5
quale si è prodotto a partire dagli anni Novanta anche a seguito di innovazioni
legislative e processi di semplificazione dell’intero apparato burocratico.
Nella seconda parte del capitolo si analizzano il rapporto tra l’ e-commerce
e l’e-procurement e le fasi dell’introduzione nel nostro ordinamento delle
normative sull’e-procurement.
Il secondo capitolo è interamente dedicato alla Consip S.p.A. che rappresenta il
fulcro dell’intero sistema di e-procurement. La centralità della Consip deriva
dall’attribuzione ad essa, ad opera del Ministro dell’economia, del compito di
attuare il Programma di razionalizzazione della spesa pubblica ex art. 26 L.
488/1999. Tale compito è stato da essa assolto mediante due adempimenti
correlati dei quali viene fornita ampia ricostruzione: la stipula di convenzioni-
quadro, con le quali le imprese fornitrici si impegnano ad accettare, a prezzi e
condizioni prestabiliti, ordinativi sino a concorrenza del quantitativo stabilito in
convenzione; la predisposizione del negozio elettronico in cui sono esposti i
beni e servizi convenzionati.
Il ruolo della Consip viene ulteriormente messo in risalto
dall’enucleazione dei compiti ad essa spettanti in materia di elaborazione di
sistemi informatici a supporto dell’attività della P.A. quale, ad esempio, il portale
acquistinretepa.it .
L’analisi degli strumenti di e-procurement viene svolta nel terzo capitolo,
nel cui ambito vengono analizzati il negozio elettronico, il mercato elettronico, la
gara telematica, le aste elettroniche ed i c.d. sistemi dinamici di acquisizione.
Il metodo adottato nell’analisi de qua è quello di far seguire alla
presentazione delle diverse tipologie di strumenti la descrizione puntuale delle
relative procedure elettroniche. Vengono riportate, in particolare, le sequenze
procedurali delle piattaforme telematiche del negozio elettronico, delle gare
telematiche e del mercato elettronico della P.A. .
Passaggio conclusivo del capitolo terzo è quello di voler dar conto dei
risultati fin qui conseguiti dall’implementazione delle soluzioni di e-procurement
nella P.A.. Particolare attenzione viene posta alle prospettive future; in tale
6
cornice viene inserita la riflessione sulle nuove frontiere apertesi con
l’introduzione ad opera del D.Lgs. 163/2006 di istituti di derivazione comunitaria
quali, per l’appunto, i cd. sistemi dinamici di acquisizione e le aste on line.
L’ultimo capitolo, il quarto, ha ad oggetto la disamina di alcune delle più
significative esperienze di e-procurement maturate nell’ ambito degli enti locali,
sintomo evidente della scelta di declinare le consolidate piattaforme tecnologiche
della Consip in strumenti più idonei alle concrete esigenze dell’ente locale.
7
Capitolo I
L’e-procurement nella Pubblica Amministrazione
1) L’e-government.
Il processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione, la rapida
diffusione di internet e lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione hanno posto le basi per la nascita di un nuovo “modello di
Pubblica Amministrazione orientata all’utente, cittadino e impresa, fornitrice di
moderni servizi, creatrice di valore pubblico, con cui sia facile operare
1
”.
In uno scenario così delineato, assume rilevanza il processo di e-
government che rappresenta uno strumento strategico per lo sviluppo del paese
nonché per l’incremento dell’efficacia e della efficienza dell’azione della P.A
2
.
L’e-government segna, indubbiamente, una tappa importante nel processo di
modificazione dell’assetto strutturale della P.A, fortemente caratterizzato e
determinato dall’impiego delle tecnologie informatiche che hanno contribuito a
delinearne il nuovo aspetto
3
.
