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E’ proprio a partire da queste premesse che nasce il nostro studio; la decisione di fare un
confronto tra due gruppi è stata scelta alla luce della considerazione che il gruppo sia
qualcosa che esiste da sempre ed esisterà per sempre. In questo senso internet è stato più volte
definito come nuovo mondo, dunque dovrebbe presentarne tutte le caratteristiche e quindi
anche il gruppo.
In particolare l’obbiettivo generale di questo studio è quello di esaminare i processi
decisionali di gruppo facendo un confronto tra due gruppi, uno, reale formato da persone che
interagiscono faccia a faccia ( di seguito F2F), l’altro “virtuale” (di seguito on line) formato
da persone che interagiscono soltanto su un forum virtuale.
Il primo capitolo è dedicato alla letteratura teorica della psicologia sociale che si occupa dello
studio dei gruppi. Nella prima parte vengono esposte le teorie che sono alla base della
definizione di gruppo e delle differenziazioni tra i gruppi.
La seconda parte del capitolo si focalizza sui processi decisionali di gruppo, analizzandone
alcuni aspetti. Viene presa in esame la Teoria degli schemi di decisione sociale cioè quegli
schemi che il gruppo utilizza per arrivare alla soluzione di un problema, tali schemi vengono
identificati in letteratura sotto il nome di Modellamento. Un’altro aspetto trattato all’interno
del capitolo, riguarda il fenomeno della Polarizzazione, secondo cui i gruppi nel momento in
cui devono prendere una decisione riguardo ad un argomento, tendono a raggiungerla
associando ad essa numerosi valori sociali, che presi congiuntamente, daranno luogo ad una
preferenza sociale definita appunto Polarizzazione. Parleremo inoltre della Qualità del
processo decisionale.
Infine viene trattato il tema sull’importanza del compito all’interno del gruppo, poiché i
processi decisionali sono fortemente legati a quest’ultimo; a questo proposito verrà descritto
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lo schema delle categorie di Bales (IPA), che ci ha consentito l’analisi di contenuto nel nostro
lavoro.
Il secondo capitolo è dedicato all’esplorazione del mondo virtuale dandone alcune definizioni
e distinzioni di base per permettere una comprensione più facile di questo vastissimo spazio
on line.
Per prima cosa vengono date una definizione di Gruppo virtuale ed una classificazione del
tipo di gruppi che si possono incontrare nella rete, successivamente verranno trattate le
differenze tra i due gruppi, reale e virtuale, inserendoli nel più ampio contesto delle Comunità
Virtuali.
Infine verrà presentata un descrizione degli ambienti virtuali presenti nella rete: World Wide
Web; e-mail; forum; mailing list; news group; chat e MUD.
Il Capitolo 3 è dedicato alle aree di ricerca entro le quali si muove la letteratura scientifica
che si occupa dei fenomeni psicologici che si sviluppano nelle situazioni mediate dal
computer.
Parleremo degli studi sulla Comunicazione Mediata dal Computer, e delle due aree che da
essa si sviluppano: Computer Supported Cooperative Work e gli studi sugli aspetti psicologici
legati all’uso della rete
Il Capitolo quarto descrive lo studio sperimentale ed il Quinto capitolo presenta risultati e
conclusioni.
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FORUM:
Topic
Inviato il - 14/10/2005 : 12:29:11
> staff e admin vi invitano alla lettura di questo bando
L'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano in collaborazione con una
tesista della Facoltà di Psicologia sociale dei gruppi, ricerca 10 persone circa
tra i 20-27 anni, disposte a partecipare ad un progetto sperimentale di
ricerca sui processi decisionali in "gruppi reali e virtuali".
Il progetto si svolge in contemporanea con due gruppi di persone,
in cui il campione di età é il medesimo ma le persone sono differenti, sui due mondi,
virtuale-reale.
Sarà quindi aperto a breve un forum contenente il format e le spiegazioni, e sarà
moderato dal webmaster e dalla tesista.
Il format prevede una settimana di "lavoro".
Il tutto verrà pubblicato sia in tesi di laurea, sia in dispense sperimentali didattiche della
Facoltà.
Sillabesparse, come sito campione, é lieto di partecipare a questo progetto.
Nota: gli sperimentanti potranno tenere il proprio nik o partecipare in anonimato.
Cerchiamo quindi circa dieci partecipanti, iscritti a sillabesparse,
che però nel reale non mentano sull età: ovvero tra i 20 e i 27 anni.
Questo perché lo stesso campione di età, ma di persone differenti, svolgerà lo stesso
esperimento-progetto contemporaneamente, sia sul sito, sia sui banchi fisici universitari.
Il nome del format é: PROGETTO ASTRONAUTA.
Qui di seguito si chiede ai sillabanti che sono interessati di mettere il proprio nome\nik e
l'età effettiva.
Per partecipare al progetto é necessario raggiungere il quorum
del numero del campione, ovvero 10 partecipanti.
