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CAPITOLO 1
SESSO O GENERE
I termini “sesso” e “genere” vengono utilizzati molto spesso in maniera
impropria,sono considerati , nel sentire comune,come sinonimi. Gli studi di genere
propongono invece una suddivisione sul piano
teorico-concettuale tra questi due aspetti dell’identità.
Con il primo termine gli psicologi designano fondamenti biologici che distinguono i
maschi e le femmine,un corredo genetico,un insieme di caratteri biologici, fisici e
anatomici.
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L espressione genere rimanda,invece,allo stato psicologico che rispecchia
il senso interiore di essere maschio o femmina . Il GENDER si fonda su una serie di
atteggiamenti,regole di comportamento e costruzioni culturali che danno vita allo
status di UOMO/DONNA associato alla mascolinità e alla femminilità. Questo
concetto è stato introdotto negli anni ’60 dai medici statunitensi R. Stoller e J. Money
del Johns Hopkins Hospital di Baltimora per distinguere l’orientamento psicosessuale
(gender) di una persona dal sua sesso anatomico(sex). Il concetto di genere ha dato
luogo,nel corso degli ultimi decenni del ventesimo secolo,ad un dibattito alquanto
vivace. Tale dibattito si è sviluppato nel quadro piø generale della questione
riguardante,da un lato,il contributo della biologia e,dall’altro,quello dei
condizionamenti ambientali e culturali alla determinazione del comportamento e dei
ruoli degli essere umani.
Il gender è il prodotto della cultura umana: a livello sociale è necessario testimoniare
continuamente la propria appartenenza di genere attraverso il comportamento,il
linguaggio e il ruolo sociale.
Il genere dunque è un carattere appreso,non possiamo pensare all’essere uomo o
donna come ad una condizione stabilita dalla natura
1.1 GENDER STUDIES
Gli studi di genere rappresentano un approccio multidisciplinare allo studio
dell’IDENTITA DÌ GENERE. Questi studi non costituiscono un sapere a sØ stante
ma rappresentano una modalità di interpretazione,un analisi della cultura e della
società e mirano a realizzare cambiamenti della mentalità e della collettività. Tra i piø
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Daniela Costantini articolo online IL CANNOCCHIALE, 13 Dicembre 2009, danielacostantini.ilcannocchiale.it
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importanti torici che si sono occupati di Gender Studies ricordiamo CAROL
GILLIGAN,MARIO MELI e DONNA HARAWAY. Carol Gilligan, psicologa
statunitense, ha approfondito problemi di etica legati al genere . La sua notorietà è
dovuta principalmente al libro IN A DIFFERENT VOICE:PSYCHOLOGICAL
THEORY AND WOMEN’S DEVELOPMENT ,pubblicato in Italia con il titolo
VOCE DÌ DONNA, traduzione che non rende il pensiero dell’autrice ; è considerato
pietra miliare del pensiero della differenza. Il lavoro della Gilligan nasce da storie di
donne nella civiltà occidentale che cercano di liberarsi,di decostruire,i dualismi
socialmente costruiti e mantenuti. L’autrice ha condotto numerose ricerche
sul’evoluzione delle bambine e dei bambini e sulle loro relazione con i genitori.
Membro della facoltà di Harvard per trent’anni divenne nel 1997 prima insegnante di
Studi di Genere.
Mario Meli,filosofo e scrittore italiano, è un teorico degli studi di genere. Per Mieli
ogni persona è costretta,fin dalla prima infanzia,da un certo tipo di società,a
considerare l’eterosessualità come normalità e tutto il resto come perversione.
Donna Haraway è una filosofa e docente statunitense che studia le identità di genere.
Secondo la studiosa americana la cultura occidentale è sempre stata caratterizzata da
una struttura binaria di coppie di categorie come UOMO/DONNA. Questo dualismo
non è simmetrico ma è basato sul predominio di un elemento sull’altro, predominio
della mascolinità sulla femminilità.
Gli Gender Studies sono oggi caratterizzati da un impronta politica emancipata ,sono
infatti strettamente connessi alla condizione femminile e si occupano di
problematiche legate ad ogni tipo di oppressione. A partire dagli anni Settanta,il
contesto politico dei dibattiti su genere era già in pieno mutamento nei paesi piø
ricchi. Le donne che si occupavano di iniziative e questioni femminili emerso con
voce importante. Erano chiamate femocrats in Australia,paese dove avevano
maggiore influenza. La loro azione sollevava nuovi interrogativi teorici : come si
dovesse affrontare la dinamica di genere delle organizzazioni ora occupate anche
dalle femministe. La concezione iniziale dello stato come espressione diretta del
potere maschile venne cosi modificata. Questo cambiamento sulla teoria femminista
è legato ad un ampio contesto culturale e politico nel quale avveniva.
Al giorno d’oggi è riemersa una forte omofobia e antifemminismo ,causata dalle
questioni dell’ HIV e dell’ Aids, che in alcuni stati Europei,come Francia e
Australia,sono divenuti i temi principali di gruppi razzisti e nazionalisti. Nonostante
le numerose difficoltà i miglioramenti sulla riforma di genere sono comunque
continuati dato il vasto repertorio di pluralità sessuali.
