1
INTRODUZIONE
Il titolo del lavoro che ci accingiamo a sviluppare “E-commerce: tra nuove tecnologie
informatiche e nuove opportunità commerciali”, appare sin da subito indicativo di quelli
che saranno gli aspetti fondamentali a essere passati al vaglio.
Il commercio elettronico si presenta, certamente, come un argomento complesso ed
articolato: imprescindibile, innanzitutto, il suo rapporto con la tecnologia, con
l’informatica e, soprattutto con la rete Internet. In tal senso, passeremo in rassegna le
tappe fondamentali dell’evoluzione della “rete delle reti”, dagli albori delle
comunicazioni telematiche sino all’avvento del Web.
Cercheremo, inoltre, di fornire una definizione, la più chiara ed esaustiva possibile, del
controverso concetto di Web 2.0: locuzione alquanto vituperata, il cui significato è
apparso da subito sfuggente e, di conseguenza, difficoltoso da inquadrare.
L’analisi del contesto economico e delle vicissitudini che ne hanno permesso lo
sviluppo, unitamente alla descrizione degli strumenti tecnologici che ne hanno
consentito l’espansione (e la popolarità di cui gode), ci permetteranno di disporre così di
un quadro unitario, utile alla comprensione del fenomeno commercio elettronico.
Il passo successivo sarà giungere ad una definizione di e-Commerce che tenga anche
conto delle sue varie tipologie e, pertanto, della sua eterogeneità. Questo ci consentirà di
allargare le vedute: l’obiettivo che ci prefiggiamo, su questo punto, sarà quello di uscire
dal riduttivo inquadramento che, a nostro avviso, ed a causa di una lettura superficiale,
subisce spesso il fenomeno in questione. Il commercio elettronico consiste solamente
nell’attività di compravendita di beni e servizi svolta on-line?
Dall’analisi e dallo studio incrociato dei dati statistici a nostra disposizione (ISTAT,
Politecnico di Milano, Netcomm, Eurostat, etc.), tenteremo di ricomporre una visione
unitaria del fenomeno E-commerce, di analizzare le problematiche connesse alla sua
diffusione in Italia ed, inoltre, di azzardare previsioni sui possibili ed imminenti sviluppi
futuri.
Si orienterà, in tal senso, la nostra disamina riguardo ai nuovi spazi che il mercato
telematico si appresta a conquistare: fenomeni recentissimi come il Social Commerce o
il Mobile Commerce s’inseriscono prepotentemente in questo contesto, assurgendo a
pratiche ed opportunità commerciali quanto mai impossibili da trascurare, tanto per i
consumatori che per le imprese.
2
Tenteremo di dimostrare, attraverso esempi pratici da noi stessi condotti, come l’uso di
un dispositivo mobile, a supporto dell’e-Commerce, ci consenta di perfezionare una
transazione telematica mobile in modo semplice, veloce ed efficace.
Anche la descrizione dei principali metodi di pagamento nelle transazioni on-line
volgerà lo sguardo all’ormai indispensabile tecnologia: evidenzieremo come i
pagamenti cd. virtuali (es. moneta elettronica) stiano rivoluzionando le abitudini dei
consumatori; anche in questo caso, daremo uno sguardo al futuro più prossimo,
soprattutto per quel che riguarda la rivoluzionaria tecnologia dei pagamenti in mobilità
(es. NFC).
Un elaborato che riguardi il commercio elettronico non può certo trascurare i problemi
legati al contesto virtuale in cui lo stesso si muove; la sicurezza, tanto nella trasmissione
dei dati, che nei pagamenti telematici, costituisce un aspetto di vitale importanza per gli
operatori commerciali e per i consumatori. Ecco come una disamina sulla crittografia e
sui protocolli di sicurezza di cui Internet dispone, ci aiuterà a definire quest’aspetto.
I pericoli connessi all’utilizzo del Web e l’architettura delle principali frodi on-line
(soprattutto con riferimento al Phishing), concluderanno il nostro lavoro: non prima,
però, di aver dimostrato come l’attenzione e la scrupolosità dei nostri movimenti,
quando navighiamo in rete, possano consentirci di evitare spiacevoli inconvenienti.
3
CAPITOLO 1
Internet: le tecnologie e gli strumenti
1.1 Premesse
L’analisi dell’assetto socio-economico nato in seguito all’avvento del World Wide Web
rappresenta il punto di partenza per lo studio del cd. commercio elettronico. Nello
scenario mondiale si assiste ad un repentino stravolgimento del modo di comunicare:
Internet (contrazione delle parole inglesi Interconnected Networks) sorpassa i più
tradizionali mezzi di comunicazione.
Una recente ricerca
1
statunitense evidenzia come la “rete” superi, ad eccezione della
TV, ogni altro mezzo di comunicazione come fonte primaria d’informazione. Nel 2010
il 41% degli americani dichiara di ottenere la maggior parte delle notizie attraverso
Internet, nel 2001 tal percentuale era appena del 13%: una crescita vertiginosa,
considerando il trend, in costante discesa, degli altri mezzi di comunicazione (Figura
1.1).
