Capitolo 1): Le Energie Rinnovabili 1.1) Energie rinnovabili e bilancio elettrico nazionale (dati 2009)
La crisi economica esplosa negli ultimi mesi del 2008 negli Stai Uniti ha determinato un forte
rallentamento dell'economia mondiale ed una fase recessiva per la maggior parte delle
economie occidentali comportando una calo generalizzato dei consumi e conseguentemente
dei livelli di produttività per le imprese. Questa riduzione si è ovviamente riflessa sul livello
di fabbisogno elettrico nazionale: si è passati da 339,5 TWh di energia elettrica richiesta
1
nel
2008 a 320,3 TWh nel 2009, una riduzione pari quasi al 6% che ha interrotto il trend positivo
di crescita dei consumi elettrici (una riduzione così drastica non si verificava dal 1949, -9%
2
).
Gli effetti maggiori si sono verificati nel settore industriale in cui i consumi di energia
elettrica sono diminuiti del 14%: da 151,3 TWh del 2008 a 130,5 TWh del 2009. Tra i comparti maggiormente colpiti troviamo quello siderurgico che è passato da 21,6 a 15,7 TWh
(-27%).
I consumi negli altri settori, nonostante la crisi, sono rimasti pressoché invariati: Agricoltura
-0,3%; Terziario +1,3%; Domestico +0,8%. A variare è stato il loro peso relativo: i consumi
domestici sono passati dal 21% del totale dei consumi nel 2008 al 23% nel 2009, quelli del
terziario dal 29% al 32% mentre quelli agricoli sono rimasti al 2%.
2008 2009 Var. %
Agricoltura 5669,5 5649,9 -0,30%
Industria 151366,6 130505,5 -13,80%
Terziario 93612,2 94834,9 1,30%
Domestico 68388,9 68924,4 0,80%
Totale 319037,2 299915,2 -6,00%
Tabella n.1, Consumi energia elettrica in Italia (GWh), Fonte AEEG
Per produzione lorda si intende la somma delle quantità di energia elettrica prodotte da varie
tipologie di impianto misurate ai morsetti dei generatori elettrici, si tratta di una misura
effettuata prima di una eventuale detrazione di energia per alimentare le stazioni di
pompaggio e non considerando gli autoconsumi delle centrali. Per produzione netta si
1) L' energia richiesta su una rete , in un determinato periodo, è la produzione destinata al consumo meno l'energia elettrica esportata più
l'energia elettrica importata. L'energia elettrica richiesta è anche pari alla somma dei consumi di energia elettrica presso gli utilizzatori ultimi
e delle perdite di trasmissione e distribuzione)
2) Terna Produzione e richiesta di energia elettrica in Italia dal 1883 al 2009
1
intende il livello di produzione misurata al netto degli autoconsumi delle centrali.
La differenza tra Energia Richiesta e Consumi è data dalle Perdite di rete : esse
rappresentano un quantitativo di energia che viene disperso nel tragitto dalla centrale all'utente finale, sono dovute in modo particolare all'effetto Joule per il quale parte della
corrente elettrica che scorre nei cavi viene dispersa in calore; sono pari a circa il 6%
dell'energia elettrica richiesta, quantità, che pur essendo elevata, rimane sotto la media
europea del 6,7%. Per migliorare tale risultato l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas nelle
sue relazioni suggerisce il potenziamento delle linee di trasporto specialmente delle
infrastrutture di interconnessione fra il Continente e le Isole (Sicilia e Sardegna) e, all'interno
del Continente, fra la zona Sud e la zona Centro-Sud, ciò permetterebbe anche di
incrementare significativamente il grado di concorrenza e di adeguatezza del mercato elettrico
in molte zone.
É importante comprendere come venga soddisfatto il fabbisogno elettrico nazionale : il
63,4% di esso viene coperto attraverso centrali termoelettriche alimentate principalmente da
combustibili fossili (ad esempio: carbone, gas naturale, olio combustibile) in gran parte
importati dall'estero. Un altro 21,2% viene soddisfatto tramite fonti rinnovabili, un altro 1,3%
attraverso fonte idrica da pompaggio per un totale di produzione netta nazionale pari a
275,3 TWh .
