Gli intenti di questo trattato sono proprio questi : quello di far rivivere, grazie al
manifesto pubblicitario, l’ebbrezza , la follia e il divertimento di una società a
cavallo tra i due secoli, all’interno del locale più famoso del mondo.
Introduzione:
La Tesi è suddivisa in quattro capitoli principali, più una sezione dedicata alla
parte progettuale . Nel primo capitolo ho ritenuto opportuno parlare della storia e
della società europea dal 1870 al 1920 circa, focalizzando l’attenzione soprattutto
sulla Francia. Come vedremo in questo capitolo , il successo del locale non fu certo
dovuto al caso , ma ad un insieme di fattori storici e culturali particolari e
irripetibili.
Il secondo capitolo invece , tratta la storia della butte de Montmatre , dei suoi locali
e dell’importanza che ha rivestito come centro culturale più importante dell’epoca.
Il terzo capitolo è senza dubbio quello più consistente .Esso tratta della storia e
dell’evoluzione del manifesto pubblicitario europeo ma anche americano , dando
ovviamente più importanza all’affiche francese. L’ultima parte del capitolo
riguarda i cartellonisti e i manifesti del Moulin Rouge tra 1889 e il 1925 , con
priorità alle opere di Toulouse – Lautrec, colui che ha saputo meglio di ogni altro
tramandarci lo spirito del locale , dei suoi frequentatori e delle sue vedettes con un
occhio di implacabile ironia.
L’ultimo capitolo , certamente il più importante , è dedicato al Moulin Rouge ,
visto attraverso tre periodi fondamentali: Il primo che va dall’apertura del locale
(1889), fino al 1902, anno in cui verrà trasformato in un music – hall; il secondo
periodo che tratta gli spettacoli dal 1903 al 1915, anno in cui il Moulin Rouge
verrà parzialmente distrutto da un incendio e il terzo, il periodo delle grandi
riviste e della strabiliante figura di Mistinguett, fino al 1925.
E’ curioso sottolineare che i periodi di più grande successo per il locale , quelli che
ci rimangono più impressi nella memoria , hanno coinciso con l’attività di tre
grandi affichiste: Toulouse – Lautrec ( primo periodo), Gesmar ( terzo periodo ) e
Gruau , il cartellonista attuale del locale, del quale si parla solo da un punto di
vista iconografico alla fine dell’opera, riguardo al Moulin Rouge dei nostri giorni.
Dopo una breve carrellata di films ispirati al Moulin Rouge , quelli che a mio
avviso risultano i più significativi , French- Cancan di Jean Renoir, Moulin Rouge,
di John Huston e Moulin Rouge! di Baz Luhrmann, si passa al sezione dedicata
alla progettazione.Riprendendo l’ultimo film citato , ho pensato di ambientare la
storia negli anni Venti e di concepirla come un film muto, nel quale grande
importanza riveste la musica. I personaggi che interpretano i ruoli principali sono
icone intramontabili del cinema anni ‘20 : nel ruolo di Satine , Louise Brooks, in
quello di Christian ,Rodolfo Valentino, in quello del Duca, Buster Keaton , nel
ruolo di Herold Zidler ,Oliver Hardy e nel ruolo di prima ballerina Josephine
Baker, che nel film interpreta il ruolo di Nini Patte en l’air.
Buona lettura e buon divertimento, lo spettacolo inizia ….
Laura Lemmetti
Capitolo primo
1.1 La Francia e l’Europa dalla Belle Epoque alla Grande Guerra.
L’Europa conosce verso il 1870 una seconda rivoluzione industriale , grazie alla
quale si ha un grande progresso in molti settori dell’attività umana. Si entra così in una
nuova era , quella : “delle macchine , del ferro e dell’acciaio, l’età delle banche , delle
ferrovie, delle città , di un nuovo stile di vita”
1
.L’Europa conosce anche , grazie al
miglioramento delle condizioni di vita , ai progressi nel campo medico e alla diffusione
delle norme igieniche, un vero e proprio boom demografico : tra il 1850 e il 1900 la
popolazione quasi raddoppia passando da 266 milioni a 401! Come vedremo, solo la
Francia sarà esclusa da questo fenomeno . Questo è però anche il periodo delle grandi
migrazioni : migliaia di italiani , irlandesi , polacchi , greci ecc. verso il sogno
americano. La Belle Epoque fu però tutt’altro che bella : aldilà della gioia di vivere
illuminata dalla Fée Electricité , si nascondono i drammi, la miseria , la disperazione
delle classi più povere.Uno scrittore dell’epoca , P. Morand,arriverà a dire che “Paris a
un oeil qui rit et un oeil qui plaire”. Essa fu certamente bella per le classi più ricche che
potevano permettersi lussi , divertimenti e svaghi . I profondi squilibri tra le classi
portarono così ad un acuirsi degli scioperi e delle rivolte , di cui la Comune rimane
l’esempio più sanguinoso e tragico. Dopo la disfatta francese a Sedan contro i prussiani
nel 1870 viene proclamata la Repubblica e il Secondo Impero si dissolve nel nulla.