Figura 1.1 - Fonti da cui i cittadini USA attingono la maggior parte delle notizie quotidiane (Pew Research Center
2011).
1
Pew Research Center (2011) consultabile su http://pewresearch.org/pubs/1844/poll-main-source-
national-international-news-internet-television-newspapers.
74
82
80
74
73
72
74
70 70
66
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42
50
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20
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0
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80
90
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Televisione
Quotidiani
Internet
4
Nello stesso periodo (2001-2010) la TV è passata dal 74% al 66% e i quotidiani dal
45% al 31%, solo Internet appare in crescita. Se facciamo riferimento ai soggetti al di
sotto dei trenta anni, scopriamo inoltre, che quasi sette giovani americani su dieci
utilizzino la rete per attingere informazioni, superando, in tal caso, anche la TV.
Ci troviamo all’interno del “Global Village” prospettato già nel 1964 da Mc Luhan
2
un
villaggio globale multimediale che riesce ad abbattere idealmente le barriere ed i confini
dei singoli paesi, permettendo la fruizione in tempo reale di qualsiasi tipo
d’informazione ed il proliferare di nuove tipologie di relazioni sociali.
Per mezzo di Internet ora molte azioni sono a portata di un semplice “Click”: ogni tipo
d’informazione è facilmente reperibile, gli imprenditori possono operare nel mercato
globale sperimentando forme alternative di vendita di beni e servizi, la pubblica
amministrazione può migliorare i servizi offerti agli utenti contenendone i costi, i
consumatori possono acquistare gli oggetti più disparati, in qualsiasi ora della giornata e
stando seduti comodamente in poltrona.
In poco più di venti anni, Internet ha trasformato la conoscenza, l’informazione e la
gestione dei rapporti interpersonali, ma, soprattutto, l’economia. Non è azzardato
affermare che Internet stia guidando e faccia letteralmente da traino alla crescita
economica. Il peso economico
3
delle attività svolte in rete costituisce il 3,4% del PIL
dei paesi più avanzati: un giro d’affari che ha un peso specifico superiore al settore
dell’agricoltura o paragonabile al prodotto interno lordo complessivo di un paese come
il Canada.
1.2 Internet e le sue origini
Il commercio elettronico muove i suoi passi attraverso lo spazio virtuale offerto da
Internet, per questa ragione il suo studio non può prescindere dall’analisi del contesto in
cui esso propriamente si svolge. Precursore della rete Internet è considerato il cd.
progetto ARPANET
4
(Advanced Research Projects Agency Network), finanziato nel
1969 dalla DARPA, un’agenzia alle dipendenze del Ministero della Difesa statunitense.
2
“As electrically contracted the globe is no more than a village” asseriva nel 1964 M. Mc Luhan in
Understanding Media : the extension of man. Oggi, dopo più di un secolo di tecnologia elettrica,
abbiamo esteso il nostro sistema nervoso centrale fino a farlo diventare un abbraccio globale, abolendo
limiti di spazio e di tempo per quanto concerne il nostro pianeta. Marshall Mc Luhan, Gli strumenti del
comunicare, Il Saggiatore, p.9 (1967).
3
McKinsey Global Institute – The Great Transformer : the Impact of Internet on Economic Growth and
Prosperity (2011) consultabile su http://www.mckinsey.com
4
Mattew Lyon, Katie Hafner, La storia del futuro. Le origini di Internet, Feltrinelli (1998).
5
Tale progetto era volto alla realizzazione di un sistema alternativo che consentisse e
assicurasse il collegamento
5
tra strutture militari, anche in caso di interruzione dei mezzi
di comunicazione convenzionali. L’obiettivo di fondo era quello di creare innumerevoli
collegamenti (cd. nodi) alternativi tra due punti in comunicazione; in tal modo, ove
alcuni dei collegamenti fossero venuti a mancare, sarebbe stato comunque possibile
trovare una via di comunicazione percorribile. Ogni singolo nodo di questa rete, infatti,
doveva essere capace di raggiungerne un altro di destinazione, indirizzando le
informazioni in base ai canali disponibili.
Per diverso tempo ARPANET rimase ad uso pressoché esclusivo di strutture
governativo - militari ed universitarie, fino all’ideazione negli anni ’70 dei nuovi
protocolli di trasmissione dati TCP/IP
6
. Nasceva così la possibilità di trasmettere, in
modo efficace ed affidabile, grandi quantità di dati : il TCP (Transmission Control
Protocol) permetteva la gestione dei dati a pacchetto e l’IP (Internet Protocol) ne
assicurava la corretta canalizzazione. Dobbiamo a questo innovativo protocollo, nato
dalla ricerca dei due informatici statunitensi Robert Kahn e Vinton Cerf, le innovazioni
che hanno investito la società negli ultimi trenta anni e che appaiono tuttora
inarrestabili.