Va posto in rilievo, tuttavia, come l’introduzione nella P.A. di tecnologie
informatiche e di procedure automatiche per il trattamento dei dati si sia scontrato,
almeno fino alla fine degli anni ’80, con una serie di problemi legati sia all’assetto
della P.A. quale struttura di tipo gerarchico poco propensa allo scambio e alla
condivisione delle informazioni
4
; sia alla mancanza di un progetto generale di
informatizzazione dell’intera P.A.; sia, infine, alla mancata comprensione delle
1
Cfr . Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie. “ Il modello di e-governrnent”, disponibile su
www.innovazione.gov.it
2
Cfr. L. Zoffoli, L’attuazione dell’e-government, in E-government:l’evoluzione della PA, a cura
di G. Bracchi- S. Mainetti, Il sole 24 ore, Milano,2005, 1 ss. Cfr. anche D. Tatti, Quanto è difficile
l’e-government, in http://www.cronache-egovernment.it, 04-06-2006
3
Cfr. L. Marasso, Manuale dell’e-government, Rimini, Maggioli, 2005, 162 ss.
4
Sui caratteri tradizionali della PA si consideri l’efficace quadro sintetico proposto in M. Nigro,
Amministrazione pubblica ( organizzazione giuridica dell’), in Enc. Giur. Treccani, II, Roma,
1988, 1 ss.
8
potenzialità dell’informatica, ritenuta inizialmente quale mero strumento per la
riproduzione dei procedimenti amministrativi tradizionali
5
.
Solamente alla fine degli anni ottanta
6
, si assiste alla riforma della P.A che
mira a far perdere ad essa il carattere tradizionale di amministrazione-autorità,
sovraordinata e separata rispetto ai cittadini, che opera esclusivamente attraverso
atti unilaterali volti a dare esecuzione alle norme mediante un apparato
burocratico e impersonale. Il processo di riforma tende a ridefinire la natura e il
ruolo della P.A. attraverso il miglioramento dei rapporti con il cittadino-utente e il
potenziamento dell’efficienza e dell’efficacia della sua azione. Ciò si traduce nella
nascita di una nuova amministrazione orientata al cittadino, attenta alla qualità dei
servizi erogati e ai risultati raggiunti. In tale contesto, l’introduzione delle nuove
tecnologie informatiche e telematiche e l’attuazione delle politiche di e-
government si presentano, certamente, come strumenti di realizzazione della
riforma amministrativa. Si può, dunque, dire che le nuove tecnologie
rappresentano le basi tecniche e culturali attraverso cui può realizzarsi l’impianto
della “nuova” amministrazione pubblica italiana
7
.
5
Cfr. N. Palazzolo, Informatica e attività della Pubblica Ammistrazione, in N. Palazzolo(a cura di)
Corso di informatica giuridica. Dispense, Catania, Libreria Editrice Torre, 1998, 145 ss. ;
I. D’Elia- C. Ciampi, L’informatica nella Pubblica Amministrazione, Roma, La Nuova Italia
Scientifica, 1987, 179 s.; O. Sepe, Iniziative legislative sulla disciplina dell'informatica nella
Pubblica Amministrazione, in STUDI in onore di Gustavo Vignocchi -Vol. II, Mucchi, Modena
1992, .1047 ss.;
6
Spetta al Rapporto sui principali problemi dell’amministrazione dello Stato presentato al
Parlamento dal ministro per la funzione pubblica M.S. Giannini nel novembre 1979, il merito di
aver evidenziato che i problemi dell’innovazione tecnologica sono parte di quello generali della
Pubblica Amministrazione. Il rapporto raccomandava, infatti, di puntare sulla realizzazione e sul
potenziamento dei sistemi informativi pubblici e sull’istituzione di un organo centrale con forti
poteri di coordinamento e di programmazione. Sul Rapporto, F. Merloni, Introduzione all’e-
government. Pubbliche amministrazioni e società dell’informazione, Torino, Giappichelli, 2005,
60 ss.
7
Cfr. M. Bombardelli, Informatica pubblica, e-government e sviluppo sostenibile, Rivista Italiana
Diritto Pubblico Comunitario, 2/2002, 991 ss.; D. A. Limone, Il processo di innovazione
tecnologica: incidenza sull’attività e sull’organizzazione della P.A. e sui relativi controlli, in O.
Fanelli- E. Giannantonio (a cura di ), Informatica e attività giuridica, Istituto Poligrafico e Zecca
dello Stato, Roma 1993, 407 ss.
