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Introduzione
Questo lavoro di tesi nasce dall’esigenza di affermare tutte le conoscenze teoriche acquisite
durante il percorso di studi da me intrapreso (progettazione di un servizio, gestione,
monitoraggio e valutazione dello stesso, carta dei servizi, accreditamento, ecc..), nel
mondo del volontariato. Avendo l’opportunità di essere socia di una Associazione di
Volontariato denominata “Airone”, ho avuto la possibilità di concretizzare maggiormente
ciò che ho acquisito nel corso di studi. Da quasi due anni infatti, è attivo uno “Sportello per
la Famiglia” le cui fasi di progettazione, gestione e valutazione sono state affrontate e
argomentate nel mio lavoro di tesi. Lo “Sportello per la Famiglia” è stato concepito per
sostenere la responsabilità familiare e favorire la conciliazione tra i tempi di vita e i tempi
di lavoro. Lo Sportello vuole infatti favorire l’equilibrio tra famiglia e mondo del lavoro,
sostenendo le relazioni che sono alla base del nucleo familiare, e agevolando gli obblighi
che ne derivano. Esso diventa quindi un punto di incontro tra domanda e offerta
assistenziale nei confronti di minori, anziani, disabili e persone affette da patologie
cronico-degenerative, per supportare le cure genitoriali e familiari e ridurre il conflitto
famiglia-lavoro. Lo Sportello si affianca alla famiglia nella ricerca di soluzioni atte a
superare quei momenti di difficoltà legati all’impossibilità della stessa di conciliare in
modo adeguato i tempi di vita e di lavoro con le responsabilità di cura verso i suoi membri
più fragili.
Il lavoro di tesi è stato suddiviso in quattro parti.
Nella prima parte si affronta il tema della famiglia analizzata sia dal punto di vista
sociologico che dal punto di vista legislativo nonché le misure a sostegno delle cure
genitoriali e familiari e gli interventi pubblici che migliorano la conciliazione tra famiglia e
lavoro. Inoltre si affronta il tema del Terzo Settore, che essendo formato da soggetti
organizzativi di natura privata volti a produrre beni e servizi di pubblica utilità, utilizza le
organizzazioni che lo compongono per sopperire alle carenze create dai servizi pubblici,
ponendosi così, come una realtà a metà tra Stato e Mercato. Le Associazioni di
Volontariato che compongono il Terzo Settore sono rivolte a scopi solidaristici e altruistici,
con assenza di lucro. Una particolare attenzione viene rivolta all’Associazione di
Volontariato “Airone” e all’analisi territoriale del distretto di residenza della stessa.
Nella seconda parte si affronta il tema della programmazione che diviene una costante in
tutte le leggi del settore sociale emanate a partire dalla fine del 1800. Nel settore dei servizi
sociali, la programmazione rappresenta un meccanismo essenziale per l’ideazione,
4
l’elaborazione, l’attuazione, il controllo e la verifica degli interventi. Si passa poi in questo
capitolo alla descrizione del progetto dello “Sportello per la Famiglia” dove sono definiti
gli obiettivi generali, gli obiettivi specifici, i destinatari del servizio, le azioni previste, la
promozione e diffusione dello sportello, gli strumenti e la valutazione.
Nella terza parte vengono argomentate le attività di gestione dello Sportello. Si parlerà in
questa parte della tesi dell’autorizzazione, dell’accreditamento, della carta dei servizi dello
“Sportello per la Famiglia”, della pubblicizzazione e delle fonti di finanziamento dello
stesso, nonché delle attività di reclutamento del volontario. Nell’ultimo capitolo invece si
affronterà il tema delle pratiche di valutazione che nell’ultimo decennio si sono fortemente
sviluppate e diffuse nel settore sociosanitario. Si citeranno gli atti normativi in materia più
significativi e si analizzerà la valutazione ex ante, in itinere ed ex post. La parte conclusiva
del quarto capitolo sarà invece dedicata agli strumenti di valutazione dello “Sportello per la
Famiglia”.
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Capitolo II
PROGETTAZIONE DELLO SPORTELLO PER LA FAMIGLIA
2.1. Il significato di programmazione
La legislazione sociale, a cominciare da quella più remota sulle Opere pie fino ad arrivare
alla recente legge di riforma dell’assistenza (legge-quadro n. 328/2000), reca la presenza
costante del termine “programma” che è impiegata per designare l’organizzazione
temporale e di durata delle varie attività di erogazione di benefici e/o di servizi
23
.
Difatti, già alla fine del 1800, nel campo della politica sociale, il termine programma
compare espressamente nella legislazione. Si tratta del regolamento sulle istituzione
pubbliche di assistenza e beneficenza del 1891 (la cosiddetta legge Crispi) che dispone che
gli amministratori devono comunicare al Prefetto il programma delle operazioni che si
prefiggono di compiere, designando il periodo di tempo nel quale intendono darvi
esecuzione
24
.
