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Capitolo 2
AFFRONTARE LA DISUGUAGLIANZA:
IL PROGRAMMA DELLE NAZIONI UNITE PER LO SVILUPPO
(UNDP) E GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE
(SDGS)
2.1 Il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo
Adesso che si ha un quadro molto generico del problema e di come questo vada
ad avvilupparsi su tematiche solo in apparenza molto diverse tra loro, si ritiene
opportuno andare ad analizzare il maggior organo internazionale che si occupa di
farvi fronte e con quali modalità esso stesso si è prefissato di farlo, dunque è
necessario spostare il nostro focus su uno dei maggiori organi dell’Organizzazione
delle Nazioni Unite.
L’United Nation Development Programme (UNDP) è un organismo, nella
dimensione di programma, appartenente alle Nazioni Unite e si può definire come
la maggiore rete globale di sviluppo. Esso propone e sostiene un cambiamento
positivo dell’intero assetto internazionale, rafforzando l’interconnessione tra paesi
tramite la diffusione di conoscenze, esperienze e risorse per migliorare il tenore di
vita della popolazione mondiale. Fornisce consulenze tecniche, tirocini, forme di
supporto per i paesi in via di sviluppo con particolare attenzione per i paesi meno
avanzati, e promuove la cooperazione tecnica e nel settore degli investimenti tra
Stati.
Con sede a New York, lo status dell’UNDP è quello di comitato esecutivo
all’interno dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. È stato fondato il 22
Novembre del 1965, con la fusione dell’EPTA (Expanded Programme of
Technical Assistance) e lo Special Fund, per scongiurare l’eventualità che questi
50
due organismi andassero a svolgere ridondantemente le stesse funzioni
59
.
L’amministratore dell’UNDP ricopre il terzo più alto gradino nella scala
gerarchica decisionale delle Nazioni Unite, dopo il Segretario Generale e il
Vicesegretario Generale.
L’UNDP è finanziato interamente da contributi volontari degli Stati Membri
delle Nazioni Unite. L’organismo è attivo in 177 paesi, dove collabora a stretto
contatto con il governo locale per fronteggiare le sfide di sviluppo e incrementare
le capacità locali. Inoltre, sin dal 1990 l’Ufficio per il Rapporto sullo Sviluppo
Umano dell’UNDP (UNDP Human Development Report Office) pubblica ogni
anno il Rapporto Sullo Sviluppo Umano (Human Development Report) per
analizzare con costanza il progresso globale sullo sviluppo. In aggiunta al
rapporto globale, l’UNDP pubblica anche rapporti regionali, nazionali e locali
60
.
L’UNDP lavora con gli Stati Membri per elaborare delle efficaci e peculiari
soluzioni alle sfide allo sviluppo globali e nazionali, sviluppando le capacità locali
ed attingendo a risorse, capitale umano e tecnico dell’UNDP, e alla sua vasta scala
di partner. In ogni caso, l’UNDP offre il suo aiuto e la sua consulenza solo a paesi
che lo richiedono
61
.
Quest’organismo si concentra su 5 macro-tematiche di sfida allo sviluppo:
- Governance democratica, supportando le transizioni di paesi verso la
democrazia e fornendo supporto tecnico e consulenze su politiche da
adottare, migliorando le capacità istituzionali e individuali all’interno delle
nazioni, consigliando riforme democratiche e promuovendo negoziazione e
dialogo. Inoltre, l’UNDP supporta le già esistenti istituzioni democratiche
di un paese migliorandone la comunicazione, rafforzando il dibattito a
livello nazionale e consolidando il consenso sui programmi di governance
del paese;
59
Assemblea Generale delle Nazioni Unite (1965), Consolidation of the Special Fund and the
Expanded Programme of Technical Assistance in a United Nations Development Programme,
General Assembly Resolutions, XX, 22 novembre 1965.
60
United Nation Development Programme, Human Development Reports, Internet:
http://hdr.undp.org/en (consultato in data 23 Maggio 2019).