Nel 1983, in seguito a problematiche legate alla sicurezza, si giunse alla decisione di
dividere ARPANET in due rami : uno “chiuso” e pertanto ad esclusivo uso militare
(Defense Data Network) ed uno “aperto” e ad uso della comunità scientifica (Milnet). Il
successo decretato dall’introduzione dei nuovi protocolli di comunicazione fece da
traino per la nascita di altre reti nella gran parte dei paesi occidentali; la prima
connessione per mezzo di TCP/IP al di fuori degli USA fu stabilita nel 1982,
inizialmente con la Norvegia ed immediatamente dopo con la Gran Bretagna.
ARPANET aveva esaurito la propria funzione e, nel 1989, a 20 anni dalla nascita, venne
progressivamente smantellata.
Era nata Internet, la rete delle reti, frutto dello sviluppo tecnologico,
dell’interconnessione e dei sistemi di telecomunicazione : nel 1984 i computer collegati
alla rete erano circa 1000, nel 1987 erano passati a 10.000 e nel 1989 già 100.000;
5
La flessibilità di ARPANET era basata sulla tecnologia di trasmissione dei dati a pacchetto, ossia
mediante la frammentazione del messaggio in spedizione e ricostruzione del messaggio in ricezione.
Emilio Tosi - “Contratti informatici, telematici e virtuali” Giuffrè Editore p.7 (2010).
6
Transmission Control Protocol – Darpa Internet Program 1981 consultabile sul sito
http://tools.ietf.org/html/2fc793
6
attualmente si stima che le utenze Internet si aggirino intorno all’astronomica cifra di
oltre 2 miliardi
7
.
1.3 Nasce il World Wide Web
L’affermarsi della rete Internet, nonché la crescita esponenziale dei suoi utenti, resero i
tempi maturi per un’altra grande intuizione. Presso i laboratori informatici del CERN di
Ginevra, infatti, stava per vedere la luce il World Wide Web
8
.
Era il 1989 quando un fisico del complesso scientifico svizzero, Tim Berners Lee,
concepì un sistema ipertestuale
9
per facilitare la condivisione di informazioni tra i vari
gruppi di ricerca della comunità scientifica. L’anno successivo Lee ed il suo collega
Robert Cailliau descrissero il protocollo HTTP
10
, i concetti di Browser e Server e resero
pubblico il nome della loro creatura : World Wide Web, una grande raccolta di
documenti (pagine Web appunto) registrati su computer collegati tra loro attraverso la
rete Internet.
L’innovazione introdotta dai fisici del CERN si basava su quattro elementi fondamentali
: 1) il linguaggio HTML, necessario per la realizzazione dei documenti, ovvero delle
pagine Web; 2) il protocollo HTTP attraverso il quale trasmettere le informazioni
ipertestuali; 3) un sistema che permettesse l’indirizzamento dei dati, chiamato URL
(Uniform Resource Locator); 4) un sistema di lettura delle pagine web mediante
un’applicazione, denominata Browser, in grado di leggere il codice HTML, visualizzare
gli ipertesti e consentire la navigazione attraverso i Link delle pagine Web.
La creatura di Lee fu inizialmente utilizzata solo all’interno della comunità scientifica,
finché, nell’aprile del 1993, il CERN rese pubblica, gratuita e pertanto fruibile da
7
Fonte : UIT (Unione Internazionale delle Telecomunicazioni) (2011) http://www.itu.int
8
Letteralmente “ragnatela grande quanto il mondo”, Stefano Allegrezza – “Informatica di base” Ed.
Simple p.180 (2009).
9
Col termine ipertesto si indica un documento contenente parole, immagini, suoni, fruibile seguendo un
ordine non strettamente sequenziale; è una forma di testo che permette al lettore di vagliare una gran
quantità di informazioni, scegliendo tra i vari collegamenti (Link) e sezioni (nodi) che costituiscono il
documento stesso. M. Jacobson, C. Maouri, C. Kolar – “Learning with Hypertext Learning Environments :
Theory, Design and Research” in Journal of Educational Multimedia and Hypermedia, 5, 3-4, pp.239-281,
(1996).
Si passa così dal testo, avente carattere circoscritto e statico, all’ipertesto, documento che permette una
lettura multilineare e multi sequenziale. T. Nelson – “Literary Machines” Muzzio Editore p.1 (1992).
Il sistema di ipertesto più conosciuto è proprio il World Wide Web, il quale utilizza il linguaggio HTML
(Hyper Text Markup Language).
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L’HTTP (Hyper Text Transfer Protocol), protocollo di trasmissione dell’ipertesto, è il principale sistema
per la trasmissione di informazioni attraverso il Web; esso definisce come le informazioni debbano
essere scambiate tra Browser e Server. Stephen Thomas - “HTTP essential protocols for secure scaleable
web sites” Ed. Wiley (2001).