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Questioni di genere,Robert W. Connel,Il Mulino.1996
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1.2 PSICOLOGIA DELLE DIFFERENZE DI GENERE
La psicologia a partile dagli anni ‘70 si è interessata alle questioni sulla differenza di
genere sia con il desiderio di combattere le diseguaglianze ma in particolare nel
quadro dei limiti derivati dai suoi assunti paternalistici. Il contributo della psicologia
allo studio di genere si è concretizzato in settori specifici su cui pure si sono
concentrate le critiche. Fra tutte le scuole di pensiero della psicologia, la psicanalisi è
quella che si è occupata e si occupa del tema “differenze di genere” e che ha avuto
l’influenza piø forte. Secondo Freud,l’identità infantile di genere si fonda sul
riconoscimento di avere un organo sessuale piuttosto che un altro. Il bambino si
identifica con il padre e interiorizza cosi ciò che la sua figura simboleggia prima di
tutto:autorità,norme e i costumi sociali. La bambina finisce per assumere un
atteggiamento di sottomissione fondato sul riconoscimento del proprio status di
inferiorità. La teoria freudiana del genere,mentre valorizza con chiarezza la
mascolinità,non riconosce altrettanto chiaramente il valore della femminilità.
Nonostante le numerose obiezioni,le teorizzazioni di Freud hanno esercitato notevole
influenza,specialmente in psichiatria e in medicina. La psicoanalisi,in altri termini,
darebbe per scontato senza tentare di analizzare la manifestazione anche estrema
(violenza familiare e abuso infantile),la posizione maschile di predominio.
La psicometria
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ha influito sul tema delle differenze di genere. Un importante settore
di ricerca si è sviluppato attorno a questo argomento,la misurazione e la
documentazione delle differenze fra uomini e donne rispetto a un’ampia serie di
caratteristiche e comportamenti,e attorno alla misura della mascolinità e della
femminilità. Ancora una volta,però,il genere è stato considerato fondamentalmente
un fenomeno psicologico e non invece socioculturale o culturale. La critica rivolta
alla ricerca psicologica sulle differenze sessuali è di non avere interpretato i propri
risultati a partire da una concezione piø sociale del genere e di avere accettato in
modo acritico gli assunti e gli stereotipi prevalenti sui due sessi non diversamente
dalla ricerca sulla mascolinità e la femminilità.
I contributi della psicologia allo studio di genere hanno ,dunque,suscitato un certo
numero di critiche,che hanno sottolineato soprattutto la sottovalutazione e il
disinteresse per il contesto sociale e politico nel quale le espressioni di genere si
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PSICOMETRIA: Insieme dei metodi d’indagine psicologica che tendono al raggiungimento di valutazioni quantitative
del comportamento umano o animale. La nascita della p. si può far coincidere con quella della psicologia sperimentale,
cioè con la comparsa della misura, e quindi del numero, in psicologia, per opera del fisiologo G.T. Fechner
<<Treccani,Enciclopedia Italiana>>
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inseriscono. Gli attuali addetti ai lavori(spesso di impostazione femminista) sono piø
propensi a porre questi aspetti al centro della loro analisi.
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1.3 DIFFERENZE DÌ GENERE IN EDUCAZIONE
Uno dei piø accreditati dizionari della lingua italiana
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definisce con il termine
educazione il processo attraverso il quale vengono trasmessi ai bambini, o a persone
in via di crescita, gli abiti culturali di un gruppo piø o meno ampio della società. La
natura della disuguaglianza di genere in ambito educativo è cambiata profondamente
negli ultimi decenni,ed è diventata piø complessa specialmente per quanto riguarda il
rendimento. Nel marzo del 2009 la Commissione Europea ha lanciato la strategia
“EUROPA 2020” per una crescita intelligente ,sostenibile ed inclusiva. Istruzione e
formazione sono parte fondamentale e integrale di questo progetto. Dal punto di vista
storico,nella cultura occidentale sono stati due i modi principali di accostarsi alle
differenze di genere o di sesso in ambito educativo. Il primo approccio è
conservatore,nel senso che la differenza sociale e culturale è vista come biologica
naturale,perciò immutabile. In numerose culture e in molte epoche storiche questa
concezione è rimasta uguale,ribadita da un ampia letteratura sull’inferiorità
femminile.Il secondo approccio, quello progressista, ritiene che i ruoli sociali di
uomini e donne siano largamente plasmati da fattori storici,culturali e sociali e che
perciò si modifichino col cambiare della società stessa.
Da questo punto di vista, le donne hanno occupato storicamente posizioni
diverse (e di solito subordinate) perchØ in Occidente e altrove le società sono
patriarcali, cioè gli uomini comandano sulle donne e perciò sono nella condizione di
interpretare le differenze cosiddette biologiche attraverso modalità stereotipate.
L’estremizzazione di questa visione sta nel comprendere la differenza di
genere o di sesso come fenomeno culturale, originato dalle idee prevalenti di
un’epoca o di una cultura particolare. Si considera così l’educazione come uno
strumento per rendere consapevoli delle ragioni per cui in certi momenti si da
importanza a particolari differenze di sesso, e per incoraggiare una maggiore
uguaglianza tra i sessi oltre che a sfatare ipotesi dualistiche e stereotipe
Nella letteratura su genere ed educazione si troveranno temi e argomenti che hanno a
che fare principalmente con la pratica educativa (o con quello che succede a scuola).
Questi sono il curriculum (ufficiale e nascosto), i materiali di lettura scolastici, la
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Cfr Psicologia delle differenze di genere, Vivien Burr, Il Mulino, Universale Paperbacks,2000
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Enciclopedia Italiana Treccani