61
United Nation Development Programme, United Nation Development Programme (Undp),
Internet:
http://www.un.org.my/0912010343%C2%BBUnited_Nations_Development_Programme_(UNDP)
.aspx (consultato in data 23 Maggio 2019).
51
- Lotta alla povertà, espandendo l’accesso alle opportunità economiche e
alle risorse, collegando i suoi programmi agli obbiettivi di macro-livello e
alle politiche di un paese e assicurando un monitoraggio continuo sulla
situazione globale di povertà. Inoltre, lavora su larga scala a riforme
commerciali, incoraggia il risanamento del debito e gli investimenti esteri e
si assicura che gli strati meno abbienti della popolazione non vengano
danneggiati dalla globalizzazione. Sul campo, l’UNDP promuove progetti
pilota di sviluppo, con particolare attenzione al ruolo della donna nello
sviluppo e alle disuguaglianze di genere, e coordina le operazioni tra
governi, organizzazioni non governative e finanziatori esterni. In questo
modo, l’UNDP lavora con i leader locali e i governi per fornire opportunità
alle popolazioni più svantaggiate per migliorare le loro condizioni
economiche;
- Prevenzione delle crisi e recupero, per ridurre il rischio di conflitti armati
o disastri, e promuovendo recuperi più rapidi una volta avvenuta una
possibile crisi. L’UNDP lavora attraverso gli uffici presenti sul paese per
supportare governi locali che necessitano di valutazioni e analisi, possibilità
di sviluppo e pianificazione coordinata. Esempi di programmi dell’UNDP
di riduzione del rischio includono i tentativi di controllo di proliferazione di
armi leggere, strategie di riduzione dell’impatto dei disastri naturali e
programmi di incoraggiamento all’uso della diplomazia e di prevenzione
della violenza. I programmi di recupero includono i disarmi, la
smobilitazione e il reintegro degli ex-combattenti, attività di sminamento,
programmi per reintegrare gli sfollati, ripristino dei servizi di base e
riposizionamento di sistemi di giustizia provvisori per i paesi che si
riprendono dalla guerra;
- Ambiente ed energia, dal momento che i poveri vengono più facilmente
colpiti dal degrado ambientale e dallo scarso accesso a fonti di acqua pulita
e potabile, alla sanità e ai servizi energetici. L’UNDP tenta dunque di
affrontare le problematiche ambientali per migliorare, per i paesi in via di
sviluppo, le capacità di sviluppo sostenibile e l’accrescimento dello
sviluppo umano. Lavora a stretto contatto con i paesi per rafforzare la loro
52
capacità di affrontare le sfide ambientali globali fornendo consigli su
politiche innovative e collegando i partner attraverso progetti di sviluppo
sensibili al tema dell’ambiente che possano aiutare gli strati meno abbienti
della popolazione a consolidare la sostenibilità dei sistemi di
sostentamento. La strategia ambientale dell’UNDP si focalizza
sull’effettiva governance idrica che include l’accesso a rifornimenti
d’acqua, igiene e a servizi energetici sostenibili, gestione del territorio
sostenibile per combattere la desertificazione e il degrado del suolo,
conservazione ed uso sostenibile della biodiversità, politiche di controllo
delle emissioni di agenti inquinanti dannosi e sostanze che favoriscono la
riduzione dell’ozono;
- Lotta all’HIV/AIDS, che fu – ed è ancora – una delle problematiche
epidemiche più allarmanti della società. L’UNDP lavora con i paesi nel
tentativo di prevenirne l’ulteriore diffusione e ridurne il suo impatto,
convocando ad esempio la Global Commision on HIV and the Law che è
stato riportato nel 2012
62
.
L’UNDP gioca dunque un ruolo fondamentale nelle attività delle Nazioni Unite
nel campo dello sviluppo. Principalmente, ciò viene svolto attraverso la sua
leadership nell’UNDG e attraverso l’UN Resident Coordinator.
