Introduzione
Con il presente lavoro si vuole dare una prospettiva storica allo sviluppo delle organizzazioni
criminali di stampo mafioso di origine italiana, in particolare in relazione alla loro espansione
estera, precisamente nel continente europeo. L'oggetto di studio, indubbiamente complesso e
multiforme, non rappresenta solo una delle variabili che ha condizionato la storia italiana, ma
si caratterizza per delle dinamiche espansive che, per successive ondate, hanno determinato la
colonizzazione di numerosi altri ambienti, fra cui appunto l'intera Europa.
É necessario quindi comprendere esattamente come, dai profondi recessi dell'Italia
meridionale, le mafie siano riuscite a realizzare una crescita che appare, ad uno sguardo
d'insieme, assolutamente straordinaria, e che può essere compresa solo tenendo conto delle
variabili storiche di lungo periodo che hanno creato le condizioni per il prolifico adattamento
di tali organizzazioni.
È quindi evidente come un'analisi dello sviluppo e dell'espansione delle mafie italiane si
svolge sia sul piano storico nazionale, ovvero l'ambito entro il quale queste affondano le loro
prime e più forti radici, sia sul piano internazionale, poichè tali dinamiche storiche, oltre a
riflettersi nelle zone di primo insediamento mafioso, determinano naturalmente mutamenti
ben più vasti, delle quali le organizzazioni criminali di stampo mafioso sono state in grado di
approfittare ampiamente.
Ne risulta un quadro in cui il rapporto biunivoco fra lo sviluppo mafioso in Italia e
l'espansione estera riflette l'interdipendenza fra lo scenario nazionale e quello internazionale,
il che peraltro, se emerge con evidenza dallo studio storico, non è parte della corrente
rappresentazione pubblica del fenomeno, né in Italia né, tantomeno, all'estero. La corretta
interpretazione delle mafie quali precise manifestazioni di natura socioeconomica strettamente
collegate al contesto storico, se è indispensabile alla coerente disamina del fenomeno, appare,
quantomeno nell'ambito della pubblica opinione, assai lontana dall'essere raggiunta.
È tuttavia importante, anche nell'ottica di una possibile, per quanto difficile, seria attività di
contrasto, adottare una prospettiva che tenga conto della complessità delle organizzazioni
mafiose e della loro capacità adattiva, ma soprattutto che colga, rifuggendo facili
semplificazioni, le molteplici cause della loro perdurante sopravvivenza, nonchè della recente,
rapidissima espansione.
V olendo affrontare la tematica dell'attuale proiezione internazionale delle mafie italiane, è
necessario in primo luogo fornire un quadro generale delle loro radici storiche, elemento
determinante nel definire differenze strutturali di lungo periodo, strategie di diffusione,
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specifiche modalità d'azione criminale. Senza una adeguata ricostruzione e
contestualizzazione storica, la ragnatela mafiosa apparirebbe del tutto inspiegabile nelle sue
dimensioni e ramificazioni globali.
Il primo capitolo tratta perciò delle fondamenta storico-sociali e delle prime aree di
insediamento delle quattro principali organizzazioni mafiose della Penisola, focalizzandosi
poi sulle primissime direttrici di espansione estera. In tale prospettiva, è analizzata quindi la
migrazione di Cosa Nostra verso gli Stati Uniti nella prima metà del '900, utile ad individuare
alcune importanti costanti della penetrazione mafiosa in contesti estranei a quelli di origine, in
particolare in relazione al ruolo dell'emigrazione, alle dinamiche di riproduzione del sodalizio,
e al fenomeno di autonomizzazione delle frange colonizzatrici.
Il capitolo affronta anche la relazione fra il boom economico degli anni '60 e la crescita
generalizzata del volume d'affari dei sodalizi, analizzando il percorso parallelo realizzatosi fra
la transizione dell'economia italiana e il salto di qualità compiuto dalla criminalità mafiosa
che acquista così una dimensione e una capacità di penetrazione nel tessuto socioeconomico
del tutto nuova.
