo IX: Allegato XXXV D. Lgs. 81/08 Agenti Fisici:
A. Vibrazioni trasmesse al sistema mano – braccio
B. Vibrazioni trasmesse al corpo intero.
Nel capitolo X: Allegato “prospetti note”.
Il capitolo XI: Bibliografia.
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1 Scopo della tesi
Il 9 Aprile 2008 viene pubblicato il D.Lgs n. 81 in materia di tutela della salute e
della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il D.Lgs. 81/08 si compone di XIII Titoli; Di nostro interesse è il titolo VIII, che
si occupa di Agenti Fisici, ossia Rumore, Campi Elettromagnetici, Radiazioni ot-
tiche artificiali e Vibrazioni Meccaniche. La tesi pone l’attenzione sulle vibrazioni
meccaniche.
La formulazione di questa tesi ha il duplice scopo di evidenziare la relazione tra
l’esposizione a vibrazioni per l’uso di strumenti e mezzi vibranti e l’insorgenza di
patologie a carico del sistema mano – braccio (HAV) e del corpo intero (WBV) e
di mostrare l’importanza di uno studio preliminare del potenziale di rischio, al fine
di poter stilare una Valutazione dei Rischi utile per la tutela dei lavoratori.
La Valutazione dei Rischi altresì, consente di scegliere le azioni adeguate per il
mantenimento dei valori di esposizione al di sotto dei valori limite consentiti, e
possibilmente anche al di sotto dei valori di azione, riducendo il rischio alla fonte.
Per lo studio si sono utilizzati due strumenti tecnici messi in seguito a confronto,
ovverosia i riferimenti di Data Base esistenti (Ispesl) e le misure effettuate diret-
tamente sul campo, in cantieri e piccole realtà artigianali.
Da ciò si è compilato ed elaborato un Data base in forma anonima, una raccolta
delle misure eseguite ordinabile per tipologia di attrezzatura, marca e modello.
L’obiettivo dell’elaborato, cioè la messa a confronto di questi strumenti tecnici
per la valutazione del rischio ai fini prevenzionistici, ha evidenziato come ambe-
due i mezzi siano utili per l’individuazione delle azioni di prevenzione e protezio-
ne previste per i lavoratori esposti alle vibrazioni meccaniche. Il data base rappre-
senta un fondamentale riferimento al momento dello screening iniziale o in occa-
sione di acquisto di nuove macchine e attrezzature. Le misure un mezzo necessa-
rio quando il data base di riferimento è incompleto o è necessario verificare lo sta-
to del parco macchine esistente, per verificare la presenza di valori “anormali” per
usura dell’attrezzo o per carenza delle informazioni disponibili.
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2 Le Vibrazioni Meccaniche
2.1 Cenni fisici
Le vibrazioni meccaniche sono oscillazioni meccaniche generate da onde di pres-
sione che si trasmettono attraverso corpi solidi. L’oscillazione è il movimento che
un punto mobile compie per ritornare alla posizione di partenza: il tempo che in-
tercorre tra due passaggi della molecola nel suo punto di equilibrio (o punto di
partenza) è detto periodo o ciclo ( ), ed il numero di periodi al secondo costi-
tuisce la frequenza (f) .
L’unità di misura della frequenza è l’hertz (Hz) che rappresenta il numero delle
oscillazioni complete nell’unità di tempo.
Dunque:
(1)
dove
f = frequenza in Hz.
T = periodo,
Accanto alla frequenza, esistono altri tre parametri che caratterizzano le vibrazio-
ni, e che sono connessi tra di loro:
- l’ampiezza dello spostamento, che viene espressa in m (secondo il Sistema In-
ternazionale, SI),
- la velocità, espressa in m/s,
- l’accelerazione espressa in m/s ² o in multipli della accelerazione
di gravità g: 1 g = 9,8 m/s ² .
L’accelerazione, nel caso delle vibrazioni meccaniche è il parametro più impor-
tante per la valutazione della risposta corporea alle suddette, in quanto l’uomo av-
verte più la variazione di uno stimolo che il suo perdurare.
Le vibrazioni elastiche che interessano l’igiene del lavoro sono:
- Le perturbazioni armoniche con frequenza 1 80 Hz (ISO 2631–1:1997)
per quanto riguarda il corpo intero,
- Le perturbazioni armoniche con frequenza 8 1000 Hz (ISO 5139–1) per
il sistema mano – braccio. (Inail, ottobre 2004).
