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fondamentale ruolo che rivestono nell’ambito della raccolta e misurazione
dei dati statistici. Alcune considerazioni sugli aspetti qualitativi delle
indagini concludono la parte introduttiva.
L’analisi prosegue focalizzandosi sulle imprese, in particolare sulle
unità di piccole e medie dimensioni, che costituiscono la parte principale
dell’economia italiana. L’esame volge alle differenti tecniche adottate per la
verifica dello “stato di attività” delle imprese, allo scopo di distinguere le
reali attività produttive, per disporre di un elenco tempestivamente
aggiornato delle stesse.
Il terzo capitolo esamina i gruppi di imprese e la diffusione, nel
contesto italiano di forme aggregative di sviluppo. Un riferimento alle
principali indagini sui gruppi di imprese, conclude l’esposizione
dell’argomento. La parte successiva concerne l’analisi di alcuni dati sulla
situazione economica del Paese, riferiti al più recente rapporto annuale
presentato dall’ISTAT. In particolare, si esaminano in profondità alcuni
aspetti trattati nei singoli capitoli precedenti.
Il lavoro si conclude con una applicazione, in cui si esaminano le
principali rilevazioni realizzate in Italia in tema di contabilità ambientale.
Chi scrive, desidera ringraziare alcune persone che hanno contribuito
con i propri suggerimenti e consigli alla organizzazione delle idee di cui è
composta questa tesi. In particolare, riconoscenza è dovuta al prof.
Vincenzo Santoro, docente di Statistica e preziosa guida; si esprime inoltre
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gratitudine alla prof.ssa Silvia Biffignandi, docente di Statistica presso
l’Università di Bergamo, al dott. Guido Caselli del centro studi
Unioncamere, e al dott. Alessandro Pallara del Centro Informativo Statistico
per la Campania, di Napoli, ai quali tutti si riconosce la disponibilità
dimostrata nel reperimento del materiale documentale.
La responsabilità di eventuali errori ed imprecisioni resta, in ogni
caso, dell’autrice medesima di questa tesi.
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I. RILEVAZIONI STATISTICHE CONCERNENTI
IL SISTEMA PRODUTTIVO
1.1 FONTI TRADIZIONALI DI INFORMAZIONE SULLE
ATTIVITÀ ECONOMICHE
La più significativa rilevazione ufficiale di tipo strutturale, realizzata
in Italia dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), riguardante le attività
economiche del paese è costituita dal Censimento dell’Industria e dei
Servizi. Questa indagine, effettuata con cadenza decennale, ha lo scopo di
fornire le caratteristiche essenziali, riferite ad un dato istante, delle imprese
e della loro distribuzione sul territorio.
Di ogni impresa attiva con sede sul territorio vengono rilevati i
caratteri identificativi e dimensionali, l’esistenza e l’ubicazione di relative
unità locali, la forma giuridica scelta, il numero di dipendenti ed
informazioni riguardanti il settore di appartenenza. Della stessa indagine
fanno parte grandi multinazionali e piccole imprese artigiane, i
professionisti iscritti ad appositi albi, imprese della pubblica
amministrazione, ed istituzioni non profit, comprese cooperative e consorzi,
vengono raffigurati in tal modo i principali tratti strutturali dell’economia
del paese.
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La rilevazione del tipo descritto di più recente esecuzione si riferisce
alla data del 22 Ottobre 2001 ed è l’Ottavo Censimento dell’Industria e dei
Servizi, che rende conto di circa 4.755.000 unità.
In occasione di questa rilevazione, per meglio rappresentare la realtà
economica del paese, l’informazione riguardante l’occupazione ha
compreso le nuove figure lavorative indipendenti dall’impresa. Si tratta del
“personale esterno”, di cui fanno parte i lavoratori con contratto di
Collaborazione Coordinata e Continuativa, gli interinali e i volontari ( in
gran parte impiegati dalle organizzazioni non governative). Un contributo al
fenomeno della “terziarizzazione”, di notevole rilievo nel nostro paese, è
provocato dai cambiamenti in atto nella legislazione riguardante il lavoro:
molte delle posizioni lavorative risultanti nell’industria manifatturiera ad
esempio, sono comprese tra le unità classificate come prestazioni di servizi
da parte di agenzie di lavoro interinale.
Occupa inoltre una posizione considerevole nella rilevazione, il
settore delle istituzioni private e delle imprese “non profit” (imprese che non
distribuiscono utili), che ricopre un ruolo significativo per il valore
economico dei progetti trattati e per il volume di occupazione impiegato.
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Non rientrano nel campo di osservazione del Censimento imprese
del settore agricolo; queste ultime, di importanza non secondaria per la
funzione loro attribuita di monitoraggio e conservazione dell’ambiente
naturale, di mantenimento e preservazione del paesaggio e di gestione delle
risorse, costituiscono oggetto di apposite indagini strutturali: in particolare
ha avuto luogo nel 2000 il quinto Censimento dell’Agricoltura.