Il secondo capitolo tratta quindi della prima grande diffusione internazionale delle mafie
italiane, e specificatamente di Cosa Nostra, sull'onda della nascita e dello sviluppo
dell'enorme mercato criminale costituito dal traffico globale di eroina. É qui rilevante la
radicata presenza della mafia siciliana negli Usa, all'epoca principale mercato di consumo
dello stupefacente, quale motivazione primaria della posizione di leader raggiunta da Cosa
Nostra nel contesto internazionale. A fianco dell'analisi delle motivazioni alla base della
dimensione globale della mafia siciliana, si affrontano le radici del suo declino relativo a
partire dalla fine degli anni '80, sulla base dell'emergere delle altre mafie, e dell'applicazione
di una prima efficace strategia repressiva sulle due sponde dell'Atlantico.
Il terzo capitolo si concentra sui notevolissimi effetti determinati dal crollo del blocco
sovietico sulla capacità espansiva delle mafie in Europa, sia in termini di mutate opportunità
criminose nel contesto europeo, legate alla destabilizzazione della vastissima area geopolitica
ex URSS, sia in relazione allo sgretolamento del sistema politico italiano. Il primo aspetto è
sviscerato in quanto assai rilevante nel determinare la penetrazione dei sodalizi mafiosi in
tutta l'Europa centro-orientale, nonchè nel dare impulso ad una serie di traffici illeciti fra cui
risulta preponderante il contrabbando di armi dagli arsenali militari ex sovietici, capace di
alimentare l'ulteriore crescita delle mafie, della Camorra in particolare. Il contesto politico
italiano è invece analizzato in relazione ai forti riflessi interni della fine della guerra fredda,
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tali da destabilizzare un sistema partitico del quale emergono gli elevatissimi livelli di
connivenza con il potere mafioso.
L'analisi della delicatissima fase transitoria verso la cosiddetta "seconda Repubblica" in Italia
è finalizzata in particolare alla comprensione della capacità di adattamento delle mafie, tale da
spiegarne l'agevole sopravvivenza nonostante il crollo delle forze politiche che storicamente
avevano svolto il ruolo di interlocutori e referenti.
Il capitolo si sofferma quindi sulla crescita del mercato della cocaina sul piano internazionale,
determinante nel mutare i rapporti di forza fra le mafie italiane in favore della 'Ndrangheta e
in misura minore della Camorra, a scapito di una mafia siciliana in fase difensiva, aggredita
dalla nuova legislazione antimafia varata sull'onda emotiva delle stragi del '92 -'93.
Infine, il quarto e ultimo capitolo verte sulla più recente fase espansiva delle mafie italiane in
Europa, realizzatasi nel volgere di pochi anni, dopo una lunga fase di incubazione, grazie alle
opportunità offerte dalla creazione dello spazio unico europeo introdotto dal regime di
Schengen. Gli avvenimenti dell'ultimo decennio in Europa sono interpretati come ultimo
tassello di un lungo processo di insediamento e colonizzazione, del quale oggi si manifestano
con chiarezza le conseguenze.
L'impressionante ramificazione mafiosa è quindi analizzata sotto molteplici aspetti,
prevalentemente legati alla specifica situazione ambientale favorevole presente nei Paesi
europei, ma anche in relazione alle generali tendenze dei settori economici illeciti
internazionali, che plasmano una struttura di opportunità idonea allo sviluppo mafioso.
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CAPITOLO 1
Le mafie italiane: definizioni, origini, strutture e prima
espansione
1. Ambiguità e definizioni concettuali
Lo studio delle organizzazioni mafiose di origine italiana nelle sue manifestazioni sia in Italia
come all’estero, pur limitato ad uno specifico aspetto quale è lo scopo del presente lavoro,
ovvero la sua evoluzione e diffusione principalmente nell'ambito europeo negli ultimi
decenni, richiede una precisa contestualizzazione. É necessario innanzitutto delimitare
concettualmente l’oggetto dello studio, che si concentra sulle quattro principali organizzazioni
criminali di stampo mafioso di origine italiana, Cosa Nostra, Camorra, ‘Ndrangheta, Sacra
Corona Unita, specificando ulteriormente, da un punto di vista terminologico, cosa si intenda
per organizzazione criminale di stampo mafioso.
