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INTRODUZIONE
Il presente lavoro si propone di esplorare il complesso e dinamico
panorama giuridico che circonda l'e-commerce, i contratti telematici
e gli smart contracts, focalizzando l'analisi sia sulle implicazioni a
livello nazionale che su quelle di portata internazionale. In un'epoca
in cui la società è fortemente permeata dalla tecnologia e dalla
digitalizzazione, l'ambito giuridico si trova a dover affrontare sfide
senza precedenti, rendendo imprescindibile una riflessione
approfondita sulla normativa che ne regola gli aspetti salienti.
Il nostro studio inizia con un'analisi del concetto di e-commerce,
esaminando le sue radici e il suo evolversi nel contesto giuridico. Il
commercio elettronico ha rivoluzionato il modo in cui le transazioni
commerciali sono condotte, con una significativa riduzione delle
barriere fisiche e temporali. In questa cornice, emergono con forza i
contratti telematici, strumenti giuridici fondamentali che sottendono
alle transazioni online. La natura sfidante di queste forme contrattuali
richiede una riconsiderazione dei principi contrattuali tradizionali, al
fine di adattarli al nuovo scenario digitale.
Un ulteriore elemento cruciale nella nostra indagine è rappresentato
dagli smart contracts, una forma di contratto telematico che
incorpora l'uso di codice informatico per eseguire e far rispettare
automaticamente le clausole contrattuali. Questi strumenti
presentano non solo opportunità di efficienza e automazione, ma
anche sfide e questioni giuridiche intricate, che spaziano dalla
sicurezza informatica alla responsabilità delle parti coinvolte.
Un capitolo a sé stante sarà dedicato all'esame della disciplina interna
dell'e-commerce e dei contratti telematici, con una particolare
attenzione alle normative che regolano tali aspetti nel contesto
giuridico italiano. Si tratteranno le principali leggi e regolamentazioni,
5
analizzando le sfide pratiche incontrate nell'applicazione di tali
norme alla luce dei rapidi avanzamenti tecnologici.
Nel contesto internazionale, questo studio si propone di indagare
sulle differenze normative e sulle sfide transfrontaliere relative all'e-
commerce e agli smart contracts. La natura globale di queste
questioni richiede un'analisi approfondita delle convenzioni
internazionali, degli accordi bilaterali e della giurisprudenza che
delinea la cornice legale delle transazioni commerciali online a livello
globale.
Il presente lavoro di ricerca si pone quindi l'obiettivo di contribuire
alla comprensione di questi temi critici, fornendo una panoramica
esaustiva e approfondita delle questioni giuridiche connesse all'e-
commerce, ai contratti telematici e agli smart contracts, sia a livello
nazionale che internazionale. La ricerca si avvarrà di metodologie
giuridiche, analisi comparative e casi studio per offrire una
prospettiva completa su come il diritto può adattarsi e rispondere alle
sfide poste dall'innovazione digitale nei settori commerciali
emergenti.
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CAPITOLO 1
E- COMMERCE: UN NUOVO MERCATO
1.1 Introduzione e aspetti generali del commercio elettronico
Il commercio elettronico, noto anche come e-commerce, rappresenta
una delle manifestazioni più significative della rivoluzione digitale che
ha trasformato profondamente il modo in cui le transazioni
commerciali avvengono nella società contemporanea.
In un'era in cui la tecnologia ha reso possibile il superamento delle
barriere geografiche e temporali, il commercio elettronico ha assunto
un ruolo di primo piano nell'economia globale.
Il termine "commercio elettronico" si riferisce all'atto di acquistare o
vendere beni e servizi attraverso mezzi elettronici, in particolare
Internet. Questa modalità di scambio commerciale può coinvolgere
transazioni tra aziende (B2B), tra aziende e consumatori (B2C), tra
consumatori (C2C), e persino tra consumatori e aziende (C2B),
tipologie che vedremo esaustivamente nei paragrafi successivi.
Inoltre, il commercio elettronico può essere definito indiretto o diretto:
Nella modalità indiretta dell'e-commerce, l'associazione tra
l'ordinazione e il pagamento elettronico dei prodotti acquistati
comprende la consegna degli stessi all'acquirente attraverso i mezzi
tradizionali. Nel contesto dell'e-commerce diretto, gli affari hanno
luogo interamente online, coinvolgendo l'ordine, il pagamento e la
consegna di beni o servizi attraverso il computer domestico, l'ufficio o
altri dispositivi mobili abilitati.
1
Oltre a queste forme di commercio elettronico, che sono le più diffuse,
è importante considerare le vendite di prodotti realizzate attraverso
canali convenzionali ma incentivati dalla rete attraverso attività di
pubblicità e marketing, come ad esempio mediante i cataloghi online di
un'azienda.