La parte rimanente (45 TWh) per
coprire il fabbisogno nazionale viene
importata dall'estero , i n m o d o
particolare da Svizzera e Francia ed in misura minore da Austria
Slovenia e Grecia.
In conclusione, per l'anno 2009, la
richiesta di energia elettrica è stata
soddisfatta con un maggior ricorso
alle importazioni nette (+12%) e ad
un minor ricorso alla produzione nazionale (-8%).
2
Grafico n.1, Fonte GSE
SVIZZERA FRANCIA SLOVENIA GRECIA AUSTRIA
0
5000
10000
15000
20000
25000
24975
11939
6773
2192
1192
Importazioni energia elettrica in Italia 2009 (GWh)
E' interessante notare come si sia verificato un forte aumento di produzione di energia
elettrica da fonti rinnovabili (+19%) che ha contribuito a ridurre ulteriormente l’utilizzo dei
combustibili fossili (-14%).
Schema composizione fabbisogno elettrico nazionale 2009
1.1.1) Cosa si intende per rinnovabili ed il loro contributo:
Come precedentemente accennato il 21,2% del nostro fabbisogno elettrico è stato coperto con
fonti energetiche rinnovabili : Il Decreto Legislativo 29/12/2003 n. 387 , recependo la
Direttiva Comunitaria 2001/77/CE , ha stabilito che per fonti rinnovabili debbano intendersi
esclusivamente le seguenti: “ eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice,
3
Immagine n.1, Fonte GSE
idraulica, biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas .
Secondo la precedente definizione del D.Lgs. 16/3/1999 n. 79, erano invece considerate fonti
rinnovabili “il sole, il vento, le risorse idriche, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione in energia elettrica dei prodotti vegetali o dei rifiuti organici e
inorganici”.
Nella nuova definizione adottata scompaiono dunque i “rifiuti inorganici”.
Generalmente per motivi statistici e di analisi esse vengono raggruppate in cinque categorie:
✔ Idrica
✔ Biomasse Biogas Rifiuti ✔ Geotermica
✔ Eolica
✔ Solare L'energia marina, visto sopratutto il suo stato ancora sperimentale in Italia, non viene ancora
menzionata a livello statistico.
4
Grafico n.2, (valori lordi), Fonte: GSE e AEEG
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
0
5
10
15
20
25
18,4
18
19,5
18,4
19,5
17
16
17,9
16
16,2
15,3
18,2
23,7
Rapporto percentuale tra: produzione da fonte rinnovabile / produzione totale
Nel corso degli ultimi anni (1997 - 2009) il contributo delle rinnovabili alla produzione totale
lorda di energia elettrica in Italia ha oscillato da un minimo del 15,3% del 2007 ad un
massimo 23,7% del 2009, (quest'ultimo dato è da leggere sia alla luce della sensibile
variazione positiva dell'apporto delle rinnovabili sia anche alla luce della diminuzione della
richiesta di energia elettrica)
In termini assoluti ciò equivale a:
Dal grafico si evince come le fonti rinnovabili abbiano avuto un trend piuttosto lineare confortato da una buona crescita dal 2007 in avanti; questo dato analizzato in maniera
aggregata però non fornisce una visione dettagliata di quello che è stato il vero trend di
crescita delle varie fonti rinnovabili che, dal 1997 in poi, hanno avuto ottimi livelli di
espansione, specie per quanto riguarda il fotovoltaico passato in termini assoluti da 6 GWh
del 1997 a 677 GWh nel 2009 (+11016%) e l' eolico passato dai 118 GWh del 1997 a 6543
GWh del 2009 (+5445%)
5
Grafico n.3, Fonte GSE
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
0
50000
100000
150000
200000
250000
300000
350000
46449 46894
51992 51386
55087
49012 47971
55669
49893
52239
49411
59720
69300
251462
259786
265657
276629
278995
284401
293865
303321303672
314090 313888
319130
292642
Confronto tra produzione totale lorda e produzione lorda rinnovabile dal 1997 al 2009 (GWh)
Rinnovabili ProduzioneTotale
Come si evince dal grafico l'andamento della produzione totale di energia elettrica da fonte
rinnovabile è pesantemente influenzata dalla variabilità della produzione da fonte idrica ,
malgrado il notevole incremento in termini assoluti delle altre fonti rinnovabili.
