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Introduzione
Il consumo mondiale di energia ottenuta da fonti fossili è in crescita con l’incremento della
popolazione nel mondo. Nell’ottica futura di esaurimento delle fonti fossili e del problema
delle emissioni di sostanze inquinanti nasce la necessità di trovare dei nuovi combustibili
economici e ed ecosostenibili per la produzione di energia.
In tale conteso il biodiesel rappresenta una valida alternativa al diesel perché è un
combustibile biodegradabile a basso impatto ambientale. Il metodo tradizionale di sintesi del
biodiesel è di transesterificazione dei trigliceridi contenuti negli oli vegetali o nel grasso
animale alla presenza di un alcool (molto spesso il metanolo) e di un catalizzatore. La
maggior quantità di biodiesel è prodotta tramite il processo di transesterificazione alcalina
omogenea perché le temperature di reazione sono basse. Tale metodologia è svantaggiosa
dal punto di vista energetico del processo poiché si deve spendere altra energia per la
purificazione degli esteri metilici dal glicerolo.
La presenza di acidi grassi liberi negli oli vegetali rappresenta un problema per la sintesi
del biodiesel tramite transesterificazione alcalina. Per valori di acidi grassi superiori al 3%
negli oli vegetali, per la sintesi del biodiesel tramite transesterificazione alcalina si ha
reazione di saponificazione con diminuzione della produzione di esteri metilici. Nella
maggior parte degli oli vegetali utilizzati come materia prima per la produzione di
biodiesel, il contenuto di acidi grassi è molto elevato. Per non ottenere reazioni di
saponificazioni, nel processo tradizionale di transesterificazione alcalina gli oli vegetali
subiscono un pretrattamento iniziale, dove gli acidi grassi liberi alla presenza di un alcool
sono esterificati.
Una alternativa può essere quella di utilizzare un processo a due step. Nel primo step si fa
avvenire l’idrolisi dei trigliceridi alla presenza di acqua ottenendo come prodotto di reazione
il glicerolo e gli acidi grassi liberi. Nel secondo step del processo avviene l’esterificazione
degli acidi grassi liberi alla presenza di metanolo con produzione di biodiesel.
L’esterificazione degli acidi grassi rappresenta uno step importantissimo nella produzione di
biodiesel sia nel caso di pretrattamento degli oli vegetali nel processo di transesterificazione
alcalina che nel processo in due stadi.
In questo contesto è stato sviluppato il presente lavoro di tesi. In particolar modo si è cercato
di innovare un nuovo processo di sintesi del biodiesel che utilizza il processo di distillazione
reattiva come step di esterificazione degli acidi grassi, che per sua natura è governato
dall’equilibrio chimico. La distillazione reattiva può essere considerata come un processo
d’intensificazione della produzione del biodiesel. E’ noto che nel caso di reazioni di
esterificazione degli acidi grassi, il processo di distillazione reattiva è più vantaggioso
rispetto ai processi convenzionali poiché spinge l’equilibrio termodinamico della reazione.
Ciò è dovuto al fatto che in unica unità di processo sono integrate la reazione e la
separazione degli stessi prodotti di reazione. Il lavoro svolto ha come obiettivo quello di
individuare i parametri operativi che controllano le prestazioni di una colonna di
distillazione reattiva quando indirizzata alla produzione di esteri di acidi grassi. Per
2
modellare il processo di distillazione reattiva si sono condotte delle simulazioni con il
software Aspen Plus 7.1. Nel primo capitolo del presente lavoro sono riportate le
motivazioni per cui il biodiesel può essere un carburante ecosostenibile e in particolar modo
le sue qualità tecniche rispetto al diesel. Nel capitolo II sono ricavati i modelli cinetici che
saranno utilizzati per condurre le simulazioni di distillazione reattiva con Aspen Plus 7.1.
