Introduzione
La pubblicità è parte integrante della vita di un individuo, un elemento
che riguarda gli abitanti dei paesi occidentali da vicino e nella quale si
manifesta buona parte della competizione economica. E' inevitabile
imbattersi in essa e ha acquisito negli ultimi anni alcuni particolari
aspetti.
Maria Cristina Valdés Rodriguez dell'Università di Valencia
1
afferma
che la pubblicità è diventata un'area di interazione tra consumatore e
azienda, bidirezionale. Paolo Iabichino, esperto pubblicitario e autore
di Invertising
2
spiega infatti che con l'avvento del web 2.0 e con la
crescita di consapevolezza da parte dei consumatori (che porta al loro
protagonismo e partecipazione al processo di vendita) le aziende si
sono dovute diventare sempre più attente ai bisogni e alla sensibilità di
questi.
La globalizzazione rende necessario un metodo di espansione extra-
territoriale che sappia affrontare le sfide che questo comporta.
Come scrive Veronica Smith dell' Università di Klagenfurt (Austria)
3
l'attualissimo slogan “Think global, act local” (pensa globale, agisci
locale) riassume un approccio che cerca di utilizzare strategie di
marketing globale (ad esempio creare una campagna pubblicitaria che
possa essere utilizzata su tutti i mercati) unendole però a un'attenzione
per la realtà locale. Trovare la giusta posizione tra i due poli
ottimizzando i risultati e limitando i costi non è però facile.
Il contributo di Marieke De Mooij, autrice di Consumer Behavior and
Culture
4
e di Global Marketing and Advertising
5,
è stato fondamentale
1
Valdés Rodríguez, M. C., La Traducción Publicitaria: Comunicación y Cultura,
Universitat de Valencia, Valencia, 2004
2
Iabichino, P., Invertising- Ovvero, se la Pubblicità Cambia il suo Senso di Marcia,
Guerrini e Associati, Milano, 2009
3
Smith, V ., Visual Persuasion: Issues in the Translation of the Visual in Advertising,
Meta: Journal des Traducteurs/ Meta: Translators' Journal, vol. 53, n°1, 2008
4
De Mooij, M., Consumer Behavior and Culture: Consequences for Global
Marketing and Advertising, Sage Publications, Inc., U.S.A., 2004
5
De Mooij, M., Global Marketing and Advertising: Understanding Cultural
Paradoxes-2
nd
ed., Sage Publications, U.S.A., 2005
5
per comprendere che molte campagne applicate a livello globale
rischiano di fallire a causa di una non omogeneità tra i consumatori
(De Mooij, 2004).
L'azienda che accetta una sfida di espansione extraterritoriale ha
l'obbiettivo di vendere lo stesso prodotto in paesi diversi. John
Naisbitt, famosissimo esperto nella previsione di eventi economico-
sociali futuri, fa notare come la crescente uniformazione degli stili di
vita non vada al pari passo nel campo dei valori:
Più omogeneo diventa il nostro stile di vita, più saldamente ci
aggrapperemo ai nostri valori più profondi – religione, lingua, arte, e
letteratura. Mentre il mondo esterno diventa sempre più simile, faremo
sempre più tesoro delle nostre tradizioni interiori.
6
La continua crescita dei rapporti internazionali in campo economico
quindi, da un lato rende la vendita di uno stesso prodotto realizzabile in
termini di spese, ma dall'altro lato pone problemi di natura linguistico-
culturale.
La pubblicità è un elemento fondamentale per approcciarsi a un
mercato straniero ma anche un'arma a doppio taglio, che bisogna saper
utilizzare. Amata e odiata, verso la pubblicità di oggi si hanno
atteggiamenti ambivalenti, di attrazione e di repulsione allo stesso
tempo. La si ama perché è affascinante, seducente, divertente, e fa
sentire il lettore protagonista, la si odia perché la si ritiene invadente,
presuntuosa e fa sentire il lettore come un bersaglio (Iabichino, 2009).
La necessità di una pubblicità che superi i confini geografici, culturali
e sociali ha trovato una eco immediata nel campo della traduzione,
soprattutto negli ultimi anni, quando nel campo del marketing è stata
affermata la necessità di un adattamento del messaggio, tendenza
precedentemente poco in uso (Valdés Rodríguez, 2004).
