La collettivizzazione delle terre agricole e delle tenute di allevamenti
secondo le decisioni del cosiddetto “Piano quinquennale” ha causato
scontenti e proteste da parte di tutti coloro che intravedevano nel
quadro di riforme un processo che in pochi anni avrebbe causato
innumerabili danni al sistema economico orientale.
Hein si fa l’inesorabile narratore di questo scontento ad esempio
nel racconto Esecuzione di un vitello apparso nella raccolta avente lo
stesso suo titolo e pubblicata nel 1994
3
. In esso risulta chiaro il
modello sovietico macchinalmente costruito senza contare ad esempio
gli imprevisti che a volte la natura stessa gioca sui calcoli umani,
impedendo il corretto proseguimento degli schemi imposti.
Inoltre lo scrittore, a proposito della collettivizzazione delle terre,
narra in Willenbrock gli effetti della espropriazione dei terreni agricoli
da parte del governo della Repubblica democratica
4
: in seguito alla
riunificazione, i terreni agricoli che erano stati confiscati, vengono
riattribuiti con lunghi e snervanti procedimenti legali ai vecchi
proprietari. E’ questa la situazione del terreno su cui Willenbrock crea
il suo automercato: egli può utilizzare, come ufficio, solo una vecchia
roulotte poiché quel terreno non è ancora suo. Bernd lo affitta dato che
3
C. Hein, Esecuzione di un vitello, traduzione a cura di F. Cambi, Edizioni e/o, 1996.
4
Su questo aspetto, cfr. F. Bertini – A. Missiroli, La Germania divisa (1945 – 1990) § 2. Firenze,
Giunti Gruppo editoriale, 1994.
2
appunto esso non è acquistabile a causa della lentezza burocratica di
riassegnazione delle proprietà private ai vecchi proprietari, così come
fa capire al lettore: “…Aveva in mano soltanto un contratto d’affitto
provvisorio e la vaga promessa di prelazione in caso di vendita.(…)
Doveva attendere la decisione dell’autorità fiduciaria, contentarsi
delle belle parole dell’avvocato e consegnare al fisco – anziché
investirla – una grossa fetta dei suoi guadagni” (W. 33 - 34).
Parallelamente, com’è noto, al di là del Muro si era sviluppata
una società caratterizzata dagli standard del mondo occidentale. La
rivalutazione monetaria, unita a un piano di ripresa finanziaria ideato
dall’America
5
avevano sollevato le risorse, decimate dagli anni di
guerra e di nazismo, facendo da magnete irresistibile per la
popolazione stremata dell’ovest.
Al crollo del muro e alla fine della divisione tra le due Germanie si
cerca di riavvicinare, non senza problemi, le due parti così diverse
dello Stato tedesco
6
.
Ma se la riunificazione è stata accettabile geograficamente, non si può
dire altrettanto per quanto riguarda i più diversi aspetti sociali. Il
sistema di vita basato sul capitalismo, che aveva portato modernità e
5
“Piano Marshall”, dal nome del suo ideatore.
6
Su questo aspetto, cfr. F. Bertini – A. Missiroli, La Germania divisa (1945 – 1990) § 1. Firenze,
Giunti Gruppo editoriale, 1994 e A. Chiarloni, Germania ’89 Cronache letterarie della
riunificazione tedesca § 7, Milano, Franco Angeli, 1998.
3
progressivo sviluppo all’Ovest, ha cercato di risollevare un Est
economicamente a terra, tentando di equipararlo alla parte occidentale,
lasciando tuttavia irrisolti vari problemi.
I simboli universali del capitalismo, che fino ad allora era stato
tagliato fuori dal mondo orientale, valicarono gli ex confini. Ed ecco
apparire, come sottilmente descritti nel romanzo di Hein, aspetti della
vita che prima erano possibili solo nell’immaginazione: un benessere
riscontrabile nella quotidianità di Willenbrock e che va dalla
costruzione di un nuovo grosso autosalone fornito di pavimentazioni
in marmo e pareti in vetro alla villa in campagna, dalla Boutique
raffinata della moglie alla possibilità di mantenere la propria attività
sportiva, dai cellulari agli strumenti elettronici più moderni (impianti
di allarme e porte scorrevoli automatiche).
Modernità e ventate di capitalismo raggiunsero anche quindi la parte
orientale, non però senza il loro prezzo: Bonn avviò di fatto una
politica di completa cancellazione dell’identità della RDT senza
selezionarne gli aspetti positivi
7
. La forza lavoratrice dell’Est e
soprattutto l’intelligentia orientale (studiosi, medici, ingegneri,
avvocati, insegnanti, ecc.) dovettero subire in silenzio un umiliante
7
Sulla cancellazione della RDT e sull’umiliante “Evaluierung” che la Repubblica federale ha
compiuto sull’intelligentia” orientale, cfr. A. Chiarloni, Germania ’89 Cronache letterarie della
riunificazione tedesca § 10 e 13, Milano, Franco Angeli, 1998.