L’United Nations Development Group (UNDG) è stato creato del Segretario
Generale nel 1997 per migliorare l’efficacia dello sviluppo delle Nazioni Unite a
livello dei singoli paesi, mettendo insieme le agenzie operative che lavorano sullo
sviluppo. Quest’organo viene presieduto dall’Amministratore dell’UNDP, e
quest’ultimo ne mette a disposizione anche il Segretariato.
L’UNDG elabora politiche e procedure che permettono ai membri dell’agenzia
di lavorare assieme e analizzare le problematiche dei paesi, pianificare strategie di
supporto, implementare programmi di supporto, monitorare i risultati e sostenere
62
United Nation Development Programme (2014), “Changing with the World”, UNDP Strategic
Plan: 2014-17, Internet:
https://www.undp.org/content/undp/en/home/librarypage/corporate/Changing_with_the_World_U
NDP_Strategic_Plan_2014_17 (consultato in data 24 maggio 2019).
53
il cambiamento. Tale iniziativa ha migliorato l’impatto delle Nazioni Unite
nell’aiutare i paesi a raggiungere i Millenium Development Goals (MDGs).
Il Resident Coordinator System, invece, coordina tutte le organizzazioni delle
Nazioni Unite nell’elaborare le attività operative per lo sviluppo da portare sul
campo. Mira a unire differenti agenzie per migliorare l’efficienza e l’efficacia
delle operazioni a livello dei singoli paesi. I coordinatori che risiedono nel
territorio, i quali sono finanziati, nominati e gestiti dall’UNDP, sono diffusi in più
di 130 paesi e sono designati come rappresentativi del Segretario generale per le
operazioni di sviluppo. Lavorano a stretto contatto con i governi nazionali e
rafforzano l’interesse e il mandato delle Nazioni Unite nell’attingere al supporto e
alla guida dell’intero sistema dell’ONU
63
.
Dall’inizio del millennio, l’UNDP ha cominciato a intraprendere un ambizioso
progetto di coordinazione internazionale che richiede lo sforzo condiviso dei paesi
membri delle Nazioni Unite.
2.2 Dai Millenium Development Goals ai Sustainable Development Goals
Nel Settembre del 2000, al Millenium Summit delle Nazioni Unite,
l’Assemblea Generale adottò la United Nations Millenium Declaration. Tale
Dichiarazione, mirata a rafforzare una partnership globale tra paesi per combattere
la povertà estrema mondiale, può essere considerata la prima strategia globale,
articolata in obiettivi precisi, approvata all’unanimità da tutti gli stati membri
dell’ONU e da tutte le istituzioni di sviluppo leader a livello mondiale. A supporto
di questa Dichiarazione, l’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi
Annan, stabilì otto obiettivi - da raggiungere con un termine fissato al 2015 che
divennero noti come i Millenium Development Goals (MDGs)
64
:
1. Sradicare la povertà estrema e la fame;
63
UNDP, “Resident Coordinator System”, Internet:
https://web.archive.org/web/20131220175536/http://www.undg.org/index.cfm?P=5 (consultato in
data 27 maggio 2019).
64
UNDP, “Background”, Millenium Development Goals, Internet:
https://www.un.org/millenniumgoals/bkgd.shtml (consultato in data 30 maggio 2019).
54
2. Diffondere globalmente l’istruzione primaria;
3. Promuovere l’uguaglianza di genere;
4. Ridurre la mortalità infantile;
5. Migliorare la salute materna;
6. Combattere l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie diffuse;
7. Assicurare la sostenibilità dell’ambiente;
8. Potenziare e migliorare la partnership globale per lo sviluppo.
L’efficacia degli MDGs è stata oggetto di un vivo dibattito negli anni a seguire.
I favoreggiatori di tali obiettivi hanno sostenuto che l’agenda di sviluppo
promossa dagli MDGs si è posta alla guida di un movimento internazionale contro
la povertà senza precedenti, riducendola globalmente di più del 50%. Prima della
loro elaborazione, campagne individuali che affrontavano le stesse aree tematiche
degli MDGs – come la lotta alla povertà e la maggior diffusione dell’istruzione
primaria – erano già in corso d’opera, ma non erano mai state concepite come una
lista coerente di obiettivi da raggiungere a livello globale
65
.
