2
Lo spunto della tesi nasce dal forte incremento di quote di portafoglio
investite in derivati “nuovi” come i covered warrant emessi dalle
principali banche ed intermediari presenti sui mercati finanziari. Prima
di continuare è necessario definire cosa non vuole essere questa tesi.
Non vuole essere un lavoro generale sul mercato dei derivati in
quanto allo stadio di sofisticazione cui sono giunti attualmente i
mercati finanziari ciò sarebbe praticamente impossibile.
Non vuole essere nemmeno un lavoro prettamente teorico perché se
anche la ricerca teorica è fondamentale in ogni aspetto della finanza (e
soprattutto quando si parla di finanza quantitativa), ciò che conta in
realtà è il comportamento degli operatori ed i risultati che si vedono
ogni giorno sui mercati finanziari.
Negli ultimi anni, poi, tale volontà è diventata sempre più forte, e, gli
investitori, sono diventati sempre più attenti e esigenti.
In questo contesto di cambiamento, ed apertura verso l’investimento
mobiliare, si sono realizzati nuovi prodotti, sempre più coerenti con le
esigenze di quegli operatori, non solo istituzionali, ma anche retail.
Tra le svariate innovazioni che, negli ultimi anni, hanno caratterizzato
il mercato borsistico, la nostra attenzione si concentra sui Covered
Warrant, uno strumento,apparentemente alla portata di tutti, ma che
richiede, da parte dell’investitore,una precisa conoscenza del suo
funzionamento, nonché una attenta analisi della situazione di mercato.
3
Nel corso della trattazione, individuerei come e perché è nato questo
tipo di prodotto, come, il suo mercato, si è sviluppato nel tempo fino
ai giorni nostri, e quali sono le sue prospettive future,cercando di
capire come, i vari istituti, hanno sfruttato questa nuova possibilità di
business, suddividendosi il mercato, non solo nazionale, ma anche
mondiale, cercando, poi, di individuare quale è stato l’indice di
gradimento, da parte degli utenti, in relazione a questo tipo di
strumento.
L’ analisi prosegue prendendo in considerazione gli aspetti tecnici,
propri dei Covered Warrant, fornendo definizioni, ed individuando
caratteristiche, che possono permettere di capire, fino in fondo, il
funzionamento e l’utilizzo, di questo prodotto.Tali conoscenze sono
fondamentali per un corretto sfruttamento delle sue potenzialità, senza
queste, infatti, acquistare Covered Warrant, può diventare una attività
molto rischiosa.
I Covered Warrant, come vedremo più approfonditamente nel corso
della trattazione, sono prodotti derivati, simili alle opzioni, tanto da
essere definiti opzioni cartolarizzate.Tali caratteristiche, potrebbero
far pensare ai Covered Warrant, come ad un prodotto, utilizzabile
esclusivamente, con finalità di copertura dei rischi di portafoglio.
4
Questa analisi, invece, cercherà di dimostrare come, tale prodotto, sia
più proficuamente sfruttabile in veste di strumento speculativo,
altamente remunerativo, anche se, in certi casi, altamente rischioso.
Alla base dello sfruttamento dei Covered Warrant in quest’ottica, si
pone il prezzo, ossia il valore del prodotto stesso, che un buon
investitore deve conoscere.
Ecco, allora, che dedicherei una parte dell’ analisi, al prezzo dei
Covered Warrant, individuando gli elementi che concorrono alla
formazione di questo valore, ed analizzando, uno ad uno, i coefficienti
che definiscono i sui movimenti.
L’analisi di questi coefficienti, detti greche, è fondamentale, al fine di
poter scegliere il prodotto il più possibile coerente, alle nostre
aspettative di mercato,ed al nostro profilo di rischio.
L’analisi del prezzo, verrà poi ulteriormente approfondita, cercando di
dimostrare, teoricamente, la formula di Black & Scholes, ossia la più
utilizzata equazione, per la determinazione del prezzo, di Covered
Warrant e opzioni.
In quest’ambito, sarà necessario concentrarsi, anche, sul concetto di
volatilità, distinguendo tra quella implicita, e quella storica.
Conclusa questa prima parte, che sarà dedicata esclusivamente allo
studio del prodotto Covered Warrant, affronterei quello che è il fulcro
5
di questo progetto, ossia dimostrare la possibilità di un utilizzo, dei
Covered Warrant, come strumento speculativo.