1 F. BELLI, F. MAZZINI, C. CORVESE, Profili interdisciplinari del commercio elettronico,
«Collana di Studi di Diritto dell’Economia» 10, Pisa, Pacini Editore, 2016, pag. 29.
7
L'ampia gamma di transazioni che rientrano nella sfera del commercio
elettronico evidenzia la sua versatilità e il suo impatto trasversale su
diverse sfere dell'attività economica.
Nell'ultimo decennio, il commercio elettronico ha conosciuto una
crescita esponenziale, diventando un motore trainante per lo sviluppo
economico. L'adozione sempre più diffusa di dispositivi digitali, la
disponibilità di connessioni Internet veloci e affidabili, e l'evoluzione
delle piattaforme e-commerce hanno contribuito a rendere il
commercio elettronico una parte integrante della vita quotidiana.
Una delle definizioni più comuni di e-commerce è “L'insieme di
operazioni che coinvolgono imprese e individui, finalizzate allo scambio
di beni materiali o immateriali, ai quali è attribuito un valore, sfruttando
un'infrastruttura informatica o una rete di telecomunicazioni”
23
.
È legittimo interrogarsi sulla novità di tale concetto, considerando che
lo scambio di beni per via informatica era già una realtà ben prima
dell'avvento di Internet.
Pensiamo, ad esempio, a un operatore di borsa che, dopo le trattative,
effettua l'acquisto di titoli premendo un tasto sulla tastiera del proprio
computer. Oppure, riflettiamo sulle transazioni quotidiane come l'uso
di una carta di credito, il prelievo da uno sportello bancomat, il ricaricare
online la scheda di un cellulare, il pagamento di una tariffa autostradale
con il telepass; tutte le operazioni basate sulla stessa logica e
meccanismo.
Certamente, Internet ha portato notevoli cambiamenti, consentendo di
raggiungere potenziali acquirenti in ogni parte del mondo senza
muoversi dalla propria posizione.
In realtà, il commercio elettronico è un fenomeno ampio e complesso
che comprende transazioni e procedure mirate a una nuova modalità di
fare business.
Il Ministero dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato lo definisce
come "l'E-Commerce consiste nello svolgimento di attività commerciali
e di transazioni per via elettronica e comprende attività diverse quali: la
2
G. SCIULLI, Che cos’è l’e-commerce? in «Euronet service»,
(https://www.euser.it/articolo.htm).
3 A. LISI, Il commercio elettronico, in «Negozio telematico: i profili giuridici di un e-shop»,
Macerata, Halley ed., 2007, pag. 91.
8
commercializzazione di beni e servizi per via elettronica, la
distribuzione online di contenuti digitali, l'effettuazione per via
elettronica di operazioni finanziarie e di borsa, gli appalti pubblici per
via elettronica ed altre procedure di tipo transattivo della pubblica
Amministrazione"
45
.
Partendo da questa definizione, è possibile identificare quattro modi
fondamentali di concepire e praticare l'e-commerce, mantenendo come
denominatore comune il fatto che tutte queste attività si svolgono su
Internet:
1. Migliorare l'efficacia della comunicazione aziendale verso
l'esterno, considerando il commercio elettronico come una
forma di comunicazione attraverso la Rete con agenti, sedi
secondarie, fornitori, ecc., apportando vantaggi in termini di
velocità e costi.
2. Migliorare la qualità del servizio offerto al cliente, in particolare
per quanto riguarda l'assistenza pre e post-vendita, con benefici
in termini di riduzione dei costi, maggiore velocità di
trasmissione e migliore personalizzazione.
3. Ridefinire i processi aziendali attraverso l'automatizzazione degli
ordini e delle transazioni, coordinando in tempo reale le esigenze
dei clienti, produzione e logistica, nonché gestendo la
disponibilità in magazzino.
4. Utilizzare la Rete come canale di vendita effettivo, dove i
visitatori del sito possono individuare i prodotti di interesse e
completare la transazione online, consentendo loro di effettuare
acquisti veri e propri.
Quest'ultimo punto è considerato il più significativo, evidente ma non
sufficiente a esaurire il concetto di e-commerce.
Il commercio elettronico, inteso come presenza online e vendita diretta
di beni e servizi, rappresenta solo una parte di un fenomeno più ampio
e complesso. Ogni azienda, e con meno rischi anche ogni consumatore,
dovrebbe prendere consapevolezza del fatto che l'e-commerce non
4
A. FODERINI, E-commerce e contratti telematici: la rimodulazione della contrattazione
codicistica in «Cammino diritto», 2021, pag. 1
(https://rivista.camminodiritto.it/articolo.asp?id=6704).
5 A. LISI, Il commercio elettronico, in «Negozio telematico: i profili giuridici di un e-shop»,
Macerata, Halley ed., 2007, pag. 91-92.
