2
1.1 - COLLOCAZIONE TASSONOMICA DI TRACHINUS DRACO (LINNAEUS,
1758)
CLASSE: Actinopterigi
ORDINE: Perciformi
SOTTORDINE: Trachinoidei
FAMIGLIA: Trachinidae
GENERE: Trachinus
SPECIE: draco
Nome volgare: Tracina drago
Nomi dialettali: Dragone, Trachino dragone, Pesce ragno, Agneo, Agno, Pesce agno, Agnio,
Aragno, Dragena (Liguria), Ragno, Varagno (Veneto), Varagno bianco, Varagnolo, Ragno di mar
(Venezia G.), Trascina (Toscana, Lazio), Pesce ragno tigrato (Marche), Ragno tigrato (Abruzzi),
Tràcena janca, Strascena jancam, Tràcena liscia (Campania), Parasàula, Parasula, Parasacculo,
Strascena capignòra, Strascene, Tràcena, Trasciene, Ntràscena (Puglie), Dracina ragna, Tragena,
Antracina, Tracina, Tracini pinta, Trachio, Tracchio, Tracchin, Trachinu, Matarellu, Mustazzola
(Sicilia), Aragnas, Ragnas (Sardegna).
Nome inglese: Greater weever
Nome francese: Grande vive
Nome spagnolo: Escorpìon
Nome greco: Dràkena
3
1.2 - CARATTERI GENERALI DELLA FAMIGLIA TRACHINIDAE
Fig.1.1 Schema generale di un trachinide
La famiglia dei Trachinidi appartiene all’ordine dei Perciformi, classe degli Actinopterigi.
Da Tortonese (Tortonese, 1975) è stato rilevata l’ulteriore esistenza di un sottordine, Trachinoidei, in
cui includere Trachini e Uranoscopo. Il nome deriva dal greco antico: “traknus” significa pungente.
La famiglia annovera in tutto nove specie, quattro delle quali sono in Mediterraneo: Trachinus draco,
Trachinus araneus, Trachinus radiatus e Echiichthys vipera (o Trachinus vipera), tutte tradizionalmente
incluse nel genere Trachinus. Si ricorda però che Bleeker nel 1861 stabilì il genere Echiichthys e
Pseudotrachinus.
I Trachinidi sono specie di litorale e pesci marini strettamente bentonici, vivono su fondali sabbiosi e
melmosi fino a 100 m o più di profondità, spesso infossati nel substrato.
- Morfologia e caratteri distintivi
Riportiamo da Bentivegna: “morfologicamente i Trachinidi si presentano con corpo piuttosto allungato
e compresso, il muso è corto, la bocca larga ed obliqua o verticale. I premaxillari sono protrattili, la
mascella inferiore è prominente; i denti sono piccoli ed acuti, presenti premaxillari, dentali, palatini e
sul vomere. Gli occhi si trovano presso il profilo superiore, mentre l’osso interorbitale è stretto e
concavo. Gli opercoli hanno una dura spina orizzontale, connessa ad una ghiandola velenosa.
4
Possiedono sei raggi branchiostegi con membrane branchiosteghe libere, e la membrana è libera
dall’istmo” (Bentivegna, 1982).
Sono presenti 2 pinne dorsali: la prima composta da 5 a 7 raggi spinosi, la seconda molto più lunga e
composta da 21 a 32 raggi molli.
La pinna caudale termina leggermente concava o diritta, la pinna anale è lunga, simile alla seconda
pinna dorsale con 1 o 2 spine e da 24 a 32 raggi molli. Le pinne pettorali sono inserite più
anteriormente nella loro parte inferiore e sono più o meno arrotondate; i raggi pettorali superiori sono
direttamente uniti all’ipercoracoide, senza l’intermediazione di pezzi pterigofori. Raggi dorsali e anali
corrispondenti per numero alle vertebre. Le pinne pelviche giugulari presentano una spina, cinque
raggi molli e sono poste più avanti delle pettorali. Il Trachinus possiede da 34 a 43 vertebre. La vescica
natatoria è assente e sono presenti sei ciechi pilorici. Occhi laterali. Prima dorsale con una macchia
nera, il cui movimento nei momenti di irritazione, viene anche interpretato come segnale di minaccia.
Il corpo è coperto da piccole squame cicloidi disposte in file parallele oblique e la linea laterale è
rettilinea. La colorazione del corpo è variabile, da giallo verdastro a bruno scuro, con macchie più o
meno allineate.
Il pesce è di piccola o media taglia, e abita soprattutto i fondi fangosi o melmosi della zona litorale,
raramente si rinviene sotto i 150 m di profondità.
I Trachinidi si infossano nei sedimenti lasciando sporgere soltanto gli occhi e la prima pinna dorsale
eretta, che, come noto, è causa di dolorose punture ai bagnanti. La prima dorsale è infatti costituita da
ammassi di cellule secretici siti in solchi, posti lateralmente alle spine ossee stesse.