Per fare ciò è stato necessario rielaborare i dati cinetici di letteratura di quattro acidi
rispettivamente l’acido stearico, laurico, palmitico e oleico poiché in letteratura non vi sono
altri lavori riguardanti cinetiche di reazione di esterificazione di tutti gli acidi presenti negli
oli vegetali. Inoltre è descritto il processo di distillazione reattiva riportando quali
potrebbero essere i sui vantaggi e svantaggi nel suo utilizzo per la reazione di esterificazione
degli acidi grassi nei processi di produzione del biodiesel. Nel capitolo III sono riportati i
risultati ottenuti dalle simulazioni nell’ipotesi di reazione di esterificazione irreversibile dei
quattro acidi presi in considerazione utilizzati singolarmente. Nel capitolo IV sono riportati i
risultati ottenuti dalle simulazioni nell’ipotesi che la reazione di esterificazione dei singoli
acidi fosse reversibile sia nel caso del processo di distillazione reattiva che in quello di
reattore PFR con stesso volume della zona reattiva della colonna di distillazione. Nel
capitolo V sono riportati i risultati ottenuti dalle simulazioni di distillazione reattiva e
reattore PFR, sempre nell’ipotesi di reazione di esterificazione reversibile ma con utilizzo
degli acidi in miscela.
Capitolo 1
Biodiesel e sue tecnologie di produzione
1.1 La produzione di biodiesel come biocarburante alternativo
Il biodiesel si può ritenere una scelta valida al diesel ricavato dalla raffinazione del petrolio
fossile dal punto di vista della sostenibilità ambientale, in quanto riduce le emissioni di
sostanze dannose nell’atmosfera [1].Tuttavia dal punto di vista economico la sua
produzione risulta più costosa rispetto a quella del diesel derivante da petrolio fossile
poiché il costo delle materie prime e in particolar modo quello degli oli vegetali
commestibili, loro trasporto e sintesi per la produzione di biodiesel e stoccaggio definitivo
del prodotto è molto elevato [2].In passato lo stesso Dr. Rudolph Diesel studiò la
combustione diretta degli oli vegetali in sostituzione del diesel fossile [3]. I vantaggi della
combustione diretta di oli vegetali sono quelli di un biocombustibile più biodegradabile,
con bassa presenza di aromatici e zolfo. Gli svantaggi dell’utilizzo diretto degli oli vegetali
nei motori diesel sono quelli dell’instabilità delle catene alchiliche degli oli oltre al loro
altissimo valore di viscosità. Tali svantaggi fanno si che si abbia una combustione
imperfetta degli oli vegetali con formazione di residui carboniosi che si depositano
sull’iniettore del motore. Inoltre si ha un sostanziale aumento delle emissioni di particolato
e di NO
x
.[4,5,6,7,8,9]. Da tali osservazioni nasce la necessità di ottimizzare la sintesi del
biodiesel al fine di produrre un biocombustibile il più compatibile possibile con il suo
impiego nei motori diesel e con i limiti la legge sulle emissioni di sostanze dannose per
l’uomo e l’ambiente come composti policiclici aromatici IPA, monossido di carbonio CO,
gas incombusti HC e composti azotati NO
x.
1.1.2 Materie prime per la produzione di biodiesel
Il biodiesel è definito come una miscela di esteri metilici (FAME: fatty acid methyl ester,
range numero di atomi di carbonio C14-C24) [3]. La reperibilità delle materie prime per la
produzione del biodiesel varia secondo l’area geografica presa in considerazione e del
clima che la caratterizza. Il loro costo varia a seconda se l’olio è commestibile o meno. Per
tale motivo negli ultimi anni la ricerca è stata volta verso materie prime di seconda
generazione ossia oli vegetali non commestibili oppure verso il riciclo di oli esausti già
Biodiesel e sue tecnologie di produzione
4
utilizzati come ad esempio gli oli di frittura. In questo periodo i principali paesi del mondo
produttori di oli vegetali commestibili e non, sono riassunti nella seguente tabella 1.1[10]:
Tabella 1.1: Paesi produttori di materie prime per la produzione di biodiesel
[11,12,13,14,15,16,17,19]
Paese Materie prime
USA olio di arachidi, oli esausti da cucina
Canada olio di colza, grasso animale
Messico grasso animale, olio esausto
Germania olio di colza
Italia olio di colza, semi di girasole
Francia olio di colza, semi di girasole
Spagna olio di lino, semi di girasole
Grecia semi di cotone
Svezia olio di colza
Irlanda olio esausti di frittura, grassi animali
India jatropha, pongamia
Malesia olio di palma
Filippine olio di cocco, jatropha
Tailandia olio di palma, jatropha, olio di cocco
Cina olio di colza, olio esausto di frittura
Brasile olio di palma, olio da semi di cotone
Nuova Zelanda olio esausto di cucina
Giappone olio esausto di frittura
Tuttavia c’è da considerare che da ogni olio vegetale oppure loro miscele si ottenga FAME
con caratteristiche chimico fisiche diverse. Allora per caratterizzare la qualità del FAME
prodotto bisogna definire i parametri chimico-fisici che lo caratterizzano e ne definiscono
la sua qualità.