Nel campo dell’igiene industriale per la determinazione dei valori di accelerazione
trasmessi al corpo intero si fa riferimento al valore efficace.
Questo valore si determina attraverso misure delle vibrazioni meccaniche su in-
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tervalli di tempo opportuno. Infatti, le oscillazioni di pressione sono fenomeni di-
namici dove l’ampiezza, la frequenza e la durata dell’esposizione variano nel
tempo.
Il valore efficace medio è la radice quadrata (r.m.s. - root mean square) della me-
dia dei quadrati in un certo intervallo di tempo T dei valori istantanei
dell’accelerazione, cioè:
= (2)
Dove:
= accelerazione efficace, o valore efficace (RMS) in
durata del periodo dell’integrazione, in secondi
accelerazione ( ) in funzione del tempo.
Le oscillazioni caratteristiche delle vibrazioni meccaniche possono distinguersi in
libere o forzate. Quest’ultime si verificano quando sono generate da una forza e-
sterna, come ad esempio per l’utilizzo di strumenti ed attrezzature vibranti da par-
te del lavoratore.
L’uso di attrezzature e macchinari determina una via di accesso nel nostro organi-
smo alle vibrazioni meccaniche.
Le parti del corpo attraverso cui più frequentemente fanno ingresso le vibrazioni
meccaniche sono le mani nel caso di manovre di utensili o operando su macchine
vibranti, mentre le mani, i piedi e le natiche sono le parti anatomiche di ingresso
quando il soggetto è alla guida di un automezzo o si trova in postura eretta su una
superficie in movimento o su una piattaforma vibrante.
Un altro elemento da individuare è la direzione di propagazione della vibrazione
che può essere verticale (es.: piedi - testa), o antero - posteriore (es.: mano - brac-
cio).
Inoltre le vibrazioni possono ancor esser distinte in generalizzate, che agiscono
sull’ intero corpo, e localizzate che coinvolgono soltanto alcune parti del corpo.
Le vibrazioni sul corpo intero, quindi quelle generalizzate, sono a bassa (fra 0 e 2
Hz) e a media frequenza (fra 2 e 20 Hz), e sono comuni in edilizia, in agricoltura,
nell’industria estrattiva e nei trasporti.
Le vibrazioni di tipo localizzato sono generate da strumenti in uso in edilizia,
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nell’industria estrattiva, nell’industria metallurgica, metalmeccanica, del legno,
dei cantieri navali, nell’industria manifatturiera, in agricoltura, come pure in di-
verse attività nel comparto dell’artigianato.
Gli effetti delle vibrazioni meccaniche sull’organismo umano sono il risultato
dell’interazione di diversi fattori oltre all’accelerazione, alla frequenza di vibra-
zione e alla direzione della vibrazione misurata secondo le tre assi ortogonali x, y
e z, si possono aggiungere le caratteristiche meccaniche naturali del corpo umano
e le modalità di ingresso delle vibrazioni.
Ciascun organo infatti da origine a fenomeni di risonanza e di impedenza. Il primo
fenomeno si verifica, in quanto, i tessuti ed organi sono dotati di una propria fre-
quenza naturale che entrano in risonanza con le vibrazioni trasmesse dall’esterno,
se la frequenza della vibrazione è vicina a quella del tessuto colpito.
Il secondo fenomeno invece, si ottiene perché ogni organo e tessuto del nostro or-
ganismo ha una propria capacità di smorzare le vibrazioni. Ne sono esempi la po-
stura eretta dove gli arti inferiori smorzano le vibrazioni verticali, mentre le vibra-
zioni orizzontali che entrano dalle mani, si riducono gradatamente nelle mani stes-
se e poi sui gomiti e nelle spalle.
Lo strumento universalmente utilizzato per la misura delle vibrazioni è
l’accelerometro piezometrico che converte l’accelerazione della superficie alla
quale aderisce in segnale elettrico (vedi paragrafo 4.6 Strumentazione).
2.2 Cenni legislativi
Il Decreto Legislativo 81 del 09/04/2008 si ispira fondamentalmente sulla legisla-
zione precedente, ovvero al DLgs. 6262/94.
In merito agli agenti fisici però, è possibile notare validi elementi di novità, so-
prattutto in capo alle aziende alle quali sono posti obblighi di valutazione e ge-
stione del rischio.
Applicando integralmente il Testo Unico 81/08 alle realtà lavorative attraverso
l’obbligo di valutare e gestire il rischio, è possibile garantire la salute e la sicurez-
za negli ambienti lavorativi.
