2
investono poi il suo impegno a favore di alpini e reduci, sia come ex cappellano
militare, sia come rettore del tempio della Madonna degli alpini; riguardano inoltre il
suo pensiero politico, in base agli scritti del diario parrocchiale in cui il
sacerdote commenta i principali avvenimenti di interesse locale, nazionale e
mondiale; e infine il suo spiccato interesse per i giovani, e la sua azione in favore di
questi, per la loro crescita morale e spirituale in contrasto con il "borghesismo" e il
materialismo introdotto nella società italiana dopo il boom economico degli
anni Sessanta. Sono, questi ultimi, gli aspetti forse meno noti del sacerdote, che
viene ricordato soprattutto per la sua grande umanità, per la sua vicinanza a reduci e
famigliari di caduti e dispersi, e per l'opera piu tangibile dell'edificazione del
tempio e della parrocchia di Boario.
Il lavoro ha preso in considerazione come fonti principali il diario di guerra, nelle
diverse sue pubblicazioni e nella sua evoluzione; il diario parrocchiale compilato da
don Turla nei venticinque anni di attivita nella parrocchia di Boario Terme da lui
stesso fondata e i bollettini parrocchiali relativi a questo lungo periodo, che ricalcano
la sua impronta e il suo pensiero.
Molto però resta ancora da fare: alcuni aspetti accennati in questa tesi richiederebbero
ulteriori approfondimenti. Tra questi la sua azione per gli alpini, per la quale non e
stato possibile consultare l'archivio conservato dalla sezione alpini-coro ANA di
Darfo Boario Terme.
3
Tra le questioni ancora scarsamente indagate rientra il rapporto con mons. Vittorio
Bonomelli, vicario foraneo di Breno e cappellano militate in seno alia compagnia dei
paracadutisti, con cui don Turla ebbe in comune l'esperienza del fronte. Lo stesso
potremmo dire a proposito del rapporto privilegiato con don Carlo Comensoli,
arciprete di Cividate Camuno attivo nella resistenza.
Di questo rapporto andrebbe maggiormente messa in luce l'ideologia democristiana
che accompagna l'anticomunismo e 1'antisocialismo dei due sacerdoti, in un'epoca in
cui l'affermazione di questi partiti presso le classi operate e vissuta come grave
pericolo per 1'intera nazione, soprattutto sulla scorta dell'esperienza russa di cui molti
(tra cui don Turla stesso) sono stati testimoni in prima persona come prigionieri di
guerra ed internati nei gulag sovietici.
Cosi come resta ancora da approfondire l'attivita di don Turla come presidente della
sezione provinciale dell'Associazione Nazionale Cappellani militari in congedo.
Nonostante molti aspetti della complessa figura del sacerdote restino ancora da
sondare, si e inteso fornire in questo lavoro alcuni appunti essenziali circa la sua
biografia, appunti che riteniamo utili come base per chiunque intenda accingersi ad
ulteriori studi, piu specifici, circa la figura di don Turla.
4
Ringrazio il ch.mo prof. Egidio Walter Crivellin per la disponibilità e l'aiuto
offertomi nella realizzazione di questo lavoro.
Ringrazio il correlatore ch.mo prof. Marco Rizzi per l'attenzione riservata al
mio elaborate. Si ringraziano il parroco di Boario Terme don Enrico Andreoli e la
prof.ssa Galbiati Grille per aver consentito la consultazione del diario parrocchiale
di don Turla, del materiale fotografico conservato nell'archivio parrocchiale
di Boario Terme, e dei bollettini "...da Boario Terme" e "La Sorgente".
Un grazie particolare va a padre Massimo Taglietti e fra Domenico Lucchini per le
informazioni ricavate dall'archivio dei frati francescani di Milano.
5
I-Don Guido Maurilio Turla; la vita e gli scritti.
l-Profilo biografico.
Don Guido Maurilio Turla
1
nacque l'11 ottobre 1910 a Sulzano, piccolo paese sulla
sponda bresciana del lago di Iseo, dal padre Francesco e dalla madre Fiorina Ribola.
Figlio secondogenito, aveva un fratello, Domenico
2
, e due sorelle Pasqua e Rina
3
. II
padre faceva il boscaiolo e commerciava legna da ardere.
Già negli studi inferiori Guido aveva rivelato particolari attitudini, brillando per
intelligenza: "«Era il piu bravo della classe» aveva detto la sua maestra Elvira Brasi.