9
Il processo riformatore in questione ha avuto un decisivo impulso negli
anni novanta con la riforma degli enti locali e del procedimento amministrativo,
attuata con le leggi 8 giugno 1990 n. 142 e 7 agosto 1990 n. 241
8
. La prima delle
leggi citate ha costituito un importante sostegno per collegare il processo di
informatizzazione con quello di modernizzazione della P.A. in quanto volto a
conseguire modi più razionali, coerenti, semplificati e democratici dell’attività
amministrativa. Per conseguire tali obiettivi, infatti, “necessariamente si richiede
un’organizzazione e un’integrazione efficace degli archivi, banche dati e sistemi
informativi pubblici automatizzati; ed a tal fine le norme offrono principi, criteri
di particolare importanza”
9
. La seconda delle leggi citate ha contribuito a rendere
meno formalistica la disciplina del procedimento amministrativo
10
, introducendo
nuove figure organizzative, quali il responsabile del procedimento e la conferenza
dei servizi, funzionali ad un modello di integrazione orizzontale
dell’organizzazione amministrativa.
Un decisivo passo avanti è stato compiuto, poi, con l’adozione del D.lgs.
29/1993 che ha introdotto, tra i principi organizzativi, “l’interconnessione degli
uffici mediante sistemi informatici e sistemi statistici”(art. 2 comma 1 lett. c), la
creazione di “centri di comunicazione” interna ed esterna quali gli uffici per le
relazioni con il pubblico (art. 12). Questo approccio si è sviluppato ulteriormente
nel coevo D.lgs 39/1993, con cui sono state individuate sia le finalità
dell’utilizzazione dei sistemi informativi (riduzioni dei costi, trasparenza
amministrativa e supporto conoscitivo per le decisioni pubbliche) sia i criteri che
8
Per una più ampia ricostruzione dell’argomento si rimanda a F. Merloni, op. cit., 5 ss.; A.
Natalini, L’e-government nell’ordinamento italiano, in G. Vesperini ( a cura di), L’e-government,
Milano, Giuffrè, 2004, 1 ss. ; M. Perin, L’e-government, in G. Cassano (a cura di), Diritto delle
nuove tecnologie informatiche e dell'internet, Ipsoa, Milano, 2002, 96 ss.; M. Calice – R. De Rosa,
Il governo elettronico: visioni, primi risultati e un agenda di ricerca, in Rivista italiana di scienza
politica, 2 /2003, 257 ss.
9
Così, I. D’Elia, Informatica e Pubblica Amministrazione, in Roberta Nannucci (a cura di)
Lineamenti di informatica giuridica : teoria, metodi, applicazioni p. 342. L’autore citato alla nota
14 si riferisce in particolare agli artt. 10 ( gestione del servizio statistico); 14 (raccolta ed
elaborazione dei dati”); 4 comma 2; 7 commi 3 e 4 ( Pubblicità degli atti amministrativi e diritti di
partecipazione del cittadino).
10
Si veda, ad esempio, l’art. 11 che prevede la fattispecie degli accordi.
10
devono presiedere alla loro realizzazione ( fissazione di uno standard)
11
.
Le modifiche più sostanziali di assetto della Pubblica Amministrazione si
sono prodotte con l'approvazione delle leggi "Bassanini": l. n. 59/97( Bassanini-
1); l. n. 127/97 (Bassanini-bis); l. n. 191/98 (Bassanini-ter) e la n. 50/99
(Bassanini quater) e dei successivi provvedimenti attuativi. Dal punto di vista dei
cittadini, le riforme Bassanini
12
hanno introdotto semplificazione nelle procedure,
snellimento della burocrazia, maggiore trasparenza ed efficienza grazie all’utilizzo
intensivo delle nuove tecnologie informatiche e telematiche che hanno assunto,
nel predetto periodo di riforma, indubbio valore strategico. L'effettivo passaggio
da un'Amministrazione basata su relazioni personali e documenti cartacei ad
un’Amministrazione digitale basata su relazioni telematiche e documenti
informatici è, quindi, condizione indispensabile per conseguire gli obiettivi
principali della riforma
13
.
