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Diverse sono le tipologie dei servizi offerti da Internet, per
esempio la posta elettronica, l’email, il ftp, il Telnet,
WWW, il Newsgroup.
Le persone, stando comodamente sedute nella loro
postazione, possono fare miliardi di attività, soltanto con un
“click”.
Questo mezzo di comunicazione, ormai su larga diffusione,
è diventato anche oggetto di ricerche psicologiche sugli
atteggiamenti degli utenti.
Queste ricerche sono iniziate nel 1995, quando è stato
proposto di inserire, sul DSM, una nuova sindrome
chiamata IAD, ovvero Internet Addiction Disorder. Si tratta
di una sorta di dipendenza della navigazione in rete che
provoca problemi sociali e relazionali.
L’utente, all’inizio, avverte solo il bisogno di aumentare le
ore di connessione ma, con il passare del tempo, il rapporto
con la rete diventa sempre più intenso, quasi subdolo, tanto
da non poter riuscire a sospendere il collegamento.
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Dopo alcuni anni dalle ricerche di Goldberg (1995), Young
nel 1996 e Davis, nel 1999, studiarono i diversi fenomeni
collegati all’utilizzo patologico di Internet.
Davis (1998) delineò un modello cognitivo-
comportamentale su sintomi simili a quelli riscontrati da
Young (1999); tuttavia, nel modello Cognitivo-
Comportamentale viene posta una maggiore attenzione sui
sintomi cognitivi quali pensieri ossessivi su internet, calo del
controllo degli impulsi e incapacità di porre fine all’uso di
internet, ecc.
Secondo Young (1999), l’ Internet Addiction Disorder è una
forma di abuso-dipendenza da Internet che provoca problemi
sociali, craving, sintomi da astinenza, isolamento sociale e
problemi economici, lavorativi e coniugali.
Inoltre, Young suddivide le fasi che conducono alla
dipendenza in: 1) Coinvolgimento, 2) Sostituzione, 3) Fuga.
Fase I: Coinvolgimento:accesso alla rete, senso di curiosità
per essa, incontro con una applicazione che attira più di
altre, sulla quale si desidera perfezionarsi.
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Fase II: Sostituzione : principale fulcro delle attività diventa
la comunità virtuale con la sostituzione della vita reale con
la realtà virtuale, suscita sentimenti di benessere, fiducia e
interesse.
Fase III: Fuga: prolungamento della permanenza in rete,
scoperta della rete come rifugio dai problemi fisici ed
emotivi, provocando lo sviluppo della dipendenza.
L’utilizzo di Internet, non essendo diffuso ancora in maniera
così elevata in Italia, suscitò incertezza nell’ambito
scientifico e psichiatrico ma, consultando gli studi della
Young e riscontrando alcune sintomi in pazienti off-line,
molti ricercatori, tra cui Cantelmi (2000) svolsero delle
ricerche su campione italiano.
Nel 1999, Favaretto ritenne che per poter definire
correttamente l’Internet Addiction Disorder, inteso come
patologia sia neccessario:
distinguere tra i concetti di dipedendenza, che si può
applicare non solo all’uso di sostanze ma anche ai
comportamenti;
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Rilevare la presenza di eventuali problemi psicopatologici
preesistenti;
indagare sui cambiamenti caratteriali e personali correlati
all’abuso di internet.
Del Miglio, Cantelmi, Talli, Artelli e D’Andrea (2000)
condussero una ricerca off-line sulla personalità degli
“abusers”, e su quanto l’abuso della rete possa costituire
un elemento di rischio psicopatologico e ricercarono una
relazione fra il numero di ore trascorse in Rete ed il
comportamento di dipendenza.
Queste ricerche hanno posto le basi per un approfondimento
dell’utilizzo di Internet in correlazione con lo stato e il tratto
d’ ansia.
L’ansia, intesa come “esperienza soggettiva specifica,
ovvero come stato patologico o tratto di personalità”, è
stata studiata nel campo della psicologia sociale.
La letteratura riporta il concetto d’ansia come fattore
associato ai rapporti interpersonali e a sintomi fisici e
psicologici questi ultimi si possono verificare in caso di
pericolo reale o apparente. ( Harrè, Lamb, Meccacci,1995)
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La tesi si articolerà in due parti.
La prima, costituita dai primi due capitoli, fornisce uno
spaccato generale della situazione della rete elettronica e
delle ricerche già attuate; la seconda espone i metodi e i
risultati di una ricerca condotta sulla correlazione tra l’ansia
e l’utilizzo di internet.
Nella prima parte viene proposta un’introduzione alla realtà
di Internet che ne illustra la nascita, lo sviluppo e le ricerche
condotte sull’ utilizzo di Internet.
La seconda parte illustrerà una ricerca condotta su un
campione di 251 utenti off -line, sulla strutturazione del un
questionario sperimentale Internet Anxiety Addiction,
utilizzato per dimostrare una correlazione tra lo stato e il
tratto d’ansia e l’uso-abuso di internet.
Si concluderà con l’esposizione dei risultati e le
conclusioni di tale ricerca.
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Non esiste il disordine,
é solo un ordine che non conosciamo.
F.Zanichelli
Capitolo primo.
L’evoluzione di Internet
1.1. La storia di Internet
Possiamo far iniziare la storia di Internet con la nascita del primo
calcolatore nel 1946: proprio grazie a questo strumento, la vita di
ogni singolo individuo sarebbe cambiata negli anni successivi.