In questo caso straordinario accettiamo anche nuove iscrizioni di figli\amici\parenti\ecc. in
quella fascia di età :-) e che posaono partecipare, anche se non utenti abituali di
sillabesparse.
Le richieste di partecipazione possono essere inoltrate a:
[email protected]
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Capitolo 1
Nozioni di gruppo e processi
decisionali di gruppo
Sebbene gran parte della nostra esperienza sia in qualche modo contrassegnata
dall’appartenenza a diversi gruppi, dentro e attraverso i quali cresciamo, lavoriamo,
impariamo, giochiamo, l’interesse scientifico verso di essi e, ancora di più, il loro studio e
utilizzo sono stati segnati da non poche controversie e ambiguità da parte della storia della
psicologia sociale.
Sin dall’inizio del secolo, si è animatamente discusso sull’ esistenza dei gruppi e sul loro
funzionamento all’interno della realtà sociale. In questo capitolo cercherò di prendere in
esame tali discussioni.
Inizierò proponendo una definizione di gruppo ,successivamente prenderò in considerazione il
problema della relazione tra l’individuo e il gruppo: questo ultimo elemento è riconducibile al
primo o possono entrambi essere considerati delle entità reali in relazione reciproca? La
risposta a questa domanda pone l’accento sull’importanza di operare una distinzione tra
comportamento in situazioni interpersonali e comportamenti in situazioni di gruppo, e mette
in evidenza alcuni processi psicosociali sottostanti a questa suddivisione. Un concetto chiave
in questo contesto, è quello di identità sociale, ossia la concezione che un individuo ha di sé.
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Nella seconda metà del capito prenderò in considerazione le dinamiche di gruppo ed in
particolare i processi che consentono alle persone, all’ interno di un gruppo, di arrivare ad una
decisione finale unanimemente condivisa.
1.1 Cos’è un gruppo ?
Esiste un ampia diversità nei significati associati al termine “gruppo”. Per alcuni teorici,il
fattore critico è l’esperienza di un destino comune (Lewin 1948; Campbell 1958;). In tal
modo, è possibile sostenere che gli ebrei nell’Europa nazista costituivano un gruppo per via
del loro destino comune (e tragico) di stigmatizzazione, imprigionamento e sterminio. Per
altri pensatori, l’elemento chiave è l’esistenza di una certa struttura sociale formale o
implicita, di solito sotto forma di status e di ruolo (Sherif e Sherif 1969). La famiglia è un
buon esempio a questo riguardo: è possibile considerare la famiglia come un gruppo perché i
suoi membri hanno tra loro delle relazioni ben definite (come genitore, bambino, fratello o
sorella, ecc.) e queste relazioni sono di solito accompagnate da precise differenze di potere e
di status. Tuttavia, una terza scuola di pensiero suggerisce che queste relazioni strutturali
hanno luogo per via di una caratteristica dei gruppi ancor più elementare cioè il fatto che
siano composti da individui in interazione faccia-faccia (Bales 1950). Naturalmente ciò
avviene nella maggior parte dei gruppi di cui facciamo parte, la nostra famiglia, il nostro
gruppo di lavoro e numerosi altri.
Il secondo e il terzo tipo di definizioni sembrano in verità applicabili solo ai piccoli gruppi
(per esempio, non più di venti membri) e sembrerebbero escludere categorie sociali su larga
scala come i gruppi etnici, la classe sociale o la nazionalità. E tuttavia, non c’è dubbio che
l’essere parte di queste categorie possa influenzare il comportamento delle persone come
accade nel gruppo faccia-faccia più coesivo. Questo problema ha portato alcuni autori a
11
proporre una definizione di gruppo molto più soggettiva nei termini dell’autocategorizzazione
(self-categorization) delle persone (Tajfel 1981 ; Turner 1982 ;Turner et al. 1987). In base a
questo punto di vista, un gruppo esiste quando “due o più individui percepiscono se stessi
come membri della medesima categoria sociale” (Turner 1982,15). In tal modo, per ritornare
al nostro esempio iniziale, gli ebrei costituiscono un gruppo perché un numero significativo di
individui dicono di se stessi “Io sono ebreo”. Il valore di questa categorizzazione sta nella sua
semplicità ed inclusività. E’ difficile che un gruppo i cui membri non si riconoscano
mentalmente, almeno in qualche momento, come parte di esso.
Ma la definizione di Turner appare come un po’ troppo soggettiva: non sembra catturare una
caratteristica importante dei gruppi, e cioè il fatto che la loro esistenza è normalmente nota
alle altre persone (Merton 1957). Mentre tema centrale è la necessità di considerare i gruppi
non solo come sistemi a sè stanti ma in relazione ad altri gruppi. Per questa ragione, è
necessario estendere la definizione di Turner (1982) e di suggerire che un gruppo esiste
quando due o più individui definiscono se stessi come membri e quando la sua esistenza è
riconosciuta da almeno un'altra persona. .