Nel 1997, in deroga alla regolare cadenza decennale prevista per i
Censimenti, fu eseguito dall’ISTAT un Censimento Intermedio
dell’Industria e dei Servizi. Uno dei principali motivi di tale eccezione è da
ricondursi al rapido evolvere degli eventi successivi alla rilevazione del
1991: appena trascorsi pochi mesi dalla realizzazione del VII censimento, fu
subito evidente che la realtà sociale ed economica disegnata da quest’ultimo
era diventata inadeguata a rappresentare la base di rilevazione per
successive indagini campionarie.
La crisi economica legata allo scenario politico europeo determinò
una forte decelerazione degli investimenti e della produzione industriale:
molte imprese giudicarono insostenibile la propria permanenza nel mercato
e decisero di cessare la propria attività. In seguito, l’apertura dei confini
nazionali alla circolazione di persone e capitali, determinarono una profonda
ristrutturazione delle imprese, volta ad approfittare dei vantaggi offerti dalle
nuove opportunità della “globalizzazzione” dei mercati (Dini, 1998).
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La seconda ragione, indirettamente connessa allo svolgimento di un
censimento intermedio, è da attribuirsi al recepimento nella normativa
italiana del regolamento CEE n. 2186 del 22 luglio 1993, e di una serie di
provvedimenti annessi, attraverso i quali l’Autorità Statistica europea
disponeva che fosse istituito e regolarmente aggiornato, per ognuno dei
paesi membri della comunità, un registro statistico delle imprese,
utilizzabile come strumento per l’osservazione delle modificazioni
strutturali dell’economia dei singoli paesi e per le relative comparazioni.
Le informazioni da utilizzare nella costruzione dell’archivio, erano
da intendersi esclusivamente reperibili mediante l’integrazione di
informazioni provenienti da registri amministrativi e giuridici e fonti
statistiche. Si disponeva inoltre la progressiva adozione di un’unica
clasificazione statistica, la Nomenclatura generale delle Attività
Economiche nelle Comunità Europee (NACE, che in Italia prende il nome
di nomenclatura ATECO), per la diffusione a tutti i livelli di produzione
delle informazioni, di linguaggi condivisi.
A tale scopo, fu istituito nel 1996 l’ Archivio Statistico delle Imprese
Attive (ASIA): le due esigenze, di rendere disponibile un efficace strumento
conoscitivo dello scenario economico del paese e di adempiere alla
disposizione comunitaria, si univano così, nella realizzazione del più
importante progetto integrato di analisi del contesto imprenditoriale.
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La realizzazione del Censimento Intermedio, che dell’Archivio
rappresentò la misura di controllo, prevedeva due fasi successive: la prima
fase, denominata Short-form, alla quale collaborarono gli uffici centrali e
regionali dell’ISTAT e le Camere di Commercio, riguardò la costruzione
dell’universo delle imprese ed utilizzò le informazioni contenute
nell’archivio ASIA sulle imprese di medie e grandi dimensioni di tutti i
settori di attività presenti in archivio, e su quelle imprese che mostravano,
tra i diversi archivi di origine, caratteri discordanti (quali ad esempio
numero di dipendenti e stato di attività dell’impresa). Una seconda fase
(indagine Long-Form), condotta sullo stesso collettivo di riferimento,
analizzava particolari aspetti strutturali del sistema produttivo.
Da un’indagine condotta in ISTAT (Ballin et al., 1999), sui risultati
della fase Short-Form del censimento, è emersa la condizione di elevato
livello qualitativo che caratterizza l’archivio ASIA. Nella selezione relativa
al processo di composizione degli archivi sono state opportunamente
marcate come eleggibili le imprese:
i) la cui attività economica principale rientrava in una delle attività
oggetto di indagine;
ii) che risultavano attive, nel periodo di riferimento dell’indagine e
secondo i segnali, stabiliti come idonei a definirle tali;
iii) che risultavano non essere istituzioni (pubbliche o private, non a
scopo di lucro);
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come non eleggibili nel caso contrario.
L’unica inesattezza risultata dall’indagine è un errore di
sovracopertura, riferito all’inclusione di unità che al termine dell’indagine
Short-Form, risultavano non eleggibili. Ciò è dovuto soprattutto alla errata
attribuzione di attività economica ad imprese individuali e professionisti
senza dipendenti, per i quali, l’assenza di una pluralità di fonti informative
confrontabili (assenti negli archivi di origine INPS e INAIL, perchè non
appartenenti al proprio dominio di indagine), rendeva incerta l’eleggibilità.