1.1.3 Proprietà chimico-fisiche del biodiesel
I parametri essenziali per definire la qualità del biodiesel sono i seguenti [10]:
Viscosità: è la resistenza del fluido allo scorrimento e diminuisce all’aumentare della
temperatura. E’ un parametro importante per definire la qualità del biodiesel poiché se il
valore è troppo basso, si può avere combustione imperfetta nel motore con conseguente
deposizione di residui carboniosi sull’iniettore.
Numero di Cetano: indica la qualità del combustibile e in particolar modo è una
misura del ritardo dell’accensione del combustibile dopo la sua iniezione nella camera di
Biodiesel e sue tecnologie di produzione
5
combustione. All’aumentare di questo parametro aumentano le qualità del combustibile
poiché l’iniezione del combustibile può avvenire più velocemente in quanto è minore il suo
tempo di accensione.
Potere calorifico inferiore: rappresenta la quantità di energia minima contenuta nello
stesso combustibile.
Punto d’infiammabilità (FP): rappresenta la temperatura cui il combustibile inizia a
bruciare. E’ molto utile come parametro per quanto riguarda la movimentazione e lo
stoccaggio dello stesso combustibile.
Punto d’intorbidamento (CP): rappresenta la temperatura alla quale nel combustibile
iniziano a formarsi i primi aggregati solidi. Di conseguenza è un parametro che dà l’idea
sulla temperatura minima di utilizzo dello stesso carburante.
Punto di scorrimento (PP): rappresenta la temperatura alla quale si formano tanti
aggregati solidi nel combustibile da impedirne il suo scorrimento e quindi l’utilizzo.
Punto d’intasamento a freddo dei filtri (CFPP): rappresenta la temperatura alla quale
si ha l’inceppamento dei filtri del motore.
Numero di iodio: è il parametro che ci permette di determinare le insaturazioni del
combustibile quindi la quantità di sostanze polinsature. Un elevato valore di tale parametro
è in un indice di elevata presenza di acidi insaturi nel combustibile che durante la sua
combustione polimerizzano dando dei residui carboniosi sull’iniettore dello stesso.
Punto di fusione: è la temperatura del combustibile per cui passa dalla fase solida a
quella liquida. E’ molto utile come parametro nel caso in cui il combustibile è utilizzato in
paesi dove le temperature sono molto rigide, quindi per far avvenire la combustione, i
serbatoi di stoccaggio devono essere preriscaldati.
Densità: è una grandezza che esprime il rapporto tra la massa e il volume di una
sostanza
Acidità totale: è un parametro che indica la quantità di acidi grassi presenti nel
combustibile. E’ molto importante poiché sopra il valore di 0,5 mg KOH/g si potrebbero
formare depositi di residui carboniosi con conseguente corrosione del motore.
Le proprietà chimico-fisiche di tutte le tipologie di biodiesel ottenute da vari oli vegetali
utilizzati singolarmente o in miscela sono riassunti nella seguente tabella 1.2:
Biodiesel e sue tecnologie di produzione
6
Tabella 1.2: Proprietà tecniche del biodiesel [3]:
PROPRIETA' TECNICHE DEL BIODIESEL
Nome comune Biodiesel
Nome chimico comune FAME (fatty acid methyl ester)
Range della formula chimica C
14
-C
24
oppure C
15
-
25
, H
28-48
, O
2
Viscosità cinematica range
[mm2/s a 313 K] 3,3-5,2
Densità range [Kg/m3,a 288 K] 860-894
Temperatura di ebollizione [K] >475
Flash point range [K] 420-450
Range di distillazione [K] 470-600
Tensione di vapore [mm Hg a 295
K] <5
Solubilità in acqua Insolubile
Biodegradibilità Più biodegradabile del diesel
Proprietà Fisiche
Colore Giallo chiaro
Odore Odore di muffa e di sapone
1.1.4 Differenze e affinità tra biodiesel e diesel
La maggior parte del biodiesel prodotto nel mondo è ottenuta da oli vegetali. Negli ultimi
anni per abbattere i costi di produzione, del biodiesel si è ridotto il costo , utilizzando come
materia prima oli di frittura esausti [3]. Nella seguente tabella 1.3 sono riportati i parametri
chimico-fisici del biodiesel ricavato da oli di frittura esausti e del diesel ricavato dal
petrolio fossile:
Biodiesel e sue tecnologie di produzione