1
Max Gallo, Imanifesti nella storia e nel costume, , Milano Mondatori editore, 2000 (quarta
edizione),pag. 38
Le agitazioni popolari però non si placano e la costituzione di un governo di difesa
nazionale non basta. Così i delegati di venti circondari della capitale e i comandanti
della guardia nazionale fondano la Comune . Essa viene vista come : ”Una disperata
lotta tra coloro che hanno e coloro che non hanno”
2
.All’interno di essa prendono voce
forze politicamente eterogenee (giacobini, proudhonisti, membri dell’Internazionale
ecc.) , che attribuiscono alla Comune scopi diversi : chi la concepisce come strumento
di lotta contro il dispotismo burocratico caratteristico del Secondo Impero ; chi la vede
come una rinascita dei valori di libertà e giustizia tipica del periodo rivoluzionario.
Tutte queste forze popolari tentano di contrastare la classe dominante uscita sconfitta
dalle elezioni del 4 settembre 1870 , ma che vuole con ogni mezzo riportare lo status
quo antecedente alla vittoria dei prussiani . Con le elezioni del 8 settembre 1870 si ebbe
una schiacciante vittoria dei rurali favorevoli al ritorno della monarchia .Thiers nuovo
capo del governo, in accordo con il Bismark tentò di disarmare la guardia nazionale e
ciò portò alla guerra aperta tra governo installatosi a Versailles e Comune . Le elezioni
del 26 marzo dell’anno successivo sancirono però la vittoria della Comune sul governo
di Thiers . Essa cercò di realizzare una società basata sull’autogoverno : elezioni a
suffragio universale , separazione tra Chiesa e Stato, rinnovamento dei servizi pubblici ,
gestione operaia di fabbriche e edifici abbandonati ecc. Tutte queste misure ebbero
però attuazione solo parziale , poiché nel breve periodo della sua esistenza la Comune
dovette contrastare gli attacchi dei “ versagliesi”. Il 28 maggio 1871 infine le truppe di
Thiers ebbero la meglio: il governo rientrò a Parigi lasciandosi dietro una scia di morti
( più di venticinquemila persone furono trucidate dalle truppe) . Nel maggio dello stesso
anno Thiers dichiarerà : “Il suolo è ricoperto dei loro cadaveri , questo spaventoso
spettacolo servirà da lezione”
3
. L’esperienza della Comune fu di capitale importanza
sia per la classe operaia , per la quale essa divenne un mito a cui fare riferimento, ma
2
Ivi, pag.22
anche per la classe borghese che volle invece a tutti i costi dimenticarsi quei
sanguinosi fatti per immergersi nel lusso e nei bagordi di nuova classe dominante.
Verso la fine del secolo in Europa si intensificano anche gli attentati anarchici : il
nuovo secolo si apre infatti con la morte del re d’Italia Umberto I ad opera
dell’anarchico Bresci, ma già nel 1894 il presidente francese Carnot era stato
assassinato da un altro anarchico italiano , il Caserio. Gli attentati si susseguono ad un
ritmo incalzante: marzo 1901, attentato all’imperatore di Germania alla stazione di
Brema; settembre 1901: attentato al ministro russo Stolypin al teatro di Kiew; 18 marzo
1913: assassinio di Giorgio I di Grecia a Salonicco; giugno 1913: attentato al Gran
visir Mohamed Scerket a Salonicco. Per non parlare poi dei molti attentati anticlericali
a Berlino , in Spagna, a Roma in S. Pietro ( aprile 1911)9 e a Fabriano ( giugno 1911)
“L’anarchismo è così un rifiuto, un atto a un tempo pieno di illusioni e di
disperazione”
4
. Quest’aria di tensione si respira anche in politica internazionale : il
colonialismo e il nazionalismo in ascesa non fanno altro che riportare alla luce vecchi
rancori mai sopiti del tutto. Tutto esalta la nazione : dagli articoli di giornale, alla scuola
e al servizio militare obbligatorio. Ogni nazione si arma in vista di un possibile attacco
del nemico e il concetto di “Patria” si radica nelle menti degli individui. E’ sintomatico
il fatto che non si veda la guerra in senso negativo , ma che anzi venga esaltata : il
soldato che va al fronte è un eroe invincibile che sicuramente farà ritorno. Tutte queste
convinzioni verranno spazzate via una volta per tutte con lo scoppio della guerra che
porterà milioni di morti e dispersi.
