casa navigando in un megastore virtuale. Immaginare il futuro e le potenziali
applicazioni della rete è molto suggestivo e affascinante. Da un punto di vista
giuridico però la realtà è meno idilliaca. Da quando la rete è diventata meta
pionieristica degli imprenditori, i contenziosi giuridici si sono
esponenzialmente moltiplicati. Il 1995 è stato l’anno di esplosione di Internet;
milioni di persone hanno cominciato ad interessarsi della rete e ciò ha
inevitabilmente attirato l’attenzione delle aziende, che vedono nella rete
un’ottima opportunità per presentare al mondo intero i propri prodotti e
servizi.
In questa tesi ci si è occupati del nome di dominio e del suo rapporto con il
marchio. Tale argomento rappresenta una delle tante problematiche giuridiche
legate al mondo di Internet. Il nome di dominio, che inizialmente aveva solo
la funzione di essere un espediente tecnico per facilitare il ricordo di alcuni
indirizzi Internet composti da stringhe di numeri piuttosto lunghe, oggi è al
centro invece di scontri e lunghe battaglie legali per la sua aggiudicazione o
per il suo utilizzo non conforme ai principi della correttezza professionale.
In questo lavoro non si è voluto essere eccessivamente tecnici, si è piuttosto
preferito cercare di dare chiarezza ad una problematica giuridica piuttosto
nuova. Si è iniziato cercando di definire che cosa sia un nome di dominio da
un punto di vista tecnico e giuridico. È stato poi analizzato il rapporto tra il
nome a dominio ed il marchio con le relative problematiche inerenti al fatto
che il marchio trova sempre una protezione territoriale mentre Internet ha
dimensione extraterritoriale. Sono state prese in considerazione anche alcune
sentenze di casi famosi sulla problematica del domain name grabbing.
Un soggetto che spesso viene chiamato in causa per rispondere di eventuali
illeciti commessi su Internet è il Provider. In questa tesi è stata analizzata
anche tale figura e la relativa responsabilità per illeciti commessi mediante
pagine Internet da esso ospitate e poste in rete.
Ci si è occupati infine dei degli strumenti giudiziari e stragiudiziari per la
risoluzione delle dispute, sottolineando come i tempi della giustizia ordinaria
siano eccessivamente lunghi per un settore, quale è quello di Internet,
caratterizzato dalla rapidità del suo sistema di operare. Basti pensare che la
chiusura di un dominio Internet, anche solo per un periodo relativamente
breve, può determinare il fallimento di chi lo ha realizzato e la fuga dei
navigatori verso altri fornitori di servizi. Si è quindi voluto fare riferimento ai
numerosi centri di mediazione che stanno nascendo su Internet e che si stanno
rivelando una concreta ed efficace alternativa ai fori ordinari per la
risoluzione delle dispute.
CAPITOLO PRIMO
1.1 ALCUNE NOZIONI SU INTERNET
Per comprendere le origini di Internet occorre risalire a quarant’anni fa,
al cosiddetto periodo della guerra fredda. Nei primi anni sessanta era
diffuso nel mondo la paura di una guerra nucleare.
Ciò che in quel periodo preoccupava i ricercatori statunitensi erano le
conseguenze che un’eventuale guerra avrebbe avuto sulle
comunicazioni.
Dopo l’incidente della Baia dei Porci a Cuba, la tensione USA-URSS
raggiunse i massimi livelli, inoltre in quel frangente anche la Cina
cominciò a sperimentare la bomba atomica.
Il Dipartimento della Difesa americana avviò quindi un progetto che
aveva il fine di preservare le telecomunicazioni in caso di guerra
nucleare.
Per la realizzazione di questo progetto nacque l’agenzia governativa
ARPA.
L’Advanced Research Projects Agency (Ente progetti di ricerca
avanzata) aveva un obiettivo ben chiaro: creare una rete di
telecomunicazione che avrebbe dovuto funzionare anche a seguito di
attacco diretto da parte del nemico.
1
Il principio della rete era semplice: il peso della comunicazione era
affidato agli stessi computer collegati in rete, quindi la comunicazione
non doveva dipendere necessariamente da un server centrale e ciascun
nodo aveva la possibilità di continuare a lavorare, ricevendo e
trasmettendo informazioni, anche nel caso in cui a seguito di attacco
nucleare fossero stati danneggiati alcuni nodi.
