Introduzione
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ogni azienda opera. La crescente competitivit , la
globalizzazione dei mercati, i cambiamenti normativi, le
nuove tecnologie, le attese dei clienti che si modificano
rapidamente, i recenti e imprevisti scandali finanziari che
hanno coinvolto grandi imprese quotate come Enron,
Worldcom e Parmalat, hanno contribuito ad innalzare
l attenzione sul tema della gestione dei rischi, facendo
sorgere l esigenza di migliorare i sistemi di controllo
interni delle imprese al fine di anticipare e gestire il
cambiamento e l incertezza, e, dunque, di rafforzare e
accrescere la propria capacit di creare valore per gli
stakeholder. Da qui deriva la funzione Risk Management,
processo teso ad affiancare e integrare agli altri processi
presenti in azienda per governare in modo continuativo e
formalizzato, mediante soluzioni organizzative
riconosciute e condivise dall intera organizzazione, la
gestione dell azienda.
In questo modo, dato che il rischio Ł un elemento
connesso allo svolgimento dell attivit d impresa, di
fronte all impossibilit di eliminarlo, le aziende, possono
imparare a gestirlo attivamente.
Il management aziendale, quindi, sar in grado di
adottare le proprie scelte in maniera consapevole e
razionale, potendo disporre di un vero e proprio
portafoglio rischi rappresentativo del profilo di rischio
dell organizzazione.
Gestendo il rischio in maniera efficace, le imprese
possono non solo minimizzare il rischio nel momento in
cui un evento incerto si manifesta, ma essere anche in
grado di sfruttare in maniera attiva le opportunit che
Introduzione
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potrebbero presentarsi nel raggiungimento dei propri
obiettivi.
Le aziende stanno iniziando a comprendere che il
rischio non Ł piø un onere da sopportare, bens , se ben
gestito, pu diventare un fattore critico di successo e dare
un vantaggio competitivo in grado di garantire la
protezione dell attivit aziendale e il suo sviluppo.
Nonostante ci , il Risk Management in Italia Ł una
realt ancora poco conosciuta e soprattutto, poco praticata
per diversi motivi. Innanzitutto, non si pu non tenere
conto della struttura del nostro sistema economico, che
vede il prevalere di unit aziendali di dimensioni medio-
piccole, poco inclini a sviluppare ampie strutture
amministrative.
Inoltre, Ł da sottolineare le carenze culturali, relative
sia alla tendenza dei manager italiani a sottovalutare o ad
ignorare i rischi di evento dannoso, sia all incapacit di
sviluppare quell atteggiamento orientato alla sicurezza
che trova piø frequentemente riscontro in altri paesi.
Infatti, il mondo anglosassone, e in particolare gli
Stati Uniti, hanno inserito da tempo il Risk Management
fra le tecniche manageriali d uso comune nella
maggioranza delle imprese e in molte organizzazioni non-
profit. Invece in Italia, come in altri paesi non arretrati (ad
esempio il Giappone), questa metodologia Ł poco
conosciuta e poco utilizzata: sembra perci lecito, in
relazione al contesto nazionale, parlare del Risk
Management come di una funzione allo stato embrionale
di sviluppo, una vera e propria innovazione che attende di
essere applicata nella realt delle aziende. La cultura del
Introduzione
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rischio Ł oggetto di una lenta ma progressiva crescita
verso una maggiore diffusione, specializzazione e
importanza nelle scelte aziendali. Si va affermando la
concezione che gli sforzi richiesti per introdurre risorse e
tecniche di Risk Management non siano elementi di costo,
ma bens veri e propri investimenti, necessari alla
salvaguardia del patrimonio aziendale ed al successo
dell impresa.
In relazione alle considerazioni sopra esposte, il
lavoro prevede un analisi della nascita e dello sviluppo
della funzione di Risk Management; in particolare il
presente elaborato nella prima parte, attraverso la
disamina della letteratura, si propone di fornire un quadro
concettuale del rischio d impresa. Nella seconda parte,
invece, si vorr porre l attenzione sulle principali
tematiche e metodiche elaborate in materia, nonchØ
analizzare un caso empirico quale diretta espressione di
come il fenomeno sia stato recepito e realizzato nel
contesto italiano.
In particolare la tesi si sviluppa in quattro capitoli.
1. Nel primo capitolo, si definisce il concetto di
rischio e delle sue evoluzioni interpretative. Vengono
riportati riferimenti letterali e si pone particolare
attenzione a tutti gli elementi che possono generare
rischio. Di conseguenza, sono illustrate dettagliatamente
le varie tipologie e classificazioni dei rischi al fine di
avere una chiara panoramica di tutti quegli eventi che
possono compromettere il normale svolgimento
dell attivit aziendale. Inoltre, si fa riferimento alle
principali tecniche utili per identificare rischi. Il primo
Introduzione
5
capitolo si chiude con l analisi di tutti quegli aspetti che
legano il rischio alla cultura dell impresa.
