4
Capitolo 1: Genere e dipendenze patologiche
1.1. Medicina di Genere. Uno sguardo necessario.
Nei rari casi in cui si accenna alle donne, si tende a presentarle
come una sorta di deviazione dello standard umano.
CAROLINE CRIADO PEREZ
1
.
Quando si parla di sex and gender medicine si intende lo studio di come le differenze dal
punto di vista biologico, sociale, culturale ed economico impattino sulla salute delle persone
2
.
Il termine viene ormai tradotto e riassunto in Medicina di Genere
3
. È però fondamentale
riprendere la nomenclatura originale per riconoscere la differenza di significato tra i concetti
di sesso e di genere. Il termine sesso si riferisce alle caratteristiche determinate a livello
genetico e legate ai cromosomi sessuali. Il genere è, secondo la definizione
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “il risultato di criteri costruiti su parametri
sociali, circa il comportamento, le azioni e i ruoli attribuiti ad un sesso, e come elemento
portante per la promozione della salute”
4
. Nel concetto di genere è compresa sia la
percezione che ognuno ha di sé, cioè la propria identità di genere, sia le caratteristiche che
sono socialmente e culturalmente attribuite ai generi, definiti ruoli di genere.
È importante però considerare che quando si parla di sesso e di genere non si fa riferimento
solo alla dimensione binaria maschile/femminile. Dal punto di vista biologico esistono più
variazioni innate legate alle caratteristiche del sesso che vengono racchiusi nel termine
ombrello intersex. Le percentuali delle persone intersex a livello mondiale sono comprese tra
lo 0,018% e l’1,7%, non esiste però una stima esatta sulla numerosità
5
. Non tutte le differenze
dello sviluppo del sesso sono visibili sin dalla nascita, in alcuni casi diventano evidenti
durante la pubertà, ci sono però anche delle condizioni invisibili esternamente che possono
non essere riconosciute per tutta la vita di una persona. A livello di identità di genere invece la
1
Criado-Perez C., Invisibili. Come il nostro mondo ignora le donne in ogni campo. Dati alla mano, Einaudi,
Torino, 2020, p. 278.
2
Vescio A., La salute è un diritto di genere, People, Busto Arsizio, 2023, p. 143.
3
Grego S, e altri, “<<Sex and gender medicine>>: il principio della medicina di genere”, in Giornale Italiano di
Cardiologia, vol. 21, n. 8, agosto 2020, pp. 602-606.
4
Ministero della Salute, Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere (in attuazione
dell’articolo 3, comma 1, Legge 3/2018), versione 6 maggio 2019, p. 4.
5
Infointersex, <<Chi sono le persone intersex?>>, Istituto Superiore di Sanità, Centro di riferimento Medicina di
genere ( https://www.iss.it/infointersex-chi-sono-le-persone-intersex , ultimo accesso 18/11/2023)
5
diversificazione è ancora più ampia poiché si divincola dalla divisione clinica legandosi a
elementi di scelta e di autorappresentazione personali.
In ambito storico la Medicina di Genere è un approccio molto recente. Infatti, si iniziò ad
affrontare la questione del genere e del suo rapporto con la salute in maniera differente solo
quando, nel 1991, la cardiologa Bernardine Haley pubblicò il suo studio sulla discriminazione
delle donne nella gestione delle malattie cardiovascolari. A livello internazionale nel 1998
l’OMS inserì la Medicina di Genere all’interno dell’Employment Equality Act
6
;
l’organizzazione riconobbe in questo modo l’importanza del principio di equità nel
considerare la persona nella sua individualità e come soggetto appartenente a un genere con
caratteristiche specifiche. Nello stesso anno, in Italia, i Ministeri delle Pari opportunità e della
Salute iniziarono a porre l’attenzione sulla Medicina di Genere, dando avvio ad
approfondimenti, tavoli tecnici e iniziative. Poi nel 2005 venne fondata l’International Society
for Gender Medicine (IGM), con la quale la Rete Italiana per la Medicina di Genere collabora
tutt’ora. Contemporaneamente in Italia nacque l’Osservatorio Nazionale sulla salute della
donna e di genere, con lo scopo di promuovere l’equità di genere attraverso ricerche, report,
campagne di sensibilizzazione e formazione rivolta ai professionisti sanitari. A livello
europeo nel 2007 venne fondato l’European Institute of Women’s Health (EIW) e nel 2011
l’European Institute for Gender Equality (EIGE). Entrambi gli istituti portano avanti, ancora
adesso, il compito di ricordare l’importanza della variabile genere per comprendere la salute e
la malattia
7
. Nel 2009 l’OMS creò un Dipartimento attento proprio alle differenze di genere e
individuò il genere come tema imprescindibile della programmazione sanitaria per l’Action
Plan 2014-2019
8
.