Si considera, per cominciare, un aspetto fondamentale, di questo tipo
di prodotto che è l’effetto leva, o Gearing, che, sostanzialmente,
rappresenta il vantaggio che si ottiene, sfruttando i Covered Warrant,
come alternativa all’investimento diretto sul sottostante.
Successivamente, si individuano norme fondamentali per la scelta e
la gestione di un portafoglio di Covered Warrant, in un’ottica
speculativa, concentrandosi sulle caratteristiche del mercato MCW,
recentemente riformato dalla Borsa Italiana S.p.A. che ne ha
trasformato la denominazione in SEDEx ossia Mercato dei
Securitised Derivatives entrata in vigore lo scorso 19 aprile, al fine di
garantire una maggiore trasparenza agli investitori.
Sempre nell’ambito di un uso dei Covered Warrant, come mezzo di
sfruttamento delle condizioni di mercato, si analizzano le principali
strategie speculative,realizzabili, sia con i soli Covered Warrant, sia
attraverso una loro combinazione con altri strumenti, come le opzioni.
Tali combinazioni, ci permettono di superare un limite fondamentale
all’uso dei Covered Warrant, ossia la impossibilità di una loro vendita
allo scoperto, che ne limita le possibilità speculative.
In conclusione tratterei le tecniche di daytrading, il risultato di una
combinazione di arti difficili e anche redditizie volte a sfruttare al
6
meglio le potenzialità significative che offrono questi prodotti. E’
questo, quindi, il percorso che tenterei di seguire nel corso della
trattazione, cercando di integrare le analisi teoriche, con lo studio di
casi reali, o di simulazioni di mercato, che verranno inserite in
appendice ai capitoli cui si riferiscono.
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PARTE PRIMA
Lo strumento Covered Warrant
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Capitolo I: Descrizione delle caratteristiche tecniche
dei Covered Warrant
I.1 Il mercato dei Covered Warrant: evoluzione e stato
attuale
Nel corso degli anni, soprattutto in Europa, si è manifestato un
crescente interesse, verso strumenti finanziari che soddisfino esigenze
sempre più sofisticate d'investitori alla ricerca di una migliore
allocazione delle proprie risorse finanziarie.
All’interno di questa considerazione, assume particolare importanza la
costituzione, nel 1994, del mercato Italiano dei Derivati (IDEM) che,
oltre a rappresentare un importante strumento di liquidità del mercato
borsistico a disposizione degli investitori professionali, ha richiamato
l’attenzione di una consistente fascia di piccoli investitori verso i prodotti
derivati.
Questo ha fatto sì che, termini come Futures, Options, e, più in
seguito, Covered Warrant e altri, entrassero nel linguaggio comune
anche di quegli investitori individuali dotati di una maggiore cultura
finanziaria.
L’aumento d'interesse attorno a questi strumenti ha anche accresciuto il
bisogno d’informazioni e di conoscenze, senza le quali può risultare
molto rischioso accostarsi a questi prodotti di tipo derivato
.
9
I dati raccolti dalla Borsa Italiana S.p.A.
1
ci confermano che, a partire
proprio dal 1994, l’interesse degli investitori verso Futures e Options è
cresciuto in maniera vertiginosa, con incrementi, in certi casi, di gran lunga
superiori al 100%.
Proprio questo clamoroso successo dei primi prodotti derivati ha
spinto le istituzioni finanziarie ad individuare nuovi strumenti, che, pur
appartenendo tutti alla categoria dei derivati, sono dotati di
caratteristiche differenti gli uni dagli altri, in modo da avvicinarsi il
più possibile alle esigenze degli operatori. Tale sforzo ha portato alla
creazione di prodotti come i Covered Warrant, che gran successo
hanno avuto soprattutto presso gli investitori individuali.
I dati statistici ci confermano che, dal 1998, gli scambi con oggetto i
Covered Warrant hanno avuto un incremento molto rilevante,
distogliendo l’attenzione e l’interesse degli operatori dagli altri strumenti
derivati tradizionali.