Mediamente infatti la produzione idroelettrica rappresenta la percentuale maggiore della
produzione da fonte rinnovabile e dunque esercita un peso rilevante sul calcolo totale di
energia prodotta con le rinnovabili; essa purtroppo è soggetta ad un elevato tasso di variabilità
legato alle condizioni di idraulicità annue, variabile che difficilmente può essere conosciuta
con certezza in anticipo e gestita.
1.1.2) Livelli di Produzione:
La produzione lorda di energia elettrica da fonte rinnovabile nel 2009 è stata pari a 69.330
GWh , il 19% più elevata rispetto all’anno precedente (58.164 GWh).
Gran parte di tale crescita (67%) è spiegata dall’aumento della produzione idroelettrica che ha
raggiunto i 49.138 GWh (+18% rispetto al 2008, 41.623 GWh) grazie alle favorevoli
condizioni di idraulicità registrate nell’ultimo anno.
Sempre più rilevante inoltre, è il contributo rappresentato dalla produzione degli impianti
6
Grafico n.4, Fonte GSE
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
0
10000
20000
30000
40000
50000
60000
70000
6 6 6 6 5 4 5 4 4 2 39 193 677
118 232 403 563
1179 1404 1458 1847 2343
2971
4034
4861
6543
820 1229
1882 1906
2587
3423
4493
5637
6155
6745 6954
7523 7631
3905 4214 4403 4705 4506 4662
5341 5437 5325 5527 5569 5520 5342
41600 41214
45358
44205
46810
39519
36674
42744
36067
36994
32815
41623
49138
46449 46894
51992
51386
55087
49012
47971
55669
49893
52239
49411
59720
69300
Andamento della produzione lorda da fonte rinnovabile in Italia dal 1997 al 2009 (GWh)
Fotovoltaico Eolico Biomasse e Rifiuti
Geotermico Idroelettrico Totale
eolici e da quella degli impianti alimentati con biomasse e rifiuti . La prima è cresciuta del
35% rispetto al 2008 fino a raggiungere 6.543 GWh (4.861 GWh nel 2008), la seconda del
28% raggiungendo 7.631 GWh (5.966 GWh nel 2008).
Tale fenomeno testimonia la variazione strutturale che è in atto nella composizione del parco
nazionale delle rinnovabili: solo 10 anni prima, nel 2000, la produzione idroelettrica
rappresentava l’87% del totale prodotto da fonti energetiche rinnovabili, valore che nel 2009 è
sceso al 71%.
1.1.3) Composizione parco impianti alimentato da fonti rinnovabili:
La potenza installata degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, alla fine del 2009, risulta
pari a 26.519 MW, l’ 11% più elevata rispetto all’anno precedente (23.859 MW).
Il contributo più rilevante a tale crescita proviene dalla fonte eolica : nel corso dell’ultimo
anno sono stati installati nuovi parchi per circa 1.360 MW che hanno portato al
raggiungimento di una potenza complessiva di 4.898 MW, il 38% in più rispetto al 2008
(3.538 MW)
Continuano a crescere a ritmi sostenuti gli impianti fotovoltaici presenti sul territorio
nazionale. Nel 2009 il loro numero e la potenza installata sono più che duplicati rispetto
all’anno precedente, fino a raggiungere la soglia di 71.288 impianti contro i 32.018 del 2008
per 1.144 MW complessivi contro i 432 MW del 2008 e gli 87 MW del 2007 con 7.647
impianti.
Un contributo non trascurabile arriva anche dai nuovi impianti alimentati con biomasse e
rifiuti (da 352 del 2008 a 419 del 2009), la cui potenza installata cresce del 30% passando dai