7
Tabella 1.3:Caratteristiche chimico-fisiche del biodiesel prodotto da oli esausti di frittura
e diesel fossile [3]:
Proprietà del combustibile
Oli di
frittura
Biodiesel da oli di
frittura
Diesel
fossile
Viscosità cinematica[mm^2/s] a
313 [K] 36,4 5,3 1,9-4,1
Densità [Kg/m3] a 288 [K] 924 897 750-840
Punto d’infiammabilità [K] 485 469 340-358
Pour point (K) 284 262 254-260
Numero di cetano 49 54 40-46
Contenuto di ceneri [%] 0,006 0,004
0,008-
0,010
Contenuto di solfuri [%] 0,09 0,06 0,35-0,55
Residuo di carbonio [%] 0,46 0,33 0,35-0,40
Contenuto di acqua [%] 0,42 0,04 0,02-0,05
Potere calorifico inferiore [MJ/Kg] 41,4 42,65
45,62-
46,48
Acidi liberi[mg/KOH/g olio] 1,32 0,1
Numero di saponificazione 188,2 - -
Numero di iodio 141,5 - -
La tabella 1.3 mostra come il biodiesel sia più biodegradabile e abbia un basso quantitativo
di zolfo e aromatici [21] rispetto al diesel fossile. Purtroppo il biodiesel possiede un basso
potere calorifico inferiore rispetto al diesel fossile e una viscosità maggiore. Inoltre è più
facile da trasportare e stoccare poiché il suo punto d’infiammabilità è maggiore del diesel
fossile. L’utilizzo del biodiesel nei motori diesel fa si che si hanno riduzioni delle
emissioni di monossido di carbonio CO, policiclici aromatici IPA ma anche delle riduzioni
delle prestazioni del motore. Le emissioni di NO
x
rimangono comunque dello stesso ordine
di quelle dell’utilizzo del diesel fossile [22,23,24,25].
I vantaggi dell’utilizzo del biodiesel rispetto al diesel fossile nei motori diesel possono
essere [3,10] :
Riduzione delle emissioni in atmosfera di policiclici aromatici IPA, monossido di
carbonio CO e gas incombusti HC,
E’ una fonte rinnovabile più facilmente reperibile rispetto al diesel fossile;
Presenta un elevato punto d’infiammabilità che facilita il suo stoccaggio e trasporto;
E’ un più biodegradabile rispetto al diesel fossile;
Nella sua composizione chimica presenta un basso contenuto di zolfo e composti
aromatici.
Biodiesel e sue tecnologie di produzione
8
Dall’utilizzo del biodiesel nei motori diesel nascono anche degli svantaggi che possono
essere considerati futuri argomenti di ricerca per lo sviluppo di un nuovo biocombustibile
migliore rispetto a quello di origine fossile. Tali svantaggi possono essere:
Viscosità maggiore del diesel fossile con aumento del punto di scorrimento dello
stesso combustibile,
Potere calorifico inferiore quindi un’energia disponibile in ingresso al motore minore
che necessità un maggior consumo di biocombustibile;
Problemi nell’accensione del motore in condizioni di basse temperature
Aumento della deposizione di residui carboniosi sull’iniettore di combustibile del
motore.
1.2 Processi di produzione del biodiesel
Tuttavia negli ultimi anni la ricerca verso i processi di sintesi degli oli vegetali in biodiesel
è incrementata notevolmente poiché il biodiesel in prima analisi è una valida alternativa al
diesel fossile sia per una sostenibilità ambientale che per le sue prestazioni in campo
motoristico. I processi tradizionali utilizzati per l’esterificazione degli oli vegetali possono
essere [10,3]:
Pirolisi (Cracking termico);
Diluizione;
Transesterificazione
Il processo di pirolisi consiste nella decomposizione termica degli oli vegetali in
assenza di ossigeno. Il risultato di tale processo è di avere un prodotto con bassa
viscosità, elevato numero di cetano basso contenuto di zolfo e di acqua.
Il processo di diluizione consiste in nessun processo chimica ma miscelare
direttamente gli oli vegetali con il diesel fossile per diminuire la viscosità dell’olio
vegetale e rispettare le specifiche della normativa ASTM. Da lavori di letteratura è
emerso che molto spesso nella pratica gli oli vegetali sono utilizzati in miscela al
20% con il diesel fossile. Tuttavia questa soluzione ha dimostrato che poiché la
viscosità della miscela diesel-olio vegetale è leggermente superiore alla specifica
della normativa ASTM il tempo di vita degli elementi del motore diminuisce
notevolmente.