Come abbiamo accennato, tra il 1850 e il 1900 la popolazione europea conosce un
boom demografico ; la Francia sarà un’eccezione anzi, la nazione conoscerà una crisi
delle nascite verso la fine del secolo . Emile Zola pubblica in proposito “Fécondité”, un
3
Ibidem
4
Ivi, pag.24
vero e proprio romanzo denuncia contro la penuria delle nascite , come dice egli stesso :
“Dans fécondité je crée la famille “ . Egli aveva già descritto il fenomeno su un articolo
del “Figaro” nel 1896 intitolato Dépopulation. Contro questa tendenza difende
l’estetica della donna feconda : ”La femme qui a beaucoup d’enfants” e milita per :
“Une natalité augmentée en France” . Tra il 1890 e il 1914 si contano più morti che
nascite , solo l’immigrazione permette di compensare il deficit . L’accrescimento
naturale è dunque molto lieve. Ciò che è particolare in Francia è che vi è una volontaria
limitazione delle nascite , che è da ricercarsi fondamentalmente nella laicizzazione della
società . Infatti se nelle piccole società di provincia ove è più radicata la religione
cattolica possiamo notare un’alta natalità , nelle grandi città industriali ciò non avviene ,
perché la carriera e l’ascesa sociale diventano i nuovi valori , sostituendosi così al
matrimonio e ai figli : il bambino è visto come un peso , un ostacolo al raggiungimento
di tali valori . Inoltre nelle città, le classi operaie vivevano una situazione di grande
precarietà ed era praticamente impossibile mantenere una famiglia numerosa. I
progressi scientifici in campo medico ( in primo luogo con le vaccinazioni ),
contribuiscono ad una diminuzione della mortalità infantile e ciò porta ad un nuovo
atteggiamento nei suoi confronti . Il bambino diviene un individuo da proteggere , sul
quale il genitore fa’ dei progetti : gradualmente viene tolto dal mondo del lavoro per
essere introdotto in quello dell’istruzione . Purtroppo mantenere un figlio a scuola
diviene dispendioso , soprattutto in una famiglia di quattro o cinque figli ! E’ anche per
questo che si preferiscono le famiglie ristrette . In ultima analisi quando le strutture
sociali sono rigide , non ci sono freni alla fecondità ; quando c’è mobilità sociale ecco
che scatta la limitazione volontaria delle nascite . Nelle famiglie borghesi, spesso di
religione cattolica, la limitazione delle nascite è data dall’astinenza sessuale , poiché la
Chiesa vieta la pratica del contraccettivo. Una pratica particolarmente in voga e
sostenuta pure dagli anarchici era l’aborto . Lo Stato da parte sua promuove una vera e
propria campagna natalistica attraverso agevolazioni e incentivi: sgravi fiscali alle
famiglie numerose ; premi per la nascita del terzo figlio ; riforma delle leggi di
successione ; divieto d’aborto .
Per quanto riguarda l’industrializzazione, la Francia diviene la quarta potenza al
mondo dopo Stati Uniti , Germania e Gran Bretagna . La rivoluzione industriale
francese fu comunque più lenta rispetto a quella inglese , lasciando coesistere mondo
rurale e artigianato locale .
La nazione è ancora una grande potenza coloniale andando ad ampliare i suoi domini
durante gli anni ’80 / ’90 del secolo . La Francia della Belle Epoque è dunque una
nazione che si è lasciata alle spalle le sue sconfitte ( l’ultima delle quali contro i
prussiani ) e che conosce un grande sviluppo in molti i campi .