Nell’ambito della valutazione dei rischi di cui all’art. 28 del D.Lgs. 81/08, il dato-
re di lavoro deve valutare tutti i rischi derivanti dall’esposizione agli agenti fisici,
in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione
con particolare riferimento alle norme di buona tecnica ed alle norme buone prassi
(art. 181 D.Lgs. 81/08).
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Detto decreto ha imposto i valori limite di esposizione e i valori di azione (art.
201), normalizzati ad un periodo di riferimento di otto ore, come riassunto nella
Tabella 1) seguente
Tabella 1) Valori limite di esposizione e valori di azione (art. 201 D.Lgs. 81/2008)
Valore limite di
esposizione
giornaliero A8
(8 h)
Valore limite di
esposizione su
brevi periodi
Valore d’azione
giornaliero A8
(8 h)
Vibrazioni trasmesse
al sistema mano-
braccio (HAV)
5,0 m/s2 20,0 m/s2 2,5 m/s2
Vibrazioni trasmesse
al corpo intero
(WBV)
1,0 m/s2 1,5 m/s2 0,5 m/s2
Il valore limite di esposizione non deve essere mai superato, mentre il superamen-
to del valore d’azione impone al datore di lavoro l’attuazione di misure tecniche e
organizzative richiamate nel T.U 81/08.
Per l’interpretazione di "periodi brevi" si attende una specifica definizione o chia-
rimento. In seguito a studi sui dati della letteratura e dalla esperienza degli igieni-
sti del lavoro maggiormente esperti tale concetto può essere esplicato come "in un
tempo non quantificato ma breve" (per esempio 300 secondi). (Coordinamento
Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Provincie auto-
nome / Ispesl, 2008).
Nel caso di variabilità del livello di esposizione giornaliero va considerato il livel-
lo giornaliero massimo ricorrente.
Secondo l’art. 205, comma 2, del D.Lgs. 81/08, nel caso di attività lavorative in
cui l’esposizione di un lavoratore a vibrazioni meccaniche è abitualmente inferio-
re ai valori di azione, ma può occasionalmente superare il valore limite di esposi-
zione, il datore di lavoro può richiedere la deroga al rispetto dei valori limite, a
condizione che il valore medio dell’esposizione calcolata su un periodo di 40 ore
sia inferiore al valore limite di esposizione e dimostri, con elementi probanti, che i
rischi derivanti dal tipo di esposizione cui è sottoposto il lavoratore siano inferiori
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a quelli derivanti dal livello di esposizione corrispondente al valore limite (deroga
concessa per un periodo massimo di quattro anni, art. 205, comma 3, D,Lgs.
81/08, e condizionata per esempio all’intensificazione della sorveglianza sanitaria,
art. 205, comma 4, D.Lgs. 81/08).
Il Datore di lavoro, effettuata la valutazione del rischio, elimina i rischi alla fonte
o li riduce al minimo, o comunque, a livelli non superiori ai valori limite di espo-
sizione.
I lavoratori esposti ad un livello di vibrazioni superiore ai valori di azione devono
essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria da parte del medico competente azien-
dale.
La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta all’anno.
I lavoratori esposti a vibrazioni sono anche sottoposti alla sorveglianza sanitaria
quando, secondo il medico competente, vi sia necessità di intervento, cioè quando
ad esempio l’esposizione a vibrazioni è tale da poter esprimere un nesso di causa-
lità con il verificarsi di effetti nocivi di carattere patologico a carico del lavorato-
re, e che l’effetto nocivo sia manifesto in talune condizioni di lavoro invece che in
altre, ed inoltre quando è possibile l’impiego di tecniche sperimentate che consen-
tono di individuare effetti nocivi.
La legislazione attuale in materia di vibrazioni meccaniche, ai sensi dell’art. 200
del D.Lgs. 81/08 definisce:
vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV): le vibrazioni meccaniche
che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell’uomo, comportano un rischio per
la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoartico-
lari, neurologici o muscolari.
vibrazioni trasmesse al corpo intero (WBV): le vibrazioni meccaniche che, se tra-
smesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavorato-
ri, in particolare lombalgie e traumi del rachide.
esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio
A(8): [ms-2]: valore mediato nel tempo, ponderato in frequenza, delle accelerazio-
ni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore.
esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al corpo intero
A(8): [ms-2]: valore mediato nel tempo, ponderato, delle accelerazioni misurate
per una giornata lavorativa nominale di otto ore.