Risulta ugualmente importante, allo scopo di una migliore comprensione delle dinamiche
storiche di lungo periodo, una breve panoramica sullo sviluppo delle principali organizzazioni
mafiose prese in considerazione, dalle origini agli anni ’80, quando le mafie italiane hanno
ormai costruito le basi di una ramificata proiezione internazionale che le pone, oggi, in
condizione di controllare una quota notevole del mercato internazionale della droga, del
riciclaggio di capitali illeciti e dei vari mercati criminali, e in chiara conseguenza di ciò, di
inquinare il funzionamento dei mercati legali, di distorcere e piegare ai propri interessi
l’esercizio legittimo del potere politico in numerosi Paesi del mondo, oltre che, naturalmente,
in Italia.
Cosa Nostra, Camorra, ‘Ndrangheta e Sacra Corona Unita hanno origini differenti, sia da un
punto di vista del territorio di sviluppo e prima diffusione, sia da un punto di vista
strettamente temporale. Hanno tuttavia in comune l'essere considerate quali sodalizi criminali
di tipo mafioso.
É qui necessaria una precisazione: l'attenzione, creciuta negli ultimi decenni, dei più svariati
filoni di ricerca delle scienze sociali nei confronti del fenomeno “mafia” ha prodotto una serie
infinita di teorizzazioni, definizioni, catalogazioni, così come sono notevolmente cresciuti i
lavori di stampo divulgativo. Nel considerare con soddisfazione gli aspetti positivi di una
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vasta e variegata ricerca, che seppur derivando da un lato da una maggiore pervasività
mafiosa al livello nazionale e internazionale, estende dall'altro ad un pubblico più vasto la
consapevolezza dell'ampiezza del fenomeno, è comunque da segnalare un frequente eccesso
di astrazione teorica che non aiuta a comprendere la realtà, ma tende a costruire “modelli” e
tipizzazioni che non rendono giustizia alla complessità del fenomeno storico.
Nel presente lavoro, in omaggio alla chiarezza, si vuole adottare come punto di riferimento in
merito al concetto di “mafia” la definizione giuridica prodotta dalla legislazione antimafia in
Italia, utilizzando come caposaldo la fattispecie di reato di “associazione mafiosa” di cui
all’art. 416 bis del codice penale, introdotto dalla legge 646/82, (c.d. “Rognoni-La Torre”) nel
1982, a seguito dei gravi omicidi di mafia di Pio la Torre e del prefetto di Palermo Carlo
Alberto Dalla Chiesa. Tali disposizioni rappresentarono infatti una svolta determinante nella
lotta alla mafia perchè eliminarono una serie di ambiguità in merito alle differenze fra
organizzazioni criminali e associazioni mafiose, imperniando la fattispecie di reato di
associazione mafiosa sul vincolo associativo, diversamente dal reato di associazione per
delinquere, centrato sulle finalità criminose dell'organizzazione.
Ciò risulta particolarmente importante alla luce delle modalità dell'agire mafioso, che può
comprendere attività lecite che di per sé possono non costituire reato, ma che concorrono alla
sopravvivenza dell'organizzazione. Il legislatore ha dunque considerato reato di associazione
di tipo mafioso il caso in cui “...coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza
d'intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che
ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o
comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e
servizi pubblici o per realizzare profitto o vantaggi per sé e per gli altri.”
Al di là del riferimento alla normativa antimafia per una chiara definizione di “associazione
mafiosa” indispensabile alla ricostruzione dello sviluppo storico di tali organizzazioni in Italia
e all'estero, è comunque importante specificare come l'analisi non si riduca semplicemente
alla storia di alcune grandi associazioni criminali monolitiche dai contorni ben definiti, ma
piuttosto di svariati coacervi criminosi a struttura mobile e reticolare.
Tale precisazione è necessaria dal momento che la diffusa percezione del fenomeno “mafia”
nell'immaginario collettivo tende a ricalcare la struttura verticistica e gerarchica e le altre
varie caratteristiche di una specifica organizzazione mafiosa, Cosa Nostra siciliana, in
conseguenza sia dell'antico e saldo radicamento in Sicilia che ne ha fatto il primo oggetto di
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