Si dovevano creare un’infinità di strade alternative per la circolazione
dei dati.
Nacque quindi nel 1969 l’ARPAnet
2
, la quale è rimasta operativa fino al
1986 quando fu definitivamente sostituita dalla NFS.
3
La NSF creò la NSFnet, una serie di reti dedicate alla comunicazione e
all’istruzione.
1
“Navigare in Internet con Netscape 2” di Daniel A.Tauber, Brenda Kienan
2
Nel 1957 gli Stati Uniti lanciarono il progetto ARPA (Advanced Research Projects
Agency), gestito dal Ministero della Difesa con lo scopo di finanziare ricerche e
sperimentazioni scientifiche.
Gli studi proseguirono sino al 1962, quando l'agenzia governativa Rand ricevette
l'incarico di creare un meccanismo in grado di garantire le comunicazioni nel caso di
un eventuale attacco nucleare. Nacque così il packet switching, grazie al quale è
possibile inviare pacchetti di messaggi indipendentemente l'uno dall'altro attraverso
computer collegati direttamente in rete ed in grado di ridirigere il pacchetto verso
l'indirizzo finale.
Nel '69 la BBN si aggiudicò l'appalto per il contratto ARPANET, collegando tra loro
quattro centri di ricerca statunitensi: la UCLA (University of California at Los
Angeles), la SRI (a Standford) la University of California a Santa Barbara e la
University of Utah.
Furono questi primi quattro nodi collegati ad una dorsale (backbone), a dare l'avvio
al fenomeno Internet.
3
National Science Fondation (NSF) nata nel 1985
La nuova dorsale si basava sui protocolli ARPANET e venivano offerti
gratis ad ogni istituto di ricerca o istituzione statunitense.
Nello stesso tempo nacquero migliaia di reti locali per collegare il
traffico elettronico da istituzioni individuali con il servizio nazionale.
Nel 1989 con la fine della guerra fredda e il proliferare dei trattati di
pace, la rete ARPANET non aveva più ragione di esistere.
Essa fortunatamente non venne dismessa, ma fu utilizzata non più solo
per scopi militari.
Negli anni novanta possiamo affermare che ebbe inizio la nuova era di
Internet; la rete cessa di essere un mezzo di difesa nazionale e diventa un
moderno strumento di comunicazione, il media che si è diffuso più
velocemente nella storia.
La nuova dorsale ha cambiato anche il modo di pensare al net come
prerogativa delle sole università o grandi aziende e ha fatto si che anche
altre persone avessero la possibilità di accedere a questa infinita banca
dati e poter sfruttare le sue potenzialità.
Infatti, Internet si serve di una struttura di linee dedicate ad alta velocità;
ciò che ha favorito la grande diffusione mondiale di questo nuovo
strumento di informazione e comunicazione è che non solo le grandi
istituzioni accademiche o la società multinazionale possono accedere a
queste costose linee dedicate, ma anche il semplice cittadino tramite una
normale linea telefonica ed un personal computer.
Ciò che ha consolidato definitivamente il successo di Internet è stata
l’invenzione del World Wide Web ad opera di Tim Berners del CERN
4
di Ginevra, con l’obiettivo di mettere a disposizione uno strumento
efficace per la condivisione delle informazioni all’interno del CERN.
Nascono i primi programmi per “navigare” in rete ed è ora possibile
visualizzare oltre che testi scritti anche immagini e suoni.
I siti Web consistono in un certo numero di pagine, tra loro interconnesse
e create in linguaggio HTML
5
, le quali possono contenere sia testi sia
grafica e suoni.
Internet non è un’entità fisica o tangibile, ma piuttosto una gigantesca
rete che interconnette un numero infinito di gruppi più ristretti di reti
informatiche collegate fra loro.
Internet non è gestito né regolato da alcun governo; non è soggetto ad
alcun controllo in quanto è impossibile monitorare l’utenza Internet ed
inoltre le connessione e i servizi disponibili variano continuamente.
6
Una delle caratteristiche più importanti di Internet va individuata nella
semplicità delle tecnologie che ne consentono il suo sfruttamento.
E’ sufficiente un computer ed un modem collegato alla rete telefonica
per accedere a questo infinito mondo virtuale.
4
Il CERN è il laboratorio europeo per la fisica delle particelle, centro di ricerca sulla fisica più grande
del mondo, istituito nel 1954 con sede a Ginevra.