2. Il secondo capitolo, mira a definire il concetto di
gestione del rischio, ovvero mira ad illustrare il processo
di Risk Management, definendo i concetti essenziali di
tale processo per dare modo, quindi, di comprendere cosa
si intende per gestione del rischio . Si descrive
l evoluzione storica del Risk Management per arrivare a
definire il concetto di Enterprise Risk Management come
innovazione manageriale. Si pone, inoltre, attenzione sulle
motivazioni che spingono le imprese ad adottare un
processo di gestione dei rischi. Questa parte termina
illustrando il legame esistente tra Risk Management e
Corporate Governance ponendo particolare attenzione
sulla regolamentazione in Italia.
3. Il terzo capitolo, illustra in modo dettagliato gli
aspetti applicativi del processo di Enterprise Risk
Management, ponendo particolare attenzione sulle varie
fasi del processo e sul profilo organizzativo che l impresa
deve adottare per implementare un procedimento di
gestione dei rischi. Vengono illustrati i vari obiettivi
dell ERM in relazione alla realt aziendale. In questo
capitolo sono, inoltre, descritte le tecniche utilizzate per
identificare ed analizzare i rischi in un ottica enterprise;
vengono, di seguito, illustrate tutte le fasi del processo
relative alla stima, valutazione, risposta e monitoraggio
del rischio. Il terzo capitolo si chiude con l indicazione dei
limiti principali dell Enterprise Risk Management.
4. Il quarto capitolo si riferisce al case study
oggetto di analisi. In particolare, il caso aziendale
Introduzione
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considerato Ł il Gruppo Telecom Italia, una realt
industriale leader nel campo della telefonia e non solo. In
questa parte vengono illustrati il profilo dell impresa ed i
principali dati economici del Gruppo per avere una chiara
panoramica della realt aziendale oggetto di studio. Si
descrivono, altres , le attivit di Risk Management svolte
dall impresa facendo attenzione alla composizione della
struttura organizzativa in relazione al processo di gestione
del rischio. Inoltre, dopo aver descritto i vantaggi che
l Enterprise Risk Management ha portato al Gruppo
Telecom Italia, si termina illustrando le prospettive di
sviluppo del processo di gestione del rischio all interno
dell azienda oggetto d indagine.
Questa tesi vorrebbe essere un supporto utile per
tutte le imprese che desiderano avvicinarsi al tema del
Risk Management, per migliorare il loro processo
strategico, sfruttando con prontezza le opportunit che
derivano dall elevata incertezza che caratterizza l attuale
contesto competitivo.
Il rischio d impresa
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CAPITOLO 1
IL RISCHIO D IMPRESA
1.1 Definizione di rischio
d impresa
In economia viene definito rischio la probabilit ,
valutata a priori, che un evento negativo, futuro ed incerto
si realizzi, producendo una perdita di beni o denaro 1.
Il rischio Ł un elemento che condiziona la vita
umana, in tutto il suo svolgersi. Il modo di convivervi,
limitando le sue conseguenze, Ł un problema sia del
singolo individuo, sia della comunit , sia dell azienda.
Knight, lo studioso che per primo si Ł concentrato
sul rischio d impresa come oggetto di studio, afferma che
quello in cui viviamo Ł un mondo di mutamenti ed un
mondo di incertezza. Noi viviamo solo perchØ conosciamo
qualche cosa del futuro; mentre i problemi della vita o
almeno della condotta derivano dal fatto che noi ne
conosciamo troppo poco. Questo Ł altrettanto vero negli
affari come nelle altre sfere di attivit . L essenza della
situazione sta nell azione derivante dall opinione, piø o
1
www.wikipedia.org 03/10/2008
Il rischio d impresa
8
meno fondata e valida, che non vi Ł nØ ignoranza assoluta,
nØ completa e perfetta informazione ma conoscenza
parziale 2.
Arthur Andersen, in relazione alla politica di
trattamento dei rischi, afferma che la gestione dei rischi
costituisce l elemento caratterizzante la gestione
d impresa, di qualsiasi impresa: saper gestire
adeguatamente tutti i rischi cui un attivit imprenditoriale
Ł esposta, rappresenta l elemento essenziale del successo
3
.
Secondo Alberto Beneduce Non vi Ł atto della vita
umana che non sia connesso ad un rischio. L ambiente
fisico, entro il quale la nostra vita si svolge, Ł un rischio
per la nostra esistenza; l ambiente economico, attraverso il
quale gusti ed ostacoli si combinano per la migliore
soddisfazione dei bisogni dell uomo, Ł un rischio per
l attivit economica, indipendentemente da ogni atto
volitivo umano 4.
Tali citazioni mostrano come molti autori abbiano
riservato alla gestione del rischio un posto centrale nelle
2
KNIGHT F. H., 1921, Rischio, incertezza e profitto , La
Nuova Italia, Firenze.
3
MARSELLA M., 2000, a cura di BARUFFALDI A., 2000,
La gestione dei rischi finanziari , Cedam, Padova.
