27
CAPITOLO 2
SCOPO DELLA DISSERTAZIONE
Il razionale per l eventuale sviluppo di questa ricerca poggia su
tre considerazioni:
1) L elevata incidenza e prevalenza della tubercolosi nel
mondo. Infatti i flussi migratori da Cina, India, ex URSS,
Africa sub-sahariana e l’infezione da HIV stanno provocando
un ritorno consistente di infezioni da Micobatteri patogeni,
soprattutto da MTB, con alta mortalit e caratteri clinici
nuovi in quanto spesso associate ad altre patologie. L OMS
stima che circa un 1/3 della popolazione mondiale abbia una
infezione tubercolare latente (ITLB), 14 milioni siano i
soggetti con una infezione attiva e 2 milioni siano i decessi
annui.
2) Il crescente numero di forme tubercolari farmaco-resistenti
(MDR).
3) La mancanza di nuovi antitubercolari disponibili, soprattutto
se si considera che l ultimo antibiotico antitubercolare, la
rifampicina, ha visto la luce a met anni sessanta. Ci Ł
dovuto evidentemente ad un discutibile disimpegno delle
Case Farmaceutiche in questo campo specifico che costringe
i clinici, di fronte all avanzare di forme sempre piø resistenti,
ad affiancare ai farmaci di prima linea quelli di seconda.
CAPITOLO 2 - SCOPO DELLA DISSERTAZIONE
28
In questo scenario quindi la nicotina potrebbe essere un buon
candidato nella lotta alla tubercolosi in affiancamento alla
chemioterapia multipla specifica.
Scopo di questa tesi Ł quello di verificare in vitro, l effetto
della nicotina, su ceppi di M. Tuberculosis, precedentemente
saggiati per sensibilit ai farmaci di prima linea.
A tale scopo abbiamo studiato 10 ceppi di M. Tuberculosis
isolati da pazienti con TBC sensibile ai farmaci di prima linea e
per 2 ceppi di M. Tuberculosis isolati da pazienti con TBC
multifarmacoresistente, ed Ł stata valutata la minima
concentrazione inibente (MIC)3 per ciascun ceppo.
Nel caso in cui trovassimo che la nicotina ha un effetto in vitro
sulla replicazione di M. Tuberculosis, prospettive di questo
studio potranno essere quello di sviluppare una terapia in vivo a
cessione lenta controllata, per garantire nel sangue e nei tessuti la
MIC, avvalendosi di cerotti NRT gi in commercio, u na volta
stabilita la posologia/die standard necessaria a raggiungere la
MIC e MCB4 a livello delle lesioni.
3
MIC: Minimum Inhibiting Concentration - Concentrazione Minima Inibente; la
sensibilit del microrganismo nei confronti dell an tibiotico Ł espressa come la piø
alta diluizione (cioŁ la piø bassa concentrazione) di antibiotico capace di inibire
completamente la crescita del microrganismo stesso.
4
MBC: (Minimum Bactericidal Concentration; minima concentrazione battericida)
La concentrazione piø bassa del composto in esame necessaria per provocare la
morte di piø del 99.9% di un dato organismo.
29
CAPITOLO 3
MATERIALI E METODI
3.1 Diagnosi microbiologica
3.1.1 Esame microscopico
La prima indicazione della presenza o meno di bacilli alcool-
acido resistenti (BAAR) in un campione Ł data dall esame
batterioscopico, ovvero dall osservazione al microscopio, con
obiettivo 100X in immersione, di un vetrino allestito dal
campione stesso e colorato con la colorazione di Ziehl-Neelsen .
Colorazione di Ziehl-Neelsen
1) trattare il preparato, precedentemente fissato al calore, con
fucsina fenica (carbolfucsina) riscaldando il vetrino fino a
quando dalla soluzione colorante non fuoriescano vapori
visibili.
2) lavare con acqua di fonte e decolorare per 30-60 secondi con
una soluzione di HCl al 3% in alcool etilico soluzione alcool-
acida
3) lavare nuovamente con acqua di fonte ed effettuare una
colorazione di contrasto con blu di metilene (vedi [25]).
CAPITOLO 3 - MATERIALI E METODI
30
Solo i micobatteri trattengono il colore rosso della fucsina dopo
il trattamento mentre tutti gli altri materiali vengono decolorati
dalla soluzione alcool-acida e sono ricolorati in blu dalla
colorazione di contrasto (vedi Figura 3-1).
I micobatteri sono quindi apprezzabili come bacilli rossi in
campo blu (vedi [1]). L alcool-acido resistenza Ł dovuta alla
formazione di aryl-metano-micolati tra la fucsina e gli acidi
micolici presenti nella membrana cellulare. Con questo tipo di
colorazione si evidenziano tutti i bacilli alcool-acido resistenti
(BAAR) quindi anche tutti quei batteri che possiedono
caratteristiche di membrana simili ai micobatteri (ad es. Nocardia
spp.: vedi [15]).