1.2.1 Processo di transesterificazione
Il processo di transesterificazione consiste nel far reagire i trigliceridi presenti negli oli
vegetali e nel grasso animale con un alcool alla presenza di un catalizzatore acido o basico
per dare come prodotti di reazione esteri metilici (FAME) e glicerolo[26,27]
Biodiesel e sue tecnologie di produzione
9
Figura 1.1:Processo di transesterificazione[26]__________________________________
Lo schema di reazione proposto mostra come l’esterificazione dei trigliceridi in glicerolo
ed esteri metilici non sono diretti poiché si hanno come prodotti intermedi di reazione
rispettivamente i digliceridi e i monogliceridi da cui si formano i corrispettivi esteri
metilici (FAME) e glicerolo. Il processo di transesterificazione può avvenire in presenza o
meno di catalizzatore e può essere classificato nel seguente modo:
Transesterificazione alla presenza di catalizzatori alcalini [29]
Transesterificazione alla presenza di catalizzatori acidi(catalisi omogenea)
[30]
Transesterificazione alla presenza di enzimi [31]
Transesterificazione in assenza di catalizzatore ma con aggiunta di un co-
solvente [32]
Transesterificazione in condizioni supercritiche [33]
Transesterificazione alla presenza di catalizzatore eterogeneo [34]
Il processo di transesterificazione con catalizzatori alcalini consiste nel far reagire i
trigliceridi alla presenza di un alcool e di un catalizzatore alcalino. I catalizzatori
alcalini più utilizzati sono NaOH, KOH, e CH
3
ONa. Le temperature di reazione con
questa tipologia di processo sono dell’ordine dei 50°C con conversioni molto elevate
dei trigliceridi in esteri metilici (FAME).Lo svantaggio di tale tecnologia è che per
valori di acidi grassi liberi nella materia prima superiore all’1% la conversione dei
trigliceridi diminuisce poiché parte del catalizzatore reagisce per dare come prodotto di
reazione il sapone.
Il processo di transesterificazione con catalizzatori acidi consiste nel far reagire i
trigliceridi con un alcool alla presenza di catalizzatori acidi che possono essere H
2
SO
4
,
Biodiesel e sue tecnologie di produzione
10
HCl, R-SO
3
H.In questo caso rispetto al processo di transesterificazione alcalina si ha il
vantaggio che avviene sia l’esterificazione degli acidi grassi che la transesterificazione
dei trigliceridi. Gli svantaggi di tale tecnologia sono che oltre alla produzione di
glicerolo ed esteri metilici si ha come prodotto di reazione l’acqua che inibisce l’attività
catalitica.
Il processo di transesterificazione alla presenza di enzimi è simile alle due tecnologie
descritte in precedenza, infatti le reazioni di transesterificazione dei trigliceridi non
avvengono alla presenza di catalizzatore ma di enzimi. Il vantaggio di tale processo di
transesterificazione è che gli enzimi utilizzati come catalizzatori non sono sensibili alla
presenza di acqua e di acidi grassi liberi. Lo svantaggio principale di tale processo di
transesterificazione rispetto a quelli di transesterificazione alcalina e acida è che la resa
in esteri metilici è dell’ordine del 15% .
Il processo di transesterificazione in assenza di catalizzatore consiste nel far avvenire la
reazione dei trigliceridi alla presenza di un alcool e di un opportuno co-solvente. Tale
tecnologia è stata scoperta nel centro ricerche dell’università di Toronto ed è stata
denominata processo Biox [31]. Questo processo utilizza il tedraidrofurano come co-
solvente del metanolo poiché le due temperature di ebollizione sono simili. Il vantaggio
di tale tecnologia rispetto alle altre è che si riesce ad esterificare presenti nella materia
prima di partenza della reazione di transesterificazione con un aumento della qualità del
biodiesel (FAME) prodotto.
Il processo di transesterificazione in condizioni supercritiche consiste nel far avvenire la
reazione di transesterificazione a temperature e pressioni dell’ordine dei 400 °C e 80 bar
in assenza di catalizzatore. Si ottengono delle conversioni elevate di trigliceridi in esteri
metilici ma si ha un grande dispendio di energia e costi rispetto ai processi tradizionali
oltre che dei problemi di separazione del glicerolo dal prodotto desiderato.