E questo nonostante avesse poco tempo per studiare. Infatti lo scolaro, con permesso
speciale, usciva prima di mezzogiorno, dovendosi recar al bosco con il tascapane a
portare la colazione al padre; poi riscendeva trascinando a valle un fascio di legna,
1
Per alcune nozioni biografiche fondamentali si fa riferimento, ad vocem, a Encyclopedia bresciana, a.c. di A. Fappani,
edizioni "La voce del Popolo", Brescia, 1974. Come si notera nella lettura di questo capitolo, tra le fonti compare a
volte qualche contraddizione sui dati biografici di don Turla. Si è scelto di riportare quindi la fonte più autorevole nel
testo, richiamando in nota eventuali discordanze di altre fonti. L'incertezza su alcuni dati puo essere dovuta all'esistenza
di numerosi sacerdoti con il medesimo cognome, vissuti nella medesima epoca e perlopiù originari della zona del
Sebino. (Ricordiamo, per fare un esempio, mons. Luigi Turla 1878-1950, mons. Giovanni Maria Turla, don Giulio
Turla parroco di Sulzano tra il 1961 e il 1978).
2
Anche egli soldato nella seconda guerra mondiale, si sposera in tempo di guerra e "per portare all'altare la sua
Barbarina Tononi, strappa una licenza al suo comandante di compagnia, compagnia die colera a picco in un convoglio
per 1'Africa, giusto il giorno del suo matrimonio", cfr. V. Nichilo, Sulzano-Una storia tra lago e montagna, Fondazione
Civilta Bresciana, Brescia, 2004, p. 118.
3
Altre fonti parlano di dieci fratelli. Il riferimento va in particolare all'articolo di giornale che si trova conservato senza
estremi all'interno del diario parrocchiale. Scritto in occasione della morte della madre di don Turla, esso ricorda "la
figura umile e santa della mamma del sacerdote... e la sua vita allietata dalla nascita di nove figli" (Si veda, sotto, la
nota a 13).
6
in tempo per le lezioni pomeridiane"
4
.
E' all'interno dell'ambiente famigliare, alia luce di una solida tradizione cristiana, che
matura e si rinsalda la vocazione religiosa di don Turla. Egli, attratto dall'ideale del
piu rigido francescanesimo, entrerà all'eta di 12 anni nel seminario francescano di
Albino. In questi anni traspaiono, oltre alle qualita intellettive, le sue doti di umanità
e bonta che resteranno le caratteristiche fondamentali della sua personalità di
sacerdote
5
.
Ordinato sacerdote nel 1935 a Severe
6
, trascorrerà gli anni fino al 1940 ricoprendo
vari incarichi tra i conventi di Albino e Lovere, non ultimo quello di insegnante
presso i seminari dell'Ordine.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel 1940 aveva chiesto ed ottenuto di
partire per il fronte come Cappellano Militare, "non per facile evasione agli impegni
comunitari dell'Ordine o per spirito di avventura"
7
, ma nella consapevolezza della sua
decisione, per seguire i giovani che come lui erano stati chiamati a combattere.
4
Boario Terme in lutto per la morte di don Turla - Volle erigere una chiesa in ricordo di tutti i Caduti, in "Giornale di
Brescia", 19 maggio 1976.
5
Secondo quanto risulta da un foglio trovato in AFCB. Questo foglio riporta un paragrafo intitolato Turla don Guido
Maurilio, all'interno della sezione Studi e documentazioni, pp. 441. E' stato impossibile rintracciare quale sia l'opera da
cui proviene questo estratto.
6
Secondo quanto si ricava da APCL. Per tutte le altre fonti invece (articoli di giornale soprattutto) il luogo
dell'ordinazione sacerdotale fu Milano.
7
Cfr. notan.5.
7
In Russia don Turla visse l'esperienza piu importante, che fu la chiave di volta della
sua vita, tanto da influenzare e da plasmare le sue scelte e le sue azioni successive.
Don Turla venne destinato al secondo reggimento degli alpini. Cappellano dapprima
nella Cuneense, fu assegnato poi al battaglione Saluzzo. Affrontata la campagna di
Albania, nel gennaio 1941, dopo circa un mese di permanenza in Piemonte, il
battaglione parti per il fronte russo. Qui don Turla partecipo alia tragica ritirata e
venne fatto prigioniero a Waluiki il 28 gennaio 1943.
Dapprima fu internato nel campo di concentramento di Krinowaja, e successivamente
in quelli di Oranki, Sussdal ed Odessa, con una parentesi nel convalescenziario di
Skit. Riusci a ritornare in patria solo nel luglio 1946, dopo un anno dalla fine del
conflitto.
Stremato dalle esperienze di fame, dalle fatiche e dai pericoli, trovo rifugio presso il
convento della Santissima Annunciata di Borno e poi a Lovere, dove ebbe per alcuni
anni 1'incarico di Superiore.