Le critiche, invece, hanno puntato sul fatto che il progresso su specifici target
affrontati dagli MDGs è stato giudicato sbilanciato a livello sia tematico che
regionale, e ciò perché molti paesi hanno adottato un approccio frammentario,
scegliendo di affrontare solo una parte dei target e non tutti. Questo è stato
attribuito al fatto che gli MDGs si applicavano solo a paesi assimilabili al Sud del
mondo, gli stessi che però hanno giocato un ruolo molto modesto nella loro
elaborazione. Conseguentemente, gli MDGs sono stati soggetti a diverse critiche
che li hanno giudicati come una piattaforma imposta ai paesi meno sviluppati da
parte di quelli del primo mondo
66
.
Una volta conclusa la deadline per gli MDGs, si è passati al livello successivo:
dal 25 al 27 Settembre 2015, durante la 70° sessione dell’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite, gli stati membri hanno indetto un summit speciale per
65
UN (2015), “The Millenium Develompent Goals Report 2015”, Internet:
https://www.un.org/millenniumgoals/2015_MDG_Report/pdf/MDG%202015%20rev%20(July%2
01).pdf (consultato in data 3 giugno 2019).
66
Attaran A. (2005), “An immeasurable crisis? A criticism of the Millennium Development Goals
and why they cannot be measured” in PLoS Med vol. 2, n. 10.
55
l’adozione dell’agenda sullo sviluppo post-2015. Ciò si è concluso con l’adozione
della Dichiarazione Transforming Our World – the 2030 Agenda for Sustainable
Development (Trasformando il Nostro Mondo – l’Agenda per lo Sviluppo
Sostenibile 2030), che può essere definita come una chiamata universale
all’azione per un miglioramento delle condizioni generali del pianeta e della
popolazione, che non ha precedenti sia per scopi che per ambizioni. Per
catalizzare l’azione capovolgente e cooperativa su scala internazionale, l’Agenda
2030 include una serie di 17 obiettivi integrati e universalmente applicabili per lo
sviluppo sostenibile, i quali sono accompagnati da un totale di 169 target e
indicatori concreti, i quali vengono ufficialmente chiamati col nome di
Sustainable Development Goals, SDGs (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile)
67
.
Gli SDGs sono stati concepiti come una continuazione del progetto degli
MDGs, ormai in scadenza al tempo. Nonostante gli SDGs mantengano quella
tematica di lavoro sulla riduzione della povertà estrema nelle sue dimensioni
multiple, essi riflettono anche una prospettiva comprensiva dello sviluppo
internazionale e del miglioramento della qualità della vita sul globo. Nel fornire
un set di target integrati e di indicatori concreti di progresso, si pensa che gli
SDGs siano la chiave del successo dell’Agenda 2030 e che saranno in grado di
guidare i piani di sviluppo, le politiche nazionali e la cooperazione internazionale
degli stati membri dell’ONU nei 15 anni compresi tra il 2015 e il 2030
68
.
In questa sede riassumiamo brevemente i Sustainable Development Goals, che
riporteremo in ordine:
1. Mettere fine alla povertà in tutte le sue forme, ovunque;
2. Mettere fine alla fame nel mondo, raggiungere un’adeguata sicurezza sulle
scorte di cibo e la qualità dello stesso, e promuovere agricoltura sostenibile;
3. Assicurare ovunque un’adeguata qualità di vita e promuovere il benessere
per tutte le persone, di qualsiasi età;
67
Assemblea Generale delle Nazioni Unite (2015), Transforming our world: the 2030 Agenda for
Sustainable Development, General Assembly Resolutions, 21 ottobre 2015.
68
Ibidem, p. 10.