Infine in questi ultimi anni il processo di transesterificazione alla presenza di
catalizzatore solido ha assunto grande importanza poiché si riescono ad ottenere elevate
rese dei trigliceridi in FAME. Da letteratura i catalizzatori più utilizzati in questa
tipologia di processo sono resine a scambio ionico con gruppi solfonici, mentre hanno
assunto grande importanza catalizzatori come solfato di zirconia, ossido di calcio,
ossido di titanio, e ossido di niobio per la loro elevata attività catalitica e stabilità alle
elevate temperature [3,10,35,36,37,38,39].
1.3 Processo innovativo per la produzione di biodiesel
Dalle varie tecnologie utilizzate fino ad oggi per la produzione di biodiesel e dalle
caratteristiche chimico-fisiche delle materie prime di partenza oltre che dalla qualità del
prodotto finale richiesta dalle normative di legge, risulta che l’esterificazione degli acidi
grassi liberi presenti nelle materie prime di partenza sia lo step cruciale per produrre biodiesel
di ottima qualità. Dal processo di transesterificazione in condizioni supercritiche [40] nasce
l’idea di far seguire alla prima reazione d’idrolisi dei trigliceridi un secondo step di reazione
di esterificazione degli acidi grassi liberi con il processo di distillazione reattiva in modo da
Biodiesel e sue tecnologie di produzione
11
intensificare e migliorare la qualità del FAME. Nella seguente tabella 1.4 sono riportati la
quantità di acidi grassi liberi presenti negli oli più comunemente utilizzati per la produzione di
biodiesel [41]:
Tabella 1.4:Distribuazione degli acidi grassi liberi nei trigliceridi degli oli più comunemente
utilizzati per la produzione del biodiesel:
Materie
prime
Laurico[
%]
(C12:0)
Miristico[
%]
(C14:0)
Palmitico[
%] (C16:0)
Stearico[
%]
(C18:0)
Oleico[
%]
(C18:1)
Linoleico[
%]
(C18:2)
Linoleico[
%]
(C18:3)
Olio di
girasole - - 6,08 3,26 16,93 73,73 -
Olio di
colza - - 3,49 0,85 64,4 22,3 8,23
Olio di
soia - - 10,58 4,76 22,52 52,34 8,19
Olio di
palma - 1 42,8 4,5 40,5 10,1 0,2
Olio di
arachide - 0,3 12,3 4,6 53,6 29 0,1
Olio di
cocco 46,5 19,3 9,8 3 6,9 2,2 -
Olio di
frittura - - 12 - 53 33 1
Grasso
animale - 2 28 18 50 17 -
Per modellare il processo di distillazione reattiva, con la quale si potrebbe associare la
reazione di esterificazione dagli acidi grassi alla separazione dei prodotti di reazione, è
indispensabile la conoscenza della cinetica di reazione di esterificazione. In letteratura non vi
sono molti lavori che riportano la cinetica di reazione di esterificazione di acidi presenti negli
oli utilizzati per la produzione di biodiesel. Per il set-up delle simulazioni in Aspen 7.1
saranno considerati solamente gli acidi laurico, palmitico, stearico e oleico di cui sono note le
corrispettive cinetiche di reazione alle medesime condizioni operative alla presenza dello
stesso catalizzatore solido. Di seguito sono riportate le caratteristiche chimico-fisiche dei
quattro acidi presi in considerazione e dei corrispettivi esteri metilici nel caso in cui si
utilizzasse come reagente il metanolo.
Biodiesel e sue tecnologie di produzione
12
Tabella 1.5 Proprietà chimico-fisiche degli acidi grassi liberi e corrispettivi esteri metilici
Componente Formula di struttura
Temperatura di ebollizione
[°C]
Acido Laurico CH
3
(CH
2
)
10
COOH 298,7
Metil-laurato CH
3
(CH
2
)
10
COOCH
3
262
Acido Palmitico CH
3
(CH
2
)
14
COOH 351
Metil-palmitato CH
3
(CH
2
)
14
COOCH
3
415
Acido Stearico CH
3
(CH
2
)
16
COOH 375,2
Metil-Stearato CH
3
(CH2)
16
COOCH
3
442
Acido Oleico CH
3
(CH
2
)
7
CH=CH(CH
2
)
7
COOH 359,85
Metil-Oleato CH
3
(CH
2
)
7
CH=CH(CH
2
)
7
COOCH
3
343,85
Metanolo CH
3
OH 64,7