1.555 MW del 2008 ai 2.018 MW del 2009.
7
1.1.4) Confronto con l'Europa:
A livello Europeo circa il 19.9% (608 TWh) dell'energia consumata nel 2009 (3.042 TWh)
viene prodotta con fonti rinnovabili; anche in questo caso l'energia idroelettrica è quella che
contribuisce in maniera maggiore (11,6% del totale dei consumi), seguita da quella eolica
(4,2%), biomasse (3,5%) e fotovoltaico (0,4%)
Secondo dati ufficiali del 2008 l'Italia si posiziona al quinto posto per TWh prodotti da fonte
rinnovabile subito dopo Germania, Svezia, Francia e Spagna
Grafico n.5, Fonte GSE
8
Ge r ma n ia
Sv e z ia
Fr an ci a
Sp ag n a
I talia
Au s tr i a
Fi n lan d ia
Re g n o Un ito Po r to g allo Dan ima r ca
Pae s i Bas s i Be lg i o Gr e cia
I r lan d a
Lu s s e m b u r g o 0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
91,6
80,3
74
60,5
58,2
44,2
26,3
22
14,6
10,4
9,5
4,4 4,3
3,5
0,3
Produzione rinnovabile in Europa (TWh)
1.2) Analisi in dettaglio delle principali fonti rinnovabili 1.2.1) Eolico 1.2.1.1) Tecnologia Un impianto eolico è costituito in generale da uno o più aerogeneratori che trasformano
l’energia cinetica del vento in energia elettrica. Il vento fa ruotare un rotore, normalmente
dotato di due o tre pale collegate ad un asse orizzontale. La rotazione è successivamente
trasferita, attraverso un apposito sistema meccanico di moltiplicazione dei giri, ad un
generatore elettrico e l’energia prodotta, dopo essere stata adeguatamente trasformata ad un
livello di tensione superiore, viene immessa nella rete elettrica. Le turbine eoliche sono
montate su una torre, sufficientemente alta per catturare maggiore energia dal vento evitando
la turbolenza creata dal terreno o da eventuali ostacoli.
La caratterizzazione della ventosità di un sito rappresenta un fattore critico e determinante
per decidere la concreta fattibilità dell’impianto. Infatti, tenuto conto che la produzione di
energia elettrica degli impianti eolici risulta proporzionale al cubo della velocità del vento,
piccole differenze nelle caratteristiche anemometriche del sito possono tradursi in notevoli
differenze di energia realmente producibile. Un generatore sia ad asse verticale che
orizzontale richiede una velocità minima del vento (cut-in 3
) di 3-5 m/s ed eroga la potenza di
progetto ad una velocità del vento di 12-14 m/s. Ad elevate velocità (20-25 m/s, velocità di
cut-off 4
) l'aerogeneratore viene
bloccato dal sistema frenante per ragioni di sicurezza.
Gli aerogeneratori possono suddividersi in classi di diversa potenza, in relazione ad alcune
dimensioni caratteristiche:
✔ macchine di piccola taglia (1-200 KW): diametro del rotore, 1-20m; altezza torre, 10-
30m
✔ macchine di media taglia (200-800 KW): diametro rotore, 20-50m; altezza torre, 30-
50m
✔ macchine di grande taglia (oltre 1000 KW): diametro rotore, 55-80 m; altezza torre,
3 Cut In : velocità del vento necessaria a far partire la macchina.
4 Cut Off : velocità del vento superiore a quella massima per cui è stata progettata la macchina
9
60-20m
Le macchine eoliche di piccola taglia possono essere utilizzate per produrre elettricità per
singole utenze o gruppi di utenze, collegate alla rete elettrica in bassa tensione o anche isolate
dalla rete elettrica.
Le macchine di media e grande taglia sono utilizzate prevalentemente per realizzare parchi
eolici anche noti come “wind farm”, collegati alla rete di media oppure di alta tensione.
Le principali componenti di un aerogeneratore sono:
✔ il rotore (o turbina eolica ), costituito da una serie di pale, generalmente in fibre di
vetro, calettate ad un mozzo;
✔ la navicella o gondola o genericamente struttura di alloggiamento, che contiene i
sistemi di trasformazione (il moltiplicatore di giri ed il generatore elettrico) e controllo
della macchina;
✔ la torre , con le fondazioni o strutture di sostegno.
1.2.1.2) Situazione Italiana e livelli di produzione Per quanto riguarda la numerosità degli impianti eolici realizzati in Italia si è passati dai 55
del 2000 ai 294 del 2009 con un aumento del 434%; il vero e proprio boom si verificato a
partire da fine 2006 in avanti.
Guardando alla potenza installata anch'essa è notevolmente aumentata passando dai soli 363
10
Immagine n.2, Schema impianto eolico, Fonte GSE
MW del 2000 ai 4.898 MW del 2009 (+1250%); inoltre anche la taglia media degli impianti è
cresciuta passando da 6,6 a 16,7 MW.
