INTRODUZIONE 11
Un esodo che toccò tutte le regioni italiane, con una priorità nel
settentrionale tra il 1876 e il 1915 (migrazione anteriore alla prima guerra
mondiale). Tra le due guerre, il flusso migratorio vide un rallentamento
(periodo che coincide con il fascismo e la sua politica migratoria). Il terzo
flusso vide un rovesciamento nei decenni successivi, dopo il secondo
conflitto, quando il primato migratorio passò alle regioni meridionali con la
Sicilia che dette il maggior contributo.
Nonostante questo vastissimo movimento di massa pochi scritti
riferiscono le ragioni e le condizioni di tale flusso migratorio siciliano. Una
migrazione che senz’altro è da ritenere importantissima, e che rimane
ancora oggi un periodo relativamente oscuro e non approfondito della
storia italiana
3
.
Secondo, Marcello Paoletti
4
il movimento migratorio è difficilmente
ricostruibile nel suo periodo per diverse ragioni :
“Durante un secolo essa ha avuto il carattere di un fenomeno
fantasma di grandi dimensioni, percepito dal Governo e da molti
studiosi, ma difficilmente sintetizzabili. Nella maggior parte dei casi gli
emigrati abbandonavano il loro paese individualmente, senza mete
precise, e spesso senza passaporto, per periodi di tempo molto
variabili, ed i loro movimenti sono difficilmente ricostruibili. La
documentazione per questo é imprecisa e vaga e per lo più troppo
generale e superficiale. A complicare le indagini, si aggiunge il fatto
che coloro che hanno scritto degli articoli e più raramente delle opere
su questo soggetto, hanno incluso l’emigrazione europea in quella
mediterranea e transoceanica rendendo poco sicure e spesso
inservibili le statistiche.”
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INTRODUZIONE 12
La prima fase del progetto ha riguardato la ricerca di documentazione
sulla Sicilia nel suo contesto storico e socioeconomico negli anni del
dopoguerra con un collegamento ai principali indicatori delle fonti
statistiche demografiche. Studio che ha fatto emergere alcuni aspetti della
politica del governo Italiano nei primi decenni del dopoguerra.
Sono stati evidenziati vari fattori suscettibili di alimentare una tale dinamica
migratoria.
La seconda fase di questa tesina ha riguardato l’avviamento e lo
svolgimento dell’indagine, costituito dalla storia vissuta della gente.
Due direzioni sono state prese al fine di trovare testimonianze :
! Ricerca sullo sfondo esistente, ricerca intesa come un’esplorazione
preliminare realizzata mediante l’uso di internet, su studi, indagini, diari,
interviste o testimonianze eventualmente già realizzati.
! Realizzazione di un campionamento di tipo qualitativo :
! Interviste per permettere di capire meglio le cause di questo
fenomeno e così portare delle risposte concrete alle grandi domande
indotte da un movimento di questa ampiezza : perché e come lasciare
un paese come la Sicilia in un periodo come quello del dopoguerra ?
- Questionario per poter raccogliere informazioni trasversali e a seguire
una sintesi coerente delle testimonianze raccolte. L’obiettivo è di
rilevare e collegare quegli aspetti che a prima vista appaiono disparati o
a volte sconnessi alle vicende vissute.
PARTE PRIMA : CONTESTO STORICO E SOCIOECONOMICO 13
Parte prima
Contesto storico e socioeconomico
Prima di entrare in argomento e ricollocare il fenomeno migratorio nel
suo contesto storico e socioeconomico, è utile indicare alcuni aspetti
particolari della realtà geografica del territorio siciliano.
1. Brevissimo scorcio socio-geografico
della Sicilia
La storia dell’isola è molto ricca di vicende e culture diverse. La sua
posizione e geografia rappresentano il punto chiave per capire la sua storia
e la sua evoluzione. Ogni popolazione che si è succeduta (conquistatori,
grandi mercanti, nobili viaggiatori, girovaghi...ecc), ha contribuito con la
propria civiltà e le proprie tradizioni ad aumentare il patrimonio siculo e ad
influenzare le sorti e la cultura dei nativi nel corso dei secoli.
PARTE PRIMA : CONTESTO STORICO E SOCIOECONOMICO 14
1.1 Inquadramento territoriale
Fisicamente la Sicilia è la più grande isola del Mediterraneo nonchè la
più estesa delle regioni
5
italiane
6
la sua superficie è di 25 707 km², la
sua popolazione residente è stimata ad oltre cinque milioni di
persone
7
(al 01/01/2006 ammontava a 5.017.212 unità
8
- dati ISTAT
9
), la
sua popolazione costituisce l'8,8% di quella nazionale.
Confina con tre mari :
- Mar Ionio ad Est,
- Mar Tirreno a Nord,
- Mar Mediterraneo a Sud-ovest (Mar di Sicilia).
Circondata da isole o arcipelaghi :
- Eolie o Lipari,
- Ustica,
- Egadi,
- Pelagie,
- Pantelleria
Costituisce con questi gruppi insulari minori una regione autonoma a
statuto speciale della Repubblica Italiana
10
.