Geert Hofstede, famoso antropologo olandese (di lui si parlerà nel
capitolo 3) dimostra come la pubblicità sia legata anche alle
6
Naisbitt, J. e Aburdene, P., Megatrends 2000: Ten New Directions For the 1990s,
Avon Books, New York, 1990 in Herbig, P. A., Marketing Interculturale, Apogeo
Edizioni, Milano, 2003, 30-1
6
aspettative, a precise dinamiche sociali, lui la definisce embedded
7
nella cultura. Non si tratta solo di termini linguistici ma di tutta
l'atmosfera che un messaggio pubblicitario richiama, dei valori su cui
vuole fare presa, della familiarità che cerca di trasmettere al
consumatore.
Cosa succede allora quando si va a tradurre una pubblicità? Quali sono
le sfide che questo particolare campo propone?
Nel campo degli studi traduttivi, i translation studies (per questo e altri
termini proposti nel glossario si farà riferimento alle opere dello
studioso Jeremy Munday
8
)
, è necessario guardare alle teorie
funzionaliste e dello scopo (la Skopos Theory di Hans J. Vermeer
9
) per
capire infatti che ciò che si va a tradurre non è un testo ma un evento
comunicativo, che presenta una funzione ben precisa, che si costruisce
sul contesto e sul profilo del ricevente.
Le teorie della traduzione nate dagli anni '70 in poi sono essenziali per
concepire un traduzione pubblicitaria di successo. Queste teorie si sono
discostate dall'aspetto linguistico del problema: negli anni '90 Neubert
e Shreve
10
ampliano ad esempio la visuale ad aspetti come la tipologia
testuale, l'interdisciplinarità, il contesto sociale di ricezione di un testo,
la audience a cui il testo verrà rivolto, la sua finalità e la sua funzione.
La traduzione è diventata così un campo di studio interdisciplinare, che
deve tenere conto delle dimensioni sociologiche, pragmatiche, storiche
e culturali della ricezione dei testi. E' avvenuto un grande cambiamento
in quella che era un'area di studio ferma in dibattiti che sembravano
senza fine, come l'eterno scontro tra traduzione fedele e traduzione
libera. Ernst-August Gutt, autore di Translation and Relevance notava
infatti che “translation theorists were preoccupied for too long with
7
Hofstede, G., Culture's Consequences – Comparing Values, Behaviors,
Institutions, and Organizations Across Nations, 2
nd
ed. Sage Publications, U.S.A,
2011, 448-9
8
Munday, J., The Routledge Companion to Translation Studies, Revised Edition,
Routledge, Oxon, USA, Canada, 2009
9
Vermeer, Hans J., Skopos and Commission in Translational Action, in Venuti, L.,
Translation Studies Reader, 2nd ed., Routledge, New York, 2000
10
Neubert, A. e Shreve, Gregory M., Translation as Text, Kent State University
Press, Kent, Ohio, 1992
7
debating unfruitful issues, such as whether translation should be literal
or free, or whether translation is possible or not.”
11
La pubblicità diventa quindi un campo di sperimentazione per i nuovi
studi di traduzione che si interrogano sulla funzione e la complessità
del testo.
Se l'obbiettivo finale è quello di aumentare le vendite di un prodotto o
di un servizio, il metodo e il punto di focalizzazione devono rispondere
alla seguente domanda: che cosa fa sì che l'utente compri il tale
prodotto? Cosa sta alla base dei criteri che permettono a quella scelta
di delinearsi nella mente del consumatore? Cosa quindi distingue quel
prodotto da un altro? Cosa fa sì che quel prodotto venga acquistato? La
risposta può sembrare soggettiva, è però provato che ci sono dei fattori
che accomunano consumatori facenti parte della stessa cultura e che
influiscono sulle decisioni d'acquisto, sulle preferenze pubblicitarie, sui
bisogni (De Mooij, 2004).
Ciò che interessa dunque un traduttore pubblicitario è sapere quali
sono questi fattori, e in che modo quindi è possibile rendere un
annuncio pubblicitario un annuncio di successo per una tale cultura,
quando si suppone che il fine principale del testo originale fosse
proprio questo.