Questa ipostazione viene ripresa dalla legge del 1937 che istituisce gli enti comunali di
assistenza, la quale prevede che l’ente, entro il 30 giugno di ogni anno, deve presentare al
Prefetto della provincia il programma da svolgersi nell’anno successivo con una relazione
dettagliata sull’attività assistenziale svolta
25
.
In entrambi i casi il programma predisposto dagli amministratori ha implicazioni
giuridiche: rappresenta un processo decisionale di allocazione delle risorse e di
articolazione nel tempo degli interventi secondo le esigenze espresse nella realtà sociale ed
economica di riferimento; inoltre, attraverso di esso vengono attuate le politiche sociali,
implementandone i contenuti e le indicazioni; infine, il programma rappresenta il
parametro di controllo dei risultati delle attività, da parte, in questi casi, di un’autorità
esterna competente nella generale funzione di vigilanza sulle amministrazioni locali, quale
è appunto la Prefettura.
La legislazione successiva non manca di riproporre espressamente l’esigenza di svolgere le
attività nel settore sociale attraverso forme di programmazione, che divengono una
23
A. MARI., La pianificazione dei servizi sociali, IPSOA Editore s.r.l., Milano 2003, pag. 60.
24
Art. 4, r.d. 5 febbraio 1891, n. 99, Regolamento col quale in esecuzione alla legge 17 luglio 1890, n. 6972.
25
Art. 9, l. 3 giugno 1937, n. 847 di Istituzione in ogni comune del regno dell’Ente comunale di assistenza.
43
costante in tutte le leggi emanate a partire dagli anni novanta del ventesimo secolo, anche
se spesso con finalità e modalità diverse
26
.
L’ultimo atto di grande importanza è rappresentato dalla citata legge quadro n. 328 del
2000, che introduce il piano nazionale, i piani regionali e i piani di zona che sono gli
strumenti di programmazione delle politiche sociali a livello nazionale, regionale e locale.
La programmazione è un processo decisionale di carattere prevalentemente tecnico
attraverso il quale i soggetti competenti, valutate le risorse a disposizione e gli obiettivi
scelti, tenuto conto dei bisogni della popolazione e della situazione dei servizi, definiscono
le azioni da svolgere, traducono le azioni in interventi concreti, riprogrammano le azioni e
gli interventi in relazione alle verifiche compiute
27
.
Se si pone attenzione ai contesti, si può programmare una politica o delle politiche sociali
in differenti settori, si può programmare un intervento o degli interventi in uno o più
settori, si può programmare l’azione di una o più organizzazioni. In questa sede verrà presa
in considerazione solo la progettazione di un servizio, ossia dello “Sportello per la
famiglia”, argomento che sarà trattato nel prossimo paragrafo.
2.2. Progetto “Sportello per la famiglia”
CONTESTO GENERALE
Per poter favorire la conciliazione tra responsabilità familiare e responsabilità lavorativa
nasce, lo “Sportello per la Famiglia”, uno sportello di aiuto e sostegno alla responsabilità
familiare, per la conciliazione fra i tempi di vita ed i tempi di lavoro. Lo “Sportello per la
Famiglia” vuole favorire l’equilibrio tra famiglia e mondo del lavoro, sostenendo le
relazioni che sono alla base del nucleo familiare, e agevolando gli obblighi che ne
derivano. Esso diventa quindi un punto di incontro tra domanda e offerta assistenziale nei
confronti di minori, anziani, disabili e individui affetti da patologie cronico-degenerative,
per supportare le cure genitoriali e familiari e promuovere una migliore conciliazione tra i
tempi di vita e i tempi di lavoro.
26
A. MARI., La pianificazione dei servizi sociali, IPSOA Editore s.r.l., Milano 2003, pag. 61.
27
Comitato nazionale di studio e coordinamento per il sistema informativo nazionale socio-assistenziale
(SINSA) (1994), Dizionario sinottico comparativo dei servizi socio-assistenziali, Direzione generale dei
servizi civili del Ministero dell’Interno, Roma, pag. 20.
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Lo “Sportello per la Famiglia” è situato a Minturno in un contesto che presenta scarsità di
servizi specifici per l’orientamento e consulenza in materia di conciliazione famiglia-
lavoro e per la cura e la custodia di minori, anziani e persone non autonome.
Lo stesso resterà a disposizione dell’utenza:
Lunedì e venerdì dalle ore 10:30 alle ore 12:30 e dalle ore 17:00 alle ore 19:00
(previo appuntamento).
Per informazioni, appuntamenti e reclami è possibile contattare il numero telefonico 329-
3588350. Per reclami e suggerimenti per migliorare la qualità del servizio sarà possibile
scrivere anche all’indirizzo e-mail [email protected].
OBIETTIVO GENERALE
Favorire la conciliazione fra i tempi di vita ed i tempi di lavoro, sostenere la responsabilità
familiare, le relazioni che sono alla base del nucleo familiare e agevolare gli obblighi che
ne derivano.
OBIETTIVI SPECIFICI
➢ promuovere una migliore conciliazione tra responsabilità familiare e responsabilità
lavorativa.
➢ supportare le cure genitoriali e familiari nei confronti dei soggetti fragili del nucleo
familiare.