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PARTE PRIMA : CONTESTO STORICO E SOCIOECONOMICO 15
1.2 Assetto geopolitico della Sicilia
E' separata dalla penisola italiana (Calabria) dallo Stretto di Messina
per una lunghezza di 3,2 km nel tratto più corto che unisce il Mar Ionio con
il Mar Tirreno. A Sud-Ovest, la Sicilia è separata dal continente africano dal
Canale di Sicilia per una distanza minima di 140 km.
Palermo è il capoluogo della Sicilia e la quinta città italiana.
La Sicilia è amministrativamente suddivisa in nove province i cui
capoluoghi sono : Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina,
Palermo, Ragusa, Siracusa, e Trapani. E’ la regione più vasta ed estesa
d'Italia, con una superficie pari all'8,5% di quella nazionale, precedendo in
ordine di grandezza la Lombardia
11.
Da notare che l’unica provincia siciliana
senza sbocco sul mare è Enna come mostrato nella figura 1.1.
Figura 1.1 - Province siciliane
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PARTE PRIMA : CONTESTO STORICO E SOCIOECONOMICO 16
Il numero attuale dei comuni ammonta a 390 unità contro i 359 al
momento dell’Unificazione politica italiana
12
.
Grafico 1.1 - Numero dei comuni appartenenti ad ogni provincia
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La maggior parte delle province siciliane conta pochi comuni, come
Ragusa che ne ha addirittura soltanto 12. La ragione di questa rarefazione
comunale nella provincia di Ragusa è da imputare sia al suo rilievo sia alla
sua superficie contenuta rispetto alle altre aree provinciali (grafico 1.3).
Inoltre la zona si presenta svantaggiata per la presenza, seppur
spettacolare, di numerosi canyon
13
.
Alcune di queste province saranno studiate più avanti per la loro rilevanza
ai fini della nostra indagine.
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PARTE PRIMA : CONTESTO STORICO E SOCIOECONOMICO 17
1.3 Rilevanza dell’ambiente fisico della Sicilia
Il paesaggio presenta diverse caratteristiche e divisioni interne con
differenti aree morfologiche che aiutano a capire le condizioni naturali,
sociali ed economiche che caratterizzano le vicende dell’organizzazione
umana dello spazio insulare. Il territorio, l’ambiente fisico, con le sue
diversità naturali, montagna, collina e pianura, influisce naturalmente sulla
densità abitativa giocando così un ruolo importante nell’agglomerazione
urbana e nella scelta delle attività economiche da intraprendere. A tale
proposito assume rilevanza un’accurata conoscenza del territorio allo
scopo di capire meglio l’effetto di questo sviluppo sull’emigrazione siciliana.
1.3.1 Aree morfologiche del territorio
La morfologia insulare è piuttosto complessa e irregolare. Secondo i
dati ISTAT la superficie del territorio è occupata per quasi due terzi da
colline
14
(15 779,86 km², pari al 61,4% del territorio) e per circa un quarto
da montagne
15
(6 286,17, pari al 24,5%) e da aree di pianure
16
che si
estendono per 3 641,08 km², corrispondenti al 14,1% dell’intera superficie
regionale.
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PARTE PRIMA : CONTESTO STORICO E SOCIOECONOMICO 18
Grafico 1.2 - Morfologia del territorio siciliano.
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1.3.2 Suddivisione interna delle aree provinciali
Con estrema accuratezza individuiamo e delimitiamo con il seguente
Grafico 1.3 le aree morfologiche all’interno dei territori provinciali.
Grafico 1.3 - Suddivisione all’interno dei territori provinciali delle aree
morfologiche (ettari)
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PARTE PRIMA : CONTESTO STORICO E SOCIOECONOMICO 19
I picchi e le zone montane più elevate (graf. 1.3), sono quelle di
Messina, Palermo, Catania ed Enna. La collina risulta estesa, in maggior
misura nel palermitano e a scalare nelle altre province, ad eccezione di
Ragusa, Siracusa,Trapani e Messina che registrano valori inferiori alla
media dell’intera isola. Tutto il resto è pianura. In ogni caso, come mostra il
grafico 1.3, la ripartizione delle diverse pianure nel territorio isolano è
scarsa.
Una Sicilia povera in pianure (14,1%) lascia poco spazio ad una
distribuzione demografica omogenea. Più avanti vedremo che la
popolazione tende a concentrarsi quasi tutta nei capoluoghi di provincia,
lasciando al totale abbandono una campagna desertica.
1.3.3 I paesaggi
« Courbe après courbe, le voyageur a l’impression d’être cerné
par un paysage à la fois fragmentaire et perpétuellement semblable à
lui-même »
17.
1.3.3.1 I paesaggi montani
Una delle caratteristiche più evidenti dell’isola è la presenza di
imponenti massici montuosi. L’aspetto visivo più evidente è la forma
triangolare dell’ossatura montagnosa, tra l’altro questo gli è valso l’antico
nome di Trinacria
18
, che definisce la sua suddivisione in tre distinti
versanti.:
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