I due pilastri della riforma che qui rilevano sono: il decentramento e la
semplificazione amministrativa. Se con la legge 241/90 si è assistito al passaggio
da un’amministrazione-potere ad un’amministrazione-servizio, con le leggi
Bassanini l'Amministrazione Pubblica da struttura piramidale si è trasformata
gradualmente in una costruzione orizzontale, in cui l'ente locale tende ad avere
un'ampia autonomia e responsabilità primaria in tutti i principali aspetti del
rapporto con i cittadini e con le imprese. Viene, dunque, in rilievo la figura di
un'amministrazione decentrata che, però, dovrà essere "unitaria", garantendo
livelli qualitativi e quantitativi di servizi omogenei su tutto il territorio nazionale.
11
Cfr. Merloni, Introduzione all’e-government, op. cit., 50 ss; G. Scatassa, Il processo di
innovazione tecnologica:coordinamento ed integrazione tra pubbliche amministrazioni -
amministrazioni centrali e autonomie locali, in Informatica e attività giuridica, op, cit, 466 ss.
12
Prendono il nome dal Ministro della Funzione Pubblica che le mise in cantiere, il senatore
Franco Bassanini. Cfr., a tal riguardo, F. Castello, Il nuovo modello di amministrazione nella
legge n. 241/90 e nelle leggi "Bassanini" n. 59/97 e n. 127/97, Maggioli, Rimini, 1998, 91 ss. Sulla
legge 241/90 si veda anche G. Corso – F. Teresi, Procedimento amministrativo e accesso ai
documenti : commento alla legge 7 agosto 1990, n. 241, Maggioli, Rimini, 1994, 1 ss.
13
Il documento elettronico è disciplinato l’art 15, co. 2, l. n. 59/1997 : “gli atti, dati e documenti
formati dalla pubblica amministrazione e dai privati con strumenti informatici o telematici, i
contratti stipulati nelle medesime forme, nonché la loro archiviazione e trasmissione con strumenti
informatici sono validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge”. La firma digitale è regolamentata dal
D.P.R. 513/1997 ( artt. 2; 4,1°co).
11
ed un unico punto di accesso per il cittadino e per le imprese. Il secondo pilastro
alla base della riforma è la cosiddetta semplificazione, avviata con forza dalla
Legge 127 /1997 (Bassanini-bis) e proseguita con le altre due successive
14
. Lo
scopo perseguito da tale legge è quello di semplificare l’attività amministrativa ed
eliminare pastoie burocratiche per fornire servizi efficienti e rapidi ai cittadini ed
alle imprese e per snellire il lavoro delle amministrazioni anche nei loro rapporti
reciproci. La legge, infatti, semplifica le procedure
15
, rivede il sistema dei
controlli, modifica le figure professionali presenti nelle amministrazioni.
Le riforme degli anni novanta, delineano, dunque, un'amministrazione
unitaria ma "a rete", in quanto basata su enti autonomi che dispongono di
numerose parti specializzate. Unitaria, in quanto si rapporta con i cittadini e con le
imprese come struttura unica (ipotesi dello sportello unico) fornendo servizi
semplificati ed efficienti; "a rete" in quanto ogni sua parte deve poter interoperare
rapidamente con ciascuna altra. Da qui il ruolo strategico delle nuove tecnologie
informatiche e telematiche nel disegno complessivo della riforma. Strumenti
come, ad esempio, il protocollo informatico, la firma digitale e il documento
elettronico rappresentano gli strumenti per informatizzare tutte le operazioni di
trattamento e trasmissione di dati nella Pubblica amministrazione e tra questa e
l’esterno
16
.
Le formidabili opportunità fornite dall’utilizzo degli strumenti di
information tecnology, hanno spinto il Governo, agli inizi di questo decennio, ad
14
Rispettivamente recanti "Modifiche ed integrazioni alle leggi 15 marzo 1997, n. 59 e 15 maggio
1997, n. 127, nonché norme in materia di formazione del personale dipendente e di lavoro a
distanza nelle pubbliche amministrazioni" e “ Delegificazione dei testi unici concernenti
procedimenti amministrativi”.