➢ creare un punto di incontro tra domanda e offerta assistenziale nei confronti di minori,
anziani, disabili e individui affetti da patologie cronico-degenerative.
➢ realizzare attività di sensibilizzazione e di stimolo volte a generare forme di
solidarietà per l’assistenza e la custodia temporanea di minori, anziani, portatori di
handicap e individui affetti da patologie cronico-degenerative.
➢ affiancare la famiglia nella ricerca di soluzioni atte a superare quei momenti di
difficoltà legati all’impossibilità della stessa di conciliare in modo adeguato i tempi
di vita e di lavoro con le responsabilità di cura verso i suoi membri più fragili.
DESTINATARI DEL SERVIZIO
Destinatari diretti
➢ le famiglie
Destinatari indiretti
➢ la comunità locale
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AZIONI PREVISTE
Sviluppare la conoscenza dei bisogni assistenziali del nucleo familiare
➢ rilevazione e analisi dei reali bisogni assistenziali di minori, anziani, disabili e
individui affetti da patologie cronico-degenerative.
➢ raccolta ed elaborazione dei dati relativi all’offerta locale/distrettuale dei servizi
educativi e di cura per l’infanzia e dei servizi domiciliari, residenziali e semi-
residenziali per l’assistenza di anziani e di persone affette da disabilità.
➢ monitoraggio.
Costruzione di una rete locale
➢ attività di contatto conoscitivo dei servizi offerti dai Comuni del distretto e dalle
altre agenzie di servizio istituzionale e del volontariato del territorio.
➢ lavoro di rete con enti, associazioni, realtà locali.
Apertura dello Sportello per la Famiglia
➢ si configura come punto di incontro tra domanda e offerta assistenziale nei confronti
di minori, anziani, disabili e persone affette da patologie cronico-degenerative, per
supportare le cure genitoriali e familiari e promuovere una migliore conciliazione tra
i tempi di vita e i tempi di lavoro.
➢ affianca la famiglia nella ricerca di soluzioni atte a superare quei momenti di
difficoltà legati all’impossibilità della stessa di conciliare in modo adeguato i tempi
di vita e di lavoro con le responsabilità di cura verso i suoi membri più fragili.
➢ organizza iniziative di informazione sui temi connessi alla conciliazione famiglia-
lavoro.
➢ organizza attività finalizzate al sostegno della responsabilità familiare come colonie
estive per minori, servizio spesa per persone anziane o non autosufficienti.
➢ realizza attività di sensibilizzazione e di stimolo volte a generare forme di
solidarietà per l’assistenza e la custodia temporanea di minori, anziani, portatori di
handicap e persone affetti da patologie cronico-degenerative.
➢ svolge attività di segretariato sociale finalizzata a rispondere all’esigenza della
famiglia di avere informazioni adeguate in merito alle modalità di accesso e alle
prestazioni erogate dai servizi per l’infanzia, per gli anziani, per le persone affette da
disabilità o patologie cronico-degenerative, presenti a livello locale e distrettuale, che
possono risultare utili per affrontare esigenze personali e familiari nelle diverse fasi
della vita.
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Promozione e diffusione del servizio
➢ al fine di presentare l’attività dello Sportello si è predisposto un volantino che è stato
distribuito nelle diverse sedi comunali e luoghi di contatto.
➢ particolare promozione è stata data attraverso il Sito dei Comuni, il Sito
dell’Associazione di Volontariato “Airone”, le testate e le radio locali.
SOGGETTI PARTECIPANTI
Soggetti pubblici coinvolti :
➢ Comune di Minturno
Soggetto attuatore
➢ Associazione di Volontariato “Airone”
STRUMENTI
Risorse umane:
➢ N. 1 Volontario allo sportello: che fornisce consulenza, orientamento e informazioni
in merito alle modalità di accesso e alle prestazioni erogate dai servizi per l’infanzia,
per gli anziani, per i disabili e per gli individui affetti da patologie cronico-
degenerative, presenti a livello locale e distrettuale, che possono risultare utili per
affrontare esigenze personali e familiari nelle diverse fasi della vita.
➢ N. 1 Volontario Sociologo: per la realizzazione di un’indagine conoscitiva dei bisogni
assistenziali di minori, anziani, disabili e individui affetti da patologie cronico-
degenerative, e dell’offerta locale/distrettuale dei servizi educativi e di cura per
l’infanzia nonché dei servizi domiciliari, residenziali e semiresidenziali per
l’assistenza di anziani e di persone affette da disabilità.
➢ N. 1 Volontario Assistente sociale: che fornisce consulenza e sostegno alla famiglia
nella ricerca di soluzioni idonee a superare quei momenti di difficoltà legati
all’impossibilità della stessa di conciliare in modo adeguato i tempi di vita e di lavoro
con le responsabilità di cura verso i suoi membri più fragili.
➢ N. 1 Volontario Consulente legale: che interviene, a richiesta, su questioni giuridiche
complesse dando al richiedente un orientamento in merito, ma non patrocinando
direttamente azioni legali.
Risorse strumentali:
➢ locali per lo Sportello.
➢ arredi.