7 
 
INTRODUZIONE 
 
Il presente lavoro di tesi intende in primo luogo analizzare il concetto di 
Devolution nel Regno Unito utilizzando l’ assunto metodologico di Ronald 
Davies, uomo politico considerato come l’ ‘’architetto della devolution’’ nel 
Galles, ‘’Devolution is a process, not an event’’. Questo processo ha 
interessato la Scozia, il Galles e l’ Irlanda del Nord e in ‘’qualche misura’’ 
anche l’ Inghilterra, a partire dalla fine degli anni novanta del ventesimo 
secolo. Mi dedicherò in particolar modo ad analizzare l’aspetto piø 
dibattuto di tale fenomeno, che inerisce tuttora all’ individuazione di una 
valida formula per la governance dell’ Inghilterra : la cosiddetta ‘’English 
question’’.  
Mentre la devolution, nella sua primaria accezione
1
, si dimostra come un 
fenomeno dinamico e in continua evoluzione e la riprova di questo fatto 
sta nell’ accordo raggiunto tra il Primo Ministro David Cameron e il first 
minister scozzese Alex Salmond in merito al referendum sull’ 
indipendenza della Scozia, previsto per l’autunno 2014
2
; dall’altro lato, il 
tentativo di rispondere alla ‘’English question’’ attraverso il progetto di 
regionalizzazione dell’Inghilterra, risulta sostanzialmente fallito o per lo 
meno, momentaneamente accantonato, con l’approvazione del Public 
Bodies Act 2011 (che ha abolito gli organismi che costituivano il fulcro 
della governance delle ‘’regioni’’ inglesi). 
La prima fase dell’analisi sarà dedicata a rendere esplicito il tema di studio 
attraverso un’ analisi del concetto di devolution nel Regno Unito e degli 
aspetti ad esso connessi, non tralasciando il suo background giuspolitico, 
in quanto si inserisce nel progetto devolutivo che ha contraddistinto gli 
esecutivi Blair – Brown; nell’ambito del quale sono state costituite 
Assemblee e governi direttamente eletti dai cittadini in Scozia, Galles e 
Irlanda del Nord. In una seconda fase mi dedicherò all’analisi dell’ aspetto 
                                                           
1
 che ha interessato Scozia, Galles e Irlanda del Nord 
2
 Caravale, G., Unelected, Unaccountable and Unloved : il fallimento del regionalismo inglese, in 
Federalismi 11/2012
8 
 
piø controverso di tale processo, che riguarda, tra le altre cose, il dibattito 
sul ruolo dei parlamentari di Westminster, che rappresentano 
constituences di parti del Regno Unito dove Ø stata garantita una qualche 
forma di autogoverno. Questo aspetto del dibattito sulla devolution, 
identificato inizialmente come ‘’West Lothian Question’’, dal nome della 
contea dove fu eletto il parlamentare che per primo pose il problema (negli 
anni settanta del ventesimo secolo) o , piø recentemente, come ‘’English 
question’’  risiede in quella che potrebbe essere definita come un’ 
anomalia del diritto costituzionale britannico
3
 e che fa riferimento alla piø 
ampia questione su come l’Inghilterra possa essere governata nell’ attuale 
fase post-devolutiva. Posto che i parlamentari della UK House of 
Commons sono eletti attraverso un sistema formato da constituences in 
cui Ø suddiviso l’intero territorio del Regno Unito
4
; l’anomalia costituzionale 
di cui si parlava poc’anzi, risiede nel fatto gli Mps
5
 provenienti da 
constituences scozzesi, gallesi e nord irlandesi votano leggi che possono 
riguardare l’ Inghilterra, mentre i parlamentari inglesi, nelle materie 
devolute al Parlamento Scozzese, Gallese, Nordirlandese non hanno voce 
in capitolo. 
In termini generali, le possibili soluzioni alla ‘’English question’’ delineate 
dalla dottrina possono essere ricondotte fondamentalmente a due modelli. 
Il primo fa riferimento ad un possibile rafforzamento del ruolo dell’ 
Inghilterra nell’ ‘’Unione’’, attraverso la creazione di un English Parliament 
(in aggiunta a Westminster), o in alternativa tramite la proposta ‘’english 
votes on english laws’’ o infine con la prospettiva dell’ indipendenza 
dell’Inghilterra rispetto al resto del Regno Unito. 
Il secondo modello di risoluzione della ‘’English question’’, di cui si darà 
conto, fa invece riferimento al progressivo decentramento di poteri e alla 
creazione di un sistema di governance regionale e non da ultimo alla 
costituzione di Authorities per il governo di grandi città metropolitane come 
la stessa Londra. A questo proposito il governo Blair aveva iniziato, a 
                                                           