La numerosità degli impianti per regione mostra che in Italia il numero maggiore di installazioni di parchi eolici è presente nel meridione . Infatti nel Sud Italia vi è il più alto
numero di impianti realizzati, con Puglia (1.151,8 MW di potenza installata), Campania
(797,5 MW) e Sicilia (1.147,9 MW) che insieme rappresentano circa il 60% del totale
nazionale.
Nelle regioni dell’Italia settentrionale, dove sono concentrati meno impianti, è la Liguria che
ne possiede il maggior numero e rappresenta il 3,1% (16,6 MW) del totale.
Per quanto
riguarda la
produzione effettiva
di energia elettrica
da fonte eolica si è
passati dai 563 GWh
del 2000 ai 6.543
GWh del 2009
(+1.062%); come si
evince dal grafico il
vero e proprio boom
si è avuto a partire dalla fine del 2006 in coincidenza con il sensibile aumento della capacità
installata (molto è dovuto alla sensibile diminuzione dei costi degli aerogeneratori).
Nel 2009 la fonte eolica ha rappresentato il 2% della produzione totale netta di energia
elettrica ed il 9,55% della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile.
La Puglia mantiene il primato in termini di produzione regionale sul totale nazionale
rappresentandone il 26%. Nel 2004 tale percentuale si attestava intorno al 30%, il decremento
è dovuto alla crescita delle altre regioni e in particolar modo alla Sicilia che se nel 2004
copriva una quota pari all’8% del totale, nel 2009 arriva al 22%. In Calabria si è verificato un
forte sviluppo degli impianti eolici negli ultimi 3 anni; infatti la sua produzione è aumentata
secondo un tasso medio annuo di oltre il 400%.
11
Grafico n.6, Fonte GSE
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
563
1179
1404
1458
1847
2343
2971
4034
4861
6543
Produzione lorda da fonte eolica dal 2000 al 2009 (GWh)
1.2.1.3) Stato dell'arte Dal punto di vista della produzione di energia eolica su grande scala, cioè in quantità
significativa ai fini di un possibile contributo al bilancio energetico nazionale, resta indiscusso
l'evidente vantaggio di impianti eolici di grandi dimensioni con macchine ad asse orizzontale e pale dal profilo aerodinamico alare in materiale composito, in numero non superiore a tre
per la massima efficienza nella produzione di potenza elettrica. La scelta di rotori di grandi
dimensioni e l'elevazione dell'altezza del mozzo per sfruttare l'effetto intensificante della
quota sul vento, ha come conseguenza l'incremento della produzione energetica e la riduzione
del costo del chilowattora prodotto. Tali macchine multimegawatt consentono di ridurre la
frequenza e l'entità dei servizi di assistenza e manutenzione annuale con risparmi notevoli in
termini di tempi di inattività della turbina e di costi del personale.
1.2.1.4) Scenari futuri I grandi impianti sono spesso soggetti a numerose critiche sia in termini di deturpamento paesaggistico che in termini di inquinamento acustico da parte di chi vi vive nei pressi. Una
possibile soluzione a tale problema ma sopratutto una soluzione per aumentare l'efficienza di
questi impianti è que lla dell'eolico off-shore : si tratta di installare gli aerogeneratori in ambito
marino. L'attuale tecnologia limita le installazioni su fondali non superiori ai 40 m, con
tipologia di fondazione tipicamente monopalo. Le turbine off-shore utilizzano la stessa
tecnologia di quelle impiegate a terra, ma il ricorso all'ambiente marino comporta un notevole
incremento di producibilità per le condizioni anemologiche (maggiore ventosità a bassa
turbolenza) sensibilmente migliori di quelle sulla terraferma.
Per portare avanti l'idea dell'off-shore su fondali superiori a 40 m sono allo studio soluzioni mutuate dall'esperienza nelle piattaforme marine per la trivellazione del petrolio, l'idea è
quella di collocare gli aerogeneratori su apposite piattaforme Negli ultimi anni si sta assistendo anche allo sviluppo del mini-eolico: gli aerogeneratori di
piccola taglia hanno caratteristiche tecniche in larga parte diverse dai grandi aerogeneratori
anche se basate sullo stesso principio di funzionamento, si tratta di macchine da poche
centinaia di Watt o pochi KW che possono funzionare sia in connessione alla rete elettrica di
bassa o media tensione che
in applicazioni stand alone per l'alimentazione di utenze elettriche isolate.