Per quanto riguarda la sperimentazione farmacologica, che per anni ha escluso le donne quasi
totalmente dai campioni, prima nel 2008
9
poi nel 2011
10
, in Italia venne riconosciuta
l’importanza di una equa rappresentazione della popolazione femminile nelle ricerche; venne
6
Employment equality act, n. 21/1988 ( https://www.irishstatutebook.ie/eli/1998/act/21/enacted/en/html , ultima
visita 08/12/2023)
7
EpiCentro <<Il contesto internazionale>> Istituto Superiore di Sanità, Medicina di genere (
https://www.epicentro.iss.it/medicina-di-genere/contesto-internazionale , ultima visita 18/11/2023).
8
Ibidem.
9
Comitato Nazionale di Bioetica pubblica il rapporto “La sperimentazione farmacologica sulle donne”.
Vescio A., La salute è un diritto di genere, People, Busto Arsizio, 2023, p. 147
10
Agenzia Italiana del Farmaco ha istituito il gruppo di lavoro su farmaci e genere.
Vescio A., La salute è un diritto di genere, People, Busto Arsizio, 2023, p. 147.
6
quindi definito l’obiettivo di sensibilizzare al tema le compagnie farmaceutiche e di
disgregare per sesso i dati raccolti.
Solo nel 2019, all’interno del World Health Statistics, l’OMS scelse di tener conto del sesso e
del genere nella raccolta e nella presentazione dei dati. Sottolineare la presenza di differenze
nei risultati sanitari venne ritenuto importante per il raggiungimento degli Obiettivi di
Sviluppo Sostenibile. Inoltre, l’OMS incoraggiò a tenere conto sistematicamente del ruolo del
sesso e del genere in relazione allo stato di salute e all’accesso ai servizi sanitai. Con questa
presa di posizione, perciò, invitò non solo ad una raccolta di dati disgregati, ma anche
all’analisi della situazione sanitaria, alla formulazione di politiche e alla progettazione dei
programmi adottando un’ottica di genere. All’interno dei dati raccolti nell’WHS 2019 le
differenze di genere e sesso rispetto allo stato di salute si riflettevano nella maggior parte
degli indicatori degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
11
.
- Nel 2017, a livello globale, il tasso di incidenza da HIV era 1,09 volte superiore negli
uomini rispetto alle donne. Ma nella zona africana il tasso di incidenza era 1,28 volte
superiore nelle donne rispetto agli uomini.
- Nel 2016 i tassi di mortalità per suicidio a livello globale erano 1,75 volte più alti
negli uomini che nelle donne.
- La violenza contro le donne è diffusa e comporta un elevato carico di morbilità e
cattiva salute. In tutto il mondo, nel 2013, veniva stimato che il 35% delle donne e
delle ragazze di età compresa tra i 15 e i 49 anni riferivano di aver subito violenza
fisica o sessuale da parte del partner o di violenza sessuale da parte di un non partner
nel corso della propria vita. Le donne e le ragazze possono anche subire pratiche
dannose, come le mutilazioni genitali e i matrimoni precoci e forzati. A partire dal
2017, almeno 200 milioni di ragazze e donne avevano subito mutilazioni genitali
femminili nei trenta paesi in cui si concentra la pratica. A livello globale, il 21% delle
donne di età compresa tra i 20 e i 24 anni riferiva di essere stata sposata o di aver
avuto un'unione informale prima dei 18 anni.
- I tassi di mortalità del 2019 attribuiti all'inquinamento domestico e all'aria erano 1,27
volte superiori negli uomini rispetto alle donne. Al contrario, il tasso di mortalità
globale attribuito all'acqua non sicura, ai servizi igienico-sanitari non sicuri e alla
mancanza di igiene era di 1,06 volte più alto nelle donne che negli uomini, anche se
c'era molta variazione regionale.
11
World Health Organization, World health statistics 2019: monitoring health for the SDGs, sustainable
development goals, 2019, pp. 59, 60.
7
In Italia l’11 gennaio 2018 venne approvata la legge n. 3
12
che introdusse la Medicina di
Genere nella pratica medica e l’anno successivo fu varato dal Ministero della Salute il “Piano
per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere”; sono passati cinque anni circa e
solo recentemente sono stati nominati tavoli tecnici e gruppi operativi per le regioni, ma
l’approccio non è ancora diffuso nella routine clinica. Poco dopo la pubblicazione del Piano,
il lavoro è stato messo in stallo dall’arrivo della pandemia di Sars-Cov19; questo elemento
aiuta a comprendere perché l’applicazione della legge e i cambiamenti previsti non siano
ancora avvenuti. La dottoressa Silvia De Francia all’interno del saggio “La medicina è un
diritto di genere” parla della situazione attuale dicendo che: “Se ne discute di più dal punto di
vista accademico, nelle pubblicazioni e nei congressi universitari, ma nella quotidianità non
c’è ancora molto”
13
. Attualmente si sta lavorando per stendere i documenti necessari a
rendere la Medicina di Genere un approccio concreto e diffuso. Sempre grazie alla legge
3/2018 è stato istituito l’Osservatorio dedicato alla Medicina di Genere.