4
processo di valutazione (“Evaluierung”), condotto dai colleghi
occidentali e poi attendere la loro sentenza individuale. A molti è
costato perdere il proprio lavoro e il proprio titolo, così come capita a
Willenbrock, che da ingegnere ricercatore presso un’azienda si
trasforma in un commerciante di auto usate.
Un interessante dialogo avviene in proposito all’inizio del
romanzo: Willenbrock sta chiacchierando con un suo cliente
(apparentemente uno come tanti, anche se più avanti si scoprirà che si
tratta di un famoso pittore) e racconta in breve la nascita della sua
autorivendita. È in queste righe che il lettore viene a conoscenza del
passato di Bernd: ”Dopo la caduta del muro, abbiamo tentato di tutto
per sopravvivere, ma per noi non c’erano chance, non avevamo
agganci, conoscenze. E ovviamente ci mancava anche una sufficiente
copertura finanziaria. (…) Sono rimasto disoccupato nove mesi e ho
cercato di sistemarmi con la mia qualifica di ingegnere presso
qualche altra ditta. Ma non c’è stato verso. Lei non immagina
neppure quanti ingegneri ha sfornato questo paese. Allora eravamo
sempre troppo pochi, poi tutt’a un tratto sono diventati troppi.” (W.
10). Molti gli autori dell’est che trattano questa dura esperienza: Helga
Königsdorf, ad esempio in Im Schatten des Regenbogens (All’ombra
dell’arcobaleno, 1993) presenta al lettore questo umiliante processo di
5
valutazione attraverso la sua protagonista, una ricercatrice orientale
destinata a perdersi nella competizione occidentale dopo avere fatto
invece carriera e successo ed essere stata apprezzata all’Est
8
.
Il periodo di lavoro nell’azienda di calcolatrici Triumphator non
crea nostalgia in Willenbrock: la sua teoria è di “levare le tende”
almeno ogni due di anni, lasciare ogni cosa dietro di sé e ricominciare
tutto da capo. In fondo il cambiamento del suo stile di vita da
dipendente in un’azienda ad imprenditore fondo non è stato
completamente negativo: la sua nuova attività di commerciante ha
successo e Willenbrock riesce a costruirsi una vera e propria “miniera
d’oro”. Ma con il successo arrivano anche i problemi, che complicano
la vita del commerciante fino a farlo cadere in una sorta di paranoia;
qualcosa in lui ribolle e lo rode. Neanche lui sa esattamente cosa, ed è
compito del lettore avvertire lo stato psicologico in cui versa il
protagonista, unito allo sfondo storico e sociale in cui si ambienta il
romanzo.
8
In proposito, cfr. A. Chiarloni, Germania ’89 Cronache letterarie della riunificazione tedesca,
Milano, Franco Angeli, 1998
6
3. Est: fonte di malavita
Poco dopo la caduta del Muro di Berlino si è assistito, in
Germania, a un preoccupante riemergere delle ideologie razziste. Una
sorta di razzismo “interno” si era già manifestato nei confronti degli
stessi profughi tedeschi della parte orientale nei giorni dell’esodo
massiccio, nell’agosto-settembre 1989, quando tra i tedeschi
occidentali aveva serpeggiato un allarme di natura soprattutto
economica. A ciò si aggiungono le migrazioni di popolazioni che,
dopo il 1989, si sono messi in moto verso occidente, lasciandosi alle
spalle i detriti del blocco sovietico. Da quando poi, nell’aprile 1991,
Bonn ha abolito il visto per i polacchi in entrata in Germania, il
numero di immigrati si era rapidamente alzato. Attraverso la Polonia
arrivano cittadini dalle zone più depresse dell’Europa orientale, cechi,
ungheresi, russi e – dalla Romania – numerosi gruppi di nomadi, come
i Sinti e i Roma. La concentrazione maggiore di immigrati si ha in un
primo tempo nei “Nuovi Länder”, la ex RDT, dove la crescente
disoccupazione e la mancanza di strutture di accoglienza adeguate
determinano i primi contrasti. In questa situazione, il governo
7
modifica il diritto di asilo, uno dei capisaldi della costituzione della
Germania federale
9
.
Interessante è stato in questo senso l’intervento dello scrittore
Günter Grass, che ha ritenuto controproducente tale modifica: a suo
giudizio, limitare l’immigrazione significherebbe dare un colpo
mortale all’economia faticosamente emergente dei paesi orientali, in
particolare della Repubblica Ceca e di quella Slovacca, oltretutto con
grave danno per l’immagine tedesca all’estero. Inoltre, si finirebbe per
cadere di nuovo nella vecchia situazione già sperimentata in
Germania, in quanto la Polonia si vedrebbe costretta a costruire un
altro muro lungo i propri confini. Dunque la Germania non può che
restare, secondo Grass, un “Einwanderungsland”, una terra
d’immigrazione.