3
 Heringa, A., Kiiver, P., Constitutions Compared, 2009, pag. 63 
4
 (includono distretti elettorali in Scozia, Galles o Irlanda del Nord) 
5
 acronimo di ‘’Member of Parliament’’
9 
 
partire dal 1997, a creare un livello di governance regionale in Inghilterra, 
attribuendo competenze rilevanti a delle ‘’quasi non-governmental 
organisations’’ tra cui le Regional Development agencies (ma tuttavia tale 
progetto è stato stroncato dell’ attuale governo attraverso il  Public Bodies 
Act 2011). 
Nel secondo capitolo dell’ elaborato sarà invece esaminata l’evoluzione 
della normativa sul local government come premessa per comprendere 
meglio il contesto entro cui fu sviluppata la stessa regionalizzazione. Nel 
corso del capitolo successivo verrà infatti analizzato il profilo delle 
Regional Development Agiencies (abrogate dal Public Bodies Act 2011) e 
piø in generale dei quangos (acronimo di quasi non-governmental 
organisations), che rappresentavano la concreta esemplificazione di cosa 
ha costituito il cosiddetto ‘’functional regionalism’’ inglese. Con questo 
termine infatti si fa riferimento all’insieme di quegli organismi, dotati di 
competenze e funzioni  soprattutto in campo economico, che a partire dal 
1997 furono istituiti in ogni regione dell’ Inghilterra; mentre, in parallelo, si 
sviluppava il processo devolutivo ‘’propriamente detto ’’ che ha portato alla 
creazione di Assemblies in Scozia, Galles e Irlanda del Nord.  
La prospettiva di studio di questa materia Ø resa ancora piø interessante 
dal fatto che il Regno Unito Ø una nazione in cui le regole che limitano l’ 
esercizio del potere da parte dell’ autorità Ø stata determinata da 
specifiche condizioni geografiche e sociali, che hanno permesso un 
mutamento graduale rispetto all’originaria configurazione delle istituzioni 
britanniche. Inoltre il fatto che l’ultima invasione dell’Inghilterra risalga al 
1066, epoca di Guglielmo il Conquistatore, aveva portato alla costituzione 
di un sistema di potere concentrato su sØ stesso e quindi piuttosto 
centralizzato. Probabilmente, per i motivi sopra elencati, il processo 
devolutivo che si Ø sviluppato (in Scozia, Galles e Irlanda del Nord) ha un 
carattere asimmetrico e peculiare con riferimento a ciascuna ‘’nazione’’, 
mentre l’Inghilterra Ø rimasta allo stato attuale sostanzialmente esclusa da 
questo processo. Dopo aver sviluppato le tematiche sopra indicate, 
nell’ultima parte dello studio saranno analizzati i cambiamenti normativi
10 
 
operati negli ultimi anni dall’ attuale coalition-government liberal-
conservatore (cui si è già fatto cenno).  
Nella conclusione del lavoro si cercheranno di mettere in risalto le 
tematiche rilevanti emerse durante questa analisi, in modo da provare a 
dare qualche punto di riferimento in piø o aprire ulteriori questioni in merito 
alla English Question, che Robert Hazell definì il ‘’gaping hole’’ dell’ 
assetto devolutivo britannico.
11 
 
CAPITOLO 1 
 
DEVOLUTION IN THE U.K. 
 