5
HTML: HyperText Markup Language
6
Vedi , Opere sull’internet: legge applicabileII Diritto Industriale n.6 1996 pag. 518
Con Internet si ha la possibilità di scambiarsi e-mail, ricercare
informazioni testuali, grafiche o sonore.
Il suo sviluppo ed enorme successo hanno indirizzato molti imprenditori
ad utilizzare questa risorsa anche per finalità che originariamente non gli
appartenevano: e-commerce, training on line, videoconferenze, ecc. ecc.
Internet è uno strumento di comunicazione la cui tecnologia si sta
evolvendo velocemente per rispondere con la massima efficienza alle
esigenze degli uomini.
Il primo argomento che è necessario affrontare dal momento in cui si
parli di comunicazione è il linguaggio.
I computer, pur utilizzando tutti il codice binario, possono comunque
avere dei linguaggi diversi e quindi incompatibili.
Lo scopo della rete è quello di mettere in comunicazione milioni di
computer tra loro, permettere agli uomini che sono dietro la macchina di
poter accedere alle informazioni; è stato necessario quindi definire delle
regole condivise da tutti.
Tale funzione viene svolta dai protocolli
7
: l’obiettivo è permettere a
computer aventi diverso hardware
8
e differenti sistemi operativi di
comunicare.
7
Nel mondo diplomatico per protocollo si intende una serie di regole di comportamento e di etichetta
rigidamente codificate che permettono a persone di culture diverse di interagire senza creare
pericolose incomprensioni.
Questa accezione del termine può essere accolta per metafora anche nell’ambito della telematica.
http://www.nobili.net/come_funziona_internet.htm
8
Macchina per l’elaborazione dei dati
Sono state poste in essere quindi un insieme di regole e di convenzioni
che tutti i computer su Internet dovevano seguire per poter comunicare.
1.2 PROTOCOLLO TCP/IP
Il protocollo che attualmente permette il funzionamento della rete viene
indicato con l’acronimo TCP/IP (Trasmission Control protocol/ Internet
Protocol).
Una delle ragioni dell’enorme successo di Internet risiede proprio nelle
caratteristiche del suo protocollo.
Il TCP/IP è indipendente dal modo in cui la rete è fisicamente realizzata.
Una rete TCP/IP può appoggiarsi indifferentemente su una rete locale
Ethernet
9
, su una linea telefonica, su un cavo a fibre ottiche, su una rete a
trasmissione satellitare…e così via.
10
Ovviamente non è questa la sede per spiegare nel dettaglio come avviene
tecnicamente lo scambio di informazioni da un computer ed un altro;
sarà sufficiente dire che il TCP converte i messaggi che devono essere
inviati in una sequenza di pacchetti.
Tali pacchetti vengono poi passati al protocollo IP, il quale vi aggiunge
un’intestazione IP (header) del computer di partenza, del computer di
9
Rete locale più diffusa al mondo.
10
http://www.nobili.net/come_funziona_internet.htm
destinazione e tutta una serie di istruzioni per instradare il pacchetto
attraverso le varie reti su Internet
11
. Le reti di tipo TCP/IP sono dette reti
a commutazione di pacchetto
12
.
Il secondo compito del protocollo IP è l’invio dei dati da un determinato
computer ad un altro determinato computer seguendo una linea diretta.
Per fare in modo che la comunicazione tra host
13
vada a buon fine è
necessario che ogni computer collegato in rete abbia un indirizzo
univoco che lo identifichi senza alcuna ambiguità.
Quando parliamo di Internet, di computer che comunicano tra loro e si
scambiano dati inviandoli attraverso la rete a indirizzi ben precisi,
dobbiamo pensare ad una procedura che non si differenzia più di tanto
dal tradizionale sistema postale; per spedire una cartolina o una lettera al
sig. Rossi dobbiamo indicare il nome e cognome del signor Rossi, la via,
la città e il codice di avviamento postale. Dando tutti questi dati si
individua con precisione il sig. Rossi al quale facciamo riferimento e il
luogo ove tale persona si aspetta di ricevere la posta.