Si deve quindi procedere con l esame colturale per riuscire ad
isolare il ceppo batterico.
3.2 Trattamento del campione
Digestione, decontaminazione, concentrazione
secondo procedura MGIT 960
I campioni per la ricerca dei Micobatteri vanno raccolti prima
della terapia antimicobatterica in contenitori in plastica sterile,
Figura 3-1: Bacilli alcool-acido resistenti in uno striscio di espettorato
dopo colorazione di Ziehl-Neelsen.
CAPITOLO 3 - MATERIALI E METODI
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con tappo a vite. La raccolta va eseguita nel modo piø asettico
possibile per evitare la contaminazione con altri germi. Una volta
raccolti i campioni vanno inviati al laboratorio prima possibile,
per garantire la sopravvivenza dei BK ed evitare la
moltiplicazione di altri microorganismi contaminanti. Al limite
possono essere conservati a +4 C (tranne le emocolt ure che
vanno conservate a temp. ambiente) per un max di 48 ore.
I campioni biologici che normalmente contengono flora
batterica necessitano di decontaminazione prima della semina,
allo scopo sia di eliminare la presenza di contaminanti (flora
batterica associata), sia di fluidificare un materiale
particolarmente mucoso come, ad esempio, l escreato. In seguito
a questo trattamento i germi comuni vengono uccisi, mentre i
Micobatteri, grazie alla loro resistenza ad acidi e basi forti (per
via di una parete ricca di acidi grassi a lunga catena detti ac.
micolici), resistono. I campioni in cui non Ł normalmente
Figura 3-2: Trattamento del campione dall arrivo al laboratorio alla semina.
CAPITOLO 3 - MATERIALI E METODI
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presente flora batterica associata, es. liquido cefalo rachidiano,
sangue, campioni chirurgici e biopsie, non vengono sottoposti a
trattamento decontaminante.
Il metodo di riferimento per la decontaminazione dei BK Ł
quello che utilizza N-acetil-L-cisteina (NALC) e NaOH.
L NACL Ł un agente mucolitico che ha la funzione di fluidificare
la matrice mucosa dei campioni biologici; la decontaminazione
vera e propria Ł operata dall NaOH. L uso dell agente mucolitico
serve per per ridurre la quantit di agente decont aminante da
usare ed evitare perci che questo possa essere les ivo anche sui
Micobatteri.
I campioni che giungono al laboratorio vanno trasportati e
maneggiati secondo le modalit stabilite o secondo il
regolamento vigente nel laboratorio locale.
Nel caso di materiali particolarmente muco-purulenti, si pu
anche facilitare la fluidificazione, che ha lo scopo di liberare i
batteri dal muco, aggiungendo un piccola quantit d i un agente
fluidificante (ad es. sputasol o fluimucil).
Una volta sottoposti a digestione, decontaminazione e
concentrazione, i campioni vanno sottoposti
contemporaneamente e rigorosamente a coltura liquida e solida
(vedi [26]).
3.3 Esame colturale
Si procede successivamente alla semina contemporanea in 2
terreni solidi ed in un terreno liquido che dovrebbe velocizzare la
crescita dei Micobatteri (vedi [23]).
3.3.1 Esame colturale in terreno solido
Il terreno solido piø utilizzato per soddisfare le esigenze
metaboliche dei Micobatteri Ł un terreno a base di tuorlo d uovo
CAPITOLO 3 - MATERIALI E METODI
33
(Lowenstein-Jensen) solidificato con Agar (una soluzione
nutritiva di base miscelata con tuorlo d uovo, glicerina, fecola di
patata, sali e verde malachite che ha potere inibente sulla crescita
dei lieviti eventualmente sfuggiti al trattamento di
decontaminazione) e fatto solidificare a becco di clarino .
Viene utilizzato anche un particolare tipo di Lowenstein-Jensen
con aggiunta di PACT, un mix di antibiotici formato da:
polimixina B, anfotericina B, colistina e trimetoprim, come
terreno selettivo. Questi farmaci sono in grado di fornire
copertura nei confronti dei possibili contaminanti (Gram positivi,
Gram negativi e miceti) sfuggiti al processo di decontaminazione
e sono privi di attivit nei confronti dei micobatt eri (vedi [15]). I
campioni vengono incubati a 37 C per 42 giorni.
3.3.2 Esame colturale in terreno liquido
Nel laboratorio di Microbiologia del Policlinico S. Orsola, il
sistema di crescita e rilevamento per la diagnosi dei micobatteri Ł
il BD BACTECTM MGITTM 960 (vedi Figura 3-3).
Figura 3-3: Illustrazione del sistema di crescita e rilevamento per la diagnosi dei micobatteri
BD BACTECTM MGITTM 960.