12
1.2.1.5) Situazione Europea Grafico n.7, Fonte AEEG
L'Italia per potenza installata si pone al terzo posto fra i paesi europei.
13
G e r m an ia
Sp ag n a
I talia
Fr an cia
Re g n o Un ito Po r to g allo Dan im ar ca
O lan d a
G r e cia
Au s tr ia
Be lg io Sv e z ia
Fin lan d ia
Lu s s e m b u r g o
0
5000
10000
15000
20000
25000
30000
25777
19149
4898
4492
4051
3535 3465
2229
1087 995
563
156 146 35
Potenza eolica installata in Europa nel 2009 (GWh)
1.2.2) Geotermico
1.2.2.1) Tecnologia L'energia geotermica deriva dal calore presente negli strati più profondi della crosta terrestre,
reso disponibile tramite il fluido geotermico (vapore d’acqua oppure una miscela di acqua e
vapore), che fluisce dal serbatoio geotermico alla superficie spontaneamente (tramite geyser,
soffioni o sorgenti termali) o artificialmente (tramite perforazione meccanica).
Un impianto geotermoelettrico ha dunque la funzione di trasformare in energia elettrica
l’energia termica presente nel fluido geotermico che si forma grazie al contatto dell’acqua con
strati di roccia calda. La peculiarità dei bacini geotermici sfruttati da tali impianti è dovuta al
fatto che il fluido geotermico è disponibile (a condizioni di temperatura e pressione sufficienti), a profondità relativamente modeste (da poche decine di metri fino a qualche
migliaio di metri).
Esso generalmente è costituito dai seguenti componenti:
✔ Sistema di raccolta, trattamento e convogliamento del fluido geotermico fino
all’impianto di produzione dell’energia elettrica (pozzi, sistemi di sicurezza e sfioro a
bocca pozzo, tubazioni di trasporto, sistemi di separazione acqua-vapore);
✔ Sistema di produzione dell’energia elettrica (condotto di ammissione in turbina,
turbina generatore, trasformatore elevatore e connessione alla rete di trasporto);
✔ Sistema di trattamento del vapore esausto (condensatore e relativa pompa di estrazione
condensato, torre di raffreddamento ad aria, sistema di estrazione dei gas
incondensabili);
✔ Sistema di reiniezione dell’acqua nel bacino geotermoelettrico.
Possono anche essere presenti sistemi di abbattimento di alcuni composti presenti nei gas
incondensabili (idrogeno solforato e mercurio), al fin di limitare l’impatto ambientale
dell’impianto.
14
La produzione di elettricità è il principale impiego della fonte geotermica ma non l’unico.
Gli impieghi dipendono dalla temperatura dei fluidi geotermici che determina i possibili
sfruttamenti: può essere utilizzata per scopi termali, riscaldamento delle piscine, scioglimento
della neve, riscaldamento delle abitazioni, acqua calda per usi domestici, ma anche per usi
industriali come la liscivazione dell'oro, la lavorazione di aggregati cementizzi e la
lavorazione della lana.
1.2.2.2) Situazione Italiana e livelli di produzione Per quanto riguarda il parco impianti geotermoelettrici Italiano la situazione è rimasta
piuttosto stabile dal 1997 al 2009: la numerosità ha avuto un tasso medio annuo di crescita
pari allo 0,9%, si è passati dai 28 impianti del 1997 ai 31 del 2005 (dal 2005 al 2009 il
numero di impianti non è variato).
La potenza installata è cresciuta con un tasso medio annuo del 2,2% passando da 559 MW
del 1997 ai 711 MW del 2005 (non essendo variato il numero di impianti non è variata
neanche la potenza installata); la dimensione media degli impianti è 22,9 MW.
La potenza installata degli impianti geotermoelettrici rappresenta il 3% della potenza totale
degli impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Le installazioni geotermoelettriche si trovano solo in Toscana , il primato spetta alla provincia
di Pisa nella quale ci sono il 45,2% degli impianti, una potenza installata pari al 52,5% ed una
produzione pari al 52,1%.
15
Immagine n.3, Schema impianto geotermoelettrico, Fonte GSE