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1.2 Gruppi Primari e Gruppi Secondari
La distinzione tra gruppi primari e secondari denota un forte interesse per le relazioni che
intercorrono tra i membri dei gruppi. Per gruppo primario si intende, come indicato da
Charles H.Cooley (1902), un gruppo di persone che presenta le seguenti caratteristiche:
a) Un ampiezza limitata
b) un’interazione tra i membri continua e diretta, “faccia a faccia”;
c) un’interazione informale, basata prevalentemente su base emotivo-affettiva;
d) l’orientamento comune verso il perseguimento di fini generali, sia espliciti che
impliciti;
e) la presenza di un’organizzazione fluida, costituita da un insieme di ruoli informali e
non specializzati
Il gruppo primario, viene così definito in quanto svolge una funzione fondamentale nella
formazione della natura sociale e degli ideali degli individui (Cooley 1909). Questo tipo di
gruppo ha come scopo generale la soddisfazione dei bisogni sociali fondamentali dei
componenti e perciò consente a ciascuno di esprimere e integrare attraverso la vita di gruppo
i più diversi aspetti della propria personalità: il membro rappresenta in effetti la ragione di
essere dell’associazione, valendo, e venendo dagli altri accettato, come persona,
indipendentemente dalla sua efficienza produttiva. Il gruppo primario si distingue dal gruppo
secondario per un insieme abbastanza ristretto di persone che hanno raggiunto un alto livello
d’interazione. Nel gruppo primario regna una solidarietà reciproca tra i membri, che ha radici
emotive più che razionali. La formulazione classica di gruppo primario è la famiglia (il più
tipico gruppo primario nelle nostre società), i cui componenti sono legati tra loro da forti
vincoli emotivi. I sociologi, in seguito, hanno applicato questo termine a qualsiasi gruppo la
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cui caratteristica dominante sia rappresentata da stretti legami personali: in questo senso, sono
gruppi primari una coppia, un gruppo d’amici e un club di tennis, i cui membri si incontrino
non solo per giocare ma anche per stare insieme
Il gruppo secondario si configura in modo antitetico al gruppo primario. Esso è caratterizzato
da:
a) Una maggiore ampiezza
b) un’interazione tra i membri discontinua ed indiretta;
c) un’interazione prevalentemente formale, su base razionale;
d) il perseguimento di fini specifici esplicitamente definiti;
e) la presenza di un’organizzazione rigida basata sulla divisione di funzioni specializzate
e di responsabilità formalmente definite.
I gruppi secondari riconoscono come fine dell’associazione il raggiungimento di obbiettivi
specifici e circoscritti, scopo che induce ad accettare e valorizzare i componenti
esclusivamente in funzione del contributo che essi possono dare al raggiungimento degli
obbiettivi stessi: il membro è solo uno strumento di produzione e come tale viene valutato. Il
gruppo secondario è regolato da norme formali, razionali che portano una certa freddezza di
rapporti tra i membri. Ne deriva che la comunicazione interpersonale avviene a livelli poco
profondi. Un gruppo secondario è costituito da persone che hanno scarsi legami emotivi tra
loro e che interagiscono per raggiungere obiettivi specifici; le persone, al suo interno, sono
più importanti per la loro funzione che non come individui. Esempi di gruppi secondari sono
le associazioni di diverso tipo, culturali, politiche, sociali, oppure la fabbrica, dove le
posizioni di magazziniere, impiegato, addetto alla posta, tecnico, dirigente, operaio possono
essere occupate da chiunque abbia i requisiti giusti: se tali persone lavorano bene,
l’organizzazione funziona e la personalità di ciascuno di questi individui ha poca
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importanza.Per contro, i membri di una famiglia o di un circolo ricreativo, sono unici, nel
senso che le loro personalità hanno estrema importanza poiché nessuno di loro può essere
sostituito con qualcunaltro.Naturalmente le distinzioni delle due tipologie di gruppo non sono
distinzioni assolute. Non è possibile definire, in termini d’ampiezza, il confine tra gruppi
primari e gruppi secondari. Ci si può, invece, riferire ad un ideale continuum che pone ai due
estremi le caratteristiche limite degli uni e degli altri. Ogni concreto e particolare gruppo
sociale presenterà caratteristiche tali da poter essere ricondotte ad un punto di questo ideale
continuum, più o meno spostato verso uno o verso l’altro dei due estremi.
Un’altra tipologia di gruppi è quella che distingue i gruppi formali dai gruppi informali. Tale
tipologia si sovrappone, in parte, alla precedente, ma, in realtà, è diversa; i gruppi formali
sono quelli che si basano su di uno statuto o regolamento esplicito in vista di certi scopi, i
gruppi informali sono, invece, quelli che si sono formati spontaneamente senza che sia stata
fissata alcuna regola per il suo funzionamento.
Un'altra fondamentale distinzione è quella proposta da Anzieu e Martin (1986), essi lavorano
più che altro sulla possibilità di comprendere il gruppo nel suo senso più stretto, quindi sia
primario che secondario, distinguendolo però da altri fenomeni plurali e, in particolare,
distinguendo da Folla, Massa, Banda, Raggruppamento, Gruppo allargato.