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INTRODUZIONE
Da sempre ai bordi dello scacchiere politico internazionale, agli
inizi del nuovo millennio l'Australia è diventata una potenza regionale di
tutto rispetto nello scenario geopolitico e strategico che si sviluppa tra
oceano Indiano, Asia e oceano Pacifico. Passando indenne attraverso la
grande crisi finanziaria globale della prima decade del Duemila grazie a
un boom economico senza precedenti, l'Australia si è avvicinata sempre di
più alla Cina e alle altre nazioni asiatiche, grazie anche a una dinamica
attività in campo diplomatico e commerciale.
Spinto pertanto da un interesse multidisciplinare per la politica
internazionale, la geopolitica e l'economia da un lato e da un'esperienza
personale di vita e di viaggio trascorsa in Asia e in Australia dall'altro, ho
voluto sviluppare una tesi di laurea avente come obiettivo quello di
comprendere le motivazioni del successo economico australiano e in
primo luogo le ragioni sulle quali si fondano gli equilibri geopolitici e
strategici dell'Australia, che hanno permesso a questa nazione di diventare
una protagonista nella balance of power della regione dell'Indo-Pacifico.
L'elaborato è costituito da quattro capitoli:
• Il primo capitolo inquadra in prospettiva storica il contesto
odierno dell'Australia a livello geopolitico ed economico,
partendo dalle esplorazioni geografiche dei navigatori inglesi,
che prendono possesso di questo continente immenso e
inesplorato per conto della corona britannica alla fine del
XVIII secolo. Dopo il periodo iniziale delle colonie penali, nel
corso dell'Ottocento l'Australia attraversa una lunga fase di
sviluppo economico, politico e sociale fino ad affiancare come
leale e fedele dominion la madrepatria britannica nella Prima
guerra mondiale.
Con lo scoppio del Secondo conflitto mondiale, l'Australia
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diviene formalmente uno stato indipendente e sotto la minaccia
giapponese attua un cambiamento strategico nelle sue relazioni
internazionali: pur mantenendo dei forti legami con la Gran Bretagna,
stringe un'alleanza con gli Stati Uniti d'America che continua fino a giorni
nostri. Negli ultimi decenni l'Australia è stata protagonista di un boom
economico e di un'intensa attività di relazioni diplomatiche e commerciali
che l'hanno avvicinata alle nazioni asiatiche e soprattutto alla Cina.
• Il secondo capitolo descrive il sistema di governo
dell'Australia, formalmente ancora una monarchia
parlamentare, che sincretizza l'organizzazione federale in stati e
territori, ripresa dagli Stati Uniti, con l'assetto costituzionale
britannico. Vengono accennati il preferential vote, l'efficace
metodologia elettorale in auge da quasi un secolo; i gruppi
politici sui quali si fonda l'alternanza bipartitica che governa la
nazione australiana da decenni; e il fallito tentativo
referendario del 1999 per diventare una repubblica. Gli aspetti
sociali vengono esaminati dal punto di vista di tre fenomeni
che impattano quotidianamente la vita australiana:
l'immigrazione, il multiculturalismo e la questione aborigena.
• Il terzo capitolo studia le motivazioni della positiva
congiuntura economica di cui sta beneficiando l'Australia negli
ultimi quindici anni, oltre ad approfondire il dinamismo del
settore terziario, orientato ai comparti finanziario, turistico,
educativo e dei media. Vengono inoltre prese in esame la crisi
dei settori tradizionali dell'industria australiana, automobilistico
e cantieristico, e le nuove oppurtunità date dai settori
farmaceutico e biotecnologico.
Il capitolo si concentra poi sui fattori principali del boom
minerario e sulle sue fasi temporali a partire dal 2001, sottolineando anche
il peso che hanno le risorse energetiche all'interno dell'export australiano.
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Un passaggio successivo introduce il concetto di asian food bowl, tradotto
come "ciotola di cibo asiatico", relativo all'opportunità economica per
l'Australia di incrementare il commercio di prodotti agroalimentari verso i
mercati asiatici, e continua analizzando gli impatti ambientali
dell'industria estrattiva sull'ecosistema australiano.
• Il quarto capitolo si focalizza sull'evoluzione attuale delle
relazioni internazionali e degli equilibri perseguiti in politica
estera dall'Australia nell'area Indo-Pacifico e nei confronti dei
principali attori di questo scenario, quali Stati Uniti e
Repubblica Popolare Cinese. Rispetto all'impatto che possono
avere sull'Australia, vengono investigati i punti di maggior
criticità che possono portare a una destabilizzazione
geostrategica della regione.
Di seguito viene dato spazio all'insieme delle politiche
internazionali, finalizzate a negoziati diplomatici di carattere economico e
commerciale, che l'Australia continua a sviluppare da tempo per favorire i
free trade agreement, accordi per il libero scambio di merci, servizi e
investimenti, attraverso lo strumento dell'economic diplomacy e le
sinergie del dipartimento degli Affari Esteri e del Commercio e
dell'Australian Trade Commission.
Il capitolo prosegue illustrando il rapporto di alleanza tra
Australia e Stati Uniti, dalle origine storiche fino agli sviluppi più recenti,
un accenno importante riguarda inoltre gli investimenti per
l'ammodernamento tecnologico e militare delle forze armate australiane e
i rischi del terrorismo globale. Vengono quindi approfonditi i diversi ruoli
che l'Australia svolge sia a livello di middle power nel rapporto tra
Pechino e Washington, esplicitato nell'idea dell'austrocentrismo e nei
riflessi che questo ha sugli equilibri geopolitici australiani, sia a livello di
potenza guida nella Melanesia e nel Pacifico Meridionale, nei rapporti con
la vicina Indonesia e con gli stati del cosiddetto arco d'instabilità, tra cui
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degno di nota è il caso di Timor Est.