1.1 Il concetto di Devolution 
 
A partire dagli anni novanta del ventesimo secolo si Ø assistito nel 
continente europeo, sia in stati ad impronta federale come la Germania e il 
Belgio sia anche in paesi come la Spagna e l’Italia, all’intensificarsi del 
dibattito sull’ opportunità di ridefinire la ripartizione del potere nell’ambito 
dei vari livelli di governo del territorio magari creandone di nuovi o 
ridefinendo le competenze di quelli già esistenti; alla base di questa nuova 
esigenza vi Ø innanzitutto la presa d’atto che si stava entrando in una fase 
nuova per il continente europeo, quella della deeper european integration 
e piø in generale della globalizzazione, che richiedeva un ripensamento 
sostanziale della distribuzione dei poteri dello stato tra centro e periferia
6
. 
Anche nel Regno Unito Ø emersa nel dibattito politico, a seguito della 
campagna elettorale del 1997, l’esigenza di dare una risposta alle istanze 
autonomiste delle cosiddette nazioni celtiche (Scozia, Galles e Irlanda del 
Nord) e di riflesso la necessità e l’opportunità di ripensare la ripartizione 
dei poteri all’ interno della stessa Inghilterra. 
Il tema della devolution of powers, intesa come la possibilità di creare 
autorità subnazionali in grado di esercitare poteri a loro trasferiti dal 
governo centrale
7
, era presente nel programma elettorale del Labour 
Party, che risultò vincitore nel 1997. Durante il 1998 questo processo subì 
un notevole impulso con l’approvazione dello Scotland Act, attraverso cui 
fu istituito il Parlamento scozzese e successivamente del Government of 
Wales Act e del Northern Ireland Act. Attraverso i quali, rispettivamente, fu 
costituita la Welsh National assembly e ripristinata la legislative assembly 
                                                           
6
 Heringa, A., Kiiver, P., Constitutions Compared, 2009, pag. 63 
7
 Heringa, A., Kiiver, P., Constitutions Compared, 2009, pag. 62
12 
 
nell’ Irlanda del Nord. Inoltre, sempre nello stesso anno, alla Greater 
London area furono attribuiti poteri speciali rispetto a quelli di un’ordinaria 
local authority. 
¨ opportuno premettere che il processo di devolution of power in esame si 
discosta da una qualsiasi esperienza di stato federale e che quindi il 
termine federalismo non dovrebbe essere utilizzato, o comunque 
dovrebbe essere usato con estrema cautela, con riferimento al Regno 
Unito. La ragione principale di questo fatto ruota attorno al tema della 
sovranità del Parlamento di Londra e alla conseguente posizione 
predominante che assumono le statute laws, cioè le leggi emanate da 
Westminster sopra tutte le altre fonti del diritto britannico
8
. Lo stesso 
termine ‘’federalismo’’ è legato a forti polemiche nel dibattito politico 
britannico e si può affermare inoltre il Regno Unito non aspiri a essere uno 
stato federale, nØ a maggior ragione ad essere, in prospettiva, uno stato 
federale all’interno di una piø grande federazione europea
9
.  
¨ bene evidenziare che un aspetto costitutivo della devolution inglese sta 
nella decentralizzazione dei poteri attraverso meccanismi di ‘’power-
sharing’’ tra le macro unità territoriali e lo stato centrale. 
Infatti allo stato attuale il Regno Unito Ø innanzitutto uno stato che ha una 
struttura unitaria, ma che tuttavia di può essere definito come un’unione di 
quattro nazioni : Inghilterra, Scozia e Galles che insieme formano la Gran 
Bretagna, in aggiunta all’ Irlanda del Nord. 
Storicamente infatti l’Inghilterra conquistò il Galles nel tredicesimo secolo 
e lo annesse legalmente a sØ nel sedicesimo secolo. Inghilterra e Galles, 
da un lato e la Scozia, dall’altro lato, furono unite nel 1707 dal momento 
che entrambi i loro Parlamenti approvarono gli Acts of Union, formando 
insieme il Kingdom of Great Britain, con un unico Parlamento inglese. Nel 
1800 la Gran Bretagna e l’Irlanda furono unite, sempre tramite l’ Act of 
Union, creando il Kingdom of Great Britain and Ireland. L’Irlanda ad 
eccezione dell’Ulster, fu resa autonoma nel 1922. A ragione di questi fatti 
                                                           
8
 Heringa, A., Kiiver, P., Constitutions Compared, 2009, pag. 62 
9
 Heringa, A., Kiiver, P., Constitutions Compared, 2009, pag. 63
13 
 