Le informazioni attualmente utilizzate per l’implementazione
dell’Archivio ASIA (Garofalo, Consalvi, 2004) comprendono :
il Registro dell’Anagrafe Tributaria, tenuto dal Ministero dell’Economia
e Finanze, che raccoglie i dati riguardanti le dichiarazioni delle imposte
indirette, le dichiarazioni dell’imposta regionale sulle attività produttive
(IRAP), nonchè alcuni Studi di Settore;
il Registro delle Imprese delle Camere di Commercio e gli archivi
collegati delle Società di Capitali e delle “Persone” con cariche sociali;
gli archivi dell’ Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS),
relativo alle posizioni contributive dei dipendenti di imprese e a
Commercianti ed Artigiani;
l’archivio delle utenze telefoniche;
l’archivio dei Bilanci Consolidati e di Esercizio;
l’archivio degli Istituti di Credito gestito dalla Banca d’Italia;
l’archivio delle Società di Assicurazione gestito dall’ANIA;
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l’archivio dell’ENIT, per le Agenzie Turistiche;
il Ministero delle Attività Produttive e la società Nielsen, per il
comparto della Grande Distribuzione Organizzata;
il Ministero dei Trasporti per le autorizzazioni al trasporto delle merci.
Partecipano inoltre alla realizzazione dell’archivio le indagini strutturali e
congiunturali condotte dall’ISTAT sull’universo delle imprese.
Tra le indagini correnti, di tipo campionario, o parziali (relative a
determinati universi), condotte a scopo di approfondimento di aspetti
particolari legati ad un settore o ad un fenomeno specifici dell’economia
(Gismondi, 2001), sono comprese attualmente le seguenti:
la Rilevazione sul Sistema dei Conti delle Imprese (Sci), riguardante
tutte le imprese con cento ed oltre dipendenti: “il più ampio serbatoio
informativo sulle imprese che l’ISTAT gestisce annualmente”;
l’indagine sulla Stima del Valore Aggiunto, ancora un’indagine
totalitaria riguardante le imprese con oltre novantanove addetti; dal suo
campo di osservazione sono escluse le sole attività facenti capo alla
Pubblica Amministrazione;
l’indagine sulle Piccole e Medie Imprese e sull’Esercizio di Arti e
Professioni, un’indagine campionaria, che a partire dall’anno 1998
studia i caratteri fondamentali delle imprese con numero di addetti
inferiore alle cento unità.
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Rientrano ancora tra le rilevazioni condotte le osservazioni
sull’analisi della congiuntura. Quest’ultima, realizzata ad intervalli di
riferimento generalmente inferiori all’anno solare, concerne la domanda e
l’offerta di beni, i fattori della produzione e i prezzi di scambio sui mercati.
Vi sono comprese le seguenti :
l’indagine mensile su Occupazione, Orari di Lavoro, Retribuzione e
Costo del Lavoro nelle Grandi Imprese, l’indagine riguarda tutte le imprese
occupanti un numero di addetti superiore alle cinquecento unità;
l’indagine parziale Numeri Indici delle Vendite al Dettaglio:
l’osservazione riguarda la vendita di generi alimentari e non alimentari ad
esclusione di generi di monopolio, combustibili, autoveicoli e riparazioni,
da parte di imprese della grande distribuzione e, in gran parte, imprese
operanti su piccole superfici;
l’indagine parziale Numeri Indici dei prezzi alla produzione dei
prodotti industriali: ha per oggetto i prezzi di beni industriali, il cui
contraente-venditore è un produttore industriale; i prezzi sono rilevati al
primo stadio della commercializazione;
l’indagine campionaria Numeri Indici del Fatturato, degli Ordinativi
e della Consistenza degli Ordinativi: riguarda le imprese del settore
estrattivo e manifatturiero, e quelle che generalmente lavorano su
ordinazione;
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l’indagine campionaria Numeri Indici della Produzione Industriale:
rileva il paniere dei prodotti più rappresentativi della realtà produttiva
dell’industria italiana e riguarda le imprese con numero dei dipendenti
superiore a venti unità.
Attualmente, l’archivio ASIA è aggiornato con cadenza annuale e
costituisce la base di dati per la preparazione ed il coordinamento di tutte le
indagini sulle imprese, offre infatti la notevole possibilità di integrazione dei
risultati di tutte le inchieste: così l’informazione “finale” risultante da
un’indagine è utilizzata come “prodotto intermedio” per successive analisi
di variabili, con il vantaggio aggiuntivo del “recupero” di unità coinvolte in
attività economiche, in ogni caso in cui dovessero sottrarsi alle rilevazioni
statistiche (Monducci et al., 2003).
Ulteriore caratteristica non meno importante nella realizzazione
dell’Archivio è la drastica riduzione del fastidio causato alle imprese nel
reperimento delle informazioni (response burden ), dal momento che le
informazioni sono già disponibili attraverso gli archivi amministrativi;
anche qualora si ricorra direttamente alle singole imprese, l’onere
informativo posto a loro carico si ridimensiona sensibilmente.