4
BENEDUCE A., I problemi del rischio nella vita
economica in Giornale degli economisti e rivista di statistica ,
Roma.
Il rischio d impresa
9
loro ricerche riconoscendolo come elemento chiave per lo
sviluppo, al quale deve essere tributata la giusta
attenzione. Questi riferimenti mostrano come il rischio sia
presente in ogni attivit , influenza l andamento di
un impresa determinando, quindi, incertezza.
Secondo l impostazione economico-aziendale il
rischio si presenta composto da elementi oggettivi ed
elementi soggettivi. Gli elementi soggettivi dipendono
dalle ipotesi formulate dal management sugli effetti
derivanti da decisioni, comportamenti, mutamenti
ambientali futuri. Tali ipotesi dipendono strettamente dal
grado di conoscenza ed esperienza dell individuo che la
formula: quanto maggiore Ł la possibilit di errore
nell ipotesi, tanto piø grande sar la presenza nel rischio
di elementi soggettivi. Ne consegue che il rischio si pu
caratterizzare da un lato per una componente soggettiva
strettamente correlata alla capacit ed alla conoscenza
dell individuo che formula la previsione, dall altro per una
dimensione oggettiva, in relazione cioŁ all aleatoriet
degli eventi che l azienda Ł costretta a subire ed alle
modalit attraverso le quali questi eventi si manifestano.
Agli elementi soggettivi connessi
all interpretazione, si aggiungono gli errori di valutazione
che fanno assumere al rischio il carattere di fenomeno
decisamente soggettivo; questi ultimi, infatti, dipendono
dal carattere, dalle sensazioni e dallo stato d animo del
soggetto che formula le ipotesi. Pertanto il rischio Ł
strettamente connesso al processo di formulazione delle
ipotesi ed ai processi di valutazione relativi ad eventi
incerti.
Il rischio d impresa
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Da quanto affermato si pu , quindi, concludere che
mentre nel rischio l elemento conoscenza Ł presente
associato all esperienza, quest ultima Ł assente
nell incertezza 5. ¨ proprio per questo che il rischio viene
considerato un fenomeno oggettivo e soggettivo.
L incertezza, invece, costituisce un fatto eminentemente
soggettivo poichØ si Ł impossibilitati a ricorrere
all esperienza per risolvere i problemi.
Sulla base di tali affermazioni si parla di rischio in
relazione alle operazioni aziendali e di incertezza in
riferimento a decisioni aziendali6. Le prime sono relative a
scelte nelle quali Ł possibile tener conto sia della
frequenza con la quale certi eventi si sono prodotti in
passato, sia del loro grado di probabilit futuro; le seconde
riguardano, invece, decisioni prese in ordine di eventi
futuri che rimangono del tutto sconosciuti.
Pertanto il concetto di rischio in economia aziendale
si caratterizza per due fondamentali elementi:
1. il primo Ł relativo all esistenza di fatti eventuali
dei quali non Ł possibile stabilire esattamente le probabili
manifestazioni future ed i possibili effetti sull azienda;
2. il secondo elemento fa riferimento all analisi sia
dei processi di valutazione, previsione e stima degli
5
BERTINI U., 1968, Introduzione allo studio dei rischi in
economia aziendale , GiuffrŁ Editore S.p.A., Milano.
6
BERTINI U., 1968, Introduzione allo studio dei rischi in
economia aziendale , GiuffrŁ Editore S.p.A., Milano.
Il rischio d impresa
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andamenti futuri dell azienda, sia dei rischi che vengono
originati dai processi di valutazione individuali.
Di conseguenza, il rischio aziendale viene definito
come il risultato di un processo di analisi e di valutazione,
trae origine dall esistenza dell incertezza e si manifesta
nello scostamento potenziale esistente tra quanto previsto
da un soggetto all interno di un organizzazione e quanto
empiricamente osservato7. Inoltre, l eventualit che, non
verificandosi una determinata ipotesi, si abbiano
conseguenze sfavorevoli per il soggetto che le ha
formulate pu essere intesa come un sinonimo di rischio.
In pratica si ha il rischio ogni qualvolta, di un certo
evento, pu essere razionalmente formulata un ipotesi di
danno 8.
L azienda quando assume decisioni relativamente
alla propria dimensione, organizzazione, attivit , definisce
e, quindi, indirettamente sceglie il proprio grado di
rischio.
Il rischio Ł una realt imprescindibile per l impresa.
Si Ł certi che dove Ł presente un attivit imprenditoriale Ł
presente anche il rischio: Ł la stessa natura dell impresa a
raccogliere in se il rischio.
L impresa Ł in continuo sviluppo, evolve e si
modifica col decorrere del tempo. Il suo complesso
7
BERTINI U., 1968, Introduzione allo studio dei rischi in
economia aziendale , GiuffrŁ Editore S.p.A., Milano.
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BERTINI U., 1968, Introduzione allo studio dei rischi in
economia aziendale , GiuffrŁ Editore S.p.A., Milano.