La metodologia di ricerca utilizzata in questo lavoro di tesi si è
basata principalmente su fonti provenienti da documenti ufficiali,
disponibili nei siti internet istituzionali del governo australiano e dei suoi
dipartimenti, e da articoli pubblicati da riviste, quotidiani e siti internet in
lingua italiana e inglese, cercando di privilegiare sempre le fonti
temporalmente più recenti. La bibliografia italiana inerente questioni di
geopolitica ed economia relative all'Australia è molto scarna, essendo stati
pubblicati solo un paio di saggi sull'argomento, di cui uno è una
traduzione dall'originale in francese.
Per dare quindi un taglio più attuale e personale alle tematiche
trattate, ho voluto approfondire ulteriormente il mio lavoro di tesi
effettuando delle interviste a persone appartenti alla sfera politica,
economica, accademica e sociale australiana. Reputo importante il loro
contributo ai fini della mia ricerca e con questa motivazione volevo
ringraziare il Console d'Australia a Milano e Senior Trade & Investment
Commissioner per l'Italia, Dott.ssa Simone Desmarchelier, e la Dott.ssa
Monica Gentile dello staff consolare; il Dott. Gabriele Abbondanza,
cittadino italo-australiano, saggista e ricercatore presso la University of
Sydney; Federica Viezzoli e Davide Marelli, cittadini italo-australiani.
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1. STORIA AUSTRALIANA
1.1. Dal dreamtime a Botany Bay
Il 26 gennaio 1788 è festa nazionale in Australia, viene celebrato
il giorno in cui la First Fleet proveniente dall'Inghilterra prese
formalmente possesso della colonia del Nuovo Galles del Sud. La nazione
australiana considera questa data come inizio della sua giovane storia, ma
se si va oltre il punto di vista eurocentrico, si scopre che la storia umana
del continente australiano è molto più antica. Solo all'alba del nuovo
millennio si è iniziato a riconsiderare il fatto che prima dell'arrivo degli
europei, il continente australiano era già abitato da diversi millenni. Studi
archeologici datano la prima presenza umana a 40.000 anni fa, anche se
alcune teorie si spingono a 60.000 anni fa.
1.1.1. I primi insediamenti umani e le esplorazioni europee
I primi aborigeni arrivarono dal Sud-est asiatico attraversando a
piedi lo stretto di Torres, ai tempi un istmo di terra che collegava l'attuale
isola della Papua Nuova Guinea con l'Australia, formando insieme alla
Tasmania il continente di Sahul
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, altri navigando il Mar della Sonda.
Questi gruppi di aborigeni, dal latino ab origines, abitatori dalle origini, si
dispersero in tutta la vasta area del continente australiano, costeggiando la
fascia litoranea dell’odierno Queensland, raggiunsero gli altopiani del
Victoria e oltre fino alla Tasmania, mentre da nord verso occidente
percorsero la Terra di Arnhem e la penisola di Kimberley, spingendosi
fino alla regione più remota dell'Australia Occidentale.
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All'epoca del Pleistocene il Sahul era un massa di terra emersa che comprendeva l'odierna
Australia, la Tasmania, la Nuova Guinea e parte delle isole della Sonda.
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Questo lungo periodo storico, che parte dall'arrivo dei primi
uomini all'inizio della storia europea dell'Australia, prese il nome di
dreamtime, il tempo dei sogni. Di questo periodo non rimase alcuna
testimonianza codificata e trascritta, se non alcune pitture rupestri e una
lunga tradizione orale, tramandata all'interno dei diversi gruppi sociali di
quella che era una società di cacciatori-raccoglitori. La società aborigena
non abbracciò mai la pratica dell'agricoltura, ma sviluppò lo scambio fra i
diversi gruppi tribali, alternando nomadismo con periodi di stanzialità,
dovuti all'alternarsi delle stagioni e alle possibilità di raccolta e di caccia
che un determinato territorio poteva dare.
La struttura sociale aborigena era basata su famiglie o gruppi di
famiglie che collaboravano nella raccolta e nella caccia, questi clan erano
liberi da rapporti gerarchici particolari, ma riconoscevano e accettavano
l'autorità degli anziani. I ruoli erano definiti in base al sesso, gli uomini si
occupavano della caccia, mentre le donne della raccolta. Non è possibile
definire con certezza la grandezza della popolazione aborigena all'inizio
della colonizzazione europea, si stima che vi fossero circa tra i 300.000 ai
700.000 individui, divisi in una grande varietà di lingue parlate, dalle
duecento alle cinquecento.
La presenza di una terra agli antipodi dell'allora mondo
conosciuto era già stata idealizzata da Tolomeo, astronomo e cartografo
ellenico del II secolo dopo Cristo. Tolomeo disegnò una mappa del terre
emerse, indicando l'Oceano Indiano come un mare chiuso, la cui sponda
meridionale era occupata da una landa sconosciuta e misteriosa, chiamata
Terra Australis Incognita.
Anche il geografo tedesco Mercatore dedicò parte dei suoi studi a
questo nuovo continente. Esiste anche una teoria, secondo le quali
l'Australia fu scoperta dai cinesi nel XV secolo, anche se questo studio