CAPITOLO 3 - MATERIALI E METODI
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Caratteristica del metabolismo dei Micobatteri Ł l elevato
consumo di ossigeno e la scarsa produzione di anidride
carbonica. La tecnologia di BD BACTECTM MGITTM 960, a
sviluppo di fluorescenza in fase solida con sensore protetto, si
basa sul consumo di O2, garantendo la massima sensibilit .
Sul fondo della provetta, all’interno di un film di silicone, Ł
presente un composto fluorescente (complesso metallico di
rutenio), sensibile alle variazioni della tensione di ossigeno, che
funge da sistema rivelatore.
Reagenti
• Provetta di terreno (BBL MGIT, Mycobacteria Growth
Indicator Tube, Becton Dickinson).
• Arricchimento/ Supplemento di crescita (OADC BBL MGIT,
Becton Dickinson).
• Miscela di antibiotici (PANTA BBL MGIT, Becton
Dickinson).
Procedimento
1) Ricostituire un flacone di miscela antibiotica PANTA BBL
liofilizzata MGIT con 15 ml di supplemento di crescita
BACTEC MGIT OADC
2) Svitare il tappo di una provetta MGIT 7 ml, contrassegnata
con il numero del campione, aggiungere sterilmente 0,8 ml di
supplemento di crescita/miscela antibiotica PANTA
ricostituita.
3) Aggiungere 0,5 ml di campione decontaminato e concentrato.
4) Riavvitare il tappo delle provette e miscelare con cura.
5) Inserire le provette MGIT 7 ml nello strumento con
l apposita icona di inserimento provetta , previa lettura del
codice a barre della provetta e del numero di accesso del
campione.
CAPITOLO 3 - MATERIALI E METODI
35
Le provette saranno automaticamente analizzate dallo
strumento per tutta la durata del protocollo impostato (42-56
giorni). Lo strumento esegue una lettura ogni ora, alla quinta
lettura fa la media e costruisce un punto sulla curva di crescita.
In presenza di fluorescenza lo strumento segnala la positivit
del campione. Eseguire l esame microscopico con colorazione di
Ziehl-Neelsen per verificare se i microorganismi sviluppatisi
siano micobatteri o batteri contaminanti.
L importanza del procedimento di identificazione Ł dovuto a
due aspetti:
• nelle provette MGIT segnalate come positive dallo strumento
possono essere presenti piø specie di Micobatteri, dove quelli
a piø rapida crescita possono essere rilevati prima di quelli a
piø lenta crescita
• il test di sensibilit agli antibiotici deve essere eseguito solo
dopo ottenimento di coltura pura di Micobatteri tubercolari;
solo con questa premessa i risultati successivi
Figura 3-4: Procedura per l allestimento della coltura liquida mediante sistema MGIT.
CAPITOLO 3 - MATERIALI E METODI
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dell antibiogramma (AST) potranno essere considerati
attendibili.
Il laboratorio deve quindi confermare, mediante tecniche di
identificazione appropriate, che la coltura da testare sia
assolutamente pura, tenendo presente che COLTURE
CONTAMINATE O CONTENENTI CEPPI MULTIPLI DI
MICOBATTERI POSSONO DARE RISULTATI AST ERRATI
(vedi [35] e [36]).
Nelle colture incubate a 37 C lo sviluppo di MTB si apprezza
dopo almeno due settimane. In genere le colonie sono facilmente
riconoscibili per il loro aspetto rugoso e con le ggera
pigmentazione giallastra (vedi Figura 1-2, Figura 1-3 e [42]).
3.4 Identificazione mediante biologia
molecolare
L identificazione definitiva della specie micobatterica avviene
attraverso l impiego di una delle tecnologie molecolari
attualmente piø diffuse che Ł la PCR (Polymerase Chain
Reaction).
Il kit commerciale utilizzato presso il laboratorio di
Microbiologia del Policlinico S. Orsola Ł INNO LiPA
MYCOBACTERIA v2 (Innogenetics, Ghent, Belgio) e si basa
sul principio dell ibridazione inversa. Per eseguire il test deve
essere completata l amplificazione della regione spaziatrice 16S-
23S dell RNA ribosomiale.
CAPITOLO 3 - MATERIALI E METODI
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I prodotti di amplificazione biotinilati sono successivamente
ibridati usando una striscia di tipizzazione per ogni campione
sulla quale sono fissate 22 sonde parallele di DNA e 2 linee di
controllo.
Dopo ibridazione si aggiunge la streptavidina legata a fosfatasi
alcalina che si lega agli ibridi biotinilati formatisi in precedenza.
L incubazione con il 5-bromo-4-cloro-3-indolil fosfato e con il
nitroblu di tetrazolio come cromogeno porta alla formazione di
un precipitato viola/marrone (vedi [24]).
Figura 3-5: Schema della strip del kit.