In questi frangenti è intervenuto anche Christoph Hein, che ha
discusso sul tema degli aiuti umanitari rivelandosi in proposito in
sintonia con le tesi di Grass. Egli ha sostienuto che i finanziamenti a
scopo umanitario dovessero essere portati almeno allo 0,7%: solo in
9
Su questi aspetti, cfr. A. Chiarloni, Germania ’89 Cronache letterarie della riunificazione
tedesca § 13, Milano, Franco Angeli, 1998 e il saggio di Carlo Bastasin, Alexanderplatz. Da
Berlino all’Europa tedesca, cap. 3, Milano, Feltrinelli, 1996
8
questo modo si potrebbe sperare in un cambiamento della pericolosa
situazione che sta portando a esplosioni razziste
10
.
Dopo l’unificazione è infatti aumentato il peso delle ideologie
di destra , alimentate dal razzismo e dalla xenofobia. Tra l’ottobre e il
novembre 1992 si sono infatti susseguiti assalti agli ostelli per gli
Asylanten, aggressioni individuali a europei dell’est, a turchi, greci e
persino italiani, in una coreografia di squallidi rituali, dai saluti nazisti
alle croci uncinate. Era certamente il riflesso del rapido succedersi
degli eventi degli ultimi anni e della crisi economica che aveva
investito l’ex RDT. E’ stato anzi significativo che gran parte dei
fenomeni si sia verificata proprio nei territori orientali, dove più forte
era il senso della profonda differenza dagli altri Länder, in termini di
status, modelli sociali e disoccupazione, e dove ha contribuito ad
aggravare le tensioni la presenza di migliaia di Asylanten, profughi
dell’Europa orientale e dell’Asia, riuniti in quelle città dal governo
federale. Altri poveri che, agli occhi dei residenti, erano in
concorrenza rispetto all’assistenzialismo statale, parassiti che, spinti
purtroppo dalla fame e dalla povertà, non rinunciavano a rubare e a
rischiare la prigione pur di accaparrarsi qualche bene che potesse
fornire loro denaro. Per questa ragione, nell’est della Germania la
10
In proposito, cfr. A. Chiarloni, Germania ’89 Cronache letterarie della riunificazione tedesca §
13, Milano, Franco Angeli, 1998.
9
situazione era diventata realmente insostenibile, soprattutto per quelle
famiglie che erano riuscite a sopravvivere al disastro economico degli
ultimi anni e a mantenersi dei beni propri: furti, aggressioni e rapine
erano all’ordine del giorno.
Questa situazione è chiaramente ritratta nel romanzo di Hein: i
furti che avvengono nell’auto-mercato di Willenbrock sono di matrice
russa; lo stesso vale anche per l’aggressione nella casa di campagna di
Bernd. Il protagonista del romanzo è presentato da Hein nella sua
ingenuità di non capire subito la gravità della questione, nel suo
pensare di risolvere tutto assumendo un guardiano notturno o
acquistando allarmi elettronici. Bernd non si rende infatti ben conto
che la sua terra, la sua patria è caduta in questo vortice malavitoso da
cui difficilmente potrà uscire. Si direbbe che lui sembra essere l’unico
a non averlo capito: non solo gli organi addetti alla sicurezza, ma
anche la gente comune viene presentata come al corrente dei fatti.
Il taxista che porta Willenbrock dall’ospedale alla casa di
campagna, ad esempio, si sente più protetto da quando tiene un’arma
nel cassettino dell’autovettura; il proprietario del negozio di armi non
si stupisce più di tanto della storia raccontata dal protagonista. Anche
Krilov capisce di vivere in una società in cui ormai la miglior
protezione è costituita dalle armi o da guardie del corpo, da cui egli si
10
fa sempre accompagnare anche nei posti più tranquilli come
l’autosalone di Willenbrock.
Per questa ragione viene meno ogni possibile tolleranza e
comprensione per gli immigrati: il medico che controlla Willenbrock
dopo l’aggressione afferma di avere ogni settimana un caso come il
suo; ma non solo, egli aggiunge con stizza: “Si dovrebbero costruire
dei muri. Muri dappertutto,gli esseri umani vanno trattati solo così.
Un muro intorno alla Germania, intorno a ogni paese. E in
Jugoslavia, in Israele e nell’Irlanda del nord ci vuole qualche muro in
più. Allora ci sarà pace. Anche le bestie feroci sono tenute in gabbia”
(W. 133). Quello che era stato il muro della “vergogna”, ora diventa
necessariamente il muro della “salvezza”, il muro che permette ai
cittadini di vivere con più tranquillità.
[...]
11