Per ottenere effetti positivi sulla audience potrà quindi variare la
funzione della pubblicità, così come potrà variare la forma del
messaggio: dalla concezione del consumatore come utente a cui
apportare dei benefici (approccio strumentale) alla focalizzazione
invece sulle qualità del prodotto (approccio estetico) (De Mooij, 2004).
Quando si va a tradurre una pubblicità stampata, tipologia di cui
tratterà questo lavoro, è necessario quindi concepirla come composta
da più elementi: il testo, l'immagine, il colore, l'uso dello spazio, il lay-
out, il logo, il contenuto legale richiesto. Tutti questi elementi
costituiscono il messaggio, giocando e creando atmosfere che attirano
11
Gutt, E-A., Translation and Relevance: Cognition and Context, St. Jerome
Publishing, Manchester, 2000, 2
8
l'attenzione dell'utente.
Ma se l'intero significato di un testo pubblicitario è dato dall'insieme di
tutti questi elementi e dall'interazione dialogica che si crea tra di essi,
non andranno quindi anch'essi presi in considerazione dal traduttore?
Valdés Rodríguez riprende il concetto dell'evoluzione nel campo degli
studi sulla traduzione per affermare che ciò è stato fondamentale per
ampliare le vedute sul processo traduttivo e renderlo sufficientemente
elastico per adattarsi al testo pubblicitario, concepirne le necessità.
L'idea di un adattamento del messaggio ha preso però piede solo
recentemente nel marketing internazionale (Valdés Rodríguez , 2004) e
guardando ai cattivi esempi di traduzioni pubblicitarie e di slogan
risulta assolutamente necessario affrontare più a fondo il problema.
P a u l A . H e r b i g m o s t r a e s e m p i c a l z a nt i ne l s u o Marketing
Interculturale (Herbig, 2003):
In una traduzione spagnola dello slogan della Budweiser (Budweiser:
King of Beer) il termine King dell'originale è stato reso in modo letterale,
ossia con la parola “re”; in realtà lo spagnolo per “birra” è cerveza, un
nome femminile, dunque la traduzione esatta sarebbe stata “regina”. (…)
La pubblicità di un dentifricio nel sudest asiatico sottolineava le proprietà
sbiancanti del prodotto: uno spot del tutto inutile in una zona in cui si
masticano foglie di areca allo scopo di avere denti più scuri, considerati
simbolo di prestigio sociale (Herbig, 2003:8).
Quindi sono le situazioni materiali che si realizzano con le loro
conseguenze a rendere necessari dei cambiamenti di prospettiva.
Da un certo punto di vista la contrapposizione tra i due approcci
standardizzazione o adattamento di cui si parla tanto nel marketing
attuale
(Herbig, 2003) potrebbe essere paragonata alla
contrapposizione tra traduzione source-oriented o traduzione target-
oriented
12
(per questi termini si veda il glossario prima del capitolo 1).
Presentare allo straniero il prodotto originale sperando che compia lo
stesso effetto che aveva sul cliente/lettore originale oppure adattarlo
12
Munday, J., Introducing Translation Studies: Theories and Applications,
Routledge, New York, 2001
9
alla cultura di arrivo? Questa domanda tra l'altro racchiude in sé già un
punto da discutere: lo stesso effetto che un testo aveva nella audience
originale è davvero possibile nella audience che ne riceve la
traduzione? Cosa si intende per stesso effetto, diventerebbe quindi
questa l'unità traduttiva del testo pubblicitario, nonché una
metodologia per valutarne la qualità?
A questi dibattiti sia il marketing che gli studi sulla traduzione hanno
cercato di dare una risposta.
Nel marketing internazionale la domanda ha generato la teoria della
glocalizzazione (Herbig, 2003) che, come accennato prima riguardo
allo slogan think global, act local ,consiste in un approccio globale ma
allo stesso tempo locale, nel quale produzione e risorse vengono
sfruttate in grandi termini, ma riescono ad attecchire nei diversi
mercati grazie a precise strategie, mirate ai bisogni di ciascuna cultura.