1.1.1 La società francese dalla Belle Epoque agli anni Venti
Premessa: le informazioni inerenti la società francese, alla condizione della donna, alla cultura e le arti
grafiche e alla classe operaia ,sono riprese dall’accuratissimo libro di M . Winock, La Belle époque, La
France de 1900 à 1914 , Paris édition Perrin, 2002.
Dopo aver accennato alla situazione storica , demografica e politica della Francia
tentiamo di analizzare qualche aspetto della società , premettendo che ciò di cui
andremo a parlare riguarda un po’ tutta l’ Europa .
Dopo la Rivoluzione francese una nuova classe sociale è in ascesa : la borghesia. Essa
risulta gerarchizzata al suo interno , al di là di un sistema di valori e di stili di vita
unitario . A seconda del predominio e della consistenza di uno dei tre fattori principali e
cioè, del capitale economico , del capitale sociale ( nascita ) e del capitale culturale
(livello di studi ) , si hanno tre tipi fondamentali di borghesia : alta borghesia
(banchieri, capitani d’industria , alti funzionari ) ; la buona borghesia ( chef
d’industria, notai , medici , avvocati , magistrati e professori universitari ) ; media
borghesia e borghesia popolare (piccoli commercianti , artigiani , impiegati , ecc ) . Il
capitale economico è ovviamente la rendita del borghese . Tale rendita è dovuta al suo
lavoro anche se alcuni vivono nell’ozio . Contrariamente al modello aristocratico
infatti, la borghesia dà al lavoro un valore preminente . Il capitale culturale, invece ,
dipende dal livello di studi raggiunto
5
. Il capitale sociale dipende in primo luogo dal
matrimonio .E’necessario infatti che l’uomo sia ben sposato, affinché l’ascesa sociale
sia garantita . La dote della donna è generalmente più elevata , poiché al momento del
matrimonio verrà interamente gestita dal marito.
Che cos’è dunque la borghesia ? Michel Winock ce ne dà una spiegazione abbastanza
esaustiva : “ Il sistema di segni visibili o percettibili che distinguono un borghese dalla
persona comune”
6
. Questa distinzione si basa in particolare sulla fondamentale
differenziazione dei sessi (…) , che si traduce innanzi tutto nella scelta del costume .
L’uomo è in abito nero , colletto inamidato , cravatta sobria , gilet , cappello : il suo
aspetto deve giustificare la sua serietà , le sue responsabilità . Se l’aristocratico , che
non lavorava , si distingueva per la sua eleganza ricercata e a volte oltraggiosa , il
borghese si avvale innanzi tutto dell’irreprensibilità e della serietà del suo abito . (…)
La donna invece è votata all’eleganza , la sua funzione è di piacere con gusto
7
. Da qui
la moda : non bisogna seguirla troppo presto , con il rischio di singolarizzarsi , ne
troppo tardi con il rischio di mescolarsi alla massa . Non sono tuttavia le borghesi che
lanciano una moda, bensì le attrici e le demi - mondaines ( vedi paragrafo dedicato a
questo argomento ) . La stessa distinzione dei sessi si ritrova anche nell’educazione ,
esistono infatti licei femminili dove si insegnano materie come : educazione domestica,
5
Un professore universitario logicamente guadagna di più di un maestrino delle elementari e il salario
varia anche a seconda che insegni in città o provincia. ( notizia tratta da Michel Winock, La Belle
Epoque: La France de 1900 à 1914, Paris éditions Perrin , 2002. pag.113
6
Ivi, 124
7
L’eleganza delle donna è anche il modo più evidente per il borghese di ostentare la sua ricchezza , il
suo rango.
cucina , ricamo , lezioni di buone maniere ecc. Da tutto questo traspare un fattore
caratteristico di quest’epoca : la completa subordinazione della donna sull’uomo . Essa
è considerata tale sia dalla borghesia che dalla classe operaia . Le donne sono
considerate inferiori all’uomo e incapaci di avere forza di carattere e intelligenza e
l’unico valore fondamentale deve essere il culto della verginità . I ragazzi invece , che
tra carriera scolastica e servizio militare si sposano tardi , per una non ben chiara teoria
antropologica , hanno bisogno proprio per la loro ragion d’essere , di praticare il
libertinaggio , anche dopo il matrimonio . Da qui il fenomeno della prostituzione e delle
malattie veneree , tipico di una società maschilista.