1
Si può notare (vedi fig. 1), come si raffrontano i controvalori scambiati dei
principali prodotti derivati con quelli dei Covered Warrant, all’interno del mercato
Italiano. Si consideri che, nella Tabella1B, l'incremento percentuale relativo ai
C.W. tra il 1998 e il 1999, è solo teorico, in quanto si utilizza un dato non effettivo
relativo al 1998 in cui lo strumento è stato quotato solo nel secondo semestre. Tale
dato ipotizza un andamento degli scambi nel primo semestre analogo a quello
rilevato nel secondo. (Dati reperiti in www.borsaitalia.it sezione statistiche).
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Tabella 1 - Confronto tra i principali prodotti derivati e i covered
warrant
Tabella n.1A
controvalori scambiati
(*) i giorni effettivi considerati
Tabella n.1B
variazioni percentuali annue
ANNI gg.
COVERED
WARRANT
FUTURES
Mib30+ Midex
OPZIONI SU
Mib.30/azioni
1994 *** *** ***
1995 250 *** *** ***
1996 253 *** 488,34% ***
1997 251 *** 104,67% 208,05%
1998 253 *** 0,18% 111,25%
1999 254 260,13% -7,50% -0,68%
2000 254 126,00% 8,65% 30,90%
Dati Borsa Italiana S.p.a.
Questa sorta di scambio generazionale è risultato più marcato proprio
nei confronti delle Opzioni, cui i Covered Warrant si avvicinano dal
punto di vista tecnico.
Tali prodotti, infatti, sono definiti come Opzioni cartolarizzate che,
però, presentano caratteristiche peculiari che li rendono più interessanti agli
ANNI gg.
COVERED
WARRANT
FUTURES OPZIONI SU
Mib.30/azioni
1994 *** (23)* 2666,00 ***
1995 250 *** 87122,00 (30) * 833,00
1996 253 *** 477725,00 45225,00
1997 251 *** 977751,00 139318,00
1998 253 2392,00 979568,66 294317,00
1999 254 14208,20 906194,41 292321,00
2000 254 32116,30 984568,00 382597,00
2001 126 10649,40 441359,00 172504,00
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occhi proprio degli investitori più piccoli, che sono attirati dal minore
investimento iniziale richiesto, dalle scadenze superiori e dalle perdite
massime predeterminate.
Sono proprio queste differenze che, probabilmente, hanno portato gli
operatori a concentrare il proprio interesse più sui Covered Warrant
che non sulle Opzioni, spingendo le società emittenti ad incrementare
d’anno in anno il numero d’emissioni
.
Sul mercato Italiano, infatti, dal 1992, quando vi fu l’emissione del primo
Covered Warrant, il numero è rapidamente aumentato, nel 1999 si
contavano oltre 900 emissioni, mentre all’inizio del 2001 si arrivava ad un
numero superiore ai 3500
2
Covered Warrant emessi.
Oltre che a questa più che esponenziale crescita del numero di
emissioni si è assistito, negli ultimi anni, anche ad un’impressionante
crescita del numero delle società emittenti, passando dalla sola presenza
di Citibank nel 1992, a ben 12 società emittenti nel mercato Italiano
all’inizio del 2001, sino alle 15 società che si evidenziano dalle statistiche
Mcw del 2004.
La suddivisione all’interno di questo mercato tra i diversi soggetti non
è sicuramente equa, infatti, nel contesto Italiano, più del 50% delle
emissioni sono realizzate da solo due società, precisamente TradingLab
di Unicredito e Citibank.
2 Fonte: CW ,inserto di MF , Anno XII, n°251 di Giovedì 14 dic. 2000, pag. 30.
12
Accanto a queste, però, ci sono poi una serie di altre società più o meno
presenti all’.interno di questo mercato come Caboto, ABN-AMRO Bank,
Société Générale, Credit Lyonnais ed altri, che stanno col tempo
acquisendo quote di mercato crescenti.
Figura 1- Suddivisione del mercato italiano dei C.W. per
emittenti nell’anno 2001
28%
2%
15%
1%1%
6%3%
25%
6%
5%
2%
6%
Unicredito italiano
UBS
Societè Gènèrale
Dresdner Bank
Deutche Bank
Credit Lyonnais
Banca Comm.Ital.
Citibank
Caboto
BNP Paribas
IMI
ABN-AMRO
Fonte: CW, inserto di MF.
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Tabella n. 2 “Emittenti di cw sul mercato italiano nell’anno
2004”
Emittenti
Specialisti
ABN Amro Bank N.V. Capitalia S.p.A.