11
http://www.dfc.unifi.it/MMM-project/internet/doc1.3.htm
12
In una rete a commutazione di pacchetto l'informazione da trasmettere è suddivisa
in pacchetti di dimensione abbastanza piccola; ad ognuno di essi viene aggiunta
un’intestazione che contiene tutta l'informazione necessaria affinché il pacchetto sia
inoltrato alla sua destinazione finale. I pacchetti sono inviati individualmente
attraverso la rete e vengono poi riassemblati nella loro forma originale quando
arrivano sul computer destinazione.
13
Host: computer connesso alla rete in grado di ospitare informazioni o utenti. Sinonimo di server.
Allo stesso modo potrebbe essere pensato lo schema di indirizzamento
dei computer collegati in rete, il quale si basa su un sistema di indirizzi
numerici.
Ogni computer su Internet è dotato di un indirizzo numerico costituito da
quattro byte, ovvero da quattro sequenze di cifre binarie.
Quando il protocollo IP di un computer riceve i dati da inviare ad un
certo indirizzo, per prima cosa, analizzerà la parte dell’indirizzo che fa
riferimento alla rete; se l’indirizzo è quello della rete locale, i dati sono
inviati direttamente al computer interessato.
Se invece l’indirizzo è riferito ad una rete esterna, i dati saranno inviati
ad un computer speciale denominato router che a sua volta li invierà al
gateway
14
da lui conosciuto, competente per un certo indirizzo di rete.
14
GATEWAY : è uno speciale computer dedicato che è collegato a 2 o piu' reti ed
instrada i pacchetti dall'una all'altra. In particolare, un gateway IP instrada
datagrammi ( pacchetti ) IP fra le reti a cui è connesso. I gateway instradano
pacchetti ad altri gateway, finchè non possono essere forniti alla destinazione finale
direttamente attraverso una rete fisica. Il termine è applicato in senso lato a qualsiasi
macchina che trasferisce le informazioni da una rete ad un'altra, come nel 'mail
gateway'.
anche se la letteratura originale usava il termine 'gateway', i produttori spesso lo
chiamano 'router' IP.
Definizione tratta dal libro : " INTERNETWORKING CON TCP/IP - principi
protocolli architettura " aut. Douglas E. Comer , ed. Gruppo ed Jackson.
Particolari : In pratica il gateway contiene un database di indirizzi degli host
(terminali) collegati a quella rete , ma anche gli indirizzi dei gateway direttamente
collegati a quella rete.
Per ogni pacchetto che arriva un gateway valuta se l'indirizzo di destinazione fa parte
di un host direttamente collegato a lui allora lo invia direttamente all'host e il
pacchetto è giunto a destinazione; altrimenti se l'indirizzo di destinazione non fa
parte di quella rete in base a diversi criteri lo instrada al gateway successivo e così
via fino a destinazione. I criteri di scelta delle destinazioni da parte del gateway
possono essere: congestione ( instrado dove c'è meno traffico), velocità dei
collegamenti ( si utilizza sempre quello per cui la velocità del canale è
maggiore),lunghezza del percorso (cerco di compiere meno salti possibili).
L’assegnazione effettiva degli indirizzi di rete viene curata da un
organismo internazionale: la IANA
15
la quale ha sede a Marina del Rey in
California. Per le registrazioni dei domini la IANA si appoggia ad
organizzazioni sovranazionali come la RIPE
16
europea, le quali a loro
volta hanno dei collegamenti con autorità nazionali.
In Italia l’autorità di riferimento è la RA.
17
15
IANA: Internet Assigned Numbers Authority.
16
Per maggiori approfondimenti sul RIPE: http://www.ripe.net
17
RA: Ragistration Authority- l’argomento sarà trattato in maniera più approfondita nel secondo
capitolo.
1.3 DALLA NUMERAZIONE IP AL DOMAIN NAME SYSTEM
Un indirizzo IP è un numero a 32 bit che viene scritto con quattro
segmenti di otto bit ciascuno; essi sono espressi in forma decimale e
sono separati da punti: xxx.yyy.zzz.ttt
L’indirizzo è suddiviso in due campi, chiamati campo rete e campo
host
18
. Il campo rete identifica, all'interno di Internet, la rete a cui l'host è
connesso (così che tutti gli host di una stessa rete hanno lo stesso campo
rete), mentre il campo host identifica un particolare host attaccato ad una
data rete.
Il campo rete dell'indirizzo IP è assegnato da un’autorità` centrale, il NIC
(Network Information Center), mentre amministratori locali hanno la
responsabilità dell’assegnazione dei singoli indirizzi di host per una data
rete.