All’interno del suo saggio “Invisibili. Come il nostro mondo ignora le donne in ogni campo.
Dati alla mano” Caroline Criado-Perez riporta in due interi capitoli esempi concreti di come
da sempre la medicina tradizionale abbia escluso il femminile dallo studio del corpo poiché la
concezione ampiamente diffusa è che sia quello maschile il corpo umano per definizione
14
.
Questo fenomeno riguarda tutte le branche della medicina e degli studi; sia rispetto ai manuali
di anatomia umana
15
che riguardo agli studi clinici in cui le donne sono sottorappresentate
anche nelle patologie con incidenza prevalentemente femminile
16
.
Nel 2008 sono stati condotti due studi basati sui testi di medicina consigliati o adottati nelle
università di medicina
17
:
- da un’analisi sui libri di testo consigliati dalle più prestigiose università europee,
americane e canadesi risulta che le immagini del corpo neutre erano raffigurate con
parti del corpo maschile tre volte di più che con quelle femminili
18
.
- da un’indagine sui testi adottati nelle facoltà di medicina dei Paesi Bassi emerge la
carenza di informazioni esplicitamente riferite ai due sessi anche quando affrontavano
12
Legge 11 gennaio 2018, n. 3, Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché'
disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute.
13
Vescio A., La salute è un diritto di genere, People, Busto Arsizio, 2023, p. 148
14
Criado-Perez C., Invisibili. Come il nostro mondo ignora le donne in ogni campo. Dati alla mano, Einaudi,
Torino, 2020, p. 284.
15
Ivi., pp. 278-280.
16
Ivi, p. 284.
17
Ivi. p. 279.
18
Piattaforma SINC, “Medical Textbooks Use White, Heterosexual Men as a <<Universal Model>>”, in
ScienceDaily, 17 ottobre 2008 (www.sciencedaily.com/releases/2008/10/081015132108.htm , ultimo accesso
19/11/2023)
8
temi di cui da tempo si conosce la differenza tra uomini e donne (ad esempio
depressione e consumi di alcol)
19
.
È importante quindi mantenere il focus sull’umanità nella sua totalità e non concentrarsi solo
sugli uomini. La visione binaria con maggior attenzione al maschile non solo esclude la
popolazione geneticamente femminile o intersex dagli studi e dagli interventi ma non è più in
linea con il concetto di salute. Infatti, nella visione globale si prevedono cure individualizzate
che mettono al centro il paziente, mandato a cui risponde la Medicina di Genere
20
.
L’approccio legato alla Medicina di Genere non è solo clinico ma è trasversale,
interdisciplinare e pluridimensionale. Nella pratica medica permette di personalizzare le cure
attraverso la sperimentazione di nuovi interventi e l’attuazione di pratiche più rispondenti ai
bisogni individuali.
La presenza della differenza di genere come determinante della salute è ormai un elemento
consolidato nella letteratura scientifica, ci sono stati numerosi studi per comprendere le
possibili cause. Esistono numerosi approcci di lettura delle motivazioni delle differenze di
genere, ma per poterle comprendere al meglio è necessario prendere in considerazione
l’insieme dei fattori, poiché nessun approccio spiega la totalità delle motivazioni.
Nella prospettiva biologica vengono presi in considerazione: fattori genetici, esposizione
prenatale ed esposizione infantile. Nell’approccio incentrato sugli stili di vita ci si concentra
sui ruoli sociali e i comportamenti a rischio. Sono però presenti altri elementi come la
percezione del proprio stato di salute, l’attitudine alla prevenzione e alla richiesta di aiuto ed
infine, l’accesso ai servizi sanitari
21
. Le diverse specificità fisiologiche e socioculturali
portano a differenti modalità di espressione emotiva come risposta a input ambientali e
sociali, si hanno quindi livelli variabili di suscettibilità allo stress, alle patologie psicologiche
e fisiche.
Appare evidente come la Medicina di Genere non nasca solo per salvaguardare e sostenere la
salute delle donne, ma per rispondere ai bisogni di tutti i generi così da permettere equità e
specificità della salute. È uno strumento di appropriatezza che mette in pratica l’uguaglianza
19
Dijkstra A.F. e altri, “Gender bias in medical textbooks: examples from coronary heart disease, depression,
alcohol abuse and pharmacology”, in Medical Education, n. 10, 2008, pp.1021-8.
20
EpiCentro <<Informazioni generali>> Istituto Superiore di Sanità, Medicina di genere (
https://www.epicentro.iss.it/medicina-di-genere/cosa-
e#:~:text=La%20medicina%20di%20genere%20(MdG,di%20malattia%20di%20ogni%20persona , ultima visita
18/11/2023)
21
Vigna Taglianti F.D. e altri, Studio VEdeTTE. Monografia n.7 - Differenze di genere nello studio VEdeTTE,
Regione Piemonte- Assessorato ai Beni Culturali, 2007, p. 10.