15
Per i cittadini è semplificato ed esteso lo strumento dell'autocertificazione e ridotto il numero dei
certificati, i quali assumono durata illimitata. Viene anche introdotta la carta di identità elettronica.
Cfr, a tal riguardo, F. Tallarita, L’informatica per il rinnovamento della Pubblica Amministrazione,
in F. Narducci ( diretta da) Guida normativa: 2001, CEL, Bergamo 2001, 867 ss.
16
Cfr. G. Duni, Teleamministrazione, in Enc. Giur. Treccani, XXX, Roma, 1993, 1 ss. ; G. Duni,
L’evoluzione del procedimento amministrativo. Dai procedimenti sequenziali al procedimento a
stella, in http://www.telejus.com/articoli/articolo28-3.html,11/03/2005; E. Zaffaroni, L’informatica
nella Pubblica Amministrazione, in Foro amministrativo., 1996, 2616 ss.; E. Borgonovi, Le
tecnologie dell’informazione e il cambiamento dell’amministrazione pubblica, in Azienda
Pubblica, 1/2000, 5 ss.
12
elaborare specifiche azioni programmatiche per attuare i principi dell’e-
government. Sulla scia di quanto predisposto nel dicembre del 1999 dalla
Commissione Europea attraverso la comunicazione “E-Europe”
17
, il Dipartimento
della Funzione Pubblica il 22 giugno del 2000 ha predisposto
18
il “piano d’azione
per l’e-government”
19
. Tale piano, valutando non sufficiente da un punto di vista
qualitativo lo stato di informatizzazione della P.A. e considerando la mancanza di
una generale carenza di integrazione e di una non adeguata utilizzazione delle
opportunità offerte dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
sviluppa un modello di e-government composto da sei elementi chiave:
1. Erogazione servizi .
2. Riconoscimento digitale .
3. Canali di accesso .
4. Enti eroganti .
5. Interoperabilità e cooperazione .
6. Infrastruttura di comunicazione .
17
Cfr. E-Europe - Una società dell'informazione per tutti (COM(1999) 687). I principali obiettivi
dell'iniziativa sono:
-fare in modo che ciascun cittadino, ciascuna abitazione, scuola, impresa e amministrazione entri
nell'era digitale e disponga di un collegamento on-line;
-creare in Europa la padronanza degli strumenti dell'era digitale, con il sostegno di una cultura
imprenditoriale pronta a finanziare e a sviluppare nuove idee;
-garantire che l'intero processo non crei emarginazione, ma rafforzi la fiducia dei consumatori e
potenzi la coesione sociale. Sulle iniziative dell’Unione Europea, si veda M. L. Martire, I piani
comunitari di e-government, in L’amministrazione italiana, 10/2005, 1289 ss.; R.M. Di Giorgi,
Informatica e Pubblica Amministrazione: le politiche per l’innovazione e i progetti, in R. Nannucci
( a cura di), Lineamenti di informatica giuridica. Teoria, metodi, applicazioni, ESI, Napoli, 2002,
365 ss.
18
Predisposto dalla Commissione per la Società dell’Informazione, operante in seno al
Dipartimento della funzione pubblica.
19
Il piano è disponibile sul web al seguente indirizzo: www.innovazione.gov.it. Cfr., a tal
riguardo, R.M. Di Giorgi , Reti di relazione nella Pubblica Amministrazione, in Informatica e
diritto, 2/2003, 35 ss.; A. Pioggia, Le risorse e gli strumenti, in F. Merloni ( a cura di),
Introduzione all’e-government, op. cit, 310 ss.; A. Natalini, Le strategie per l’innovazione
tecnologica delle amministrazioni pubbliche, in Giornale di diritto amministrativo 7/2003, 455 ss.;
N. Palazzolo, Materiali didattici ad integrazione del Corso di informatica giuridica. Dispense, in
http://www.lex.unict.it/indice/attivita.asp., p. 24.