19
18
Host: nodo, sito. Solitamente un computer (server) connesso 24 ore su 24 ad
Internet che consente ad altri computers di collegarsi per visitarlo
19
Gli indirizzi IP vengono distinti in tre classi (A, B, C) che si differenziano in
funzione di quanti dei quattro bytes sono utilizzati per identificare la rete e quanti per
identificare gli host. Più precisamente gli indirizzi IP di classe A sono caratterizzati
dall'avere 1 byte per il campo rete e 3 bytes per il campo host, disposizione opposta
per quelli di classe C, mentre gli indirizzi IP di classe B hanno 2 bytes per il campo
rete e 2 bytes per il campo host. Le due classi più comunemente usate sono la B e la
C. Le grosse organizzazioni preferiscono avere una rete di classe A o B che poi
suddividono, tramite una mascheratura (Subnet Mask), in sottoreti.
La rete dell'Università di Firenze, come in genere tutte le reti universitarie, è di classe
B. Il suo campo rete è infatti formato da due bytes e precisamente dalla stringa
"150.217"; il terzo byte è usato come maschera per indicare le sottoreti dei vari
istituti universitari, ecco alcuni esempi:
- 150.217.30 e 150.217.74, sottoreti del Dipartimento di Fisiopatologia Clinica
(DFC);
Chiaramente il metodo di indirizzamento numerico dell’Internet
Protocol, sebbene sia molto efficiente dal punto di vista tecnico, a ben
guardare risulta molto complicata per l’utente. Sarebbe, infatti, molto
noioso doversi ricordare tutte le sequenze numeriche corrispondenti agli
indirizzi IP dei computer ai quali ci si intende connettere.
Per facilitare l’impiego della rete da parte degli utenti e per ovviare a
questo problema è stato sviluppato un sistema di indirizzamento
simbolico: ai computer e alle reti vengono assegnati dei nomi e la
combinazione tra il nome del computer e quello della rete a cui esso
appartiene forma l’indirizzo simbolico, cioè il domain name per quel
particolare computer connesso ad Internet.
Con questo sistema ogni computer connesso ad Internet è conosciuto
oltre che con un indirizzo IP anche con l’indirizzo simbolico. Il sistema
DNS
20
permette quindi di passare dall’indirizzo alfanumerico
all’indirizzo IP della macchina di destinazione.
Le stringhe di caratteri alfanumerico, a differenza dell’indirizzo
numerico, possono essere di lunghezza illimitata; inoltre per un utente
- 150.217.10, 150.217.11 e 150.217.12, sottoreti del Dipartimento di Ingegneria
Elettronica.
Infine l'ultimo byte indica il numero di host all'interno di una data sottorete. Cio`
significa che tutti gli hosts, appartenenti ad esempio alla sottorete del DFC, hanno
indirizzi IP che differiscono tra loro unicamente per l'ultimo byte, ed è proprio
tramite quest'ultimo numero che si distingue un host da un altro all'interno di tale
sottorete.
http//www.dfc.unifi.it/MMM-projct/internet/default.htm
20
DNS: Domain Name System
risulta più semplice ed intuitivo ricordare dei nomi simbolici anziché
delle sequenze di numeri.
In rete sono collegati milioni di computer, ognuno col proprio indirizzo
IP al quale corrisponde un domain name. Poiché per una qualsiasi
macchina sarebbe impensabile tenere localmente una lista aggiornata di
tutti i nomi di dominio e gli indirizzi IP dei calcolatori collegati alla rete,
si è ritenuto opportuno che ogni rete su Internet si dotasse di almeno due
computer denominati NAME SERVER.
Il Domain Name Server è un data base che contiene l’elenco dei domain
name e indirizzi IP per un sottoinsieme degli host connessi ad Internet.
Il principio è molto semplice: quando il name server primario è
contattato da un host connesso in rete per sapere a quale indirizzo IP
corrisponde un determinato domain name, egli controllerà nella propria
domain name list; se la ricerca avrà risultato nullo il name server
contatterà altri computer che svolgono la stessa funzione finché non sarà
trovato l’indirizzo IP corrispondente al nome di dominio.
Questo indirizzo IP sarà poi comunicato al computer locale e sostituito
all’indirizzo simbolico.