Egualmente a quanto succede nelle spine opercolari, il veleno, contenente neuro ed emotossine, è
prodotto da una ghiandola piriforme, e scorre nei suddetti solchi, pronto ad essere iniettato.
Il veleno ha una composizione di adrenalina, noradrenalina, e sostanze liberatrice di istamina. È una
tossina termolabile, denominata Dracotossina, ad attività depolarizzante per le membrane ed attivià
emolitica.
Le reazioni alla puntura variano a seconda della specie, della localizzazione, della profondità della
puntura, e dal grado di resistenza dell’individuo colpito. Si può passare da brividi, ipertermia,
sudorazione, artralgie, vomito, agitazione psicomotoria, fino, nei casi più gravi, a convulsioni,
allucinazioni, dispnea, palpitazioni. Nei giorni successivi adenomegalia, linfangite; possibili emolisi e
nefropatia.
5
L'apparato velenifero dei Trachini consiste di 2 componenti: la ghiandola velenifera (cellule ghiandolari
e altre strutture accessorie quali muscoli, ecc.) e la
componente "dura" costituita dalla spina opercolare, il
tutto avvolto in un involucro.
Le ghiandole velenifere sono quelle indicate dalle frecce
nere, l’una attaccata alla base della spina, l'altra nella
porzione più alta della spina stessa.
Fig. 1.2.1 spina opercolare
6
1.3 - TRACHINIDI DEI MARI ITALIANI
Come precedentemente detto abbiamo 9 specie di Trachinidi ascrivibili a due generi, ma solo quattro
di queste si trovano nei nostri mari.
GENERE: Trachinus Echiichthys
SPECIE: araneus vipera
armatus
collignoni
cornutus
draco
lineolatus
pellegrini
radiatus
Riportiamo la chiave dicotomica utile all’identificazione delle quattro specie mediterranee, secondo
Tortonese (Tortonese, 1975):
1 - orlo antero-superiore dell’orbita con due o tre piccole spine:
Trachinus Æ 2
- spine sopra-oculari assenti:
Echiichthys vipera
7
2 - parte superiore del capo con placche rugose:
Trachinus radiatus
- parte superiore del capo priva di placche rugose:
Æ 3
3 - fianchi con sottili linee scure oblique, spazio interorbitale stretto, uguale alla metà del
diametro oculare:
Trachinus draco
- fianchi con grandi macchie nere, spazio interorbitale largo, uguale al diametro oculare:
Trachinus araneus
8
1.4 - RASSEGNA DELLE SPECIE ITALIANE
ECHIICHTHYS VIPERA
Lesser weever - (Cuvier, 1829)
Detto anche Trachinus vipera, corpo
oblungo e compresso, non presenta
alcuna spina preorbitale, né squame
sulle guance; ha occhi piccoli e dorsali
con spazio interorbitario molto stretto.
Labbra sfrangiate e una bocca grande e
fortemente obliqua, i massillari si
estendono al di dietro del bordo posteriore dell’occhio quando la bocca è chiusa. Ha denti villiformi,
inclinati, disposti in due o tre file sulle due mascelle e sul palato boccale (vomere e palatini); possiede
una forte spina velenosa sull’opercolo; ha da 12 o 15 branchiospine sul primo arco branchiale. Possiede
due pinne dorsali, la prima corta, con 5-7 spine, la seconda lunga, 21-24 raggi molli. Presenta piccole
scagli cicloidi, di cui circa 60 sono poste sulla linea laterale. Le pinne pettorali sono arrotondate e la
pinna caudale è quasi dritta.
Colorazione: giallastra o brunastra, con numerosi piccoli punti scuri che seguono l’ordine delle
scaglie; la prima pinna dorsale è nera, la caudale è strettamente bordata di nero.
Dimensioni:La lunghezza massima del corpo (LT) trovata risulta essere di 14 cm, la media si attesta
essere tra gli 8 e i 12 cm. (FAO, 1987).
Nella dentizione del genere Echiichthys troviamo due differenze che le lo distinguono dal genere
Trachinus: i denti vomerini sono raccolti in un’area ovale (Bentivegna, 1982), inoltre i denti
premascellari e dentali risultano essere ineguali su entrambe le mascelle, con i caniniformi più larghi;
questi sono disposti in tre serie anteriormente, e due serie posteriormente, di queste serie le più
interne sono sempre più larghe.
Le vertebre del genere Echiichthys sono meno numerose (34 o più raramente 35) e nel complesso
uroforo c’è un più profondo divario tra i due gruppi di ipourali.
9
Habitat e biologia
Pesce bentonici di acque litorali e costiere poco profonde (Lewis, 1980), fino ai 150 m di profondità in
inverno, su fondali sabbiosi, limacciosi o di ghiaia nei quali si interra (FAO, 1987).
La riproduzione si ha in primavera o in estate (da maggio a giugno nel golfo di Napoli).