Banca d'Intermediazione
Mobiliare IMI S.p.A.
Banca d'Interm Mobiliare IMI S.p.A.
Banca Nazionale del
Lavoro S.p.A.
Banca Nazionale del Lavoro S.p.A
Banca Sella S.p.A. Banca Sella S.p.A.
Banca Caboto S.p.A. Banca Caboto S.p.A.
Citigroup Global
Markets Deut. AG & Co.
KGaG
Citigroup Global
Markets Deut. AG & Co.
KGaG
Commerz Bank AG Commerz Bank AG
Deutsche Bank AG Deutsche Bank filiale di Londra
Dresdner Bank AG Commerz Bank AG
Goldman Sachs
International
Goldman Sachs International
Merril Lynch S. A. Merril Lynch S. A
Sal. Oppenheim jr. Cie.
KGaA
Sal. Oppenheim jr. Cie. KGaA
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Societé Générale S.A. Societé Générale S.A.
UBS AG London Branch Giubergia UBS Sim S.p.A.
Unicredito Italiano
S.p.A.
TradingLab Banca S.p.A.
Fonte: Comunicato, Aprile 2004, Borsa Italiana S.p.A.
Se spostiamo ora la nostra analisi dal mercato Italiano a quello
internazionale, la prima cosa che possiamo mettere in evidenza è che la
diffusione di strumenti come i Covered Warrant è sostanzialmente
concentrata nell’Europa continentale, relegando potenze finanziarie, come
gli Stati Uniti e l’Inghilterra, nelle posizioni di rincalzo all’interno di questo
tipo di mercato.
Studi realizzati dall’ International Warrants Institute (Iwi)
3
, infatti,
dimostrano che tra i dieci Paesi al mondo che contano il maggior
numero di emissioni di Covered Warrant la maggior parte sono
europei, e Paesi come Stati Uniti e Giappone, risultano superati da Paesi
come Svizzera, Austria e Svezia.
Alle stesse considerazioni si arriva analizzando l’ammontare del
controvalore scambiato a partire dal 1998, dove, anche in questo caso,
3 Vedi fig. 2. Dove sono rappresentati i controvalori scambiati in miliardi d’Euro
dei dieci Paesi più importanti per quanto riguarda il mercato dei Covered Warrant;
nella seconda lo stesso scenario è analizzato rispetto al numero d’emissioni che in
tali Paesi è realizzato (InternationalWarrant Institute, “The world Warrant
market”, n° 2, May 2001).
15
l’egemonia risulta essere completamente europea, con la sola Hong
Kong che presenta valori in linea con quelli europei.
Figura 2 – Paesi con il maggior numero di emissioni di CW
1,60%
1,80%
1,90%
2,10%
2,20%
2,20%
7,20%
9,50%
11,50%
57,50%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%
Svezia
Olanda
Belgio
Australia
Austria
Lussemburgo
Italia
Francia
Svizzera
Germania
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Questa situazione può risultare sorprendente se si considera che, un Paese
come gli Stati Uniti, in genere all’avanguardia per quanto riguarda lo
sviluppo dei mercati finanziari, si trova nell’ultima posizione sia per
controvalore scambiato, sia per numero di emissioni. La ragione può essere
ricercata nel fatto che, negli Stati Uniti, i Covered Warrant faticano a
trovare spazio perché il mercato regolamentato delle Opzioni risulta
essere molto sviluppato, ed ormai ben conosciuto dal pubblico.
Nonostante questa situazione, le banche statunitensi, non si sono certo
fatte scappare la possibilità di business collegata al mercato dei
Covered Warrant, quindi, non essendoci per le ragioni viste prima un
mercato interno, questi istituti hanno rivolto la loro attenzione all’estero,
dove questi prodotti risultano più adeguati alle esigenze degli
investitori. Si è infatti rilevato come, tra tutte le società emittenti, il
posto d’onore spetti a Citibank (banca U.S.A.) che da sola controlla
quasi il 18% di tutte le emissioni realizzate nel mondo
4
.
4 Vedi fig. 3 in cui si rappresenta come il mercato mondiale dei Covered Warrant
sia suddiviso tra le diverse società emittenti. (CW, inserto di MF, Anno XII, n° 234
di Giovedì 30 nov. 2000, pag. 22).