La società borghese del periodo doveva sottostare a determinati “rituali” , che se non
rispettati , pregiudicavano il buon nome della famiglia , spesso irrimediabilmente .
Oggi tali “rituali” ci fanno sorridere , ma allora erano veramente una cosa seria , un
passaggio obbligato al rango di “ borghese”. Legge universale era : “salvare le
apparenze sempre e comunque” . Ecco allora i matrimoni combinati , che iniziavano
con balli per i debuttanti , organizzati per ragazzi e ragazze da maritare . Seguiva
quindi la visita dal notaio dove venivano quantificate le rispettive doti degli aspiranti
coniugi ( la donna abbiamo detto aveva un patrimonio più ingente , che veniva
interamente gestito dal marito . Essa non potrà disporre del proprio denaro fino al 1907
in Francia ) . Durante la stipula del contratto , si precisava inoltre l’illibatezza della
fanciulla . Gli scandali venivano evitati con ogni mezzo e, una ragazza di buona
famiglia che rimaneva incinta fuori dal matrimonio veniva fatta sposare con un
vecchio facoltoso, o fatta abortire .
In ogni caso non erano permessi matrimoni con individui di classi inferiori ,
appartenenti a famiglie con scandali alle spalle , o con patrimoni troppo diversi.
L’uomo poteva sposarsi a qualsiasi età , mentre la donna raggiunti i venticinque anni
era considerata una “zitella” ( o “vieille fille” , alla francese ). Il matrimonio , legame
sacro , non poteva essere sciolto e , anche se il divorzio era stato istituito nel 1884 (in
Francia ) , esso risultava poco praticato . Verso l’inizio del secolo successivo la donna
comincia dunque ad emanciparsi , ma già in alcuni ambienti parigini fin de siècle
esistevano donne disinibite , mondane e anticonformiste , che devono la loro fama
all’attenzione che le dedicarono poeti e pittori: le demi- mondaines.
1.1.2 Gli svaghi e i divertimenti della classe borghese
Altra caratteristica borghese e fenomeno dell’epoca sono gli svaghi , le vacanze e lo
sport . Numerosi manifesti pubblicizzano la bicicletta
8
, questo nuovo mezzo di
locomozione , il cui uso è particolarmente
incoraggiato dai salutisti . Essa diviene oggetto
di moda verso la
fine del secolo e fa
numerosi adepti
soprattutto nel sesso femminile . Le prime competizioni
ciclistiche vengono organizzate gia all’inizio del secolo
successivo
9
e nuove riviste specializzate vengono alla luce . La bicicletta, nonostante la
sua rapida diffusione , rimane un oggetto di lusso destinato a pochi ; solo
successivamente diverrà un oggetto per la massa . Altri sports considerati chics dalla
classe borghese erano : il tennis , l’alpinismo e il golf . Anche la villeggiatura è un
fenomeno tipicamente borghese anche se di invenzione aristocratica ; la prima guida ,
quella Michelin , nasce nel 1900 . Le stazioni balneari più in voga erano Deauville ,
Biarritz , Dinard , Dieppe , Cabourg , ecc . Anche i viaggi all’estero erano
8
Affiche di Georges Gaudy, tipografia O. de Rycker & Mendel, Bruxelles
particolarmente amati e nuove linee ferroviarie nacquero
10
. Altro Status Symbol della
borghesia è l’automobile che già nel primo decennio del secolo si accampa sulle
copertine delle riviste e che conoscerà una rapidissima diffusione negli anni Venti .Essa
sarà particolarmente apprezzata dai futuristi che la considerano :”Più bella della Nike di
Samotracia”.