storici, brevemente accennati, l’attuale stato si chiama United Kingdom of 
Great Britain and Northern Ireland. 
R. Davies
10
 definì la devolution nel Regno Unito come ‘’a process, not an 
event
11
’’ e si può affermare che la dottrina britannica sia concorde su 
questa affermazione
12
. Nonostante ciò, questa nozione è stata variamente 
interpretata, pur partendo dall’ anzidetta base comune. Infatti, secondo V. 
Bogdanor si deve intendere per devolution quel processo di ‘’transfer of 
powers at present exercised by ministers and Parliament to regional and 
sub-national bodies which are both subordinate to Parliament and directly 
elected
13
’’. Mentre B. Burrows e G. Denton la vedono come ‘’a 
constitutional arrangment in which certain limited and executives powers 
are granted to a province by the central goverment of a unitary states
14
’’. 
Infine secondo P. Hogwood la‘’devolution does not represent a completed 
constitutional settlement of reform, but is evolving as a open-ended 
process’’ e inoltre ‘’the first characteristic of the UK model of devolution is, 
then, that is ‘’incremental’’ or ad hoc nature
15
’’.Ciò significa che il processo 
della devolution nel Regno Unito sfugge a una classificazione precostituita 
in nome di ‘’una propensione crescente a sfidare i tradizionali modelli 
classificatori’’
16
. La ragione potrebbe risiedere nel fatto che il Regno Unito 
Ø uno stato unitario composto da entità che possono essere considerate 
‘’nazioni’’ senza uno Stato, se non addirittura ‘’contro lo Stato
17
’’. Inoltre Ø 
opportuno sottolineare che il processo di devolution non deve essere 
confuso con il regionalismo. Con quest’ ultimo termine ci si riferisce a una 
tendenza invalsa presso la maggior parte degli stati Europei, per cui l’ 
autorità centrale concede a entità subnazionali delle fette di potere al fine 
                                                           
10
Former Secretary of State for Wales 
11
 R. Davies, A process not an event, Gregynog papers, 2, Institute of Welsh affairs, 1999 
12
 V. Bogdanor, Devolution in the United Kingdom, Oxford paperbacks 1999 
13
 V. Bogdanor, Devolution in the United Kingdom, Oxford paperbacks 1999 
14
 B. Burrows, G. Denton ‘’Devolution or Federalism?’’ 
15
 P. Hogwood, The asimmetric Institutions and politics of devolution 
16
 G. Bognetti, Federalismo, in Digesto Discipline Pubblicistiche pp. 272-302 
17
 V. Bogdanor, Devolution in the United Kingdom. cit
14 
 
di razionalizzare e modernizzare la macchina amministrativa statale
18
. Va’ 
evidenziato, quindi che il termine devolution, come già accennato, non 
deve essere messo necessariamente in relazione con il concetto di ‘’Stato 
federale’’ o ‘’Stato regionale’’, ma trova una maggiore similitudine con la 
parola ‘’decentramento’’, che possiede una connotazione maggiormente 
neutra, potendo indicare indifferentemente sia la devoluzione di un ‘’potere 
normativo primario
19
’’ a entità subnazionali che sia un riparto di compiti 
amministrativi tra l’autorità’ centrale e delle entità periferiche. Quindi si 
tratta di un concetto graduabile da un massimo, ovvero il conferimento a 
enti subnazionali di importanti poteri legislativi, a un minimo, cioè 
l’attribuzione di funzioni amministrative o di competenze esecutive. 
Nella accezione britannica di questo termine abbiamo il Parlamento di 
Westminster che trasferisce o decentra poteri a organismi territoriali 
subnazionali, eletti a suffragio universale diretto e a esso stesso 
subordinati. Quindi va’ in parte respinta la tesi di studiosi come V. 
Bogdanor che assimilano l’idea di devolution nel Regno Unito al mero 
regionalismo. In definitiva quindi la devolution britannica andrebbe 
identificata come il trasferimento di funzioni amministrative ad assemblee 
territoriali elettive, un fenomeno che in ottica comparatistica può essere 
avvicinato all’ esperienza del regionalismo francese. Questo fenomeno 
potrebbe essere visto come una sorta di rivoluzione copernicana se 
tenessimo in considerazione le caratteristiche che hanno giocato un peso 
importante nel Regno Unito ovvero ‘’le pressioni unificanti e centralizzanti 
della sovranità del Parlamento, la responsabilità dei ministri di fronte al 
Parlamento, il principio funzionale di ripartizione dei compiti; la 
centralizzazione dei processi di decisione economica e fiscale; … e infine 
la mancanza di una forte coscienza regionale che possa fornire la base 
per una comunità politica regionale e, quindi, di un governo regionale
20
’’. 
                                                           
18
 Marina Calamo Specchia, Processi di Devolution e transazioni costituzionali negli Stati Unitari, 
pag. 29 
19
 Marina Calamo Specchia, Processi di Devolution e transazioni costituzionali negli Stati Unitari, 
cit 
20
 G.W. Jones, Regioni e regionalismo in Gran Bretagna, in Le regioni, 1984, 384
15 
 