Nella traduzione si parla invece appunto di funzione, scopo del testo e
contesto di ricezione.
In questo lavoro si vuole quindi esplorare il mondo della traduzione
pubblicitaria alla luce delle nuove considerazioni, applicando la teoria
a due tipologie di analisi che vogliono ottenere dati empirici su cui
riflettere.
Nel capitolo 1 innanzitutto verranno affrontate quindi le teorie
traduttive che più si addicono allo studio della traduzione pubblicitaria
Queste teorie porteranno alla necessità di conoscere meglio il “genere
letterario”, cosa che verrà fatta nel capitolo 2, si definiranno alcuni
tratti della pubblicità attuale: come funziona, quali strategie utilizza,
come la si costruisce e che ruolo ha nella società.
Nel capitolo 3 si vedrà quindi cosa succede quando il mondo della
traduzione e quello della pubblicità si incontrano: si può parlare ancora
di traduzione? Di quali elementi bisogna tenere conto? Quali sono i
comportamenti delle aziende in relazione a queste tematiche?
Nel capitolo 4 invece si vedrà un'analisi pratica di testi pubblicitari
originali inglesi e italiane. Questa analisi segue l'idea di Neubert e
Shreve secondo i quali il problema del traduttore è relazionare i dati
10
linguistici con le reti sociali dentro i quali si sviluppa l'evento
comunicativo:
How can he or she relate texts , the observable products of translation, to
the significant textual variables, to translation situations, and to specific
linguistic forms? (…) It might be possible to overcome this difficulty by
listing the linguistic markers that belong to typical interactional
repertoires. (…) Empirical sociolinguistic analysis has discovered a
variety of distinct linguistic repertoires which function as indicators of
interactional practice. (Neubert e Shreve, 1992:39)
Elencare le caratteristiche e i marcatori linguistici che appartengono
al repertorio tipico di un'interazione, sarà infatti lo scopo dell'analisi.
Le pubblicità trattate saranno appartenenti al campo dei cosmetici e
prodotti di bellezza.
Partendo dal presupposto che la pubblicità si costruisce sulle
convenzioni di una società, del genere pubblicitario di quel contesto e
sul profilo psicologico del consumatore sarà quindi necessario
individuare quali sono gli elementi caratterizzanti questo tipo di testo
pubblicitario in Inghilterra e quali sono gli elementi caratterizzanti lo
stesso tipo di testo pubblicitario in Italia.
Le analisi verranno compiute su uno stesso modello, costruito durante
l'analisi dei testi stessi, creato in base all'esigenza di un'individuazione
dei tratti caratteristici di queste pubblicità. Questo modello consiste in
una tabella che permetterà di individuare gli aspetti fondamentali del
testo pubblicitario, svelandone la funzione, i valori utilizzati, i tipi di
supporti forniti e altri elementi. Si tratta quindi di un modello
descrittivo che si propone come strumento per il traduttore, nella
maniera in cui permette di creare un'aspettativa su ciò che sono la
pubblicità inglese e la pubblicità italiana in un determinato contesto.
Verrà in seguito analizzato un corpus di pubblicità inglesi e italiane
dello stesso prodotto (capitolo 5): pubblicità stampate prese da riviste
in circolazione in Italia e in Inghilterra da primavera 2011 fino a
dicembre 2011. Queste analisi verranno confrontate con i dati
precedentemente raccolti. Si verificherà in questa maniera quanto delle
originali caratteristiche pubblicitarie di una cultura viene
11
effettivamente preso in considerazione nella traduzione pubblicitaria.
Si ipotizzeranno ragioni alla base delle strategie traduttive individuate
e si cercherà di definire se ciascuna traduzione abbia tenuto in
considerazione gli aspetti fondamentali della tipologia pubblicitaria in
cui si trova collocata, facendo luce in questa m aniera su eventuali
deficit dell'industria del marketing interculturale.
Si individueranno così gli aspetti su cui è ancora necessario porre
l'attenzione, affinché le aziende possano muoversi meglio nella
comunicazione interculturale.
Per comodità verrà introdotto un breve glossario prima di iniziare
l'esposizione del lavoro, in modo da rendere più facile i riferimenti alla
terminologia che ruota attorno alla materia.
12