Furono questi gli anni piu tristi della vita di don Guido: dal 1946 al 1951, tra le corsie
degli ospedali, nel silenzio della propria cella, non gli fu facile allontanare quei tristi
ricordi
8
. Fu questo il periodo in cui, in quella inattivita forzata, egli riordino i suoi
frettolosi appunti di guerra e diede alle stampe un diario sulle vicende degli Alpini
nelle desolate steppe russe e sulla sua prigionia;
8
G. Cappitta, Darfo Boario Terme: ieri sera - e morto don Turla, in "Bresciaoggi", 18 maggio 1976
8
il libro produsse nell'opinione pubblica un'enorme impressione ed ebbe l'onore di
varie ristampe
9
.
Assodato che, a causa della sua salute precaria, la vita del cappuccini non faceva per
lui, in quegli anni don Turla chiese al Vescovo di Brescia, mons. Giacinto Tredici, di
poter essere inserito tra l'apostolato diocesano
10
. Proprio in quel momento si
presentava il problema dell'assistenza religiosa a Boario Terme. Il paese conosceva in
quegli anni una forte ripresa economica e una parallela crescita di popolazione,
dovute in gran parte alla presenza delle terme e di una forte industria turistica.
L'abitato era privo una propria chiesa, e per l'assistenza religiosa la popolazione
doveva far riferimento alle tre parrocchie limitrofe di Erbanno, Gorzone e
Montecchio
11
. II vescovo propose a don Turla il suo inserimento a Boario in qualita
di delegate vescovile. Don Turla accetto senza riserve.
"Egli non si sentiva nato per star fermo a contemplare panorami, mentre gli altri
lavoravano. Se la «carne» era tornata inferma dalla triste esperienza bellica, lo
«spirito» ne era invece uscito rinvigorito di energie e riboccante di straordinaria
vitalita"
12
.
Nel 1951, venne dunque trasferito a Boario Terme dove svolse da subito un'intensa
attivita di apostolato.
9
Turla don Guido Maurilio, in Studi e documentazioni, pp.440- 441, in AFCB. Per informazioni piu approfondite si
rimanda ai paragrafi successivi.
10
Ibid.
11
Le notizie storiche sono ricavate dagli articoli di B. Galbiati Grille apparsi sul bollettino parrocchiale di Boario Terme
"La Sorgente", numeri da Natale 2003 a dicembre 2005..
12
Turla don Guido Maurilio, in Studi e documentazioni, pp. 440-441. In AFCB
9
Incardinato nel clero diocesano nel 1954
13
, rimase a Boario in qualita di delegate
vescovile fino al 1956, anno in cui vi venne nominato parroco. A Boario, da subito, lo
avevano seguito la madre e la sorella Rina. La madre morirà il 29 dicembre 1957
14
.
La sorella invece condividera con il fratello le gioie e i dolori della fondazione della
nuova parrocchia per tutti i venticinque anni del suo ministero a Boario
15
. Si spegnera
il 27 gennaio 2004 presso la casa di riposo di Marone, dove era ospite da quattro
anni
16
.
Intanto, nel 1954 don Turla aveva ricevuto la medaglia di bronzo al valore militare
per il comportamento eroico tenuto sul fronte russo. A Boario, fin dal primo periodo,
concepì il desiderio di erigere una chiesa in onore dalla Madonna degli Alpini, per
adempiere a un voto pronunciato sul suolo russo.
II tempio sorse lentamente e con molte difficoltà e la sua costruzione duro a lungo
impegnando tutti i venticinque anni di apostolato del sacerdote a Boario, fino alia sua
morte17
17
.
13
A quanto risulta da alcuni giornali, don Turla, rimase comunque alTinterno dell'ordine cappuccino, aderendo
all'ordine terziario francescano. L'informazione si deduce da Don Turla in "Giornale di Brescia", 26 maggio 1976.
14
La cronaca dell'awenimento e raccolta in un articolo di giornale conservato nel diario parrocchiale di don Turla
(DPDT). L'articolo e conservato senza estremi e vi si ricorda "la figura umile e santa della mamma del sacerdote. .. .Da
oltre sei anni essa viveva a Boario accanto al figlio sacerdote e alia figlia Rina, partecipando alle gioie e ai dolori della
fondazione della nuova parrocchia".
15
Cfr. B. Galbiati Grille, Ripercorrere..., in "La Sorgente".
16
Cfr. Don E. Andreoli, Profili-Don Guido Maurilio Turla additato a sacerdoti e seminaristi camuni, in "La Sorgente",
Pasqua 2005.
17
II compimento della chiesa awerra tra il 1996 e il 1999 con la costruzione del campanile, su iniziativa dell'allora
parroco don G. Battista Chiminelli. Un articolo di giornale trovato in AFCB, datato 1 agosto 1999 e a firma s.spa.,
intitola Completato il sacrario della Madonna degli alpini a Boario- II sogno di don Turla e diventato una realta.
L'articolo riferisce dell'inaugurazione della torre campanaria, benedetta da mons. Olau ueseovo ausiliare di Brescia.