Nel 1969 iniziò il progetto ARPANET nell'ambito delle ricerche
della "Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzata sulla Difesa"
(www.Mediamente.rai.it,2003), organo facente parte del
Dipartimento militare della Difesa Americana.
L’ intento principale era quello di comunicare velocemente da un
luogo ad un altro, usando le linee telefoniche per collegare i
computer tra di loro. L’uso di questa rete era collegato, in un primo
tempo, alla condivisione delle risorse di quattro nodi universitari,
dove si studiava informatica e che ricevevano fondi da ARPA.
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A quel tempo, questo progetto ebbe molto successo e si iniziarono
a fare esperimenti con le comunicazioni via radio e via satellite.
Si sperimentò la nuova tecnica della "commutazione a pacchetto"
(packet–switching), che funzionava in modo molto diverso rispetto
al sistema telefonico. Solo dopo aver sperimentato questa nuova
tecnologia detta, appunto, a pacchetto si pensò di utilizzarla in
ambito militare. Si studiò, pertanto, un metodo di comunicazione
che permettesse di mettere in rete diversi calcolatori e di rendere la
comunicazione flessibile ed efficiente.
Questa rete di calcolatori, prevedeva che, in caso di attacco
nucleare, anche se in parte distrutta, si riconfigurasse
autonomamente senza far riferimento ad un host particolare e
quindi potesse continuare a funzionare anche quando uno qualsiasi
dei calcolatori fosse stato in avaria.
Nel 1971 Arpanet era ormai giunto al collegamento di 23 computer,
tra cui 15 nodi legati alla NASA, e si iniziarono a sperimentare le
prime connessioni internazionali.
Per la prima volta, nel 1973, il termine Internet venne utilizzato da
Cerf e Kahn, per indicare un insieme di computer collegati tra loro.
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Intono al 1983, prima di essere ritirato, Arpanet venne diviso in due
parti, di cui una parte rimase inzialmente alla comunità di ricerca e,
successivamente, fu ritirata l’altra parte che andò all’esercito
U.S.A. Arpanet, dunque, continuò ad esistere sotto un altro nome :
MILNET (www.Mediamente.rai.it, 2003).
Quest’ultima rete, usata per le operazioni militari per un po’ di
tempo, successivamente è stata ritirata e rimpiazzata da una
versione di Internet per l’esercito U.S.A.
Bisogna, però, ricordare che vi furono delle difficoltà a causa
dell’aumentare di computer in rete. Si pensò allora di inserire un
protocollo che curasse l’invio di piccoli packet di informazioni tra
le varie localizzazioni della rete, selezionando ogni volta il percorso
più vantaggioso.
Quest’ultimo venne chiamato IP della rete (Internet Protocol).
Quasi subito, si presentò la necessità di affiancare un altro
protocollo che si doveva occupare dello smistamento finale dei
vari pacchetti impiegando il protocollo IP.
Il nuovo protocollo prese il nome di TCP (Transmission Control
Protocol).
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Si arrivò, quindi, a un duplice protocollo TCP/IP, usato ancora oggi
come “identificazione” che permette a due o più computer di
comunicare anche se è la prima volta che si incontrano.
Con la nascita ufficiale del protocollo TCP/IP vi fu la necessità di
definire una struttura che assegnasse ai diversi siti di Internet un
numero di identificazione, nacque InterNIC (www.internic.net;
2001).
InterNIC fu il centro ufficiale che assegnava gli indirizzi IP (il
sistema di indirizzi numerici) e i nomi di dominio a livello
internazionale.
Ad ogni calcolatore si associava una stringa di caratteri minuscoli
Domain Name Server che rendevano più facile l’individuazione
delle macchine.
La diffusione delle rete ha ampliato, sempre di più, la tecnologia
dei mezzi di comunicazione, utilizzando anche i satelliti e la
trasmissione veloce sia audio che video.
Internet si sta ancora evolvendo, basti pensare che nel 1984 il
numero di computer collegati in rete supera le 1000 unità, nel 1992
il numero di collegamenti supera le 1.000.000 di unità e nel 1996 i
collegamenti arrivano a 10.000.000 unità (Guidi e Zanichelli,1997)
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Ricordiamo infine che, negli anni’90, vi fu il primo provider
commerciale The Word, la nascita del World Wide Web creato da
Berners-Lee e, quattro anni dopo, venne fondato Mosaic
Communications Corp, il primo motore di ricerca (oggi Netscape).
Da questi dati si può dedurre che Internet è stato il mezzo che si è
diffuso più rapidamente rispetto agli altri mezzi di comunicazione;
questo è dovuto alle sue multifunzionalità: multimedialità,
interattività e ipertestualità.
L’ espansione di Internet ha invaso non solo i luoghi di lavoro ma
anche le abitazioni, facendo aumentare notevolmente le connessioni
e proponendo l’integrazione tra uomo e internet per qualsiasi
attività.
Da ciò deriva la cosiddetta dipendenza informatica che, pertanto,
interessa ambiti di ricerca non solo economici ma soprattutto
psicologici e sociologici.
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1.2. I servizi della rete
La tipologia dei servizi offerti in Internet è molto varia per uso e
funzionalità: posta elettronica (o e-mail), ftp, Telnet, WWW,
Newsgroup, IRC e altri ancora.
WWW
Posta elettronica
Ftp
Altri
Fig.1: Composizione del traffico in rete (Databank, ’98 ; 2002)
E-MAIL
Forse l’aspetto più popolare di Internet è il web, ma nonostante
esso sia la parte più interessante ed anche accattivante di Internet,
ciò che la gente utilizza di più è la posta elettronica.