9
rappresenta solamente un’innovativa modalità di vendita, ma un
rivoluzionario mezzo di “esistenza sul mercato” che sta radicalmente
modificando le fondamenta stesse dell’economia, soprattutto nei settori
più adatti a sfruttare i vantaggi e i rischi offerti dall'e-commerce a tutti i
suoi operatori.
Inoltre, è interessante come il commercio elettronico si è instaurato nel
nostro sistema economico fino ad oggi, partendo quindi dalle sue
origini.
Il 19 febbraio 1996, Olivetti Telemedia annunciava l'apertura di
Cybermercato, il primo negozio virtuale italiano e uno dei primi in
Europa. Sostenuto da La Rinascente, le case editrici Franco Maria Ricci
e McGraw-Hill, Apple, Olivetti, Vobis, Dessilani, Parmador, e altri, il
sito www.mercato.it offriva la possibilità di acquistare libri, articoli da
regalo, computer, prodotti multimediali e altro ancora.
6
Le radici dell'e-commerce risalgono agli anni '70 con l'Electronic Data
Interchange (EDI), un sistema per il trasferimento elettronico di
informazioni commerciali. Originariamente utilizzato dalle imprese di
trasporto per automatizzare gli acquisti, l'EDI era costoso e non
interattivo, limitando la sua adozione da parte delle grandi imprese.
Tuttavia, la mancanza di una rete globale come Internet all'epoca
rendeva necessario l'uso di reti private.
L'e-commerce è cresciuto con l'avvento di Internet negli anni '90,
superando i limiti dell'EDI, Internet offre convenienza, facilità d'uso,
accesso universale e consente l'interazione e la negoziazione tra
venditore e acquirente, rendendolo ideale per le esigenze aziendali
moderne.
Prima dell'era del Web, l'e-commerce era poco noto nel settore
business-to-business. Tuttavia, la corsa all'oro delle dotcom
7
alla fine
degli anni '90 ha portato l'e-commerce all'attenzione generale.
Nel 1999, molte aziende europee hanno avviato attività online, ma
alcune hanno chiuso nel 2000 a causa della difficoltà nel generare
6
A. VERZELLONI, Breve storia dell’e-commerce in «Hyperlabs», 2021, pag. 1,
(http://www.hyperlabs.net/ergonomia/verzelloni/commercio/02.html).
7 In economia e informatica con dotcom si definiscono tutte quelle società di servizi che
sviluppano la maggior parte del proprio business attraverso un sito web e Internet. Il nome
deriva dal diffuso utilizzo, da parte di queste, di siti appartenenti al dominio di primo livello
.com (https://it.wikipedia.org/wiki/Dot-com).
10
profitti. Ciò ha portato a dubbi sulla sopravvivenza dell'e-commerce,
ma la situazione si è chiarita con il tempo, e da lì in poi è iniziata la sua
esponente crescita.
Ora, il commercio elettronico si sta evolvendo in una fase più
consapevole, con Internet che trasforma il modo di fare business.
Tecnologia e flessibilità sono essenziali per sfruttare al meglio le
opportunità offerte da Internet.
1.2 Quadro normativo dell’e-commerce
Se dalla diffusione e dal ruolo chiave giocato quotidianamente da
Internet negli scambi commerciali mondiali è scaturita la necessità di
procedere a una sua efficace e pronta regolamentazione, chiara è la
ragione per cui la crescita esponenziale del web continua a tenere stretti
a sé Legislatori e giuristi, ammaliati dal mondo libero di Internet, nel
quale, soprattutto all'inizio, la legge sembrava essere poco aggiornata.
Per questo motivo, soprattutto negli ultimi anni, si è assistito a un
progressivo adattamento normativo volto a conferire un minimo di
certezza giuridica ai rapporti telematici. E rammentiamolo: qualsiasi
azione che risulta essere illecita offline lo è anche on-line. La
comunicazione attraverso la Rete e il commercio elettronico sono di
fatto “vita vera”, appartengono alla realtà e perciò debbono essere
sottoposti alle medesime regole e ai medesimi principi del mondo
fisico.
8
Soffermandoci sul panorama europeo, l'interesse del legislatore
comunitario riguardante il commercio elettronico si è manifestato a
partire dal 1994 con la Raccomandazione della Commissione Europea
94/820 concernente gli aspetti giuridici della trasmissione elettronica di
dati, un provvedimento di natura programmatica seguito dalla
Comunicazione della Commissione 96/359 intitolata Normalizzazione
e società globale dell'informazione: l'approccio europeo.
Nel 1997 sono stati effettuati interventi più specifici, con la
predisposizione del documento "Una iniziativa in materia di commercio
8 A. LISI, Il commercio elettronico nel World Wide Web: profili giuridici, in «Negozio
telematico: i profili giuridici di un e-shop», Macerata, Halley ed., 2007, pag. 21.