L’uovo, di diametro di 0,95-1,37 mm (Tortonese, 1975); 1,17 mm (Raffaele, 1888); 1,03-1,09
(Veragnolo, 1964); 0,95-1,07 (Lee, 1966); 1,04-1,37 mm (Arbault, 1968);1,10 mm (Marinaro,
1971), è dotato di numerose goccioline odorose.
La larva alla schiusa misura 3,2 mm e la vita pelagica dura fino ad una lunghezza di circa 35 mm
(Tortonese, 1975). Molto comune nei pressi della spiaggia, è considerato come il più velenoso ed
infligge delle lesioni gravi e molto dolorose. Si nutre durante la notte di piccoli invertebrati, per lo più
crostacei, e di piccoli pesci.
Distribuzione
Mediterraneo, Atlantico dalla Scozia, Irlanda e Danimarca
alle Canarie. (da FAO, 1987).
10
TRACHINUS ARANEUS
Spotted weever- (Cuvier, 1829)
Presenta corpo allungato e compresso, i
piccoli occhi sono situati nei pressi del
profilo dorsale della testa, con spazio
interorbitario quasi uguale al diametro
dell’occhio; la bocca molto grande ed
obliqua, i massillari si estendono leggermente al di là del bordo superiore dell’occhio quando la bocca
è chiusa; denti villiformi, inclinati sulle due mascelle e sul palato boccale; forte spina velenosa
sull’opercolo e due spine sul bordo anterodorsale dell’orbita; presenta 10 branchiospine inferiori sul
primo arco branchiale.
Ha due pinne dorsali, la prima corta con sei o sette spine, la seconda molto lunga con 26-29 raggi
molli, l’anale con 2 spine e 29-31 raggi molli. Squame cicloidi, di cui 75-80 sulla linea laterale.
Colorazione: dorso e fianchi grigi e giallastri, con numerose puntinature brune e nerastre, sulla linea
laterale un allineamento di grandi macchie più o meno arrotondate o quadrangolari, la caudale è
bordata di nero, con macchie scure sparse.
Dimensioni: le massime riportate per LT sono di 50 cm, comune da 20 a 30 cm.
Habitat e biologia
Abita le acque poco profonde della linea costiera su fondi a detrito grossolano, sabbiosi e sabbio-
limacciosi, fino circa a 100 m di profondità. Il periodo riproduttivo risulta essere più tardivo o più
prolungato di quello delle altre specie (Bini, 1968). Non si conosce nulla sulle uova o sugli stadi larvali
di questa specie. Si nutre di piccoli pesci e di crostacei, di questi, a quanto riportato uno studio
condotto sulle coste portoghesi per lo più Mysidacea (Schistomysis sp.), Amphipoda (Gammarus
subtypicus) e Isopoda (Idotea spp.) (R. Vasconcelos, 2004).
Distribuzione
Mediterraneo, Atlantico dal Portogallo all’Angola, raro nei
nostri mari.
11
TRACHINUS RADIATUS
Starry weever- (Cuvier, 1829)
Corpo allungato e compresso su tutta la
lunghezza; piccoli occhi, vicini al profilo
dorsale della testa, larghezza dello spazio
interorbitario uguale circa alla metà del
diametro dell’occhio. Grande bocca obliqua,
i massillari si estendono al di là del bordo posteriore dell’occhio quando la bocca è chiusa. Denti
villiformi, inclinati disposti in bande sulle due mascelle e sul palato boccale. Possiede inoltre una forte
spina velenosa sull’opercolo, 2-3 spine sul bordo anterodorsale dell’orbita. Gruppi di creste ossee
raggiate ben marcate sulla sommità della testa, dietro gli occhi. Due le pinne dorsali, la prima corta,
con sei spine, e la seconda lunga, con 24-27 raggi molli, una pinna anale con 2 spine e 29-32 raggi
molli; inoltre pinne pettorali trapezoidali con la parte posteriore leggermente concava. Scaglie piccole
e cicloidi, di cui 69-73 sulla linea laterale.
Colorazione: fondo bruno giallastro ornato di piccoli punti o da corte linee scure sopra il dorso e la
parte superiore della testa, di macchie brune più o meno anulari o vermicolari sui fianchi.
La prima dorsale è nera, la seconda è molle e l’anale è azzurrognola, con macchie grigie e brune.
Dimensioni:taglia massima è di 50 cm (FAO, 1987), Maretic (1990) riporta di un esemplare rinvenuto
a Pola, in Istria, di 53 cm; comune da 10 a 30 cm.
Habitat e Biologia
Pesce bentonico, vive infossato sul fondo sabbioso o sabbioso-limaccioso della platea continentale, fino
circa a 150 m. comune dai 30 ai 60 m, periodo riproduttivo estivo, uova sferiche e pelagiche. Al
momento non risultano descrizione dettagliate degli stadi di sviluppo di questa specie. Anche le spine
opercolari e sulla dorsale di questo pesce possono infliggere ferite molto dolorose.
Distribuzione
Mediterraneo, Atlantico dal Marocco all’Angola, abbastanza comune nei nostri mari.