56
4. Assicurare un’adeguata qualità di istruzione inclusiva e promuovere
opportunità di apprendimento per tutte le persone, in ogni momento della
loro vita;
5. Raggiungere l’uguaglianza di genere e assicurare più potere a tutte le donne
e ragazze di ogni età;
6. Assicurare la disponibilità e la sostenibilità della gestione delle scorte
d’acqua e degli accessi ai servizi igienici;
7. Assicurare l’accesso a forme di energia convenienti, affidabili, sostenibili e
moderne;
8. Promuovere una sostenibile, inclusiva e progressiva crescita economica, e
assicurare inoltre la piena occupazione in accordo a forme di lavoro
dignitoso e legale;
9. Costruire infrastrutture resilienti, promuovere un’industrializzazione
inclusiva e sostenibile, e favorire l’innovazione;
10. Ridurre la disuguaglianza all’interno di ogni paese e tra i paesi stessi;
11. Rendere città e insediamenti inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili;
12. Assicurare un consumo sostenibile e modelli di produzione;
13. Intervenire con urgenza per combattere il cambiamento climatico in corso e
il suo impatto sull’ecosistema;
14. Conservare la sostenibilità e controllare lo sfruttamento degli oceani, dei
mari e delle risorse marine per lo sviluppo sostenibile;
15. Proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile dell’ecosistema
terrestre e la gestione sostenibile delle foreste, combattere la
desertificazione e arrestare ed invertire il degrado del suolo, e fermare il
processo di perdita della biodiversità;
16. Promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo sostenibile,
assicurare l’accesso alla giustizia per tutti e costruire istituzioni efficaci,
responsabili e inclusive per tutti i livelli;
17. Rafforzare i mezzi di implementazione e rivitalizzare la partnership globale
per lo sviluppo sostenibile.
57
In netto contrasto con gli MDGs, gli SDGs sono uniformemente applicabili a
tutti i paesi del mondo, rimuovendo così la dicotomia “paesi sviluppati vs. paesi in
via di sviluppo” che lasciava comprensibilmente gli MDGs così aperti alle
critiche. E mentre le somiglianze sul tipo di format tra MDGs ed SDGs persistano
– entrambi i progetti sono stati distribuiti in un intervallo temporale di 15 anni, ad
esempio – gli SDGs hanno significativamente espanso la scala di contenuti degli
MDGs.
Essi sono comunque focalizzati sullo sviluppo globale all’interno del concetto
di sostenibilità, e dimostrano una comprensione del fatto che la cura dell’ambiente
non è una semplice aggiunta o un compromesso da raggiungere con il concetto di
sviluppo, ma piuttosto la base tematica che racchiuda tutti gli obiettivi. Il risultato
è che dove gli MDGs mantengono retrospettivamente uno stretto focus
sull’obiettivo di riduzione della povertà, gli SDGs includono una serie di nuove
tematiche, le quali riflettono un approccio che vede l’ambiente, l’economia e la
società come un sistema ben assemblato e interconnesso, invece che come
tematiche di un sistema a compartimenti stagni.
Un’altra differenza significativa tra MDGs ed SDGs riguarda le modalità con
le quali sono stati creati: nella stesura dei secondi, si è denotata una partecipazione
senza precedenti nel processo politico, e ciò si è riflettuto sulla loro scala e
ambizione. Un UN Open Working Group (OWG) composto da 70 paesi che
condividono 30 seggi fu istituito nel 2013 per redigere una bozza di quelli che
sarebbero stati gli SDGs e fu incaricato di integrare nel lavoro un range di soggetti
interessati nel processo di negoziazione. Come risultato, i paesi in via di sviluppo
sono stati in grado di fornire un contributo significativo nel formularne il
contenuto, come anche governi locali e subnazionali, attori importanti del
processo, provenienti dalla società civile e dal settore privato
69
.
L’esperienza con gli MDGs ha dimostrato che quando essi sono stati presentati
con target ambiziosi per lo sviluppo, le nazioni hanno preferito usare i propri
obiettivi come riferimenti per il progresso. A causa di ciò, il dare potere a una
69
UNDP (2013), “Open Working Group on Sustainable Development Goals”, Internet:
https://www.sustainabledevelopment2015.org/index.php/intergovernmental-processes/sustainable-
development-goals/open-working-group/ (consultato in data 3 giugno 2019).