13
Il Piano d’azione per l’e-government ha dedicato una specifica azione
(Azione 12.3)
20
all’e-procurement del settore pubblico. Esso - che può essere
definito come l’insieme di tecnologie, procedure, operazioni e modalità
organizzative che consentono ad un soggetto economico, pubblico o privato, di
acquisire beni e servizi in modalità on-line – si pone come lo strumento mediante
il quale si vogliono raggiungere i seguenti obiettivi:
1. Riduzione dei prezzi unitari attraverso l’aggregazione della domanda e
la conseguente concentrazione della capacità di acquisto;
2. Selezione di fornitori, tramite la stipula di convenzioni quadro a
vantaggio delle pubbliche amministrazioni, nel rispetto dei principi di trasparenza,
concorrenza ed accessibilità;
3. Contenimento dei consumi attraverso la definizione di standard ed il
monitoraggio della spesa;
4. Promozione degli acquisti on-line, attraverso il consolidamento dei
sistemi di e-procurement (Cataloghi Elettronici, Mercato Elettronico, Gare
Telematiche);
5. Standardizzazione e semplificazione dei processi d’acquisto, al fine di
renderle più snelle e rapide;
6. Garanzia di trasparenza nelle operazioni di gara;
7. Apertura del mercato delle forniture al fine di aumentarne la
competitività
20
Si riportano alcuni passi estratti dall’azione 12.3: Favorire nuove applicazioni e servizi digitali
di eGovernment : promozione sul territorio dell’utilizzo dell’e-Procurement ;introduzione di
tecnologie innovative abilitanti per lo sviluppo di un mercato digitale; coinvolgimento diretto delle
PMI su base locale con il lancio di nuove iniziative quali: procurement card in modo da assicurare
affidabilità e celerità dei pagamenti ai fornitori.
14
Nel maggio del 2002, il Consiglio dei Ministri ha, poi, approvato le “Linee
guida per lo sviluppo della società dell’informazione”. Tale Direttiva, che si
rivolge alle Pubbliche Amministrazioni Centrali
21
, fissa, con riferimento
all’efficienza interna della Pubblica Amministrazione, l’obiettivo governativo di
addivenire alla effettuazione del 50% della spesa per beni e servizi tramite e-
procurement, ribadendosi, in tal modo, come l’e-procurement sia un elemento
portante delle politiche di e-government
22
.
2) Le fasi dell’introduzione dell’e-procurement.
Appare opportuno, prima di analizzare le fasi dell’introduzione delle
normative sull’e-procurement, soffermarsi preliminarmente sul rapporto tra l’e-
procurement della P.A. e la nozione di commercio elettronico
23
. Non si tratta di
una mera distinzione concettuale posto che occorre determinare se sia applicabile
la normativa emanata in tema di commercio elettronico.
La procedura di acquisto di beni e servizi da parte della P.A. può essere
inquadrata da due diverse prospettive: l’una di stampo pubblicistico incentrata sul
momento della scelta del contraente
24
, l’altra di matrice privatistica imperniata
21
Le PP.AA vengono invitate ad avvalersi della nuova piattaforma di e-procurement della Consip
e a studiare una procurement card per i responsabili dell’ufficio acquisti, in modo da assicurare
affidabilità e celerità dei pagamenti ai fornitori .
22
Cfr. S. Oronzo, Il modello italiano di e-government, in A. Cilli ( a cura di), Manuale del Web,
FrancoAngeli, Milano, 2004 , 99 ss.; L. Bertini - L. Sciandra, La riforma degli acquisti della P.A.:
il nuovo modello di procurement e le sue potenzialità, Commissione tecnica per la spesa pubblica
marzo 2001.
23
Il commercio elettronico, comunemente conosciuto come e-commerce, è tradizionalmente
definito come l’attività di vendita di oggetti e di servizi per via telematica. Per un dettagliata
descrizione delle tipologie di commercio elettronico e delle relative normative, cfr. C. Ciampi, E-
commerce: normativa e organismi internazionale, in V. Riggio ( cura di), documento informatico,
firma digitale e commercio elettronico,ESI Napoli, 2000, 48 ss.
24
Cfr. F. Sarzana di S. Ippolito, L’e-procurament pubblico, in F. Sarzana di S. Ippolito ( a cura di)
E-Government: profili teorici ed applicazioni pratiche del governo digitale, La Tribuna, Piacenza,
2003, 219 ss.