¨ possibile, arrivati a questo punto dell’ analisi, accostare la devolution 
britannica con il cosiddetto federalismo dissociativo, che possiamo 
riscontrare in paesi come il Belgio caratterizzati da comunità variegate da 
un punto di vista etnico e culturale; il carattere asimmetrico che 
caratterizza in modo evidente la devolution britannica può essere dovuto a 
queste ‘’nations senza Stato’’ che lo contraddistinguono. 
Senza dubbio Ø innegabile il fatto che vi sia stato il progetto politico di 
attuare una devolution graduata, accantonando cioè l’idea di utilizzare un 
unico modello devolutivo valido per Scozia, Galles e Irlanda del Nord. 
Inoltre configurandosi come un processo differenziato non se ne possono 
prevedere gli sviluppi futuri e non Ø escluso che si posizionerà in un 
quadro istituzionale atipico, che sfugge ai tradizionali principi di 
strutturazione dei poteri
21
. 
Un aspetto non secondario di questa asimmetria di fondo sta nel fatto che 
l’ Inghilterra, ovvero quella parte della Gran Bretagna non facente parte  
nØ della Scozia nØ del Galles, non Ø stata ancora interessata da alcun 
processo propriamente devolutivo, nonostante vi siano state alcune 
proposte politiche volte a sostituire la Camera dei Lords con una Camera 
delle Regioni e il progetto per la regionalizzazione dell’ area territoriale 
dell’ Inghilterra. Inoltre non sono da trascurare le implicazioni 
dell’esclusione dell’ Inghilterra dalla devolution, che ha avuto effetti 
collaterali negativi anche sotto il profilo socio-economico
22
. Se volessimo 
considerare la questione in termini di diritto pubblico, gli effetti collaterali 
negativi della riforma laburista sarebbero da identificarsi in una sostanziale 
mancanza di equilibrio tra le diverse parti costituenti il Regno Unito in 
termini di partecipazione democratica, rappresentanza e responsabilità 
politica
23
. In particolare, i cittadini scozzesi, nord-irlandesi e gallesi si 
trovano a essere maggiormente rappresentati rispetto a quelli inglesi, cioè 
da un lato dal loro Parlamento subnazionale e inoltre dal Parlamento di 
                                                           
21
 Marina Calamo Specchia, Processi di Devolution e transazioni costituzionali negli Stati Unitari 
22
 Parorali, S., Il regionalismo inglese : the dark side of devolution, 2008, pag. 4 
23
 Parorali, S., Il regionalismo inglese : the dark side of devolution, 2008, pag. 3
16 
 
Westminster. Invece i cittadini inglesi si trovano ad essere rappresentati 
unicamente dal parlamento londinese. 
 
1.2 The West Lothian Question 
 
La piø efficace spiegazione della West Lothian Question Ø attribuita all’ 
autore della stessa, Tam Dalyell, che fu parlamentare per la constituency 
di West Lothian e fermo oppositore del progetto del partito laburista di 
introdurre una forma di devolution of powers alla fine degli anni settanta. 
Infatti in una sua pubblicazione del 1977, Devolution : the end of Britain? 
scrisse che :‘’If the United Kingdom is to remain in being, then there can 
be no question but that the Scottish constituencies must continue to be 
represented at Westminster’’.  .... Yet once the [Scottish] Assembly had 
come into being, and was legislating for those areas that had not been 
reserved to the United Kingdom Government, the position of the seventy-
one Scottish Westminster MPs would become awkward and invidious. 
Their credibility - like those of their counterparts in the Assembly - would 
be deeply suspect, simply because there would be so many areas of 
concern to their electors on which they could not pronounce.’’
24
 
Un elemento preliminare da tenere in considerazione sta nel fatto che il 
Regno Unito, è considerato come la sommatoria delle quattro entità 
subnazionali
25
 che lo costituiscono, suddiviso, ai fini dell’elezione dei 
deputati della House of Commons
26
, attualmente in 646 single-member 
constituences, che includono quindi electoral districts situati in Scozia. 
Possiamo affermare che la cosiddetta questione inglese sia nata in 
particolar modo con riferimento alla Scozia
27
 e risieda nel fatto che i 
parlamentari scozzesi dell’ House of Commons possono votare leggi 
riguardanti l’ Inghilterra, mentre i parlamentari inglesi, nelle materie 
                                                           
24
 Tam Dalyell, Devolution : the end of Britain?, 1977 
25
 Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord 
26
 Parlamento di Westminster 
27
 Heringa, A., Kiiver, P., Constitutions Compared, 2009, p. 63