1.1.3 I paradossi della borghesia
La classe borghese malgrado fosse fedele al regime repubblicano e portavoce storica dei
diritti di “Unità , Uguaglianza e Fraternità” , era piuttosto restia a mescolarsi con la
massa . L’alta borghesia infatti , rimaneva tale grazie ad un’abile politica di matrimoni ,
comportandosi né più né meno come l’aristocrazia di cento anni prima . Tuttavia questa
classe sociale dimostra un certo spirito caritatevole nei confronti dei più poveri , spirito
caritatevole che le deriva più dall’educazione puritana che da altro . La carità della
gente bene alleviava per poco le sofferenze dei più bisognosi , senza però far nulla per
rimuovere le cause . Uno dei motivi principali di discriminazione è il fatto che costoro
erano per i borghesi “ i diversi “ , “gli altri”, visti anche con diffidenza : “C’erano i
poveri buoni che lavoravano e testimoniavano la loro riconoscenza e i poveri cattivi che
bevevano e insultavano le suore”
11
; l’operaio rappresentava per loro : “Ciò che il buon
selvaggio rappresentava nel XVIII secolo
12
. Un monumento ormai demolito, davanti al
Bon Marché a Parigi è emblematico : rappresentava il proprietario di questo Grande
Magazzino e la baronessa Hirsch tutta impellicciata con tanto di manicotto , che si
9
Il Tour de France verrà istituito nel 1903
10
L’Orient Express fu inaugurato nel 1883
11
E. Bairati, Cancan e fanciulle in fiore, Parigi 1977 pag. 83
12
Ibidem
piegava con benevolenza su di una povera mendicante e i suoi bambini .
Quando si parla di Belle Epoque ci vengono subito in mente la spensieratezza e gli agi
di quei tempi e soprattutto di coloro che ebbero i mezzi per godersela . Ma era davvero
così ? Come abbiamo visto in precedenza le regole che la vita mondana imponeva
erano tante e rigide e ci stupisce che il borghese non si sentisse come prigioniero in una
gabbia dorata :”Era necessario lasciare il proprio biglietto da visita in una serie di posti,
fare delle visite , assistere a tutti i matrimoni e a tutti i funerali essere visti a tutti i
concorsi ippici , all’opera , alle corse alle esposizioni , alle vendite di beneficenza ,
ogni volta con un abito diverso . “Un’attività così meccanica portava i più mondani
verso ciò che noi oggi chiameremmo una forma di alienazione una perdita di
personalità, facendone col tempo pressappoco delle caricature”
13
. Sem ,uno dei più
geniali caricaturisti dell’epoca , implacabile soprattutto con i personaggi femminili della
mondanità parigina , ci mostra appunto gli atteggiamenti grotteschi , i tic , le facce
divenute quasi maschere di questa paradossale società .
La donna borghese ( se era abbastanza intelligente e di buon gusto ) , occupava il suo
tempo presiedendo dei salotti culturali , vere e proprie istituzioni del tempo . Vi erano
vari tipi di salotti : da quelli artistici ( meno chics ) , a quelli musicali , a quelli
intellettuali . In ognuno di questi vi era un accademico del settore che dava maggior
credibilità al salotto in questione . Tra i salotti più frequentati c’era quello di Madame
Arman de Caillavet : “Che faceva mostra di Anatole France come di una bestia rara”
14
;
Madame de Loynes , Madame Menard - Dorian ( l’una che faceva politica di destra ,
l’altra di sinistra ) ; il celebre quanto discusso salotto saffico dell’americana Nathalie
Barney . Le abitazioni di queste signore erano un tripudio di mobili antichi e
cianfrusaglie . L’arte contemporanea era bandita poiché la gente bene voleva :
13
Ivi, pag. 94
14
Ibidem
“nascondere i suoi difetti sotto le vestigia di epoche più galanti o più gloriose”
15
.
Attraverso i memoriali di queste donne o i romanzi di scrittori come Zola e Proust
possiamo avere un’immagine di cosa potevano essere i week-end o le feste presso l’alta
borghesia : liste interminabili di cibi , posate , bicchieri, fiori e quant’altro;
appuntamenti e promemoria invadevano le scrivanie del gentil sesso. In una classe in
cui il tempo libero abbondava , bisognava pur riempirlo in qualche modo .
1.1.4 La moda borghese nella Bella Epoque
Come abbiamo accennato prima , l’eleganza della donna borghese nella Belle Epoque è
la manifestazione più evidente del suo status sociale , tuttavia non è questo tipo di
donna a lanciare una nuova moda , bensì la demi- mondaine.
Il tempo della crinolina è ormai finito, le gonne cominciano a cadere verticalmente e la
vita si fa’ sempre più stretta : dagli ingombranti abiti che avevano caratterizzato il
periodo romantico, si passa alla tournure, o “cul de Paris”,ottenuto attraverso
cuscinetti imbottiti di crine e più tardi da sottostrutture.
15
Ibidem